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Redazione a cura dello Staff DRONET.
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DrugNet Europe n 47fonte: EMCDDA
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09-09-2004 Nella sezione Pubblicazioni Internazionali è stato pubblicato il n 47 della rivista "DrugNet Europe n 47". E' possibile scaricarla in formato pdf dal portale Dronet o andare direttamente alla fonte.
Staff Dronet
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CATEGORIA: Europee TIPO: Notizia/informazione invia articolo |
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Circoncisione: un taglietto aiuta a prevenire l'aids?fonte: Panorama
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08-09-2004 Senza queste cellule, il rischio di contrarre la malattia è stato stimato 6,7 volte inferiore che in un uomo non circonciso. Ma molti medici sono scettici.
Circoncisione uguale sieronegatività? Questa è la controversa equazione che un numero crescente di ricercatori sostiene pur di suscitare attenzione sui risultati di 34 studi internazionali condotti a proposito di aids. Secondo quanto sembra emergere da queste ricerche, la circoncisione ridurrebbe significativamente per gli uomini il rischio di contrarre l'Hiv. Giornali equilibrati come il Financial Times hanno riferito sulla nuova ipotesi.
Si è inoltre riacceso il dibattito, antico quasi quanto la stessa operazione chirurgica, fra i sostenitori e i detrattori della circoncisione. Questa non è infatti eseguita solo per motivi socioreligiosi (per esempio fra ebrei e musulmani) ma anche con motivazioni mediche. La circoncisione (rimozione della pelle del prepuzio) viene praticata per risolvere la fimosi (che impedisce la scopertura del glande e dunque una completa erezione) e per prevenire infezioni nel neonato, infiammazioni e, secondo uno studio svolto negli Stati Uniti negli anni Settanta, anche alcune forme di tumore. Con queste motivazioni la chirurgia genitale è da tempo assai diffusa negli Usa: il 60 per cento dei neonati viene circonciso nei primi giorni di vita, anche se con tendenza al calo.
STUDIO NELLE CITTÀ AFRICANE
Ma cosa c'entra l'aids? Già alla fine degli anni Ottanta l'antropologa Priscilla Reining, con uno studio sull'incidenza dell'aids in alcune città africane, suggerì una correlazione tra circoncisione e diffusione della malattia. La circoncisione eliminerebbe una parte di cute, il prepuzio, ricca di alcune cellule, dette di Langerhans, assai suscettibili all'infezione da Hiv. Senza queste cellule, il rischio di contrarre l'aids è stato stimato 6,7 volte inferiore che in un uomo non circonciso.
Un'altra ricerca è stata condotta nel 1999 in Uganda, sui comportamenti sessuali di coppie composte da donne sieropositive e uomini inizialmente immuni: ha indicato che il 30 per cento degli uomini non circoncisi veniva contagiato nell'arco di 30 mesi, mentre nessun maschio circonciso ha contratto il virus nello stesso lasso di tempo.
Nel 2002 la dottoressa Helene Gayle, direttrice del programma Hiv/aids e tbc della Fondazione Gates, ha concluso, dopo aver passato in rassegna una trentina di ricerche internazionali sul tema, che la «circoncisione dimezza il rischio dell'infezione». Una percentuale che crescerebbe fino al 70 per cento per alcuni uomini circoncisi particolarmente esposti al rischio (come gli affetti da malattie sessualmente trasmissibili).
SCETTICISMO
Ma resta anche tanto scetticismo per tali ipotesi. È stato sottolineato, per esempio, che nei confronti di altri agenti infettivi (sifilide, herpes, Hi2 e altri) la circoncisione non conferisce alcun tipo di immunità. Inoltre, la Cochrane collaboration, un'organizzazione internazionale non profit specializzata in questioni di sanità pubblica, ha affermato che tutti gli studi medici che avvalorano l'utilità preventiva della circoncisione non prendono in considerazione il fattore culturale e/o religioso. Eppure questo fattore è decisivo, perché induce comportamenti sessuali ben diversi e dunque occasioni di contagio più o meno numerose.
INTENSITÀ DEL VIRUS
Inoltre, le ricerche finora effettuate non hanno ancora preso in considerazione il fattore «intensità del virus», cioè la pericolosità di contagio di un sieropositivo, che varia da un paziente all'altro, e che può influire sulle modalità di trasmissione della malattia.
«Si tratta di un vecchio tormentone. È probabile che i circoncisi abbiano un rischio minore per le infezioni sessualmente trasmessibili, perchè con l'intervento viene a mancare un microambiente biologico favorevole all'infezione» commenta Massimo Galli, direttore dell'Istituto malattie infettive e tropicali all'Università di Milano. «Non c'è però concordanza generale su questo. Insomma, la circoncisione non dà la sicurezza totale di essere protetti dal rischio, l'eventualità di infettarsi rimane. A maggior ragione, quindi, una sua applicazione a fini epidemiologici non è proponibile».
DISPONIBILITÀ IN BOTSWANA
Il dibattito sulla circoncisione preventiva vede così la comunità medico-scientifica divisa. I costi e, soprattutto, i freni culturali a una generalizzata circoncisione tra le popolazioni a rischio sono del resto fattori decisivi. Ma in almeno un paese africano, il Botswana, che conta percentuali spaventose di malati di aids e sieropositivi (20 per cento le stime ufficiali, il doppio forse nella realtà), secondo un gruppo di ricercatori di Harvard la maggior parte dei genitori sarebbe oggi pronta a sottoporre i neonati a una circoncisione «preventiva».
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Aggiornamenti sul portalefonte: Staff Dronet
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03-09-2004 Nell'area link sono stati inseriti tre nuovi contatti: ALCOL ON LINE , nell'area "Nazionale, organizzazioni varie" , ARCAT TOSCANA e ARCAT SICILIA nell'area link della rispettiva regione.
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Rapporto UNLAIDS 2004fonte: UNLAIDS
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30-08-2004 Nell'area "PUBBLICAZIONI" è stato inserito il "Rapporto UNLAIDS 2004".
Attualmente sono circa 38 milioni di persone al mondo che vivono con il virus dell'HIV cinque milioni delle quali si sono ammalate nel corso del 2003. L'area che rimane più colpita è l'Africa sub-sahariana, con una cifra stimata di 25 milioni di casi; ma adesso l'allarme arriva dall'Asia dove il contagio cresce in Cina, Indonesia e Vietnam.
L'epidemia ha già ucciso 20 milioni di persone ma solo una piccola parte di esse ha accesso ancora oggi alla terapia antiretrovirale.
In Italiasi registra un incremento della sieropositività anche nelle coppie eterosessuali con partner abituale che non conosce il proprio stato sierologico.(Rapporto ICONA 2004).
Le Regioni più colpite Lazio e Lombardia.
Per leggerlo andare in "Pubblicazioni", "Internazionali", "HIV", "Ricerca" o direttamente sul sito UNLAIDS
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Training guide for HIV prevention outrech to IDUfonte: World Health Organization
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30-08-2004 Nella sezione "Pubblicazioni" è stato pubblicato il
manuale a cura del World Health Organization sulla formazione di operatori di outreach per HIV/IDU, "Training guide for HIV prevention outrech to IDU"
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Report on the risk assessment of EMCDDAfonte: European Monitoring Centre for Drugs and Drugs Add
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30-08-2004 E' possibile scaricare dall'area "Pubblicazioni" i due volumi EMCDDA Risk Assesssment in formato pdf pubblicati dall’ European Monitoring Centre for Drugs and Drugs Addiction” (Centro di studi sulla droga e sulla tossicodipendenza).
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Dall'Eurispes allarme-droga per i giovani.fonte: Eurispes
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24-08-2004 Il 28% degli adolescenti italiani, stando ad uno studio realizzato dall'istituto di ricerca, consuma infatti sostanze stupefacenti di diversa natura e pericolosità. Un dato allarmante se si pensa che, traducendo la percentuale in termini secchi, si scopre che un ragazzo su quattro fa uso di droghe e alcolici.
Lo studio in questione è il "Rapporto nazionale sulla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza", realizzato dall'Eurispes in collaborazione con Telefono Azzurro.
Un dossier al quale si è giunti analizzando il comportamento di circa 6mila adolescenti di età compresa tra i 12 ei 19 anni, e nel quale si tracciano anche quattro profili dei giovani consumatori italiani di stupefacenti: i ''conformisti'' (il 23% degli adolescenti tra 12 e 19 anni, pari a circa 1.059.000 soggetti sul territorio nazionale), i ''sintetici'' (il 3% dei giovani che corrispondono a circa 138.000 unita'), gli ''anfibi'' (il 2% del totale, pari a 92.000 adolescenti), i ''virtuosi'' (il 72% degli adolescenti, circa 3.300.000 giovani). Vediamole, nel dettaglio, così come la ricerca ne traccia le caratteristiche numeriche e sociologiche.
I conformisti. I giovani che vi appartengono fanno uso prevalentemente di droghe leggere associate all'assunzione di alcolici e, solo occasionalmente, consumano ecstasy. Tra questi, forte è la logica dell'appartenza al gruppo: uno degli atteggiamenti caratterizzanti riguarda infatti la frequentazione di amici che fanno già uso sia di droghe leggere sia pesanti.
I sintetici o psiconauti. Sono i giovani che, attraverso le droghe di sintesi, tentano di esplorare le potenzialita' immaginative della psiche. Accanto all'uso di droghe psichedeliche e allucinogene, vengono utilizzate anche droghe di prestazione come il crystal e la cocaina.
Gli anfibi. Consumano prevalentemente cocaina, accompagnandola a stimolanti come l'ecstasy, a droghe psichedeliche come le ketamine, o (meno frequentemente) a stupefacenti come l'eroina, spesso fumata o sniffata. Secondo Eurispes, la prevalenza dell'uso di cocaina rinvia ad una ricerca spasmodica di autoaffermazione e di una sensazione di disinvoltura, stile, mondanità.
I virtuosi. Si tratta della categoria più numerosa: i giovani che non fanno mai uso di droga e alcol. E corrisponde a circa 3.300.000 giovani.
In conclusione, dall'analisi emerge che le sostanze stupefacenti si sono moltiplicate e aumentano anche i modelli di consumo; inoltre appare sempre più frequente l'uso in contesti legati al divertimento e al tempo libero.
Questa tendenza, inoltre, è confermata dal fatto che cresce il consumo delle droghe ''ricreazionali'' (anfetamine, ecstasy, psicofarmaci, LSD e, soprattutto, cocaina), la cui assunzione rende nell'immediato più socievoli. E' infine aumentata, negli ultimi anni, la tendenza dei ragazzi al ''policonsumo'', la forte sovrapposizione tra consumo di droghe e alcolici e fra consumo di oppiacei e di stimolanti.
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Effetti di riduzione dell'uso di eroina nell'uso per iniezione: analisi dei datifonte: National Drug and Alcohol Research Centre
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20-08-2004 Dall'area "Pubblicazioni" è possibile scaricare un articolo che riporta un'analisi dei dati riguardanti gli effetti della riduzione dell'uso di eroina per via iniettiva.
Staff Dronet Staff Dronet
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CATEGORIA: Internazionali TIPO: Scientifiche invia articolo |
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Principali effetti delle sostanze d'abusofonte: ISS - Istituto superiore di Sanità
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12-08-2004 Sul sito del''ISS è stata pubblicata una scheda con le principali conseguenze ed effettti sul nostro organismo causati dall'uso di sostanze psicotrope.
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Models of Intrvention anda care for psychostimulant usersfonte: Australian Government, Department of Health and Ag
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30-07-2004 Nell'area "Pubblicazioni" "Internazionali" "Droghe" "Ricerca" è stata pubblicata la seconda edizione della monografia a cura di Australian Government, Department of Health and Ageing, dal titolo "Models of Intrvention anda care for psychostimulant users ".
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Primo Piano Dipartimento Politiche Antidroga Presidenza del Consiglio dei Ministri |
- Principi generali della posizione italiana contro l’uso di droghe ( IT, EN)
- Accordo di collaborazione scientifica Italia-USA ( IT, EN)
- Dichiarazione DPA collaborazioni scientifiche internazionali ( IT, EN)
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Oggi i giornali parlano di droga |
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