Il Volume che viene presentato è parte di un importante progetto. Tale progetto, partendodal Ministero della Sanità , giunge alle Regioni, e alla Regione del Veneto come Capofila,prevedendo la collaborazione di Società Scientifiche serie ed accreditate (Società ItalianaMedicina Generale – S.I.M.G., Società Italiana Tossicodipendenze – S.I.T.D., SocietàItaliana di Alcologia – S.I.A.), e la partecipazione attiva di numerosi esperti, siano essi stessiMedici di Famiglia od operatori delle strutture che attivamente si occupano di questiproblemi.Il Progetto prevede la pubblicazione del presente volume in 60.000 copie, raggiungendo tuttii Medici di Famiglia italiani, cui l’iniziativa è diretta in primo luogo; è prevista la formazione diun “pacchetto formativo”, specificamente costruito, e interventi di diverso livello, indirizzati,tramite i referenti locali, alla maggior parte dei Medici di Medicina Generale (M.M.G.) Italiani.Il tema dei Problemi delle Patologie Alcolcorrelate e dell’Alcolismo è primario a livello localee nazionale. Si calcola che la mortalità alcol-attribuibile sia di 30-50.000 decessi all’anno. Viè una palese sproporzione tra questi dati e la spesa del Sistema Sanitario e Sociale rispettoad eventi simili ma non uguali, quali i problemi connessi all’uso di droga.Questa sproporzione va per quanto possibile perequata.Questo progetto, il primo con caratteristiche di capillarità e di intervento sull’unica “rete”sanitaria diffusa, quella dei M.M.G., è innovativo e specifico. Innovativo per l’attenzioneverso l’alcol, specifico per la scelta dei M.M.G., primi referenti della salute individuale e nelcontempo Medici di Famiglia, e dunque in contatto diretto con il primo sistema socialeprimario, la famiglia.Nel Veneto l’alcolismo è un problema storico, ed anche le risposte sono a loro modo“storiche”: si è strutturato un sistema di prevenzione, cura e riabilitazione che vede lapartecipazione dei Ser.T., la individuazione di alcuni reparti ospedalieri specifici, lacreazione di programmi comunitari centrati su questo problema, e, ultimo ma non ultimo, ilriconoscimento come parte del “sistema” dei Club per Alcolisti in Trattamento (C.A.T.) e deigruppi Alcolisti Anonimi (A.A.), insieme ai Gruppi Familiari Al-Anon.Questo sistema tratta, nella sua parte “formale” e professionale oltre 6.000 Alcolisti all’anno;al trattamento vanno aggiunti gli interventi di prevenzione, diagnosi precoce e riduzione deldanno, in particolare rivolti ai giovani, con 9 unità mobili, e quelli di trattamento delle patologie alcol correlate organiche gravi (ad esempio a Padova, il trapianto di fegato). Unodegli obiettivi del mio mandato politico è giungere ad un collegamento completo tra tutte lestrutture che si occupano di alcol. Può sembrare che la distanza tra Unità per i trapianti, adelevata tecnologia, ed una Unità operativa di Alcologia, ed ancora tra queste ed un gruppodi supporto territoriale sia incolmabile: ebbene, noi vogliamo colmarla, ed in parte ci siamogià riusciti. La via veneta all’alcologia nasce da esigenze concrete, e realizza soluzioniconcrete.Un ringraziamento non rituale va al coordinatore dell’intero progetto, Mauro Cibin, referentedella regione rispetto all’Alcologia, ai curatori di questo Manuale agli estensori dei singolicapitoli e delle parti “didattiche”, all’Azienda U.L.S.S. 13 (Dolo – Mirano) per il contributotecnico, ed a tutti coloro che hanno reso possibile una progettualità che non esito a definireunica nel panorama nazionale.
Antonio de Poli Assessore alle Politiche Sociali Giunta Regionale del Veneto
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