[27-05-2014]
PUNTO FOCALE NAZIONALE: DATI AGGIORNATI 2012 DELL’ AGENZIA DELLE DROGHE DELL’UNIONE EUROPEA PRESENTATI OGGI A LISBONA. DAL DPA UNA NUOVA ANALISI DEI CONSUMI DI DROGHE NEI GIOVANI IN ITALIA AGGIORNATI AL 2014
In relazione ai dati trasmessi oggi sul consumo di droga in Europa nella Relazione europea sulla droga 2014 (base dati 2012): Tendenze e sviluppi, pubblicata dall’Agenzia delle droghe dell’Unione europea (EMCDDA) a Lisbona, il Punto Focale Nazionale precisa che si tratta di dati relativi al 2012 quindi risalenti a due anni fa. Per quanto riguarda invece i consumi di droga in Italia i dati di seguito riportati si riferiscono a indagini più aggiornate sulla popolazione condotte nella prima parte del 2014.
Aumenta anche nel 2014 il consumo di cannabis tra gli studenti delle scuole secondarie (15-19 anni), oltre al consumo di alcol associato ad episodi di ebbrezza. Questi i risultati preliminari emersi dall’indagine sul consumo di sostanze psicotrope nelle scuole superiori, avviata nel primo semestre 2014, su un campione preliminare di oltre 33.000 studenti intervistati. Nel 2014 il consumo di cannabis nell’ultimo anno, riferito dagli studenti, riguarda circa 660.000 studenti contro i 620.000 rilevati nel 2013.
L’aumento più consistente si osserva tra le studentesse con quasi 3 punti percentuali di incremento rispetto all’anno scorso (19,4% pari a 266.000 15-19-enni vs 16,5% pari a 230.000 studentesse) e soprattutto tra le 17-18-enni; nei maschi l’aumento è meno pronunciato anche in forza della tendenza dei 14-enni e dei 19-enni a consumare di meno (contrazione dei consumi rispettivamente di 0,6 e 1,4 punti percentuali rispetto al 2013). La frequenza del consumo di cannabis nell’ultimo mese è in lieve diminuzione sia nei maschi che nelle femmine: coloro che dichiarano un consumo quasi quotidiano (20 o più volte in un mese) rappresentano il 21% dei consumatori maschi (22,5% nel 2013) ed il 12,3% delle consumatrici femmine (12,7% nel 2013).
A supporto di tali evidenze rilevate mediante questionari, i risultati emergenti dalle analisi condotte dall’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” di Milano anche se su campioni sperimentali di acque reflue afferenti ad alcuni istituti scolastici nelle città di Torino, Roma e Verona, confermano l’incremento rilevato dagli studi epidemiologici. Nella città di Verona si osservano i maggiori consumi e incrementi (11,7 dosi giornaliere di cannabis ogni 1.000 abitanti nel 2013 vs 7,3 nel 2012), a seguire Torino (3,8 dosi giornaliere di cannabis ogni 1.000 abitanti nel 2013 vs 1,8 nel 2012) e Roma (2,4 dosi giornaliere di cannabis ogni 1.000 abitanti nel 2013 vs 0,4 nel 2012).
La presenza di ketamina, droga ancora poco utilizzata, ma emergente, è stata riscontrata nelle acque reflue di tutte le città monitorate con quantità che aumentano complessivamente da 1,75 mg giornalieri ogni 1000 abitanti del 2011 a 3,74 mg giornalieri nel 2013: in questi ultimo anno i quantitativi maggiori sono stati riscontrati in particolare a Firenze (7,6 mg/die), Torino e Bologna (6,6), Milano (3,9) e Roma (3,8).Nel 2013 il mefedrone (nuova sostanza psicoattiva) è stato riscontrato solo a Bologna (già presente nel 2012) e Firenze con quantità rispettivamente di 2,9 e 0,9 mg giornalieri per 100 abitanti.
Nella stessa direzione dei consumi di cannabis si osserva anche l’uso nell’ultimo anno di alcol episodi di ebbrezza: l’uso di alcolici viene indicato dall’81,1% dei maschi (1.180.000 15-19-enni) e dal 74,3% delle femmine (oltre 1.000.000 studentesse) con un aumento più pronunciato tra le studentesse (DAL 72,4% DEL 2013 AL 74,3% del 2014; +2 ,6%) rispetto ai maschi (2013 80,1%; 2014: 81,1%, +1,2%); in aumento anche gli episodi di ebbrezza sia tra i maschi (2013: 37,8%, 2014:38,1%), ma con maggiore intensità tra le studentesse (2013: 29,4%, 2014:31,6%), analogamente al consumo di alcol.
Per quanto riguarda le altre “classiche “ droghe si assiste ad una continua riduzione dei consumi, trend già evidenziato da qualche anno ormai anche negli ultimi 12 mesi di cocaina (che passa dal 2,1% nel 2013 AL 1,6% nel 2014), ecstasy (dal 0,98% nel 2013 AL 0,75% nel 2014), eroina (dal 0,36% nel 2013 AL 0,22% nel 2014) e inalanti (dal 0,94% nel 2013AL 0,73% nel 2014) sia tra gli studenti maschi che tra le studentesse, mentre l’assunzione di amfetamine nell’ultimo anno, ha coinvolto circa 16.300 ragazzi e 10.000 ragazze, con un aumento specifico dei consumi soprattutto tra le ragazze dell’80% (5.500 nel 2013) probabilmente anche per la ricerca di effetti anoressizzanti.
Gioco d’azzardo, fenomeno emergente sia tra gli studenti che la popolazione generale.
Tra i fenomeni emergenti in questi ultimi anni, sia tra gli studenti che tra la popolazione generale, si osserva la diffusione del gioco d’azzardo. Nel 2014 il 45,0% degli studenti ha dichiarato di aver giocato almeno una volta nell’ultimo anno, con una lieve flessione rispetto all’anno precedente (45,0% nel 2014, 48,2% nel 2013): 480.000 studentesse e 800.000 studenti ammettono di aver giocato d’azzardo negli ultimi 12 mesi.
Analizzando le risposte fornite dagli studenti attraverso la somministrazione di un questionario validato a livello internazionale e italiano (SOGS-RA) in grado di cogliere meglio gli aspetti patologici, i giocatori problematici e patologici nel 2014 sono circa l’8,0% degli intervistati con sensibili differenze tra i maschi e le femmine (maschi 13,5% femmine 2,8%). Rispetto al 2013 si osserva una tendenza all’aumento sia tra i maschi (13,5% nel 2014, 13,0% nel 2013) che tra le femmine (2,8% nel 2014, 2,4% nel 2013).
Come emerso già dallo studio del 2013, il comportamento del gioco d’azzardo è spesso associato al consumo di sostanze psicotrope; infatti tra i ragazzi che riferiscono un gioco d’azzardo patologico si riscontra una percentuale di consumatori di sostanze illecite pari al 40% a fronte di un 32% di consumatori di sostanze illecite tra i giocatori d’azzardo “non problematici”.
Il consumo di sostanze illecite tra i giocatori d’azzardo sembra in diminuzione nell’ultimo biennio: tra i giocatori patologici (39,6% erano oltre che giocatori anche consumatori di droga nel 2014, 41,7 % nel 2013) mentre tra i giocatori problematici (32,0% nel 2014 ERANO OLTRE CHE GIOCATORI ANCHE consumatori di droga, 34,9 % nel 2013 vs).
Punto Focale Nazionale - Rete Reitox
[27-05-2014]
IL SISTEMA DI ALLERTA ITALIANO DEL DPA METTE A PUNTO UN NUOVO METODO PER IDENTIFICARE OFFERTA NUOVE DROGHE IN INTERNET
Messo a punto e presentato al congresso internazionale NEW DRUGS 2014 dal Sistema di Allerta Italiano un nuovo ed innovativo metodo per identificare l’offerta di nuove droghe in internet e il traffico tramite corrieri postali delle Nuove Sostanze Psicoattive.
Mediante la tracciabilità dei flussi finanziari e delle spedizioni delle droghe (mediante pacchi postali anonimi) trasportati attraverso i tradizionali corrieri postali che li consegnano a domicilio, il Sistema Nazionale di Allerta Precoce del Dipartimento Politiche Antidroga – PCM, con la collaborazione della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga e dell’Agenzia delle Dogane, ha messo a punto e testato con successo in via sperimentale una nuova strategia e metodologia di prevenzione dello spaccio e del traffico via web delle nuove droghe che è stata particolarmente apprezzata anche dalle Nazioni Unite (UNODC e UNICRI), dall’International Narcotics Control Board (INCB) e dall’Osservatorio Europeo (EMCDDA) che hanno definito il Sistema di Allerta italiano come il più avanzato sistema europeo.
Questa metodologia, sperimentata sulla base di un progetto europeo affidato al DPA (progetto SON), se ben sviluppata e portata a livello europeo permetterà di dare una efficace risposta ad un problema ancora irrisolto e di interesse internazionale vista la dimensione sempre più globale che sta assumendo.
Particolarmente apprezzata inoltre dall’EUROPOL l’attività, condotta dal Sistema Italiano, di monitoraggio dei siti che commercializzano NSP e che in 4 anni ha portato alla chiusura di oltre 500 pagine web, con l’importante collaborazione dei Carabinieri NAS con i quali sono in fase di definizione anche procedure di contrasto della darknet, l’area del web in cui trovano spazio attività illegali come la vendita di sostanze stupefacenti, di armi e di pedopornografia.
Sul fronte della prevenzione, poi, il Dipartimento ha anche presentato un software di “parent control”, realizzato in collaborazione con le più importanti Associazioni dei Genitori (AGE e MOIGE), da poter istallare a bordo di smart phone, tablet e computer di minorenni, in grado di bloccare l’accesso ai siti dove le nuove sostanze vengono vendute, rendendo quindi più sicura la navigazione web anche quando fatta da persone minorenni spesso inconsapevoli dei rischi e dei pericoli delle rete. Questo software viene alimentato automaticamente dal Sistema di Allerta Nazionale mediante una “Black list” di siti pericolosi e illegali che una volta riconosciuti dal software ne impedisce l’accesso, mandando una segnalazione ai genitori.
Dal 2009, il Sistema ha registrato circa 360 nuove molecole, per la maggior parte cannabinoidi e catinoni sintetici e fenetilammine, e solo dall’inizio del 2014, ha già segnalato all’Osservatorio Europeo la comparsa sul territorio italiano di ben 19 nuove sostanze. Del totale delle nuove sostanze identificate, 19 nuove singole molecole e 4 gruppi di analoghi strutturali sono già stati inseriti in Tabella I delle sostanze stupefacenti e rese cosi illegali e sequestrabili e sono ad oggi in corso le valutazioni tecnico-scientifiche per l’inclusione di altre 10 nuove molecole. In anticipo rispetto alla Commissione Europea, il Sistema di Allerta Italiano ha già contribuito a far tabellare l’MDPV (una potente e pericolosissima droga appartenete ai catinoni sintetici) nel 2011 e la metossietamina (un analogo più pericoloso della già conosciuta Ketamina)nel 2012.
Per informazioni è possibile consultare il sito www.allertadroga.it
[13-05-2014]
DIPARTIMENTO POLITICHE ANTIDROGA - ALLARME DROGA IN INTERNET OLTRE 1000 NUOVE SOSTANZE PSICOATTIVE - AL VIA DOMANI IL CONGRESSO INTERNAZIONALE
E’ il nuovo e pericolosissimo sistema di spaccio, che rappresenta la nuova emergenza mondiale, quello della diffusione di droghe sintetiche in internet che possono facilmente essere acquistate anche dagli adolescenti e recapitate entro 48 ore presso il loro domicilio tramite i corrieri postali.
Comincerà domani mattina la due giorni dedicata al Congresso Internazionale dal titolo: "New Drugs 2014 - aggiornamento tecnico scientifico sulle nuove sostanze psicoattive". L'evento si svolgerà a Roma presso il Centro Congressi Europa - Auditorium - dell'Università Cattolica del Sacro Cuore.
Il congresso, organizzato per la prima volta in Italia dal Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Sistema Nazionale di Allerta Precoce (N.E.W.S.), è finalizzato a presentare e a divulgare le informazioni disponibili sul fenomeno delle Nuove Sostanze Psicoattive, prendendo in considerazione tutti i diversi aspetti e pericoli anche sanitari. Inoltre, intende fornire le evidenze tecnico-scientifiche di alto spessore su queste sostanze che non sono ben conosciute, necessarie per affrontare il fenomeno a tutti i livelli e per ampliare la conoscenza di coloro che quotidianamente hanno a che fare con questa problematica.
Il Sistema Nazionale di Allerta Precoce, istituito nel 2009 presso il Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in conformità a disposizioni Europee in materia, monitorizza la comparsa di tali sostanze costantemente sul territorio italiano, (a oggi sono state individuate più di 500 sostanze) con lo scopo di identificare precocemente i fenomeni potenzialmente pericolosi per la salute pubblica correlati alla comparsa di nuove sostanze e di nuove modalità di consumo, e di attivare segnalazioni di allerta che tempestivamente coinvolgano le strutture deputate alla tutela della salute e responsabili della eventuale attivazione di misure in risposta alle emergenze. In considerazione delle sempre più frequenti segnalazioni di Nuove Sostanze Psicoattive che raggiungono il Sistema di Allerta europeo e quello italiano, il Dipartimento Politiche Antidroga ha anche sviluppato un nuovo Piano di Azione Nazionale per la prevenzione, l’identificazione precoce e il contrasto delle Nuove Sostanze Psicoattive.
Tale Piano di Azione Nazionale, primo in Europa, è stato peraltro definitivamente apprezzato sia nelle sedi di Bruxelles che dal governo inglese che ha chiesto di collaborare con il nostro Paese in considerazione delle buone e rilevanti attività messe in atto.
Inoltre, il Sistema Nazionale di Allerta Italiano ha segnalato per la prima volta in Europa la comparsa sul mercato illecito di una nuova molecola molto pericolosa l’“orfenadrina” un antagonista dei recettori colinergici dotato di preminente attività sul sistema nervoso centrale e periferico. Tale sostanza viene generalmente utilizzata per il trattamento degli spasmi muscolari dolorosi e condizioni simili, nonché per il trattamento di alcuni sintomi della malattia del Parkinson. L’orfenadrina è stata rinvenuta in pastiglie sequestrate qualche mese fa nella Regione Umbria e destinate ad un uso ricreazionale e non medico.La segnalazione, giunta dai Carabinieri LASS di Perugia, è stata trasmessa come di prassi anche all’Osservatorio Europeo sulle Droghe e le Tossicodipendenze di Lisbona il quale, considerata la novità dell’impiego della molecola e i possibili effetti tossici che tale uso può avere sulla salute dei consumatori, ha divulgato la notizia anche a tutti gli altri Paesi Membri affinché ciascuno possa adottare adeguate misure in risposta a questo fenomeno.
Al congresso sono stati invitati a partecipare anche operatori dell’ambito analitico, clinico, farmacologico, delle Forze dell’Ordine e della Magistratura al fine di costruire una risposta integrata e coordinata tra tutte le amministrazioni ed organizzazioni coinvolte, e poter quindi fronteggiare questa problematica emergente nella salvaguardia della salute dei cittadini.
Tra gli ospiti internazionali che parteciperanno ricordiamo tra gli altri, Raymond Yans, International Narcotics Control Board, Gilberto Gerra, United Nations Office on Drugs and Crime, Jonathan Lucas,United Nations Interregional Crime and Justice Research Institute, Paul Griffiths, European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction.
Al convegno prenderanno parte come moderatori, oltre a Giovanni Serpelloni, già capo del DPA, Silvio Garattini - Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” – IRCCS, Elisabetta Bertol - Universita’ degli Studi di Firenze - Dipartimento di Scienze della Salute e Giordano Biserni - Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale.
Per accrediti : comunicazione.antidroga@governo.it
[16-04-2014]
DROGA SUL WEB - IL SISTEMA NAZIONALE DI ALLERTA PRECOCE DEL DPA PROSEGUE LA SUA AZIONE DI PREVENZIONE E CONTRASTO AL MERCATO DELLE NUOVE SOSTANZE
In riferimento alla notizia di queste ore sullo spaccio delle sostanze stupefacenti in rete il Sistema di Allerta Nazionale del Dipartimento così interviene:
La notizia di queste ore circa l’incremento di spaccio delle sostanze sul web conferma quanto già riscontrato dall’attività del Sistema di Allerta del DPA in questi anni.
Dal 2009 il Sistema Nazionale di Allerta ha monitorato strettamente la situazione sul territorio italiano rilevando più di 360 nuove droghe circolanti. Questo mercato utilizza principalmente Internet per la pubblicizzazione delle molteplici offerte di nuove sostanze psicoattive, per la raccolta degli ordinativi e dei pagamenti mediante credito elettronico e approfitta dei normali corrieri postali per il loro invio a domicilio. Il mercato delle nuove sostanze psicoattive va di pari passo con quello dei farmaci contraffatti o di vendita illegale che ormai popolano la rete Internet con offerte altrettanto pericolose per la salute pubblica. In Italia, il Sistema Nazionale di Allerta Precoce ha registrato anche circa 70 casi di intossicazione acuta correlati all'assunzione di NSP che hanno avuto bisogno di cure intensive presso i pronto soccorso.
Il Sistema di Allerta si sta dimostrando molto efficace nella prevenzione della diffusione di queste pericolosissime sostanze, molte delle quali sono già state rese illegali. In particolare, l'attività di monitoraggio dei siti che le commercializzano ha portato alla chiusura di oltre 500 pagine web. E’ in corso, inoltre, il monitoraggio della darknet, l’area del web ad accesso anonimizzato in cui trovano spazio attività illegali come la vendita di sostanze stupefacenti. Tutto questo permetterà di contrastare efficacemente il mercato delle nuove sostanze psicoattive che fino ad oggi è riuscito ad evitare i divieti imposti dalla legge e a generare molti danni alla salute dei ragazzi. E’ necessario sottolineare che il fenomeno che si sta trattando è in continua evoluzione e che sempre nuove molecole sono pronte ad essere inserite nel mercato, sia per soddisfare nuove richieste da parte dei consumatori ma anche, e soprattutto, per eludere i controlli che vanno istituendosi nei vari Paesi attraverso l'aggiornamento della normativa in materia.
Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito www.allertadroga.it
[20-03-2014]
DIPARTIMENTO POLITICHE ANTIDROGA - VIOLENZA DONNE. DOMANI A ROMA VIA CRUCIS "DONNE CROCIFISSE": DROGA E PROSTITUZIONE: UNA PIAGA DA SANARE SOSTEGNO ALL’INIZIATIVA DELLA COMUNITA’ PAPA GIOVANNI XXIII “CRESCE TRA LE RAGAZZINE IL FENOMENO DROGA IN CAMBIO DI SESSO”
Il Dipartimento Politiche Antidroga aderisce e supporta l’iniziativa promossa dalla Comunità Papa Giovanni XXIII, che si svolgerà domani a Roma con la via Crucis per le “ Donne Crocifisse” in favore delle giovani donne vittime di tratta , prostituzione coatta e violenze.
Il DPA evidenzia inoltre un altro fenomeno allarmante che riguarda alcune ragazzine, cioè quello di procurarsi droga in cambio di sesso. Casi aneddotici, ma molto significativi che, vanno aumentando e che fanno pensare e riflettere soprattutto sui modelli educativi e sui valori di base che vengono oggi trasmessi dalle famiglie, ma anche dai media. Questo comporta a volte che, le ragazze si espongono maggiormente non solo al rischio di contrarre infezione di HIV, i dati in possesso del Dipartimento evidenziano, infatti come la trasmissione dell'infezione per via eterosessuale colpisca più le donne rispetto ai maschi, ma anche di andare incontro a violenze sessuali a seguito del consumo droga che, altera la percezione della realtà, la coscienza e di conseguenza inibisce qualsiasi tipi di reazione di difesa.
“Bene ha fatto Don Aldo Buonaiuto del servizio antitratta della Papa Giovanni XXIII - ha dichiarato Giovanni Serpelloni capo del DPA - a mettere in campo una iniziativa così importante per sensibilizzare l’opinione pubblica . Il DPA da parte sua, ha messo in campo insieme con le Nazioni unite a favore delle donne con problemi di droga il progetto DAD.NET , presentato ieri a Vienna alle Nazioni Unite durante la 57 esima Sessione della Commissione Internazionale Narcotici, che prevede tra l’altro, la creazione di un network composto da esperti di differenze di genere nell’ambito dell’uso di sostanze e di percorsi riabilitativi e di recupero, anche con il fine di promuovere e assistere lo sviluppo ed implementazione di interventi “evidence-based”, politiche e buone pratiche più rispondenti ai bisogni specifici delle donne, attivando anche programmi di counseling e informazione sui rischi specifici e le particolari vulnerabilità del sesso femminile inclusa la prostituzione”.
[20-03-2014]
DIPARTIMENTO POLITICHE ANTIDROGA - 57esima SESSIONE DELLE COMMISSIONE INTERNAZIONALI NARCOTICI: L’ITALIA E LE NAZIONI UNITE INSIEME PER LA CURA E LA RIABILITAZIONE DELLE DONNE TOSSICODIPENDENTI
Si è svolta ieri presso la sede delle Nazioni Unite di Vienna che vede la partecipazione della delegazione del Governo Italiano e di tutti i 193 delle Nazioni Unite, un’altra giornata di lavori della 57esima sessione della Commissione Internazionale Narcotici.
Nella parte dedicata agli approfondimenti, la sessione più importante è stata dedicata alle donne e in particolare alla parità di genere nella prevenzione nel trattamento e nella cura e nella riabilitazione. Organizzatore della sessione insieme con UNICRI e UNODC è stata l’Italia con il Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministro, verso la quale c’era una specifica aspettativa anche per le recenti dichiarazioni di attenzione verso la tutela e la parità del genere fatte dal nuovo primo Ministro Matteo Renzi.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha presentato le “linee guida su droghe e gravidanza” e il gruppo supportato dal Governo Italiano ha invece presentato le "linee guida su prevenzione, trattamento e riabilitazione nelle donne tossicodipendenti" in stretta collaborazione con le Nazioni Unite.
Relatore scientifico è stato il prof. Giovanni Serpelloni, capo del Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri che, ha illustrato le diverse implicazioni neuro-cognitive derivanti dall’uso di alcool e droghe nelle donne mettendo in risalto come il sesso femminile, anche se colpito dalla dipendenza da droghe in percentuale minore, abbia però rischi e conseguenze molto più negative e quindi la necessità di proporre interventi diversificati e specifici per riuscire ad ottenere risultati sempre più soddisfacenti. Le linee guida saranno diffuse in tutto il mondo e saranno da guida ai vari stati aderenti alle Nazioni Unite.
Dal Dipartimento è stata anche presentata anche una serie di evidenze scientifiche derivanti da studi di neuroimaging, sulla differenza di genere a livello del funzionamento cerebrale, su cui è possibile trarre indicazioni anche in ambito terapeutico. Serpelloni, ha ribadito, che questa tematica sarà una delle priorità che l’Italia porterà all’attenzione degli Stati Europei durante il prossimo semestre di Presidenza.
Sempre su questo importante tema durante il semestre di Presidenza, l’Italia presenterà una procedura in fase di ultimazione presso il Dipartimento Politiche Antidroga realizzata in collaborazione con le forze dell’Ordine e le maggiori associazioni italiane dei genitori , grazie al supporto della Commissione Europea, per tutelare soprattutto le ragazzine risultate maggiormente vulnerabili ad essere coinvolte nella rete web in traffici di compravendita delle nuove sostanze psicoattive, oltre che di adescamenti sessuali, che sempre più stanno invadendo internet.
“Siamo sempre più convinti - ha dichiarato Giovanni Serpelloni capo del DPA - che affrontare il problema di genere da diversi punti di vista sia estremamente importante. Vale la pena ricordare che le donne hanno sempre avuto un fattore di resistenza all'addiction maggiore rispetto agli uomini, contando su una resilienza che le ha sempre contraddistinte e che, invece, stanno perdendo negli ultimi tempi mostrando interesse verso delle sostanze tipicamente di uso maschile come la cocaina. Stanno, insomma, colmando un divario nel consumo raggiungendo quasi un’eguaglianza tra i sessi.. Le donne al pari e forse più degli uomini, vanno sostenute e supportate nelle loro scelte di salute con un'offerta attiva di percorsi di cura e riabilitazione precoci ed efficaci”.
[19-03-2014]
DIPARTIMENTO POLITICHE ANTIDROGA - SMART DRUGS E SOSTANZE ENERGIZZANTI - “IN CONTINUO AUMENTO L’OFFERTA DELLE NUOVE DROGHE IN INTERNET”
L’allarme di queste ore diffuso dall’ AIFA che mette in guardia i ragazzi sugli effetti delle nuove sostanze psicoattive e delle sostanze energizzanti rinforza quello già lanciato qualche mese fa da questo Dipartimento.
Dal 2009 infatti, il Sistema Nazionale di Allerta Precoce per le droghe del DPA ha monitorato strettamente la situazione sul territorio italiano rilevando più di 300 nuove droghe circolanti. Questo mercato utilizza principalmente Internet per la pubblicizzazione delle molteplici offerte di nuove sostanze psicoattive, per la raccolta degli ordinativi e dei pagamenti mediante credito elettronico e approfitta dei normali corrieri postali per il loro invio a domicilio. Il mercato delle nuove sostanze psicoattive va di pari passo con quello dei farmaci contraffatti o di vendita illegale che ormai popolano la rete Internet con offerte altrettanto pericolose per la salute pubblica. In Italia, il Sistema Nazionale di Allerta Precoce ha registrato anche circa 70 casi di intossicazione acuta correlati all'assunzione di NSP che hanno avuto bisogno di cure intensive presso i pronto soccorso.
Per quanto riguarda gli effetti stimolanti delle sostanze energizzati, il DPA in pieno accordo con quanto segnalato dall’AIFA, ricorda tra l’altro che possono causare una diminuzione della capacità di giudizio e dei comportamenti, alterando la percezione del proprio stato ( Thombs D.L. , O'Mara R.. et Al. Event-level analyses of energy Drink consumption and alcohol intoxication in bar patrons, Addictive Behaviors), tanto che i consumatori di queste bevande, molto spesso mescolate con alcol, bevono in maggiori quantità, abbandonano più tardi i locali e sono quattro volte più propensi a mettersi alla guida con il rischio di provocare anche gravi incidenti stradali. Le bevande energizzanti rendono alterate nelle percezioni e nelle reazioni le persone che fanno abuso specialmente se associate con alcol, un mix che potrebbe risultare letale per sé stesse e per gli altri. Lo stato di ebbrezza viene piuttosto mascherato, mentre segnali coma la fatica e la sonnolenza risultano attenuati ma restano in agguato, poiché la concentrazione ematica di alcol non viene modificata. Una volta terminati gli effimeri effetti della bevanda energetica, la sbornia si può materializzare acutamente con i suoi sgradevoli sintomi: vomito, cefalea, disequilibrio, mancanza di coordinamento, sonno e disidratazione, condizione aggravata sia dalla caffeina che dall'alcol, ed eventualmente anche dall'eccessivo riscaldamento in ambienti quali la discoteca.
"Prosegue quindi a 360 gradi l’impegno di questo Dipartimento nella identificazione precoce delle sostanze e in particolar modo delle nuove sostanze psicoattive - ha dichiarato Giovanni Serpelloni, capo del Dipartimento Politiche Antidroga - sia da un punto di vista analitico che clinico-tossicologico, mediante il Sistema di Allerta che si sta dimostrando molto efficace nella prevenzione della diffusione di queste pericolosissime sostanze, molte delle quali sono già state rese illegali. In particolare, l’attività di monitoraggio dei siti che le commercializzano ha portato alla chiusura di oltre 500 pagine web. Tutto questo ci permetterà di contrastare efficamente il nuovo mercato delle nuove sostanze psicoattive che fino ad oggi è riuscito ad evitare i divieti imposti dalla legge e a generare molti danni alla salute dei nostri ragazzi. Siamo anche consapevoli che il fenomeno che si sta trattando è in continua evoluzione e che sempre nuove molecole sono pronte ad essere inserite nel mercato, sia per soddisfare nuove richieste da parte dei consumatori ma anche, e soprattutto, per eludere i controlli che vanno istituendosi nei vari Paesi attraverso l'aggiornamento della normativa in materia".
Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito www.allertadroga.it
[17-03-2014]
DIPARTIMENTO POLITICHE ANTIDROGA - L’INDAGINE DEL CNR: UNA NUOVA CONFERMA AI DATI DEL DPA NEL 2013
In riferimento ai dati sui consumi diffusi dal Cnr in queste ore e dopo varie richieste di chiarimenti e commenti tecnico-scientifici, il DPA così comunica:
Constiamo che i dati diffusi oggi dal CNR, confermano in linea di massima quanto già riscontrato dall'indagine eseguita dal DPA nel corso del primo semestre 2013 e i dati presentati nella Relazione al Parlamento di Giugno.
Lo studio 2013 condotto dal DPA e presentato a Giugno sul consumo di sostanze psicotrope tra gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, ha evidenziato un aumento dei consumi delle principali sostanze psicotrope (così come riscontrato anche dal CNR anche se con prevalenze leggermente diversificate):
• Cannabis: (20.0% nel 2012 vs 21.7% nel 2013 – dati DPA). Si stima quindi un consumo almeno (una volta nella vita - LTP), nel 2013, negli studenti 15-18 anni con uno scostamento incrementale 2012-2013 di più 1.7 punti % per il DPA e del 2.3% del CNR. Si conferma quindi anche dal CNR l'aumento dei giovani consumatori di cannabis già riscontrato nel primo semestre 2013 dal DPA.
• Cocaina: (1,9% nel 2012 vs 1.7% nel 2013). Si osservano variazioni minime di 0,2 punti percentuali che evidenziano pero una sostanziale stabilità nei consumi di cocaina, come già pubblicato nel 2013 dal DPA e sostanzialmente rilevato anche dal CNR.
• Ecstasy/Stimolanti :(1.1% nel 2012 vs 1.1% nel 2013). Si conferma quindi una sostanziale stabilità nei consumi di stimolanti (amfetamine ed ecstasy) già evidenziata nel 2013 dal DPA.
• Allucinogeni: (1.7% nel 2012 vs 1.9% nel 2013). Anche in questo caso l'esigua variabilità osservata dal DPA (0,2 punti percentuali) confermano una sostanziale stabilità nei consumi di allucinogeni emersa anche dal CNR.
• Eroina: Sostanzialmente stabile l’andamento della prevalenza di consumatori di eroina (0.32% nel 2012 vs 0.34% nel 2013). Anche se con prevalenze diversificate, in questo caso entrambe le fonti concordano su una sostanziale stabilità dell’andamento nei consumi di eroina.
Peraltro, precisa il DPA, anche i dati CNR nella popolazione generale 15-64 anni, 2008-2011, evidenziano una forte contrazione dei consumatori di sostanze stupefacenti nel tempo (LYP), (oscillante in termini si scostamento percentuale delle prevalenze tra il meno 39% della cannabis, al meno 38% cocaina, meno 50% dell’eroina, meno 57% dell’exstasy, meno 25% delle amfetamine, meno 57% degli allucinogeni), analogamente a quanto emerso dagli studi condotti dal DPA negli anni precedenti anche se con percentuali lievemente minori.
Dal 2008 a oggi infatti, coerentemente con l'andamento europeo e cosi come rilevato anche dal CNR, vi è stato un calo di consumatori di sostanze stupefacenti nella popolazione generale 15-64 anni rilevato attraverso indagini campionarie nazionali, testimoniato anche, per quanto riguarda il DPA, con indagini aggiuntive e più complete attraverso la determinazione dei metaboliti delle droghe nelle acque reflue (dato rilevato in 17 città campione dallo studio effettuato dall' Istituto Mario Negri) che ha rilevato il calo delle concentrazioni di queste sostanze.
Per quanto riguarda le “nuove droghe sintetiche”, l'indagine del 2013 ha rilevato l'esistenza di un nuovo mercato in espansione (quasi esclusivamente gestito via internet), ma che attualmente è sotto controllo nel nostro Paese attraverso il Sistema Nazionale di Allerta Precoce del DPA che ha identificato, infatti, oltre 300 nuove molecole in entrata sul territorio italiano ed europeo come i cannabinoidi sintetici, catinoni, fenetilamine, piperazine e metossietamine. In collaborazione con il Ministero della Salute, inoltre, queste nuove droghe sintetiche, sia nelle singole molecole sia nei loro analoghi strutturali sono state tabellate e quindi rese illecite e di conseguenza sequestrabili.
“I dati del DPA provenienti da molteplici fonti indipendenti tra loro - ha dichiarato, Giovanni Serpelloni – capo del DPA- mostrano, come già ampiamente divulgato i mesi scorsi e coerentemente con quelli del CNR oggi presentati, degli spunti di variazione che riguardano soprattutto le fasce giovanili per droghe quali la cannabis. Tali variazioni devono farci riflettere sulla necessità di adottare nuove forme di prevenzione ancora più precoce e più selettiva per ogni dipendenza, incluso il gioco d'azzardo patologico. La priorità ancora una volta - ha concluso Serpelloni - è prevenire precocemente il consumo soprattutto negli adolescenti sviluppando una maggior percezione del rischio legato all’uso di queste droghe e la consapevolezza delle necessità e dell’opportunità di adottare modelli comportamentali ben orientati a stili di vita sani. A questo proposito vogliamo ribadire ancora una volta che sarebbe necessario un aumento degli interventi di prevenzione eseguiti dalle Regioni soprattutto nel settore scolastico e familiare”.
[05-03-2014]
ANDAMENTO DEI CONSUMI DI SOSTANZE STUPEFACENTI IN ITALIA NEL LUNGO PERIODO: “FUNZIONA MEGLIO UNA PREVENZIONE SEMPRE PIU’ PRECOCE ED EFFICACE PREOCCUPA LA RIDUZIONE DEGLI INVESTIMENTI REGIONALI SULLA PREVENZIONE”
In Italia sono le singole Regioni e Province autonome le vere responsabili dell'impatto generale degli interventi e delle strategie territoriali sopratutto per la prevenzione. Questo il dato che si evidenzia nel report sintetico elaborato dal DPA, dal titolo “LA VALUTAZIONE NEL LUNGO PERIODO DELL'ANDAMENTO DEI CONSUMI DI SOSTANZE STUPEFACENTI IN ITALIA”, nel quale si evidenzia come nel nostro Paese, sempre secondo la riforma del titolo V della Costituzione, esiste una fortissima frammentazione regionale degli interventi e delle politiche che comporta spesso un difficoltoso coordinamento nazionale basato su evidenze scientifiche condivise e nel rispetto delle indicazioni europee. Le nuove strategie, per essere veramente efficaci, dovrebbero partire da una corretta e complessiva valutazione dei dati soprattutto nel lungo periodo.
Il documento evidenzia un dato preoccupante e cioè la riduzione degli investimenti in ambito preventivo che è stata rilevata a livello delle varie regioni dove si è avuta una diminuzione del 56,3% dei finanziamenti dedicati alla prevenzione universale dal 2011 al 2012 e dell’ 33,1% nelle prevenzione selettiva sempre in riferimento allo stesso periodo. Così come riportato anche nell’ultima Relazione al Parlamento su base dati regionali.
Inoltre nell'analisi dei consumi del lungo periodo sono stati messi in evidenza i seguenti dati“hard” e cioè quelli derivanti da varie indagini scientifiche anche di tipo laboratoristico e non solo da questionari, in particolare:
- Calo dei consumi nella popolazione generale
Dal 2008 a oggi , coerentemente con l'andamento europeo, vi è un calo di consumi di sostanze stupefacenti nella popolazione generale 15-64 anni rilevato attraverso indagini campionarie nazionali (studi SPS su circa 35.000 soggetti e GPS su 20.000), ma anche attraverso la determinazione dei metaboliti delle droghe nelle acque reflue (dato rilevato in 17 città campione dallo studio effettuato dall’ Istituto Mario Negri) che ha rilevato il calo delle concentrazioni di queste sostanze.
- Aumento dell'uso di cannabis nei giovani
Lo studio recente del 2013 condotto dal DPA sul consumo di sostanze psicotrope tra gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado (su un campione di 34.385 soggetti di età compresa tra 15-19 anni) evidenzia però, in controtendenza generale, un aumento dei consumi (una o più volte negli ultimi 12 mesi) sopratutto della cannabis (19.1 nel 2012 vs 21.5% nel 2013), con lievi variazioni anche per cocaina (1,86% nel 2012 vs 2,05% nel 2013), ecstasy (0.82% nel 2012 vs 0.97% nel 2013), amfetamine (0.58% nel 2012 vs 0.75% nel 2013) e allucinogeni (1.72% nel 2012 vs 2.13% nel 2013). Presso ché stabile la prevalenza di consumatori di eroina (0.32% nel 2012 vs 0.36% nel 2013) e di alcol (76.9% nel 2012 vs 76.4% nel 2013).
- I confronti europei
Se confrontiamo la posizione Italiana nel panorama Europeo, secondo quanto riportato dall’ Osservatorio Europeo EMCCDA nel 2013, l’Italia risulta al 15 posto per il consumo di cannabis nella popolazione tra i 15 e 24 anni, al 16 posto per cocaina e al 24 posto per amfetamina.Inoltre sempre per valutare il posizionamento della realtà italiana messa a confronto con le altre realtà europee, basandosi però su dati di laboratorio e non su stime ipotetiche o modellistiche più o meno affidabili, riportiamo lo studio dell’Istituto Mario Negri nelle 19 città europee e in 11 nazioni (Norvegia, Belgio, Repubblica Ceca, Spagna, Finlandia, Francia, Gran Bretagna, Croazia, Olanda,Svezia), dove l’Italia è stata rappresentata da Milano (città ad alta prevalenza di uso rispetto alla media nazionale) e dove il nostro paese risulta essere al 9 posto per i consumi di cocaina, al 10 posto per i consumi di cannabis, al 15 posto per anfetamine, al 5 posto per metamfetamine e all’11 posto per consumo di ecstasy.
- Forte decremento delle morti per overdose
Va ricordato che tra il 1999 – 2000 morivano in Italia per intossicazione acuta da droga oltre 1000 persone all’anno. A oggi (dato aggiornato al 2013) c’è stato un fortissimo decremento con 313 deceduti per overdose in tutto l’anno. Se confrontiamo questo dato con il trend europeo (che continua ad essere elevato) possiamo senz' altro riconoscere l’Italia come una nazione virtuosa.
- Calo delle infezioni nei tossicodipendenti
La prevalenza di infezione da HIV - HBV – HCV (virus delle epatiti) nei tossicodipendenti è calata per l’HIV dal 12% del 2006 all’8,3% nel 2011; l’ HBV è calata dal 39,5% nel 2006 al 33,4 % nel 2011. L’HCV è calata dal 62% nel 2007 al 54% nel 2011. Riducendo così quindi l’impatto epidemico generale anche se non bisogna abbassare la guardia.
- Diminuzione delle persone tossicodipendenti carcerate e aumento delle pene alternative
Va segnalato che durante il periodo 2012 – 2006 (periodo della legge Jerovolino – Vassalli) gli ingressi dei tossicodipendenti in carcere erano mediamente di 24.500 all’anno. Ultimo dato disponibile del 2012 tale numero si è ridotto a18.285.
- Ingressi in carcere
Per la violazione del DPR 309/90 (legge sulla droga) tra il 2001 e il 2006 si sono registrati circa 24 mila soggetti in ingresso all'anno. All'ultimo dato disponibile nel 2012 tale cifra era calata a 21.285 soggetti con un decremento medio di circa 3000 persone.
- Misure alternative al carcere
Il numero dei soggetti tossicodipendenti usciti dal carcere usufruendo delle misure alternative e inseriti in percorsi riabilitativi e di recupero sono passati da 758 nel 2002 a 1578 nel 2012 con un trend di lungo periodo sempre positivo.
“Va tuttavia sottolineato – ha dichiarato Giovanni Serpelloni capo del DPA - che una corretta valutazione dell’impatto nazionale di tutti questi molteplici interventi di livello regionale non possono essere valutati attraverso semplicistici macroindicatori (per altro a volte non ancora scientificamente validati) ma è necessario mettere insieme una serie di analisi di dati osservazionali di lungo periodo che facciano comprendere da più punti di vista come il fenomeno si stia muovendo, senza però avere la pretesa che un singolo fattore quale potrebbe essere “la politica” utilizzata da un solo ente possa essere responsabile di tali variazioni. Se così fosse avremo risolto i nostri problemi di controllo di questo fenomeno complesso che, trova invece una moltitudine di attori coinvolti molto spesso indipendenti , a volte addirittura in contrasto e non coordinati tra loro”.
E' possibile prendere visione del documento integrale e delle tabelle e grafici sul sito istituzionale:www.politicheantidroga.it.
[05-03-2014]
DIPARTIMENTO POLITICHE ANTIDROGA - CERVELLO MENTE E DROGHE: UNA PUBBLICAZIONE SULLE NEUROSCIENZE PER LE SCUOLE E I GENITORI PER INCENTIVARE STILI DI VITA SANI NEI GIOVANI
“Cervello, mente e droghe. Struttura,funzionamento e alterazioni droga-correlate” Questa la recente pubblicazione del Dipartimento Politiche Antidroga realizzata in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Direzione Generale per lo studente, l’integrazione, la partecipazione e la comunicazione, nella quale studenti, docenti e tutti gli operatori della scuola, insieme alle famiglie, possono trovare valide informazioni scientifiche sul normale funzionamento del cervello umano e della mente e su come l’uso di sostanze psicoattive, anche stupefacenti, sia in grado di alterarlo. La pubblicazione nasce con l’intento di far comprendere in maniera semplice e chiara i meccanismi cerebrali e di aumentare nei lettori la consapevolezza di quanto sia importante mantenere uno stile di vita sano, libero dalle droghe, dall'alcol e da qualsiasi altra forma di dipendenza patologica. La collaborazione tra il Dipartimento Politiche Antidroga e il MIUR, ha rappresentato un importante impegno interistituzionale per la promozione e la realizzazione di attività di prevenzione dell’uso di droghe e dell’abuso di alcol tra gli studenti.
Proprio a loro quindi si rivolge questo nuovo lavoro che vuole far comprendere le affascinanti bellezze e le funzioni del cervello e della mente spiegate attraverso le neuroscienze, con un linguaggio semplice e appassionato, con immagini ottenute da tecnologie all’avanguardia molto emozionanti oltre che informative e scientifiche. Un approccio quindi tutto educativo, mirato a creare nei giovani la consapevolezza della loro unicità e potenzialità e del pericolo di compromettere queste importanti qualità, anche gravemente, attraverso l’uso di droghe.
"Il cervello e le sue funzioni - ha dichiarato Giovanni Serpelloni, capo del DPA - svolgono un ruolo essenziale nello sviluppo del pensiero critico, nell’espressione e nella formazione della propria consapevolezza. Anche per questa ragione risulta quindi essenziale preservare e promuovere la condizione di salute del cervello dei più giovani e coinvolgerli direttamente in attività di prevenzione per far comprendere loro la necessità di mantenere comportamenti sani e di modificare stili di vita errati per il proprio benessere psico-fisico e la propria salute mentale. Oggi – prosegue Serpelloni - grazie alle neuroscienze abbiamo scoperto che l’uso di qualsiasi droga interferisce con il normale funzionamento cerebrale, alterando percezioni, pensieri, azioni e soprattutto la capacità di memorizzare e ricordare in maniera corretta le nostre esperienze di vita e le proprie emozioni, perdendo quoziente intellettivo. Ciò risulta ancor più marcato se l’uso di droghe avviene in una persona di giovane età, il cui cervello è ancora in fase di maturazione. Questa brochure quindi, vuole essere un chiaro richiamo per far “vedere” e capire in maniera chiara e suggestiva ai nostri ragazzi i cambiamenti del cervello, del suo funzionamento e la compromissione delle più importanti funzioni neuropsicologiche (la gratificazione, l’attenzione, la memorizzazione, la capacità di giudizio, ecc.) nei soggetti che fanno uso di droghe”.
La pubblicazione,che verrà distribuita gratuitamente a tutte le scuole è stata patrocinata anche da Moige e Age, importanti associazioni educative nazionali ed è scaricabile dal sito http://politicheantidroga.it/pubblicazioni/in-ordine-cronologico/cervello/presentazione.aspx
[27-02-2014]
DRUGS ON STREET PROSEGUE IL NETWORK NAZIONALE PER LA PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI STRADALI ALCOL E DROGA CORRELATI
Il DPA su richiesta di informazioni delle principali Agenzie di stampa sugli interventi attualmente in atto per la prevenzione dell'incidentalità alcol e droga correlata così interviene:
Dal 2010 al 2013 sono stati 57.413 il totale dei veicoli fermati e controllati con criterio casuale grazie al progetto Nazionale "Drugs on street " del DPA; 38.317 i conducenti sottoposti ad accertamenti clinici e tossicologici; 2057 le patenti ritirate per guida in stato di ebbrezza (art. 186 cds) e per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti (art. 187 cds).
Questi i numeri del progetto “Drugs On Street”, frutto di un protocollo innovativo promosso dal Dipartimento Politiche Antidroga partito nel 2010 e che ha coinvolto nel corso degli anni circa 40 comuni su tutto il territorio nazionale, in collaborazione con Polizia Stradale, Carabinieri e Polizie Municipali, allo scopo di contribuire a contrastare il fenomeno della guida in stato psicofisico alterato causato dall’assunzione di sostanze stupefacenti e alcol. Il Protocollo D.O.S. è infatti un protocollo operativo per l’esecuzione di accertamenti tossicologici e clinici sui conducenti alla guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.
La procedura operativa permette di poter far cooperare fruttuosamente la componente sanitaria con le Forze dell’Ordine e descrive lo svolgimento sequenziale delle fasi degli accertamenti, distinguendole tra fasi di competenza delle Forze dell’Ordine, fasi di competenza dell’Unità sanitaria di Diagnosi Clinica-Tossicologica e fasi relative all’attività di laboratorio per la conferma dei risultati con metodiche di secondo livello. Tutto questo permette una maggior efficacia e sostenibilità degli accertamenti, ma soprattutto affidabilità dei risultati. Va ricordato che lo stato psico-fisico alterato del conducente provoca, nel nostro Paese, circa 10.000 incidenti stradali all’anno.
“Il progetto rappresenta a oggi - secondo Giordano Biserni presidente di ASAPS (Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale)- l’unico esempio di un controllo antidroga applicato alla circolazione stradale. È un sistema che funziona e che si è dimostrato in grado di fornire grandi risultati ma che, per una serie di carenze legislative e di scarsa presa legata al mancato coordinamento tra le forze in campo, non ha avuto più impegnativi seguiti operativi. Eppure, per come è stato articolato, è come una APP: basta scaricarla e farla funzionare. Ora – prosegue Biserni - riponiamo fiducia nella dichiarata sensibilità del presidente Matteo Renzi - primo firmatario della proposta sull'omicidio stradale, dopo la morte di Lorenzo Guarnieri a causa di un conducente sotto l'effetto di stupefacenti - affinché anche il versante del controllo antidroga su strada con “Drugs On Street”, trovi la necessaria spinta per abbattere la sempre preoccupante cifra della mortalità su strada per abuso delle sostanze”.
“Purtroppo - ha dichiarato Giovanni Serpelloni, Capo del DPA - le normali attività di controllo svolte su strada non sempre permettono l'identificazione dei conducenti che, pur non avendo assunto alcol, risultano comunque in stato di alterazione psicofisica per effetto dell'assunzione di sostanze stupefacenti, per la mancanza di strumenti adeguati. Per questo il Dipartimento ha attivato da anni e rinnovato il progetto "Drugs On Street " che nasce proprio con lo scopo di contribuire a contrastare maggiormente il fenomeno della guida in stato psicofisico alterato. D'altronde l'approvazione delle nuove norme del Codice della Strada non fa che confermare la necessità di attivare protocolli come "Drugs on street" programmi atti a combattere alcol e droga che vengono considerati proprio tra le cause principali degli incidenti stradali”.
[14-02-2014]
CONSUMI DI DROGA: BENE DATI CNR 2011. ECCO ORA DATI DPA 2012 e 2013
In riferimento ai dati sui consumi diffusi alle agenzie di stampa in queste ore dal CNR il DPA così precisa.
I dati sui consumi diffusi dal CNR relativi allo studio Ipsad si riferiscono all’anno 2011. Essi possono essere ulteriormente completati e aggiornati con i dati in possesso di questo Dipartimento e già pubblicati nella Relazione al Parlamento che fanno riferimento al 2012 – 2013.
Lo studio 2013 condotto dal DPA sul consumo di sostanze psicotrope tra gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado (su un campione di 34.385 soggetti di età compresa tra 15-19 anni) evidenzia un aumento dei consumi (una o più volte negli ultimi 12 mesi) delle principali sostanze psicotrope: cannabis (19.1 nel 2012 vs 21.5% nel 2013), cocaina (1,86% nel 2012 vs 2,05% nel 2013), ecstasy (0.82% nel 2012 vs 0.97% nel 2013), amfetamine (0.58% nel 2012 vs 0.75% nel 2013) e allucinogeni (1.72% nel 2012 vs 2.13% nel 2013). Stabile la prevalenza di consumatori di eroina (0.32% nel 2012 vs 0.36% nel 2013) e di alcol (76.9% nel 2012 vs 76.4% nel 2013).
Nel 2012 la cannabis resta - alcol a parte - la sostanza psicoattiva più diffusa in Italia e in Europa, seguita dalla cocaina. Sono alcuni dati dello studio GPS-DPA (General Population Survey), condotto dal DPA.
Il nostro Paese registra livelli di consumo inferiori però alla media europea. Circa 12 milioni di europei, il 3,6% dei 15-64enni, hanno fatto uso di cannabis nell`ultimo mese e circa 22,5 milioni nell`ultimo anno, pari al 6,7%. L`Italia resta sotto la media: nel 2012 sono circa 700 mila (1,8%) coloro che ne hanno assunta nell`ultimo mese e oltre 1,5 milioni (4%) nell`anno. Dalla fine degli anni `90". La fascia di popolazione italiana più coinvolta è quella dei giovani, i 15-34enni, sempre nel 2012.
Per quanto riguarda la cocaina, in Europa, ne hanno fatto uso nel corso dell`anno quasi 4 milioni di cittadini (circa 1,2%) e l`Italia, anche in questo caso, riporta livelli di consumo – lo 0,6% della popolazione (circa 200mila persone) - inferiori alla media europea.
I consumi di eroina nell’ultimo anno decrescono leggermente (come peraltro già dagli anni precedenti) e riguardano in Italia circa 50mila persone (0,12%), Sono circa 40mila gli italiani di15-64 anni che hanno fatto uso di anfetamine nell`anno (0,1%), altrettanti hanno assunto ecstasy .I consumi di allucinogeni nell’ultimo anno restano stabili e riguardano in Italia circa 80mila persone (0,2%)."n totale in Europa lo stesso fenomeno riguarda circa 2 milioni di persone per le amfemtamine (0,5%) e 2,5 milioni per l`ecstasy (0,7%).
Secondo i dati riportati nello studio 2012, sono oltre 25milioni (66%) gli italiani di 18-64 anni che hanno bevuto almeno una bevanda alcolica nell`anno e 20 milioni (53%) lo hanno fatto recentemente. Il consumo di tabacco, invece, nel nostro Paese è in diminuzione con riferimento agli ultimi 30 giorni ma ancora diffuso: sono 11 milioni (28,2%) coloro che non hanno rinunciato alla sigaretta nel 2012, mentre sono 9 milioni (23,6%) che hanno fumato sigarette negli ultimi 30 giorni.
Tra gli psicofarmaci, i tranquillanti e sedativi sono i più diffusi: 1,5 milioni gli italiani che nel 2012 ne hanno fatto ricorso (4%) e di questi la maggior parte sono donne. Tutte le tipologie di farmaci oggetto della ricerca (tranquillanti e sedativi, barbiturici, benzodiazepine) risultano assunti maggiormente dalle donne di 18-64 anni. Tutte le tipologie di farmaci oggetto della ricerca (tranquillanti e sedativi, barbiturici, benzodiazepine) risultano assunti maggiormente dalle donne di 18-64 anni.
A conferma della contrazione dei consumi di sostanze psicotrope nella popolazione generale (15-64 anni) emerse dagli studi epidemiologici, riportiamo anche i risultati dello studio multicentrico nazionale (Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri) sulle concentrazioni di metaboliti rilevati nelle acque reflue nel periodo 2010-2012, evidenziano una riduzione dei consumi di cannabis (34,2 dosi/die per 1.000 ab. nel 2010 vs 28,8 dosi/die per 1.000 ab. nel 2012), di cocaina (7,6 dosi/die per 1.000 ab. nel 2010 vs 7,2 dosi/die per 1.000 ab. nel 2012), di eroina (3,2 dosi/die per 1.000 ab. nel 2010 vs 2,0 dosi/die per 1.000 ab. nel 2012), di metamfetamine (3,3 dosi/die per 1.000 ab. nel 2010 vs 0,3 dosi/die per 1.000 ab. nel 2012), di amfetamine (1,1 dosi/die per 1.000 ab. nel 2010 vs 0,1 dosi/die per 1.000 ab. nel 2012). Stabili i consumi di ecstasy (0,03 dosi/die per 1.000 ab. nel 2010 vs 0,05 dosi/die per 1.000 ab. nel 2012).
Sempre su base dati 2012, a creare una vera e propria emergenza socio-sanitaria, infine, il gioco d`azzardo. In Italia, più della metà (68%) della popolazione tra 18 e 64 anni, oltre 26 milioni di persone, nel 2012 ha giocato almeno una volta.
[14-02-2014]
PREVENZIONE CURA E RECUPERO DEI TOSSICODIPEDENTI: ITALIA ED ESTONIA INSIEME PER UNA EFFICACE COOPERAZIONE TRANSNAZIONALE
Creare un sistema condiviso e capillare di prevenzione, attivare centri di cura e riabilitazione orientati al recupero delle persone, definire un piano di azione nazionale, istituire gli Osservatori Nazionali, elaborare un sistema di screening per il monitoraggio del fenomeno delle dipendenze, attivare contemporaneamente interventi per la riduzione del rischio e la prevenzione delle patologie droga correlate e avere formazione in materia di strategia generale, prevenzione trattamento e recupero. Questi tra i principali argomenti affrontati durante l’incontro bilaterale che si è svolto questa mattina presso la Sala Verde di Palazzo Chigi, in occasione della vista della delegazione dell’Estonia, guidata Ministro dell’Interno Ken-Marti Vaher.
Per quanto riguarda l'Italia è stato particolarmente apprezzato dalla delegazione la strategia generale al problema delle droghe e al fatto che il modello italiano sia basato a livello nazionale su una struttura di coordinamento interministeriale come quella del DPA che fa da collante tra tutti i ministeri in materia di droga. L’Italia inoltre è il partner principale del Gruppo Pompidou nel promuovere politiche coerenti sulle droghe nel sud del Mediterraneo per la creazione di Osservatori nazionali antidroga Il DPA è infatti impegnato da ormai quattro anni a questa parte nel sostenere le rete Mednet del Consiglio d'Europa (Gruppo Pompidou) per sviluppare programmi di supporto e di riorganizzazione territoriale e formazione.
Secondo il Ministro dell’Interno Vaher è "estremamente importante studiare le buone prassi messe in campo dal DPA sulla prevenzione dall’ uso di stupefacenti e gli interventi innovativi anche a livello europeo, finalizzati non solo al recupero e alla cura dei tossicodipendenti da parte del sistema sanitario, ma anche per la ricerca e per un migliore e più efficace coordinamento delle politiche a livello nazionale". Sempre secondo il ministro, nonostante in Estonia sia in vigore una legge più restrittiva rispetto a quella italiana e nonostante dal 2002 sia stato depenalizzato il consumo di droghe, il consumo di cannabis è raddoppiato soprattutto nei giovani. E’ stato inoltre creato su richiesta dell’Estonia un gruppo di lavoro comune.
"Registriamo con soddisfazione che in questi ultimi anni il nostro Paese - ha dichiarato Giovanni Serpelloni, capo del DPA - sta suscitando molto interesse con i vari modelli esistenti di trattamento, cura e riabilitazione dei tossicodipendenti sia in Europa che nell’ area del bacino Mediterraneo. Siamo convinti che solo attraverso le cooperazioni internazionali di questo livello, saremo in grado di fare realmente fronte comune nella prevenzione, cura e recupero dalle tossicodipendenze a livello globale, con un approccio globale e senza frontiere che mai come in questo momento sta unendo i popoli di tutto il mondo in una visione coordinata e sostenibile di risposta bilanciata ed efficace alla diffusione e contro l'uso di tutte le droghe. In particolare questo incontro bilaterale testimonia come le attività mondiali in materia di contenimento del fenomeno droga debbano necessariamente abbandonare i principi ideologici per lasciare spazio alle evidenze scientifiche basate sul concetto che la dipendenza è una malattia del cervello prevenibile, curabile e guaribile e come tale necessita di una adeguata informazione per prevenirla e curarla evitando discriminazione e stigma per le persone tossicodipendenti”.
[13-02-2014]
COMUNICATO STAMPA - PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI- DIPARTIMENTO POLITICHE ANTIDROGA - “FUNZIONE PUBBLICA E MANDATI ISTITUZIONALI INDIPENDENTI”
In riferimento alle dichiarazioni rilasciate da Federserd all'ANSA il DPA interviene e così precisa:
Sorprende la posizione espressa da Federserd, ma soprattutto i contenuti sulla quale essa si basa formulando giudizi di merito su una Legge, al contrario di quanto fatto dalla Corte Costituzionale che ha formulato solo giudizi di metodo in relazione all’inopportunità dell’applicazione dei criteri di urgenza e necessità, laddove soprattutto si afferma in modo errato e palesemente inesatto che la Legge 21 febbraio 2006 n. 49 si fonda su “criteri repressivi (carcere per chi si droga)”.
Basta semplicemente scorrere la legge per comprendere che è esattamente il contrario di quanto affermato, in quanto stabilisce molto chiaramente che le pene, quindi l’arresto, sia riservato agli spacciatori, ai trafficanti, ai produttori e ai coltivatori non autorizzati di droga; mentre dovrebbe essere chiaro per tutti da anni (soprattutto per chi lavora nei Sert come il gruppo dirigenziale di Federserd) che il consumo e quindi il “carcere per chi si droga” non è assolutamente previsto, anzi viene escluso. Tale legge inoltre prevedeva la possibilità di utilizzare ancora meglio le misure alternative alla pena, portando la fruibilità dell’articolo 94 anche per pene superiori ai 4 anni (Iervolino Vassalli), a 6 anni.
Quanto alle affermazioni “sull’uso disinvolto talora improprio dei dati”, invitiamo Federserd a portare evidenze scientifiche oppure propri dati (semmai esistessero) che sconfermino non solo a parole, ma anche nei fatti, quello che molto rigorosamente e in maniera trasparente questo Dipartimento ha prodotto in questi anni e inserito nella Relazione Annuale al Parlamento oltre che in articoli pubblicati su riviste internazionali. Illazioni, ironie e velate diffamazioni vengono quindi rispedite al mittente.
Quanto alla terzietà, oggettività e scientificità indipendente invocata da Federserd, è sotto gli occhi di tutti come questa organizzazione non possa essere un interlocutore credibile, ne dare lezioni in merito, in considerazione del fatto che essa è da sempre finanziata e sostenuta da aziende farmaceutiche di prodotti per la cura delle dipendenze e da concessionari del gioco di azzardo, in pieno conflitto di interessi con i mandati e le funzioni pubbliche che dovrebbero esercitare organizzazioni e operatori appartenenti al Sistema Sanitario Pubblico e quindi in assenza di dipendenze da organizzazioni commerciali.
Pertanto invitiamo gli operatori dei Dipartimenti delle Dipendenze a valutare la necessità di ritrovare una propria dimensione di indipendenza culturale, professionale e tecnico-scientifica svincolandosi da organizzazioni e pressioni di gruppi produttivi, ma soprattutto da tutte quelle organizzazioni, che nate con intenti di salvaguardia degli operatori e di promozione della ricerca scientifica nel campo delle dipendenze, si sono trasformate nel tempo in lobby di pressione politica e purtroppo anche di interessi economici non sempre trasparenti, con logiche non appartenenti alle finalità di Sanità Pubblica e alla Pubblica Amministrazione quale questo Dipartimento appartiene.
[07-02-2014]
CARCERE E TOSSICODIPENDENZA: FONTI, METODI DI RILEVAZIONE DATI E STIME CONFRONTO TECNICO-SCIENTIFICO E PROPOSTE DI MIGLIORAMENTO AL VIA IL WORKSHOP TECNICO
Per poter programmare sempre meglio le azioni alternative al carcere per le persone tossicodipendenti, vi è la necessità di definire meglio le modalità e le tecniche di rilevamento ed elaborazione dati che spesso in questi anni hanno fornito valutazioni difformi e che non consentono il reale dimensionamento del fenomeno e quindi una presa di decisione consapevole e basata su dati reali. Flussi dati puntuali e di periodo, popolazione detenuta per violazione del D.P.R. 309/90 artt. 73 e 74, popolazione detenuta con “diagnosi” di tossicodipendenza, differenziazione delle tipologie di reato nei soggetti tossicodipendenti detenuti, trattamenti per la tossicodipendenza in carcere, rilevazione della domanda di applicazione art. 94 del D.P.R. 309/90, utilizzo e applicazione del beneficio dell’art. 94 del D.P.R. 309/90, valutazione degli esiti dell’alternativa alla pena, rilevazione dell’alternativa alla pena per i soggetti provenienti dalla libertà, modalità di rappresentazione dell’andamento temporale. Questi gli argomenti che saranno affrontati durante il workshop tecnico scientifico su “Carcere e Tossicodipendenza” che, si svolgerà il prossimo mercoledì 12 Febbraio.
Il workshop, coordinato dal Dipartimento Politiche Antidroga, si pone come momento di confronto tecnico-scientifico con i Ministeri, le Amministrazioni locali, gli Enti di Ricerca, le Associazioni e le Organizzazioni coinvolte e interessate nello studio e rilevazione del fenomeno carcere e tossicodipendenza. Si tratta di un incontro a carattere tecnico con l’obiettivo di evidenziare e discutere gli attuali flussi informativi in termini di chiarezza, validità e rappresentatività del dato da inserire nella Relazione annuale al Parlamento; si tratta pertanto di un evento orientato ad analizzare e migliorare la disponibilità e la fruibilità di dati provenienti da fonti tra loro diverse sia come modalità di raccolta dati sia come organizzazione e lettura degli archivi.
“Siamo fermamente convinti – ha dichiarato Giovanni Serpelloni, capo del DPA - che il carcere non è e non deve essere un luogo di cura delle tossicodipendenze e, così come peraltro esplicitamente previsto dagli attuali atti normativi. Non vi è dubbio che chi è affetto da tale condizione patologica debba e possa trovare opportune cure al di fuori del carcere e che esistono da tempo dispositivi di legge che permettono di poter realizzare tale intervento, ma che purtroppo sono ancora molto poco sfruttati. Le persone tossicodipendenti devono e possano essere inserite in programmi di cura e riabilitazione, sia territoriali che residenziali, al fine di restituirle ad una vita sana e ben integrata sia socialmente che lavorativamente. Auspichiamo che questo workshop tecnico possa contribuire a far aumentare le basi di conoscenza per comprendere quali siano le cause di un così ridotto ricorso alle misure alternative, poterle rimuovere e incrementare quindi il flusso delle persone tossicodipendenti e alcoldipendenti dal carcere verso percorsi di cura e riabilitazione, attraverso la partecipazione attiva di tutti gli attori a diverso titolo coinvolti. Vale solo la pena di ricordare un dato molto positivo che pochi conoscono e cioè che il 75 % delle persone tossicodipendenti provenienti dal carcere ed inseriti nei programmi alternativi sulla base dell’art. 94 del DPR 309/90, conclude con successo il percorso riabilitativo con cessazione dei comportamenti criminali e dell’uso di droghe.”
[30-01-2014]
Scuola Nazionale sulle Dipendenze: al via il terzo corso annuale di formazione avanzata
Inizia oggi, presso la Sala Polifunzionale di Santa Maria in via a Roma, il terzo corso annuale di formazione avanzata e multidisciplinare della Scuola Nazionale sulle Dipendenze per i professionisti del sistema italiano delle dipendenze, organizzata dal DPA in collaborazione con la Scuola Nazionale dell'Amministrazione.
La National School on Addiction - programma di formazione multidisciplinare sulle dipendenze - s'inserisce nel più ampio progetto della " Scientific Community on Addiction" promossa dal DPA e che conta ormai più di 1300 iscritti. Si tratta di una Scuola prima e unica nel suo genere, gestita con uno specifico programma didattico dalla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione, realizzata in collaborazione anche con il Ministero della Salute, dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e il Ministero dell'Interno.
Nel 2013 si è registrata la presenza di oltre 1.300 partecipanti con il coinvolgimento di circa 150 docenti anche internazionali per un totale di oltre 450 ore di insegnamento. In questi tre anni di attività la Scuola ha registrato presenze provenienti da tutta Italia. Analizzando i profili professionali dei partecipanti si nota come ci sia stata una preponderanza di medici e psicologi, ma anche di educatori professionali, assistenti sociali, infermieri professionali, ricercatori universitari, analisti tossicologi, sociologi, responsabili di comunità, funzionari regionali, provenienti da Servizi per le Dipendenze, Comunità Terapeutiche, Università, Centri di Ricerca, Enti centrali ed Enti Ospedalieri.
Anche quest'anno, come per gli altri anni, il piano di formazione avrà una durata di circa 150 ore con l'accesso gratuito di circa 100 partecipanti che avranno a disposizione un corpo docente selezionato tra i professionisti dei Ministeri e degli Enti Istituzionali nazionali, regionali e centri di ricerca internazionali più quotati quali il NIDA ( National Institute of Drug Abuse). Inoltre, come l'anno scorso, la Scuola prevede alla fine del corso il riconoscimento di ben oltre 100 crediti ECM per medici, psicologi, educatori professionali e infermieri e il rilascio congiunto da parte del DPA e dalla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione di un attestato di formazione.
"La presenza massiccia e qualificata dei partecipanti ai corsi della Scuola nazionale delle Dipendenze - ha dichiarato Giovanni Serpelloni, capo del DPA- ci fa capire che siamo sulla strada giusta. In particolare, la Scuola sta diventando lo strumento innovativo utile a far emergere le nuove competenze per formare un gruppo di professionisti più orientati alle evidenze scientifiche, provenienti soprattutto dalle neuroscienze e all'approccio multidisciplinare, con uno sguardo alla sostenibilità degli interventi in un assetto organizzativo moderno, che possa affrontare tutti i tipi di dipendenza, comprese quelle comportamentali oltre che da sostanze".
[20-12-2013]
DIPARTIMENTO POLITICHE ANTIDROGA - OSCURATI SITI INTERNET CHE VENDEVANO DROGA IN COLLABORAZIONE CON IL SISTEMA DI ALLERTA DEL DPA CON NAS E AIFA
Il fenomeno della vendita on line di nuove droghe è sotto stretto controllo ma non bisogna abbassare la guardia. Il Dipartimento Politiche Antidroga in collaborazione con le Forze dell’Ordine sulla base delle segnalazioni fatte dal Sistema di Allerta e tramite la meritoria opera in particolare dei Nas ha portato alla chiusura di centinaia di siti che commercializzavano droghe sintetiche e farmaci.
Il Sistema Nazionale di Allerta Precoce del DPA, già dal 2011 provvede al monitoraggio dei siti che commercializzano sostanze stupefacenti. Grazie a questa attività in questi anni è stato possibile individuare circa 500 pagine web (in lingua italiana e/o con server ubicato in Italia) su cui venivano riportati annunci e offerte di vari tipi di droghe. Il 64% di questi siti è stato definitivamente chiuso o bloccato in modo tale che nessuno vi possa più accedere per l’ acquisto di sostanze pericolose per la salute. Le principali sostanze identificate che venivano vendute online sono state cannabinoidi sintetici (JWH018, JWH122, JWH250) catinoni sintetici, ecstasy, ketamina, ma anche droghe "tradizionali" come cannabis, eroina e cocaina. Rimane grande anche il problema della vendita online di farmaci che richiedono prescrizione medica.
Spesso, la vendita di sostanze stupefacenti viene mascherata tra la vendita di oggettistica per la casa, per il giardino, per la musica, e questo crea grandi problemi per la loro identificazione, per il controllo da parte delle Forze dell'Ordine ma anche per quello dei genitori che difficilmente possono riconoscere la pericolosità di questi siti. Un'altra tecnica di "mascheramento" è quella di vendere le sostanze stupefacenti come molecole per la ricerca scientifica attraverso siti che promuovono finte aziende di ricerca e che in realtà sono solo coperture per il traffico e lo spaccio di droga. Queste aziende frequentemente trovano origine in Cina.
Attraverso il monitoraggio del web è possibile capire in quale direzione si muove la domanda di nuove droghe tra i consumatori, quali sono i loro "gusti" e le loro preferenze e, di conseguenza, permette di individuare come si potrà muovere il mercato e una attenta analisi di marketing delle nuove sostanze nel futuro prossimo. Ciò è utile per attivare precocemente azioni di prevenzione per meglio indirizzare i controlli delle Forze dell'Ordine necessari per impedire la circolazione di queste droghe sul territorio.
Proprio in relazione alla comparsa di queste nuove droghe, l’Italia si è dotata di uno specifico piano di azione sulle nuove sostanze psicoattive (primi in Europa) presentato alla fine di settembre dal Ministro della salute Beatrice Lorenzin che, successivamente ha dato origine ad una serie di corsi di formazione specialistici per operatori sanitari dei pronti soccorsi e dei laboratori delle forze dell’ordine finanziati e realizzati dal DPA in tutta italia e in collaborazione con oltre 150 centri collaborativi.
“L'alto numero di pagine chiuse grazie all'impegno di questi anni del DPA e dei NAS - ha dichiarato Giovanni Serpelloni, capo del DPA - ha permesso di impedire la massiccia diffusione di queste nuove sostanze sul territorio italiano e che gli utenti potessero facilmente acquistare on line sostanze pericolose per la loro salute, evitando quindi i gravi effetti tossici che queste droghe sono in grado di provocare, come dimostrano i numerosi casi di intossicazione registrati negli ultimi 3 anni nel nostro paese (oltre 80). Non è un caso che il nostro Paese risulta il più basso paese con consumi di queste nuove sostanze ( 27mo posto su 28 esaminati) nella classifica stilata dall'Unione Europea che vede al primo posto l'Irlanda, l’Inghilterra la Polonia e l’Estonia con decine di morti proprio in relazione all'uso di queste sostanze. Questo buon risultato ottenuto - ha proseguito Serpelloni - è sicuramente importante, ma ci deve far mantenere alta la guardia soprattutto per i più giovani, che hanno maggiori capacità e conoscenze di tipo informatico e che attraverso un uso smodato del web, commercializzando le sostanze, rischiano di danneggiare gravemente la loro salute. Per questo il Dipartimento ha inoltre predisposto uno specifico software che sarà messo gratuitamente a disposizione dei genitori per essere applicato al computer, agli smart phone, al tablet e impedire così l'accesso ai siti che vendono sostanze stupefacenti da parte dei figli minorenni proteggendo quindi, la loro salute, fermo restando la necessità di promuovere sempre più approcci educativi per responsabilizzare le giovani generazioni nei confronti della pericolosità dell’uso di qualsiasi tipo di droga e dell’abuso alcolico”.
[18-12-2013]
DIPARTIMENTO POLITICHE ANTIDROGA
"International training to implement drug Strategies and interventions in the Mediterranean area”
Matthew Perry,“La droga e l’alcol ti tolgono la speranza e cancellano la tua identità”
“La droga e l’alcol ti tolgono la speranza ei cancellano la tua identità” questo il messaggio lanciato a tutti i giovani dall’attore Matthew Perry nell suo intervento con il Dipartimento Politiche Antidroga nell’aula Magna della Scuola Nazionale dell’Amministrazione di Roma, durante il corso sperimentale di formazione internazionale: “International training to implement drug Strategies and interventions in the Mediterranean area dedicato alle 14 delegazioni provenienti dall’aree appartenenti alla Rete Med.Net.
L’attore ha inoltre descritto i sui tormentati trascorsi nel mondo delle tossicodipendenze fino al suo incontro con le Drug Courts, l’associazione americana dei magistrati dedicata a chi ha problemi di dipendenza da alcole droghe. Secondo Perry le Drugs Court possono essere davvero la soluzione al fenomeno per questo rivolgendosi alle delegazionii ha ribadito la volontà di esportare questo modello di riabilitazione nel mondo.
Presenti all’incontro tra gli altri, Giovanni Tria, presidente della Scuola Nazionale dell’Amministrazione, Earl Hightower, medico specialista americano nelle dipendenze e West Huddleston, giudice e coordinatore nazionale della NADCP (Associazione Nazionale dei giudici americani delle Drug Courts) che ha spiegato come le Drugs Court in America, fortemente sostenute dal Governo Obama, propongono delle misure alternative al carcere per la cura e la riabilitazioni degli alcolisti e dei tossicodipendenti direttamente nelle comunità.
“Gli studi e i risultati di efficacia presentati questa mattina sulle Drugs Court – ha dichiarato Giovanni Serpelloni – capo del DPA- hanno dimostrato che, numeri alla mano, questo modello (Drugs Courts) può produrre una risoluzione dell'uso di sostanze fino al 75% nelle persone trattate (valutate nei 24 mesi successivi) con un risparmio enorme di costi e di sofferenza per la società e per il singolo individuo. Anche in Italia esistono procedure analoghe con risultati molto soddisfacenti di percorsi alternativi al carcere (risultati positivi nel 76% dei trattamenti effettuati per tossicodipendenti provenienti dalla libertà) peccato però che vengano purtroppo molto poco utilizzati. Anche con le nuove norme si potrebbe aumentare il numero di tossicodipendenti che già durante il processo per direttissima (quindi prima di entrare in carcere) intraprendono questi percorsi terapeutici riabituativi ma c'è bisogno di una maggior disponibilità delle regioni a inserire e sostenere finanziariamente questi trattamenti sia presso i sert che presso le comunità terapeutiche. Il carcere non è sicuramente un luogo di cura e gli aventi diritto a questi trattamenti alternativi ma ancora in carcere, dovrebbero poter uscire subito dal carcere. Ci preme sottolineare inoltre che le strategie di prevenzione di cura e recupero delle persone affette da dipendenza le azioni di contrasto delle organizzazioni criminali per essere efficaci devono essere inserite in strategie e piani di azione concreti che garantiscono il necessario coordinamento, non solo a livello nazionale ma anche a livello europeo e internazionale e questo è anche l'obiettivo riuscito di questo meeting".
[18-12-2013]
DIPARTIMENTO POLTICHE ANTIDROGA - COMUNICATO STAMPA DELL’OSSERVATORIO SUL GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO
A pochi mesi dalla sua prima convocazione l’Osservatorio, istituito dall’articolo 7, comma 10 della Legge 8 novembre 2012 ( Legge di conversione del decreto legge 13 settembre 2012 n. 158) presso l’Agenzia delle dogane e dei monopoli al fine di valutare le misure più efficaci per contrastare la diffusione del gioco d'azzardo patologico (Gap)e il fenomeno della dipendenza grave, ha approvato all’unanimità una strategia d’intervento tradotta in un Piano d’Azione Nazionale (PAN) rivolto alla prevenzione delle problematiche connesse al gioco.
Il Piano, proposto e coordinato sotto l’aspetto tecnico scientifico dal Capo Dipartimento delle Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è stato definito in collaborazione e con il contributo di membri esperti individuati dai Ministeri della Salute, dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, dello Sviluppo Economico, da esponenti delle associazioni rappresentative delle famiglie e dei giovani e dei consumatori (Age, Codacons e Moige) , dai rappresentanti dei Comuni.
Inoltre, allo scopo di individuare le misure più idonee per contrastare il gioco patologico, è stato coinvolto anche un Comitato consultivo di supporto - composto da 40 rappresentanze nazionali dei consumatori, dei più rappresentativi gruppi associativi di area specifica e dei concessionari di gioco - istituito appositamente per consentire un’ampia e trasversale partecipazione della società civile alla definizione del Piano stesso. Sono stati inoltre consultati i rappresentanti delle Regioni e delle Province Autonome.
Il PAN rappresenta uno strumento strategico e di aiuto alla programmazione generale , indispensabile per poter meglio coordinare e integrare gli interventi su tutto il territorio nazionale e indirizzare in maniera sostenibile le varie progettualità che possono essere messe in campo da varie e differenti organizzazioni operanti nel settore ed aventi diversi livelli di competenze e responsabilità (Amministrazioni centrali, regionali e delle province autonome , Comuni , organizzazioni del privato sociale accreditato, dell’industria dell’intrattenimento e della ricerca) . Esso quindi contiene una serie di indirizzi utili a sviluppare un’azione coordinata attraverso attività concrete a cui ognuno per propria competenza e responsabilità potrà fare riferimento per sviluppare progetti finalizzati e coerenti con la strategia condivisa.
A partire dagli ultimi mesi del 2012 già si era affermata, in modo sempre più forte, l’attenzione verso i fenomeni di gioco patologico, la quale ha tra l’altro portato all’adozione di specifiche disposizioni finalizzate alla prevenzione di tali fenomeni (ad esempio con la legge sopra citata, istitutiva del menzionato Osservatorio).
Si è pertanto ritenuto che eventuali iniziative comunicative da adottare avrebbero dovuto concentrarsi proprio sul tema della prevenzione; per questo motivo il PAN prevede azioni del tutto coerenti con tale obiettivo di comunicazione istituzionale.
Entrando nel dettaglio della sua articolazione si tratta, in particolare, di creare un Network nazionale di Help Line con aree di operatività regionale, istituite presso strutture pubbliche, con punti di primo ascolto e realizzare e diffondere materiali di prevenzione sul gioco patologico, indirizzati alla popolazione generale (scuole, insegnanti; famiglie/genitori, centri anziani), anche attraverso Internet e social network.
Il Piano, però, si articola anche nella realizzazione e diffusione di spot tv e radio, su reti locali e reti nazionali e nella promozione di azioni di comunicazione specifica e di approfondimento specialistico sui rischi connessi al gioco d’azzardo illegale e al contatto con le organizzazioni criminali soprattutto per le persone più vulnerabili.
E’ prevista, infine, l’attivazione di studi e ricerche sul GAP: testing di software per identificazione di giocatori problematici durante il gioco e realizzazione di un’unità mobile per laboratorio in vivo per ricerche comportamentali su slot machine e VLT al fine di ottenere sistemi sempre più efficaci di prevenzione:
Il via libera al Piano di azione nazionale ( www.aams.gov.it) rappresenta il primo concreto e importante passo che consentirà alle istituzioni e alle organizzazioni nazionali competenti coinvolte di fornire una risposta concreta all’emergenza di un fenomeno rilevante nel contesto sociale del nostro paese, canalizzandolo all’interno di un percorso virtuoso e di tutela dei soggetti più a rischio.
[17-12-2013]
DIPARTIMENTO POLITICHE ANTIDROGA - “International training to implement drug Strategies and interventions in the Mediterranean area”
DIPENDENZA DA ALCOL E DROGHE: MATTHEW PERRY, TESTIMONIAL DI UN MESSAGGIO DI PREVENZIONE DEDICATO AI GIOVANI
Domani mattina a partire dalle ore 10:00, nell’aula Magna della Scuola Nazionale dell’Amministrazione di Roma, durante lo svolgimento del corso sperimentale di formazione internazionale: “International training to implement drug Strategies and interventions in the Mediterranean area”, dedicato alle 14 delegazioni provenienti dall’aree appartenenti alla Rete Med.Net, è prevista la partecipazione dell’attore americano Matthew Perry premiato con il “Champion of Recovery award” dalla Commissione presidenziale della Casa Bianca per il suo impegno dimostrato nel recupero di persone dipendenti da alcol e sostanze stupefacenti. L'attore americano parlerà del suo impegno nel progetto delle Drugs Courts americane e sarà il testimonial di un messaggio di prevenzione indirizzato ai giovani.
[16-12-2013]
DIPARTIMENTO POLITICHE ANTIDROGA - STRATEGIE EFFICACI CONTRO LA DROGA, AL VIA IL CORSO INTERNAZIONALE DEDICATO AI PAESI DELL’AREA MEDITTERANEA - L’ITALIA ALL’AVANGUARDIA NEI MODELLI DI PREVENZIONE
Marocco, Egitto, Giordania, Libano, Portogallo, Tunisia, Montenegro, Serbia, Slovenia, Romania, Turchia, Grecia, Ungheria e Malta. Sono ben 14 le delegazioni presenti questa mattina nella Sala Verde di Palazzo Chigi, che partecipano al percorso sperimentale di formazione internazionale: “International training to implement drug Strategies and interventions in the Mediterranean area”. Il corso è finalizzato al rafforzamento delle competenze istituzionali per l’organizzazione e il management di focal point nazionali antidroga e osservatori epidemiologici regionali per lo sviluppo, la gestione e la realizzazione di Piani d’Azione nazionali Antidroga.
Presenti, tra gli altri; Patricks Penninckx, Segretario Esecutivo del Gruppo Pompidou del Consiglio d’Europa; Alexis Goosdell, capo della rete Reitox degli Osservatori Europei e dell'Unità di Coordinamento di cooperazione internazionale dell'Osservatorio sulle droghe agenzia tecnica della commissione europea e Gilberto Gerra direttore dell’ufficio Prevenzione Salute e Sviluppo Umano del UNODC. L’iniziativa, promossa e gestita dal DPA e dalla Scuola Nazionale dell’Amministrazione è stata realizzata anche in collaborazione con il Ministero della Salute.
Il training è rivolto ai rappresentanti delle istituzioni governative internazionali, ai responsabili delle politiche sulla droga con particolare riferimento ai paesi arabi del bacino del Mediterraneo appartenenti alla Rete Med.Net. Il principale obiettivo del progetto è pertanto quello di fornire know-how e competenze per lo sviluppo, la gestione e la realizzazione di politiche sulla droga e programmi d’azione.
Da domani e fino al 19 dicembre, il corso si svolgerà nella sede romana della Scuola Nazionale dell’Amministrazione. Gli argomenti che verranno affrontati sono stati selezionati basandosi sia sui bisogni formativi espressi dai paesi partecipanti e in particolar modo sulle politiche e sulle strategie istituzionali nazionali, europee e delle Nazioni Unite, sulle indicazioni delle organizzazioni internazionali istituzionali e sulle conoscenze scientifiche accreditate,
“Viste le numerose richieste di partecipazioni al corso sperimentale abbiamo ravvisato l’opportunità di poter offrire, nell’ambito della cooperazione internazionale sulle politiche antidroga, un supporto formativo tecnico-scientifico per rafforzare le competenze istituzionali e sostenere le attività di formazione per le amministrazioni competenti soprattutto per i paesi della rete Mednet” ha spiegato Elisabetta Simeoni, referente per l’Italia della rete Med.Net.
“Le esperienze positive della cooperazione internazionale in vari campi, portate avanti dal nostro Paese per fenomeni importanti di tipo transnazionale, ci hanno convinto che soltanto l’unione degli sforzi, basati su una conoscenza condivisa, profonda e scientifica del fenomeno, possano produrre dei risultati veramente adeguati a combattere efficacemente un fenomeno che non riconosce frontiere nè principi etici. Un’azione univoca quindi, che riesca a coordinare gli sforzi e le risorse impiegati dai vari Stati nella lotta alla droga. Dobbiamo essere grati all’Organizzazione delle Nazioni Unite e agli Stati membri dell'Unione Europea per il forte impegno che profondono in questa battaglia” ha aggiunto Roberto Cerreto della Presidenza del Consiglio.
“Oggi l’Italia – ha proseguito Giovanni Serpelloni – capo del DPA- attraverso questo corso sta offrendo un modello di prevenzione che potrà essere adattato e utilizzato da tutti quei Paesi che ne faranno richiesta. Molto spesso i paesi che ci interpellano hanno necessità di avere degli strumenti standard già testati per sviluppare efficaci politiche per contrastare il fenomeno dell’uso di sostanze stupefacenti e le attività illecite collegate. Per migliorare i loro interventi, - ha concluso Serpelloni - molti Governi hanno richiesto il nostro supporto per ricevere assistenza sulle modalità di creazione di Uffici antidroga e Osservatori regionali”.
[13-12-2013]
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI - DIPARTIMENTO POLITICHE ANTIDROGA - COMUNICATO STAMPA DI LANCIO "INTERNATIONAL TRAINING TO IMPLEMENT DRUG STRATEGIES AND INTERVENTIONS IN THE MEDITERRANEAN AREA”
Lunedi' prossimo, 16 Dicembre, a partire dalle ore 9: 30 nella Sala Verde di Palazzo Chigi, alla presenza del sottosegretario della Presidenza del consiglio, Patroni Griffi, avrà inizio il corso internazionale dedicato a 14 delegazioni per rafforzare la collaborazione e le strategie per gli interventi antidroga nei Paesi del Mediterraneo. L’iniziativa promossa dal DPA e dalla Scuola Nazionale della Pubblica Amministrazione è stata realizzata anche in collaborazione con il Gruppo Pompidou del Consiglio D’Europa e l’agenzia tecnica della Commissione Europea l’OEDT.
Per accrediti
Fiorella Calò:
f.calo@governo.it fino alle ore 9:00 di Lunedì 16 dicembre
[04-12-2013]
PROGETTO EDU LIFE:
LA PREVENZIONE DELL’ USO DI DROGHE A SCUOLA CON VIDEOCONFERENZE DPA E MIUR INSIEME PER RAFFORZARE STILI DI VITA SANI TRA GLI STUDENTI ITALIANI
3.554 studenti partecipanti, 58 istituti coinvolti, 18 Regioni raggiunte tramite videoconferenze. Questi i risultati raggiunti nel 2013 attraverso una sperimentazione di incontri informativi tramite videoconferenza del progetto educativo nazionale “Edu Life”, nato dalla collaborazione tra il Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca, sostenuto dal Protocollo di Intesa MIUR e presentato oggi durante la conferenza stampa. L’obiettivo principale del progetto è quello di sperimentare un nuovo metodo preventivo di lotta alle droghe utilizzando le videoconferenze a fine divulgativo e informativo, in modo da mettere in guardia i ragazzi, attraverso spiegazioni scientifiche chiare ed accreditate, sui pericoli e sui danni collegati all’uso di sostanze stupefacenti e ai loro effetti sulle funzioni e le capacità del cervello e della mente. Grazie al sistema di videoconferenze è stato possibile mettere a contatto gli studenti e le scuole direttamente con esperti nazionali e internazionali nel campo delle neuroscienze. Tale metodologia ha avuto il vantaggio di mettere a disposizione degli studenti e degli insegnanti, in maniera sostenibile e facilitata, professionisti esperti da varie parti del mondo, portatori di informazioni scientificamente corrette, coerenti e di qualità. Allo stesso tempo, grazie ai minori costi che tale strumento richiede, è stato possibile garantire una maggiore disponibilità e distribuzione sul territorio nazionale per le scuole che hanno aderito al progetto. Positivi sono stati anche i risultati in termini di apprendimento, con un incremento medio di circa il 6% delle risposte corrette fornite dagli studenti nei questionari di valutazione. Altrettanto positivi i dati emersi dai questionari di gradimento somministrati a studenti e insegnanti al termine dell’incontro: oltre il 75% ritiene chiare e comprensibili le informazioni ricevute attraverso questo metodo, oltre l’85% considera utili per la vita quotidiana i contenuti esposti dal relatore. Inoltre le tematiche affrontate hanno suscitato grande interesse negli studenti. Durante le sessioni, è stato dato molto spazio alle domande degli alunni delle scuole collegate consentendo quindi una buona interazione anche tramite la videoconferenza. “Avere a disposizione informazioni scientificamente fondate sulle sostanze stupefacenti e sulle dipendenze è il primo fondamentale passo perché i ragazzi possano acquisire consapevolezza e sviluppare comportamenti responsabili - ha dichiarato Marco Rossi-Doria, Sottosegretario all’Istruzione, Università e Ricerca - Potersi confrontare con gli esperti, interagendo con loro, ponendo domande, mettendo in discussione idee e conoscenze pregresse è un’opportunità che, come questa sperimentazione dimostra, può essere messa a disposizione di un numero sempre maggiore di scuole grazie alle nuove tecnologie. Il progetto 'EduLife' è un’occasione in più perché la didattica possa affrontare gli argomenti che riguardano più da vicino la vita dei ragazzi e che i ragazzi sentono maggiormente, offrendo occasioni di apprendimento e riflessione guidate dall’insegnante”, ha chiuso il Sottosegretario. “Dall’analisi e dall’elaborazione dei questionari sottoposti – ha dichiarato Giovanni Serpelloni, Capo del DPA- è emerso chiaramente come gli studenti siano stati ben coinvolti e pienamente soddisfatti del sistema di videoconferenza cui hanno partecipato, sia per quanto riguarda l’acquisizione delle informazioni scientifiche ricevute sia l’utilità che questo tipo di informazioni ha nella loro vita quotidiana, sia per quanto riguarda l’aspetto propriamente tecnologico. Il progetto continuerà e si espanderà nel prossimo futuro - ha concluso Serpelloni - aumentando il network nazionale degli istituti partecipanti, ma anche sviluppando specifiche applicazioni da poter utilizzare su smart –phone e altri dispositivi di nuova generazione. Tutto questo perché insieme con il MIUR, siamo fortemente convinti che l'uso di qualsiasi tipo di droghe non debba necessariamente far parte del curriculum scolastico e che l'intelligenza, sentimenti, emozioni e creatività non abbiano affatto bisogno di sostanze stupefacenti o alcoliche per esprimersi al meglio. Oltre a questo è necessario aumentare la consapevolezza nei giovani che chi compra anche pochi euro di droga, finanzia direttamente le mafie, le loro violenze e il terrorismo”.
[03-12-2013]
DPA - ANNUNCIO DI CONFERENZA STAMPA - SCUOLA. DROGA E ALCOL, AL MIUR CONFERENZA SU PREVENZIONE
Droghe e abuso di alcol, la prevenzione a scuola si fa anche attraverso l'uso di nuove tecnologie e videoconferenze. I risultati del progetto 'Edu Life' frutto della collaborazione fra il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e il Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri saranno presentati domani, Mercoledì 4 dicembre alle ore 15.00, presso la Sala della Comunicazione del Miur, in viale Trastevere 76/A.
Il Sottosegretario all’Istruzione, Marco Rossi Doria e il Capo del Dipartimento Politiche Antidroga, Giovanni Serpelloni illustreranno il Report Tecnico 2013: “Droghe: la prevenzione a scuola mediante videoconferenze”. In particolare verranno presentati i principali risultati raggiunti dal 2011 al 2013 periodo nel quale sono state realizzate 22 videoconferenze, per un totale di 3.554 studenti partecipanti, 58 istituti coinvolti e 18 regioni raggiunte.
Dal confronto fra i risultati del pre-test e del post-test somministrati nell’anno scolastico 2012-2013 agli studenti che hanno partecipato agli incontri con gli esperti emerge come vi sia stato un generale aumento, in termini di apprendimento, delle conoscenze relative agli effetti dannosi di alcol, tabacco e sostanze stupefacenti.
[22-11-2013]
CONGRESSO SIMG FIRENZE. SERPELLONI: “RUOLO FONDAMENTALE DEI MEDICI DI MEDICINA GENERALE NELLA PREVENZIONE E CURA DELLA DIPENDENZA DALL’ USO DI DROGHE”
Bustine di erbe vendute negli smart shop, o dentro i profumatori per ambienti, incenso, fertilizzanti, integratori, sali da bagno, pasticche dall'apparenza innocua che contengono droga. Droghe potenti, tossiche e pericolose, anche perché di facile reperibilità.
L’allarme è stato ribadito da Giovanni Serpelloni, capo del DPA durante il suo intervento nel congresso nazionale della Societa' Italiana di Medicina Generale che si e' aperto ieri a Firenze, che ha spiegato come il mercato delle smart drugs utilizzi soprattutto internet e va di pari passo con quello dei farmaci contraffatti o di vendita illegale.
In quattro anni il Sistema Nazionale di Allerta Precoce del DPA ha individuato circa 300 nuove sostanze tossiche. Un dato preoccupante, tra l’altro emerso nel nuovo piano nazionale contro la diffusione delle nuove sostanze psicoattive (Nsp), che il Dipartimento sta presentando nelle città italiane (prossima tappa l’Università degli Studia Firenze Lunedì p.v.) attraverso un percorso formativo contro le nuove droghe che possono essere di natura sintetica, ma anche vegetali. Gli incontri sono indirizzati agli operatori dei servizi per le tossicodipendenze, al personale di laboratorio, al personale delle unità di emergenza-urgenza, al personale delle Forze dell'Ordine e a quello della magistratura.
Il medico di medicina generale ha quindi evidenziato Serpelloni (MMG) durante il congresso, possiede delle grandi potenzialità di percezione sociale uniche nel contesto della propria comunità di riferimento e del rapporto con i propri assistiti.
“Anche i medici di medicina generale – ha dichiarato Giovanni Serpelloni, Capo del DPA - possono e vogliono giocare un ruolo fondamentale nel tenere alto il grado di disapprovazione sociale e di allerta sanitaria verso atteggiamenti e comportamenti pericolosi come l'uso di sostanze stupefacenti o alcol. Proprio perché da qualche anno, - ha spiegato Serpelloni - è comparsa sul mercato fortemente pubblicizzato sulla rete Internet, una notevole quantità di siti che offrono vecchie e nuove droghe sintetiche vendute con modalità che inducono una falsa percezione di bassa pericolosità e lesività in chi le acquista e le consuma, bisogna agire quindi anche a questo livello. I medici di famiglia con la loro costante presenza e professionalità entrano in contatto spesso con persone che hanno informazioni distorte sui rischi delle droghe ed evidenziano disturbi da uso di sostanze. Per questo crediamo – ha concluso il Capo Dipartimento - che l'accordo siglato nei mesi scorsi con la Società Italiana di Medicina Generale possa essere un'occasione in più per sensibilizzare proprio attraverso il network medico le giovani generazioni e le famiglie italiane e che verrà concretizzato con un successivo progetto in via di definizione. Fondamentale, sarà integrare dal punto di vista programmatorio e organizzativo i medici di medicina generale dei dipartimenti delle Dipendenze, che sempre di più anche alla luce della patologia del gioco d’azzardo, hanno una rilevanza particolare e specialistica da valorizzare e supportare con scelte concrete sia a livello regionale sia nazionale”.
[15-11-2013]
DIPARTIMENTO POLITICHE ANTIDROGA - SETTIMANA DEL TEST HIV: SERPELLONI: “ DROGHE E HIV: NON SOTTOVALUTARE L’INFEZIONE HIV NECESSARIA UNA PREVENZIONE E UNA DIAGNOSI SEMPRE PIU’PRECOCE E PIU’ EFFICACE PER LA TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA”
Il DPA promuove e condivide la European Testing Week, che si svolgerà dal prossimo 22 Novembre lanciata da Hiv in Europe sul tema: “Talk Hiv. Test Hiv”, ribadisce ancora una volta che tutti i consumatori di droghe anche per via non iniettiva hanno un maggiore rischio di contrarre l'infezione e che quindi è utile prima di tutto mettere in campo una prevenzione e una diagnosi precoce.
Più di un anno e mezzo fa questo Dipartimento aveva riaffermato, con una nota urgente alle Regioni, l'allarme già lanciato dal Sistema Nazionale di Allerta Precoce nel dicembre del 2011 e l’altra nel luglio del 2012, nelle quali si segnalava l'aumento della percentuale delle persone tossicodipendenti in cura ai Sert che non erano stati sottoposti a test (NO-testing) per le infezioni: HIV (69,5% di persone non testate); HCV(virus dell’Epatite C 83,4%) e HBV (virus dell’Epatite B 78,9%) presso i Servizi delle Dipendenze in Italia.
L’aumento della quota di soggetti che non sono stati sottoposti ai test (NO-testing) risulta particolarmente preoccupante in quanto può generare importanti ritardi di diagnosi sia nell’accesso alle terapie antivirali riducendone le probabilità di successo sia per le aspettative di vita dei pazienti. Inoltre la non consapevolezza dello stato sierologico e infettivo si riflette in una maggior probabilità di trasmettere l’infezione con un conseguente aumento dell’infezione stessa anche nella popolazione generale non tossicodipendente. I partner (sia fissi che occasionali), infatti, spesso risultano essere non tossicodipendenti. In questo modo, e se le Regioni non interverranno efficacemente e tempestivamente su questi aspetti, purtroppo non saremo più in grado di monitorare correttamente a livello nazionale l’infezione nei tossicodipendenti e di attivare così opportune e tempestive forme di prevenzione.
Dall'analisi effettuata dal DPA sulle attività di testing per le principali malattie infettive presso i Servizi delle Dipendenze, era emersa una tendenza generalizzata in molte Regioni e Province Autonome, alla riduzione dell'esecuzione del test HIV sia su nuovi utenti sia in quelli già in carico che sono risultati negativi ai test precedenti ed hanno la necessità di essere ritestati almeno ogni 6-12 mesi. È essenziale quindi che si prenda, ancora una volta, coscienza del rischio che si corre abbassando il livello di attenzione rispetto a questo problema.
"Non bisogna abbassare la guardia - dichiara Giovanni Serpelloni, capo del DPA - è importante sottolineare che la relazione uso di droghe e HIV non è confinata al solo uso iniettivo della droga e alla condivisione dei materiali da iniezione, ma anche per chi usa tali sostanze per via inalatoria, respiratoria e orale in quanto il consumo di droghe, soprattutto eccitanti e euforizzanti, porta spesso purtroppo a esplicitare comportamenti sessuali più disinibiti, promiscui e non protetti con possibili gravi ripercussione sulla salute. Diventa quindi fondamentale, oltre che adottare comportamenti individuali preventivi, eseguire un test precoce non solo per ridurre la possibilità di trasmissione inconsapevole, ma anche per l’efficacia delle cure che possono essere attivate più tempestivamente e non a sintomi già iniziati ed evoluti. E’ necessario dunque informare i giovani sui pericoli che possono correre per fargli sapere come comportarsi in maniera responsabile e auto-determinata, seguendo modelli comportamentali che li tutelino da rischi di acquisizione e anche di trasmissione dell’infezione”.
[29-10-2013]
DIPARTIMENTO POLITICHE ANTIDROGA - GIOVANI DONNE E DROGHE: IL DIPARTIMENTO IN COLLABORAZIONE CON LE NAZIONI UNITE PROMUOVE UNA PREVENZIONE SEMPRE PIU’ PRECOCE E SPECIFICA
In merito alla vicenda accaduta ieri a Roma relativa alle due quattordicenni che si prostituivano con il coinvolgimento anche di un genitore utilizzando i loro guadagni anche per acquistare droga per uso personale, il DPA così interviene:
Purtroppo il fatto di cronaca accaduto conferma che mai come oggi è necessario proporre un approccio preventivo all'uso di droghe basato su principi e metodi soprattutto educativi che tenga conto anche delle differenze di genere femminile che presenta particolari vulnerabilità proprio in relazione al sesso.
Per questo il Dipartimento Politiche Antidroga con l'Istituto delle Nazioni Unite per la Ricerca sul Crimine e la Giustizia (UNICRI) che si occupa della ricerca e della formazione nell'ambito della prevenzione e il controllo di fenomeni sociali e comportamentali devianti già qualche tempo fa, ha ideato il progetto DADNET, dedicato sia alle ragazze che non usano droghe, ma che potrebbero essere considerate vulnerabili, sia alle donne che ne fanno un uso occasionale, sia a quelle che hanno già sviluppato problemi di dipendenza. Attraverso DADNET quindi, si vogliono dare degli strumenti utili a tutti: ragazze, educatori, genitori e operatori sanitari per contribuire a colmare delle lacune e proporre linee di indirizzo operative per tentare di affrontare il problema in modo migliore.La crisi educativa che ormai da qualche anno percorre sia le strutture famigliari che scolastiche ha bisogno di risposte concrete, ma soprattutto permanenti e che riscoprano valori semplici, ma essenziali del ruolo genitoriale e di supporto educativo.
Per questo sempre in merito alla tutela dei minori il DPA sta mettendo a punto proprio per i genitori il progetto SON (Save our net) in collaborazione con il MOIGE e AGE, finalizzato al monitoraggio del fenomeno sull’acquisto di sostanze stupefacenti on line ed in particolare l’acquisto da parte di soggetti minori, attivando percorsi sperimentali e preventivi con l’obiettivo di individuare nuove metodologie e strumenti di prevenzione, monitoraggio, verifica e tracciabilità dell’informazione sul web volti al controllo delle vendite, degli acquisti e del passaggio on-line di tali sostanze. Un progetto che vuole fornire alle famiglie elementi e soluzioni pratiche per poter gestire correttamente l'uso di internet.
“E’ necessario individuare – ha dichiarato Giovanni Serpelloni - capo del DPA - un diverso approccio preventivo rispetto a quanto fatto fino ad ora, che tenga conto delle differenze di genere e che consideri quindi sia le diverse ragioni che spingono le ragazze al consumo di sostanze, sia le diverse situazioni di rischio, sia la diverse sensibilità che queste dimostrano rispetto ai coetanei maschi, diversità ampiamente messe in evidenze da numerosi evidenze scientifiche condotte a questo riguardo".
“Le giovani donne – ha spiegato il Capo Dipartimento - anche se risultano meno vulnerabili all'abuso e alla dipendenza da sostanze, una volta che le assumono divengono dipendenti più rapidamente e subiscono più velocemente le complicanze derivanti dall'uso di sostanze”.
“Anche in età successive – ha concluso Serpelloni - le donne che abusano di sostanze risultano più esposte rispetto agli uomini ai danni fisici e cerebrali che si verificano nelle stesse più velocemente e in presenza di livelli di consumo di sostanze inferiori rispetto agli uomini, non ultimo la manipolazione psicologica a l'abuso sessuale. Proprio questo ci ha spinto a sviluppare progetti e interventi specifici per le giovani donne vulnerabili e per le loro famiglie”.
[24-10-2013]
L’ESPERIENZA AMERICANA AL SERVIZIO DI SCAMPIA CONTRO LA DROGA
Si è svolta oggi, presso la Sala Italia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la riunione con i rappresentanti del CADCA (Community Anti-drug Coalitions of America), organizzazione accreditata dal governo americano per l’attivazione di un progetto di prevenzione a Scampia (Napoli). Hanno partecipato alla riunione anche le realtà territoriali e regionali partenopee per analizzare gli interventi preposti e le forme di sinergie e coordinamento da attivare per rendere più efficace e penetrante l’intervento.
Si tratta dell’Environmental Prevention Project, attivato dal DPA in collaborazione con il CADCA, il Ministero della Salute e il Miur. L’obiettivo del progetto è quello di realizzare interventi preventivi di comunità finalizzati all’avvio di un processo di cambiamento ambientale per la creazione di comunità locali sane e libere dalle droghe e da tutte le sostanze dannose per la salute.
Le strategie ambientali, infatti, avviano e integrano il sistema di prevenzione già presente nell’area, attuando iniziative volte a modificare o influenzare il contesto di una comunità, per giungere ad un cambiamento diffuso dei comportamenti all’interno della comunità stessa. Per raggiungere tale obiettivo saranno implementate una serie di azioni di tipo preventivo e informativo all’interno di un’area selezionata per attivare un complesso processo di cambiamento ambientale della zona interessata che parte e coinvolge direttamente e attivamente le realtà associative locali. Al fine della realizzazione degli obiettivi e delle attività di progetto verrà creata una coalizione di comunità e associazioni, che riunirà un gruppo di persone residenti nelle aree prescelte interessate a collaborare al progetto.
Nella giornata di domani sarà effettuato un sopralluogo a Scampia durante il quale ci sarà l’incontro con le realtà associative locali, l’Amministrazione comunale, i rappresentanti regionali, le Forze dell’Ordine e i tecnici americani. L’incontro sarà anche l’occasione per conoscere i progetti attualmente in essere che saranno la traccia su cui innestare nuove risorse e attività coordinate.
“Grazie alla sua pluriennale esperienza e all’accordo di collaborazione che l’Italia ha con gli Stati Uniti per le politiche antidroga – ha dichiarato Giovanni Serpelloni capo del DPA - il CADCA ha definito delle strategie - chiave necessarie per l’avvio del processo di cambiamento di una comunità e che saranno applicate, tenendo conto delle peculiarità locali, all’area di intervento selezionata cioè Scampia”.
“Ognuna di queste strategie – ha proseguito Serpelloni - rappresenta un elemento essenziale per costruire e mantenere una comunità sana. Riteniamo che il modello CADCA possa essere in Italia, un valido aiuto per combattere la diffusione delle dipendenze sul territorio; un modello di prevenzione - bottom up - fatto da giovani e da persone comuni in gruppi di popolazione campione, che è stato attivato con successo in America nelle periferie più degradate di New York e Washington”.
“Auspichiamo – ha concluso il Capo del DPA - che questo modello possa avere gli stessi risultati positivi che ha avuto Oltreoceano e che insieme agli interventi che questo Dipartimento propone, possa contribuire ad arginare sempre più questo problema".
[23-10-2013]
DIPENDENZE E NEUROSCIENZE: PARTE DALL’ITALIA INSIEME ALLE NAZIONI UNITI (UNICRI) LA PRIMA SCIENTIFIC COMMUNITY ON ADDICTION PIU’ DI 1000 PROFESSIONISTI ISCRITTI
Dipendenze dal consumo di sostanze stupefacenti e psicotrope, alcoldipendenza,consumo non medico di farmaci, dipendenze comportamentali. Questi i maggiori campi di interesse della Community scientifica indipendente e non sponsorizzata da aziende farmaceutiche e concessionarie di gioco d’azzardo che è stata creata in Italia in collaborazione con le Nazioni Unite.
La Scientific Community, voluta dal DPA con il patrocinio di tutte le più importanti Federazioni ed Ordini Professionali nell'ambito sanitario Antidroga, in collaborazione con l'UNICRI (United Nations Interregional Crime and Justice Research Institute) e il Ministero della Salute, conta ad oggi più di 1000 professionisti iscritti, che a vario titolo operano nel settore delle dipendenze per individuare e condividere nuove strategie, nuovi modelli d'intervento e nuove linee di ricerca. Si tratta di un'iniziativa unica nel suo genere che, coinvolgendo un partner come l'Unicri, colloca il progetto della Community in una struttura intergovernativa come l'ONU, permettendo di conservarne l'indipendenza e la dimensione "super partes", assicurandone il necessario rigore scientifico e metodologico, mettendo insieme il mondo della ricerca e il mondo della pratica clinica e della prevenzione.
La Scientific Community nasce per fornire opportunità e indicazioni a tutti gli iscritti per poter migliorare il sistema nazionale e i sistemi regionali di lotta alla droga, attraverso la promozione e il sostegno della collaborazione in network tra operatori dei diversi settori delle dipendenze; essa è fortemente orientata al supporto delle Istituzioni, dei sistemi sanitari pubblici e delle organizzazioni a valenza istituzionale, del privato sociale e competenti in materia di interventi socio-sanitari e di contrasto alla diffusione della droga nel nostro Paese. Per questo, viene proposta una piattaforma composta da diversi strumenti e ambiti di intervento quali: l'Italian Journal of Addiction, la National School on Addiction, una newletter mensile e aggiornata con i più importanti studi internazionali sulle dipendenze e gli international groups nei quali si collocano gli accordi di collaborazioni scientifiche internazionali come quella con il NIDA ( National Institute on Drug Abuse).
“Anche il nostro Paese – ha dichiarato Giovanni Serpelloni, capo del DPA -, al pari degli altri che hanno delle organizzazioni avanzate in tema di ricerca nel campo dell’addiction, sente il bisogno di aver una community scientifica ben orientata e indipendente da condizionamenti economici che sappia promuoverle. Una community che sappia promuovere e valorizzare, anche a livello istituzionale, il grande lavoro dei Servizi Pubblici, delle Comunità Terapeutiche, dei ricercatori e di tutti coloro che si occupano di dare risposte appropriate al problema delle dipendenze in Italia”.
“Ben venga quindi una community scientifica – ha spiegato il Capo del DPA - sotto l’egida importante delle Nazioni Unite (Unicri) che esca finalmente dai soliti vecchi schemi più volte riproposti anche nel nostro Paese, ma che spesso si sono rivelate più operazioni di marketing, che vere e proprie iniziative per la valorizzazione e la promozione di importanti risorse scientifiche e terapeutiche e riabilitative nazionali. Il panorama delle droghe e delle dipendenze, nel mercato illecito, sta fortemente cambiando dopo l’introduzione di internet”.
“Vi è quindi sempre più la necessità – ha concluso Serpelloni - di innovazione nei mercati illeciti e di maggior contributi anche da parte degli operatori, del gruppo di operatori e professionisti che intendono seguire percorsi virtuosi e buone prassi, sentendosi veramente liberi da condizionamenti anche commercial. Cosa che non può essere accetta in tutti settori della sanità e in particolare delle dipendenze, in quanto la posta in gioco è la salute del cittadino e come in questo caso delle persone più vulnerabili. Finalmente abbiamo attraverso questa Community un’ interlocuzione valida e indipendente con i professionisti e i ricercatori del settore”.
[23-10-2013]
DIPARTIMENTO POLITICHE ANTIDROGA - SISTEMA NAZIONALE DI ALLERTA PRECOCE E NUOVE SOSTANZE PSICOATTIVE PER L’INGRESSO IN EUROPA IL MONTENEGRO SCEGLIE L’ITALIA
Si è svolta questa mattina, nella sede del Dipartimento Politiche Antidroga a Roma, la visita della Delegazione del Montenegro inviata dalla Commissione Europea per una giornata di studio relativa al Sistema Nazionale di Allerta Precoce per le nuove sostanze psicoattive. Questa attività infatti rientra nel programma di tutoring che la Commissione Europea ha affidato all’Italia in virtù della nuova realtà tecnologica e scientifica presente nel nostro Paese su detti sistemi di allerta.
In vista dell'ingresso del Montenegro, il governo montenegrino, ha indicato l'Italia come Paese mentore in materia di politiche di contrasto delle dipendenze e in particolare attraverso lo studio e l'analisi del sistema Nazionale di Allerta Precoce.
La tre giorni di studio, finanziata dalla Comunità Europea, si inserisce dunque nel percorso di armonizzazione delle conoscenze e delle politiche del governo del Montenegro, in materia di droghe, alle politiche e alle indicazioni europee.
“Siamo rimasti molti colpiti alla grande professionalità dimostrata dai rappresentanti del DPA in questo settore – ha dichiarato Jasna Sekulic, capo del Dipartimento Antidroga del Montenegro- soprattutto vogliamo ringraziarli per il supporto che ci daranno in questo percorso. Siamo uno dei Paesi candidati a entrare in Europa e speriamo che questo possa concretizzarsi presto perchè siamo convinti di poter dare un grande contributo alla lotta alla droga. Jasna ha infine evidenziato l'interesse del suo Paese per il Sistema Nazionale di Allerta Precoce, la cui qualità è stata segnalata direttamente dall' Osservatorio Europeo.
Durante l’intera giornata di studio sono stati inoltre approfonditi la struttura e il funzionamento dell'Osservatorio nazionale dipendenze istituito presso il DPA e inserito all'interno dell'Osservatorio Europeo sulle Droghe e la Tossicodipendenza.
La visita della delegazione terminerà domani con la visita di una comunità di recupero, visto il particolare interesse manifestato dal governo del Montenegro per i programmi di recupero promossi dal DPA.