Questo documento è stato scritto in considerazione alla grande necessità, espressa dagli operatori e dalle varie organizzazioni partecipanti, anche in sede di V Conferenza Nazionale Antidroga di Trieste, di poter disporre di precise linee di indirizzo metodologiche nell’ambito dell’organizzazione dei Dipartimenti delle Dipendenze. L’opportunità di omogeneizzare queste strutture su tutto il territorio nazionale è indiscutibile e l’utilità, anche in termini economici e non solo clinici, di poter avere un’organizzazione efficiente e ben strutturata, in grado di coordinare gli interventi territoriali e coordinarsi al proprio interno in maniera razionale e condivisa, assicura anche una maggior efficacia in tutti i campi.
Il Dipartimento Politiche Antidroga ha quindi messo a punto queste linee di indirizzo metodologiche che, nella piena autonomia programmatoria ed organizzativa delle Regioni e Province Autonome, vuole essere un punto di riferimento tecnico scientifico a cui ispirarsi per arrivare anche nel nostro paese ad avere un miglioramento del sistema preventivo, assistenziale e riabilitativo nel campo delle varie dipendenze (sostanze stupefacenti, alcol, tabacco, farmaci non prescritti, gambling patologico, ecc.).
Il documento è stato scritto tenendo conto della necessaria flessibilità che è opportuno adottare nel definire e proporre modelli organizzativi che necessariamente devono poter essere adattati alle singole realtà territoriali, ma nel contempo poter definire standard minimi di funzionamento ed organizzazione omogenei su tutto il territorio nazionale. Il modello proposto, infatti, rappresenta un prototipo avanzato e sostenibile di come il moderno Dipartimento delle Dipendenze dovrebbe essere e funzionare, con l’obiettivo anche di integrare sempre di più le organizzazioni del privato sociale accreditato che partecipano all’erogazione di questo importantissimo ed insostituibile servizio sanitario pubblico, oltre a quello di introdurre approcci sempre più basati sulle neuroscienze dell’addiction.
Lo specifico Atto di Intesa Stato Regioni sui Dipartimenti delle Dipendenze, a suo tempo stipulato, è stato per lunghi anni molto spesso disatteso con conseguenze negative sia sull’erogazione dei servizi sia sulla motivazione degli operatori, oltre al fatto che desta forte perplessità e difficoltà nelle relazioni istituzionali il fatto che un accordo, costato non pochi sforzi di concertazione, poi resti disatteso.
Probabilmente una delle cause potrebbe essere stata proprio l’assenza di linee di indirizzo metodologiche specifiche che questa pubblicazione ha intenzione di mettere a disposizione di tutte le organizzazioni che intendano finalmente attuare una politica organizzativa coerente e concreta al fine di portare i Dipartimenti delle Dipendenze ad un grado di autonomia ed efficienza perlomeno adeguato ai sempre maggiori bisogni di assistenza specialistica nel campo delle dipendenze. Il documento pertanto riassume e propone impostazioni ben orientate anche a livello europeo, presentando un modello di dipartimento forte, strutturale, integrato, territorialmente orientato dotato di proprio budget, altamente professionalizzato e ben distinto dai Dipartimenti di Salute Mentale che si ritiene non debbano in alcun modo accorpare i Dipartimenti delle Dipendenze.
Come tutte le linee di indirizzo, esse hanno un valore tecnico scientifico ma che potrà essere veramente di aiuto prima di tutto ai nostri pazienti e secondariamente agli operatori, solo se si potranno realizzare nel breve termine condizioni programmatorie ed organizzative che ne prevedano la concreta applicazione e, nel medio-lungo termine, il pieno supporto strategico e gestionale da parte delle Regioni e delle aziende sanitarie.
Dott. Giovanni Serpelloni
Capo Dipartimento Politiche Antidroga
Presidenza del Consiglio dei Ministri
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