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SOSTANZE D'ABUSO
 
VULNERABILITà PER LA TOSSICODIPENDENZA: FATTORI DI RISCHIO E FATTORI PROTETTIVI - PARTE 4

Nostri studi sulla popolazione generale hanno mostrato una correlazione significativa tra temperamento novelty seeking e noradrenalina, in accordo con le osservazioni di Zuckerman. (Gerra et al., 1999)


Fig 31

Sempre in soggetti sani la risposta al test con bromocriptrina, che verifica la sensibilità del recettore dopaminergico, è stata trovata correlare strettamente con il temperamento novelty seeking (Gerra et al., 2000).


Fig 38



Fig 39

La ipersensibilità recettoriale per la dopamina può essere causata da un deficit della dopamina intrasinaptica, causata o da un ridotto release, o da un eccessivo reuptake a livello presinaptico. La risposta serotoninergica misurata con il test alla d-fenfluramina è risultata invece in correlazione con il temperamento harm avoidant che potrebbe svolgere un ruolo protettivo nei confronti dello sviluppo della tossicodipendenza (Gerra et al., 2000)


Fig 40

Timidezza eccessiva, isolamento, maladattamento allo stress

I disturbi del tono dell'umore, a partire verosimilmente dalla condizione adolescenziale di maladattamento allo stress, di eccessiva timidezza associata alla frustrazione spesso non espressa clinicamente durante l'età evolutiva, sembrano costituire un'altra dimensione del rischio per le dipendenze. La depressione non si esprime in modo conclamato negli adolescenti: piuttosto prevalgono le difficoltà di coping con il nuovo, la disfunzione dell'adattamento sociale come manifestazioni di disistima e segnipremonitori dello sviluppo di depressione nell'adulto (Comings et al., 1995).
E' tra quest difficoltà di coping, nella percezione di inadeguatezza ai contatti sociali, o in condizioni di isolamento che l'esposizione alle droghe o all'alcool si può ancora tradurre in un legame persistente, e di qui in una dipendenza: le sostanze psicoattive appaiono facilitare la socievolezza, indurre al contatto interpersonale, ridurre il distress del maladattamento e della frustrazione. Le alterazioni del tono dell'umore, anche nella fase evolutiva che preesiste allo sviluppo conclamato, presentano correlati biologici ben conosciuti, con importanti cambiamenti dell'assetto neuroendocrino: alterate risposte allo stress delle monoamine cerebrali (Gerra et al., 2000), deficit della funzione serotoninergica (Siever et al., 1987; Coccaro et al., 1989), elevata concentrazione del transporter della DA (Laasonen-Balk, 1999), iperattività dell'asse HPA (Martel et al., 1999).
E' con queste alterazioni neuro-ormonali che possono incontrarsi in un link di autocura e di transitorio "equilibrio" gli effetti sul cervello delle sostanze psicoattive.


Fig 41

Nostri studi su bambini ansiosi in età peripuberale hanno mostrato una significativa differenza nelle risposte neuroendocrine allo stress: i preadolescenti ansiosi presentavano più elevate risposte in catecolamine, GH e testosterone al modello misto di stress somministrato in laboratorio umano (Gerra et al., 2000). Gli stessi soggetti mostravano elevati livelli basali di PRL, beta-endorfine, ACTH e cortisolo a confronto con i soggetti studiati come controllo, indicando una significativa alterazione delle monoamine cerebrali che controllano la secrezione ipofisaria e il tono dei peptici oppioidi.


Fig 42



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Fig 48
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