Negli ultimi anni, tutto il mondo è stato interessato da un fenomeno che sta assumendo
dimensioni sempre più imponenti: la comparsa di Nuove Sostanze Psicoattive (NSP),
caratterizzate da proprietà farmacologiche e tossicologiche particolarmente pericolose
per la salute dei consumatori. Questo evento rappresenta un problema emergente a
livello internazionale, tanto che le Nazioni Unite, l'International Narcotics Control Board
e l'Unione Europea stanno dedicando grande attenzione a quella che viene presentata
come una nuova minaccia per la salute pubblica.
Dal 2009, il Sistema Nazionale di Allerta Precoce per le droghe del Dipartimento Politiche Antidroga, Presidenza
del Consiglio dei Ministri, ha eseguito un monitoraggio costante della comparsa di NSP sul territorio italiano.
Attraverso segnalazioni provenienti dai centri collaborativi del Sistema di Allerta (laboratori, pronto soccorso,
tossicologie forensi, Forze dell'Ordine, centri antiveleno, ecc.) e dall'Osservatorio Europeo sulle Droghe e
le Tossicodipendenze di Lisbona, tale attività ha condotto alla registrazione di circa 280 nuove sostanze
psicoattive, tra cui cannabinoidi e catinoni sintetici, fenetilammine, piperazine, triptamine, ecc.
E' nota la difficoltà di riconoscimento analitico che caratterizza le NSP. La causa di ciò risiede principalmente
nella mancanza di standard analitici di riferimento (inesistenti o non facilmente reperibili), nella mancanza di
letteratura e metodi di riferimento e nella limitata diffusione di tecnologie ad oggi disponibili ed idonee a
questo scopo. Per ovviare a tali criticità operative e al fine di agevolare il lavoro del personale dei laboratori
che afferiscono al network del Sistema Nazionale di Allerta Precoce, il Dipartimento Politiche Antidroga, in
collaborazione con l'Istituto Superiore di Sanità, il Centro Antiveleni di Pavia e il Dipartimento delle Dipendenze
ULSS 20 di Verona, nel 2010 e nel 2012 ha eseguito la distribuzione verso tali centri di standard di riferimento
di diverse nuove sostanze psicoattive. Ciò ha permesso di incrementare la capacità analitica dei laboratori
e, quindi, di migliorare la capacità di identificazione delle NSP, aumentando il numero di segnalazioni inviate
al Sistema e migliorando la qualità delle informazioni condivise nel network attraverso schede tecniche
debitamente predisposte dal Sistema di Allerta sulla base delle informazioni trasmesse dai centri collaborativi
e di quanto disponibile in letteratura.
Consapevoli che il fenomeno che si sta trattando è in continua evoluzione e che sempre nuove molecole
sono pronte ad essere inserite nel mercato, sia per soddisfare nuove richieste da parte dei consumatori ma
anche, e soprattutto, per eludere i controlli che vanno istituendosi nei vari Paesi attraverso l'aggiornamento
della normativa in materia, si è ritenuto utile raccogliere in un’unica pubblicazione le schede tecniche
realizzate dal Sistema di Allerta in cui vengono riportate informazioni che possono risultare di grande utilità
ai professionisti del settore (personale di laboratorio, personale delle unità di emergenza/urgenza, operatori
sanitari, ricercatori, ecc.) al fine di agevolare l’analisi di campioni incogniti.
In particolare, le schede tecniche raccolte nel presente manuale riportano informazioni primarie per ogni
singola molecola (nome comune, sigle, nome sistematico, nomi gergali), un’immagine della struttura chimica,
la formula bruta, il peso molecolare, il numero CAS, la loro caratterizzazione analitica e, ove possibile, la loro
farmacologia, tossicologia, effetti, metabolismo nonché il loro stato legale in Italia e in Europa. Ad integrazione
di ciò, la ricerca viene estesa anche a siti web, forum, spazi di espressione individuale su cui i consumatori
pubblicano informazioni di vario genere sulle NSP, in particolare sulle vie di assunzione, le dosi, gli effetti
prodotti. Infine, alle schede tecniche vengono aggiunte anche informazioni che derivano da segnalazioni
giunte attraverso l’Osservatorio Europeo da altri Sistemi di Allerta europei.
All'interno del manuale, le schede tecniche sono state suddivise sulla base della tipologia di molecola
(cannabinoidi sintetici, catinoni, fenetilammine - inclusi i derivati benzofuranici, diidrobenzofuranici e
aminoindani - ketamina e analoghi, piperazine, triptamine, derivati azepanici, fentanili, oppioidi, analoghi
della fenciclidina, farmaci, miscellanea) e della numerosità delle segnalazioni ricevute dal Sistema di Allerta
attraverso l'analisi di reperti, di campioni biologici di pazienti con intossicazione acuta correlata all'assunzione
di NSP, o di campioni provenienti da altre fonti. Ciò a rappresentare le molecole che sono risultate circolare
maggiormente sul territorio nazionale e che potrebbero essere di particolare interesse, in quanto possibilmente
riscontrabili in campioni incogniti.
Questo lavoro è stato possibile anche grazie alla collaborazione dei cento centri collaborativi del Sistema
Nazionale di Allerta Precoce che con il loro contributo e la loro disponibilità hanno dato ai propri colleghi
la possibilità di migliorare le proprie capacità identificative e diagnostiche sulle Nuove Sostanze Psicoattive.
A tutti costoro, quindi, va un particolare ringraziamento per aver contribuito a creare uno strumento di
consultazione utile nel lavoro quotidiano nonché una fonte di continuo aggiornamento tecnico-scientifico
sul tema delle droghe, e un incoraggiamento a proseguire con lavoro di information-sharing e networking
che ha contribuito, in questi anni, a raggiungere risultati estremamente positivi, riconosciuti anche a livello
internazionale, nel contrasto della diffusione delle Nuove Sostanze Psicoattive sul territorio italiano.
Dott. Giovanni Serpelloni
Capo Dipartimento Politiche Antidroga
Presidenza del Consiglio dei Ministri
|