APPROFONDIMENTI PER OPERATORI
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Che cos’è l’amfetamina?
Che cos’ è la metamfetamina?
Quanto sono utilizzate le amfetamine in Italia?
Quanto è utilizzata la metamfetamina negli Stati Uniti?
Quali sono gli effetti immediati e a breve termine dell’abuso di metamfetamina?
Quali sono gli effetti a lungo termine dell'abuso di metamfetamina?
Qual è la differenza tra la metamfetamina ed altri stimolanti come la Cocaina?
Quali sono le complicazioni mediche che derivano da un abuso di metamfetamina?
Rischiano di contrarre il virus dell’HIV o l’AIDS o l’Epatite B e C le persone che abusano di metamfetamina?
Quali sono i trattamenti più efficaci per combattere l’abuso di metamfetamina?
Glossario
Fonti
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Che cos’è l’amfetamina? Le Amfetamine sono state scoperte più di 100 anni fa (1887), ma vennero brevettate solo nel 1924 dopo la scoperta casuale da parte del Dott. Gordon Alles, nel corso di ricerche per individuare un processo di sintetizzazione dell'efedrina (che è di origine naturale); per la cronaca, la ricerca sull'efedrina mirava a confezionare nuovi farmaci stimolanti e dimagranti. Sono state dichiarate fuori legge solo a partire dagli anni '70, a seguito della loro diffusione come droghe ricreative. L'azione delle amfetamine (Speed in particolare) incide principalmente sul Sistema Nervoso Centrale, causando il rilascio di Adrenalina (epinefrina) e Noradrenalina (noreprinefrina), le sostanze che il cervello produce per stimolare reazioni in caso di spavento, forti emozioni, pericolo o sforzo prolungato.
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Che cos’ è la metamfetamina? Le Metamfetamine (o Metilamfetamine) ebbero grande popolarità a partire dagli anni '70 e sostituirono completamente, nell'uso ricreativo, le amfetamine 'classiche'. Una delle ragioni per cui il loro uso si ridusse, fino quasi a scomparire, è che l'abuso di Metamfetamine è collegato strettamente a comportamenti aggressivi e violenti. In realtà le Metamfetamine sono tornate alla grande a partire dagli anni '90 e sono attualmente una delle droghe più utilizzate, e più problematiche, nella Comunità Europea e in Asia (Giappone in testa). Esistono più di 180 tipologie di Metamfetamine diverse, alcune delle quali sono frutto di ulteriori sintesi dell'MDMA (vedi Ecstasy), in cui viene modificata più o meno profondamente la struttura molecolare originale.
La metamfetamina è uno stimolante che dà assuefazione e che colpisce drammaticamente il sistema nervoso. Questa droga si produce facilmente in laboratori clandestini con ingredienti relativamente economici che si possono ottenere senza ricetta medica. Queste sostanze si mescolano rendendo la metamfetamina una droga molto pericolosa.
La struttura chimica della metamfetamina è simile a quella dell'amfetamina, ma gli effetti sul sistema nervoso sono molto più pronunciati. Come l'amfetamina, incrementa l'attività motoria, abbassa l'appetito e produce una sensazione generale di benessere. Gli effetti della metamfetamina possono durare da sei ad otto ore. Dopo la "sensazione euforica" iniziale, in alcuni individui vi è un forte stato d’agitazione che può portarli ad agire violentemente.
La metamfetamina è uno stimolante di categoria II (in America), significa che ha un alto potenziale d’abuso e crea facilmente assuefazione ed è disponibile solamente con ricette mediche che non sono ripetibili. Si presta ad usa medici legittimi, come il trattamento della narcolessia, il disordine caratterizzato da deficit d’attenzione, il controllo dell'obesità; ma è importante ricordare che questi usi medici sono limitati.
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Quanto sono utilizzate le amfetamine in Italia?
Le amfetamine non sembra abbiano mai conquistato grossa popolarità in Italia e questo dato è confermato da una serie di diversi indicatori. Le segnalazioni di possesso sono rare rispetto a quanto accade per le altre sostanze, la quantità confiscata è estremamente bassa e la domanda per un eventuale trattamento è trascurabile.
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Quanto è utilizzata la metamfetamina negli Stati Uniti? L’abuso della metamfetamina, che è stato a lungo considerato quale problema prevalente nella zona di San Diego, California, ora è diventato un problema anche nelle altre parti dell'ovest e del sud-ovest. Ci sono delle indicazioni che si stia diffondendo alle altre aree del paese, incluse le zone rurali ed urbane del Sud e gli stati del Mid West. La metamfetamina, tradizionalmente utilizzata da operai di sesso maschile e pelle bianca, è utilizzata ora da gruppi di popolazione più vari, che cambiano nel tempo e differiscono per area geografica.
Secondo il sondaggio National Household Survey on Drug Abuse 2000 si stima che 8,8 milioni di persone (4.0% della popolazione) hanno provato la metamfetamina almeno una volta nella vita.
I dati del Drug Abuse Warning Monitoring Network del 2000 (DAWN), raccolti dai reparti di emergenza degli ospedali in 21 aree metropolitane, riportano che i ricoveri collegati alla metamfetamina sono aumentati da circa 10,400 nel 1999 a 13,500 nel 2000, un aumento del 30%. C'era, comunque, un calo significativo dei casi in cui figurava la metamfetamina tra gli anni 1997 (17,200) e 1998 (11,500).
Il Gruppo di lavoro epidemiologico del NIDA (CEWG), una rete di preallarme composta di ricercatori che offrono informazioni sulla natura e i modelli d’uso della droga nelle grosse città, ha riportato nella sua pubblicazione del giugno 2001 che la metamfetamina continua ad essere un problema alle isole Hawaii e nelle maggiori città occidentali quali San Francisco, Denver, e Los Angeles. La metamfetamina e la sua produzione si trova nelle aree più diverse del paese, soprattutto nelle zone rurali, un fatto che desta preoccupazione per il suo uso molto diffuso.
Il numero dei pazienti inclusi in programmi di terapia per abuso di droga riportato dal CEWG nel giugno 2001 dimostra che la metamfetamina rimane la principale droga d'abuso fra i pazienti in terapia nelle zone di San Diego e delle isole Hawaii. Gli stimolanti, inclusa la metamfetamina, hanno inciso meno sulle percentuali di ammissioni in programmi di terapia negli altri stati ed aree metropolitane dell'ovest (per es., 9% in Los Angeles e Seattle e 8% in Texas). Gli stimolanti erano le prime droghe d’abuso in una percentuale minore di ammissioni a programmi di terapie nelle aree metropolitane più orientali e nel Mid West, quali Minneapolis-St. Paul e San Louis dove questi pazienti ammontavano a circa il 3% delle ammissioni totali, mentre in Baltimora non c’è stato nessun’ammissione per terapia per abuso degli stimolanti nella prima metà del 2000.
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Quali sono gli effetti immediati e a breve termine dell’abuso di metamfetamina? La metamfetamina è uno stimolante molto potente e, anche se presa in piccole dosi, può incrementare l’insonnia, l'attività fisica e diminuire l'appetito. Una breve sensazione euforica è stata segnalata da coloro che fumano o s’iniettano la metamfetamina. Ingestioni orali o inalazioni producono, invece, una sensazione di durata elevata che può durare fino a dodici ore. Si crede che i due tipi di sensazioni siano il risultato di alti livelli di dopamina, un neurotrasmettitore delle aree del cervello che regola i nervi che dominano il senso del piacere.
La metamfetamina ha effetti tossici. Negli animali, una sola dose di questa sostanza ha causato un grave danno ai terminali dei nervi nelle regioni del cervello che contengono dopamina. Si ritiene che il notevole rilascio di dopamina prodotta grazie alla metamfetamina contribuisca a questi effetti tossici sui terminali dei nervi del cervello. Dosi alte di questa sostanza possono elevare la temperatura del corpo a livelli pericolosi, a volte mortali, e possono causare anche convulsioni.
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Quali sono gli effetti a lungo termine dell'abuso di metamfetamina?
L'abuso a lungo termine di metamfetamina può essere molto dannoso, e può portare alla dipendenza. L'assuefazione è una condizione cronica che porta a ricadute, caratterizzata da ricerca ed uso compulsivo della sostanza, cosa che si accompagna a cambiamenti funzionali e molecolari nel cervello. Oltre ad essere dipendenti, gli assuntori presentano sintomi che possono includere comportamento violento, ansia, confusione, ed insonnia. Inoltre possono manifestare diversi sintomi psicotici, come paranoia, allucinazioni uditive, aggressività, e delirio, (per esempio, la sensazione che insetti camminino sulla pelle, chiamato "formicolio"). Inoltre, la paranoia può provocare pensieri di omicidio e/o di suicidio.
Se utilizzata in maniera cronica, può svilupparsi tolleranza alla metamfetamina. Per intensificare gli effetti desiderati, può essere che gli utenti prendano dosi più alte di questa sostanza o che la prendano con più frequenza, o che cambino la modalità di somministrazione. L'abuso cronico può portare la persona ad un comportamento psicotico, caratterizzato da paranoia intensa, allucinazioni visive ed uditive, e rabbia incontrollabile che può scatenare comportamenti eccessivamente violenti.
Studi scientifici che esaminano le conseguenze a lungo termine dell'uso della metamfetamina negli animali, mostrano preoccupanti dati di effetti tossici nel cervello. Gli studiosi hanno evidenziato che il 50% delle cellule che producono dopamina nel cervello possono essere danneggiate dopo esposizione prolungata anche a livelli relativamente bassi di metamfetamina. Gli studiosi hanno trovato che le cellule del sistema nervoso che contengono serotonina possono essere danneggiate ancora più estensivamente. È ancora questione aperta se questa tossicità sia correlata alla psicosi vista in alcuni utilizzatori di metamfetamina a lungo termine.
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Qual è la differenza tra la metamfetamina ed altri stimolanti come la Cocaina? La metamfetamina è classificata come psicostimolante, come altre droghe di abuso, come l'amfetamina e la cocaina. Sappiamo che la struttura della metamfetamina è simile a quella dell'amfetamina e del neurotrasmettitore dopamina, ma che è molto differente dalla cocaina. Benché questi stimolanti abbiano effetti simili sul comportamento e sulla fisiologia, ci sono grandi differenze nei meccanismi basilari di come lavorano a livello cellulare del sistema nervoso.
Tuttavia, la conclusione è che la metamfetamina, come la cocaina, dà luogo a un accumulo del neurotrasmettitore dopamina e questa concentrazione eccessiva della dopamina è quella che apparentemente produce la stimolazione e sensazione di euforia che sente l'assuntore. Differentemente dalla cocaina, la quale si elimina rapidamente ed è metabolizzata quasi completamente nel corpo, la metamfetamina ha una durata di azione più lunga e una percentuale maggiore della sostanza rimane nell’organismo senza essere trasformata. Il risultato è che la presenza della metamfetamina nel cervello dura più a lungo, prolungando quindi gli effetti stimolanti di questa sostanza.
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Quali sono le complicazioni mediche che derivano da un abuso di metamfetamina? La metamfetamina può causare una varietà di problemi cardiovascolari. Questi includono battito accelerato o irregolare del cuore, pressione alta, e danni irreversibili che possono essere ictus nei vasi sanguigni del cervello. L'ipertermia (temperatura elevata del corpo) e le convulsioni causate dall’overdose di metamfetamina se non trattata immediatamente possono risultare fatali.
L'abuso cronico di metamfetamina può portare ad un’infiammazione delle pareti interne del cuore, e tra gli assuntori che s’iniettano la droga, a un danneggiamento dei vasi sanguigni e ad ascessi della pelle. Inoltre le persone che abusano della metamfetamina possono avere episodi di aggressività, paranoia, ansia, confusione ed insonnia. Le persone che usano costantemente la droga, mostrano un deterioramento progressivo nella loro vita sociale ed occupazionale. In alcuni casi, i sintomi psicotici possono persistere per mesi o anni dopo che si smette di usare questa sostanza.
Un altro rischio potenziale per gli utenti della metamfetamina è l’avvelenamento acuto da piombo. Un metodo illegale, ma comune, nella produzione di questa droga è usare acetato di piombo come reagente chimico. Pertanto, errori nella produzione possono portare a metamfetamina inquinata con piombo. Si sono documentati casi d’avvelenamento acuto con piombo in persone che s’iniettano la metamfetamina.
Inoltre, un problema importante negli Stati Uniti è l'esposizione fetale alla metamfetamina. Oggigiorno, le indagini indicano che l'abuso della metamfetamina durante la gravidanza può portare a complicazioni prenatali, incremento di parti prematuri ed alterazione nelle norme di comportamento neonatale, come riflessi anormali ed irritabilità estrema. Anche la deformazione congenita del feto può essere legata all'abuso della metamfetamina durante la gravidanza
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Rischiano di contrarre il virus dell’HIV o l’AIDS o l’Epatite B e C le persone che abusano di metamfetamina? L'incremento nella trasmissione dell'AIDS ed epatite B e C sono conseguenze probabili dell'aumento nell'abuso della metamfetamina, soprattutto in individui che s’iniettano la droga e condividono gli strumenti di iniezione. L'infezione dell'AIDS ed altre malattie infettive si sono propagate tra gli utenti che s’iniettano principalmente la droga attraverso siringhe, aghi ed altri strumenti non sterili o usati da più di una persona.
Inoltre, diversi studi indicano che la metamfetamina ed altre droghe che stimolano le attività psicomotorie del corpo possono incrementare la libido negli utenti, in contrasto con gli oppiacei che diminuiscono la libido. Tuttavia, l'uso a lungo termine della metamfetamina può essere associato con la diminuzione della funzione sessuale, per lo meno negli uomini. Inoltre, la metamfetamina sembra essere associata con atti sessuali più violenti, che possono causare perdite di sangue e raschiature. La combinazione di iniezione e rischi sessuali possono far sì che l'AIDS diventi uno dei problemi principali tra coloro che abusano di sostanze, cosa che sta già succedendo in California.
Analisi fatte con fondi del NIDA hanno scoperto che attraverso trattamento, prevenzione, e programmi di aiuto comunitario, coloro che abusano di droghe possono cambiare la loro condotta e diminuire i rischi di contrarre AIDS. L'uso delle droghe può essere eliminato e i comportamenti ad alto rischio riferiti in seguito all’assunzione di sostanze stupefacenti, come quello di condividere aghi e le pratiche sessuali pericolose, possono ridursi significativamente, riducendo così il rischio di contagio. Pertanto, il trattamento dell'abuso delle droghe è altamente efficace nella prevenzione della propagazione dell'AIDS, epatite B, ed epatite C.
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Quali sono i trattamenti più efficaci per combattere l’abuso di metamfetamina?
A tutt’oggi, i trattamenti più efficaci contro la dipendenza dalle metamfetamine sono gli interventi sul comportamento. Questi metodi sono progettati per aiutare a modificare il modo di pensare, l'aspettativa e la condotta del paziente, ed aumentare la sua capacità di affrontare i fattori stressanti nella vita. Anche gruppi di appoggio e recupero dalle sostanze sembrano funzionare quando usati insieme agli interventi sul comportamento.
Attualmente, non esistono trattamenti farmacologici che curino la dipendenza dalla amfetamina o da droghe simili. Farmaci antidepressivi aiutano a combattere i sintomi che si vedono frequentemente in quegli utilizzatori di metamfetamina che hanno smesso di usare la droga.
Esistono alcuni protocolli che i medici di Pronto Soccorso utilizzano in casi di emergenza per trattare gli individui che arrivano in overdose di metamfetamina. Poichè l'ipertermia e le convulsioni sono comuni e molte volte le complicazioni sono fatali in casi di overdose, i trattamenti nei servizi di emergenza si focalizzano sui sintomi fisici più immediati. Pazienti in overdose sono rinfrescati con bagni di ghiaccio e medicine per evitare convulsioni.
Spesso si può curare l’intossicazione acuta da metamfetamina con un periodo di osservazione in un ambiente sicuro e silenzioso. In casi di agitazione estrema o panico, trattamenti con medicine contro l'ansia come le benzodiazepine, si sono mostrati vantaggiosi ed in casi di psicosi indotte da metamfetamina, sono stati utili i farmaci come i neurolettici.
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Glossario Assuefazione: Processo mediante il quale si giunge a far propria un'abitudine, una consuetudine o una farmacodipendenza. Si possono distinguere le assuefazioni da adattamento e le assuefazioni da comportamento. In tossicologia si intende quel fenomeno per il quale per mantenere uguali effetti di una sosotanza si è costretti ad aumentare la dose assunta (vedi anche tolleranza).
Analogo: composto chimico che è simile ad un'altra droga nei suoi effetti ma che si differenzia leggermente nella struttura chimica.
Benzodiazepine: farmaci che alleviano l'ansia o che sono prescritte come sedativi; tra le medicine maggiormente prescritte, si aggiungono il valium ed il librium.
Dipendenza fisica: Condizione secondaria all'uso cronico di una sostanza che si manifesta con un bisogno fisico e psichico di assumere una determinata sostanza, accompagnato spesso da sindrome di astinenza successiva alla sospensione dell'uso, craving di vario tipo ed intensità in base alla sostanza d'abuso ed alle caratteristiche neuropsichche dell'individuo.
Disintossicazione: Un processo che permette al corpo di liberarsi dalla droga e che contemporaneamente controlla i sintomi dell'astinenza; spesso rappresenta il primo passo in un programma di trattamento.
Dopamina: neurotrasmettitore presente nelle regioni del cervello che regolano il movimento, l'emozione, la motivazione, e le sensazioni di piacere.
Narcolessia: disturbo del sonno caratterizzato da un incontrollabile desiderio di dormire.
Sensazione euforica: piacere euforico che si raggiunge rapidamente dopo la somministrazione di una sostanza.
Serotonina: neurotrasmettitore implicato negli stati di coscienza, coraggio, depressione ed ansia.
Psicosi: disordine mentale caratterizzato da deliri o allucinazioni
Sintomo di riorganizzazione: varietà di sintomi che si avvertono dopo che diminuisce l'uso o si smette di usare una droga che da dipendenza
Sistema nervoso centrale: cervello e midollo spinale
Tolleranza: Condizione nella quale elevate dosi di droga sono richieste per produrre gli stessi efferri sperimentati inizialmente; spesso porta ad una dipendenza psicologica
Effetto tossico: Effetti transitori o permanenti che sono dannosi alla funzione di un organo o gruppo di organi nel corpo quando si usano le droghe.
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Fonti Blood Level of Intravenous Drug "Users", by R.L Norton, B.T Burton, and J. McGirr. Journal of Clinical Toxicology 34(4):425-30, 1996.
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"Interacting Treatments for Methamphetamine Abusi: A Psychosocial Perspective", by A. Huber, W. Ling, S. Shoptaw, V. Gulati, P. Brethen, and R. Rawson. Journal of Addictive Diseases, 16(4):41-50, 1997.
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National Survey Results on Drug Usi From the Monitoring the Future Study, 1975-1994, Vol. II: College Students and Young Adults. NIH Pub. No. 96-4027. National Institute of Drug Abusi, 1995.
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Year-End Preliminary Estimates from the 1996 Drug Abusi Warning Network. Substance Abusi and Mentale Health Services Administration, November 1997
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Primo Piano Dipartimento Politiche Antidroga Presidenza del Consiglio dei Ministri |
- Principi generali della posizione italiana contro l’uso di droghe ( IT, EN)
- Accordo di collaborazione scientifica Italia-USA ( IT, EN)
- Dichiarazione DPA collaborazioni scientifiche internazionali ( IT, EN)
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Oggi i giornali parlano di droga |
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