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Redazione a cura dello Staff DRONET.

risultati: 2501 - pag. 206 di 251
 

Approvato il Piano di azione dell´UE in materia di lotta contro la droga (2005-2008)

fonte: EMCDDA

19-07-2005 Il 27 giugno scorso il Consiglio europeo ha approvato il Piano di azione dell´Unione Europea in materia di lotta contro la droga per i prossimi quattro anni (2005-2008), sulla base della proposta della Commissione presentata nel febbraio 2005. L´obiettivo principale del Piano d´azione è quello di ridurre il consumo fra la popolazione dell´Unione così come i danni sociali e alla salute causati dall´uso e dal traffico di droghe illegali. Il piano d´azione tiene conto della valutazione finale della Strategia dell´Unione Europea (2005-2012), approvata nel dicembre scorso, e del precedente piano d´azione in materia di lotta contro la droga (2000-2004). Il nuovo piano d´azione si focalizza, in particolare, su quei settori per i quali la valutazione ha evidenziato la necessità di ulteriori progressi, riproponendo altresì alcuni obiettivi fondamentali che non sono stati realizzati nell´ambito del precedente piano d´azione.

Staff Dronet

CATEGORIA: Europee TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

Drugnet Europe 51

fonte: EMCDDA

19-07-2005 Nella sezione Pubblicazioni è stata inserita Drugnet Europe 51, la Newsletter curata da EMCDDA

Staff Dronet

CATEGORIA: Internazionali TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

Emergenza HIV a Mosca

fonte: Le Scienze

08-07-2005 I tassi di infezione da HIV nei gruppi più vulnerabili a Mosca potrebbero essere da 30 a 120 volte maggiori di quelli nella popolazione generale della Federazione Russa. Lo rivela una ricerca pubblicata sulla rivista "The Lancet". Un gruppo di ricercatori negli Stati Uniti ha scoperto elevati tassi di infezione da HIV e di infezioni sessualmente trasmesse negli adulti senza fissa dimora e nei detenuti dei riformatori e delle carceri preventive, soprattutto per quanto riguarda le donne. Nella Federazione Russia, i tassi di infezione da HIV-1 e altre infezioni sessualmente trasmesse stanno crescendo rapidamente. I tassi maggiori si osservano nelle città più grandi, come Mosca, dove stanno diffondendosi in fretta dai gruppi a maggior rischio, come i tossicodipendenti e chi lavora nel mercato del sesso, alla popolazione eterosessuale. Anna Shakarishvilli del Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta e colleghi hanno quantificato la prevalenza delle infezioni in alcuni gruppi di Mosca. Fra il gennaio 2001 e l'aprile 2002, i ricercatori hanno esaminato 200 ragazze e 200 ragazzi in un riformatorio giovanile, 202 donne e 200 uomini in un centro di accoglienza per senzatetto, e 200 donne (160 delle quali prostitute) e 60 uomini in un carcere preventivo. Hanno trovato almeno un'infezione batterica trasmessa sessualmente in 97 ragazze del riformatorio, in 120 donne del carcere e in 133 donne del centro di accoglienza. Si tratta di percentuali molto superiori rispetto alla media nazionale.

Staff Dronet

CATEGORIA: Internazionali TIPO: Scientifiche invia articolo
 

Premio europeo per la prevenzione della tossicodipendenza 2006: il Gruppo Pompidou lancia il concorso

fonte: Consiglio d'Europa
08-07-2005 Strasburgo, 06.07.2005 – Il Gruppo di cooperazione del Consiglio d’Europa in materia di lotta contro l’abuso e il traffico di stupefacenti (meglio conosciuto come Gruppo Pompidou) assegnerà nel 2006 il 2° premio europeo per la prevenzione della tossicodipendenza a 3 progetti elaborati da giovani nei loro stati (*). I tre progetti vincitori che si distingueranno per la qualità del lavoro di prevenzione e il livello di implicazione dei giovani saranno ricompensati rispettivamente di un premio di 2000€. Una giuria composta da giovani originari dei Paesi Bassi, Norvegia, Romania, Russia, Turchia e Regno Unito esaminerà i progetti in lizza. La giuria sarà assistita da un gruppo consultivo di adulti specializzati sulle tematiche legate alla droga. I progetti devono essere sottoposti prima dell’1 ottobre 2005. Le condizioni di ammissibilità e il formulario di candidatura sono disponibili su http://www.coe.int/t/dg3/pompidou/preventionprize/default_EN.asp

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CATEGORIA: Europee TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

Il colloquio motivazionale nelle professioni sanitarie e sociali

fonte: SerT di Ferrara
06-07-2005 L'AUSL e il Comune di Ferrara, attraverso il Ser.T. - Programma Dipendenze patologiche e l'agenzia Promeco, organizzano a Ferrara un Convegno nazionale dal titolo: "Il Colloquio Motivazionale nelle professioni sanitarie e sociali", lunedì 21 novembre 2005.
Il Colloquio Motivazionale nasce negli anni 80 negli Stati Uniti e nel Regno Unito per opera di William Miller e Stephen Rollnick. Si sviluppa rapidamente in molte altre nazioni grazie al suo carattere operativo e interprofessionale.
Oggi il Colloquio Motivazionale propone strumenti utili nella promozione della salute, nella prevenzione di patologie derivanti da comportamenti a rischio, nella cura di malattie di lunga durata, nel rendere possibili ed efficaci percorsi di recupero e riabilitazione. Questi strumenti posssono integrarsi e potenziare le specifiche metodiche professionali di medici, operatori sanitari e sociali.
Il CMC - Italia (Centre for Motivation and Change), che ha come presidente il prof. G.P.Guelfi, ha promosso e sviluppato le applicazioni del Colloquio Motivazionale in vari campi della cura, riabilitazione e prevenzione di patologie croniche e di comportamenti a rischio per la salute, quali tossicodipendenze, alcolismo, fumo, alimentazione, malattie metaboliche, cardiovascolari.
Il convegno del 21 novembre a Ferrara, con l'intervento di S. Rollnick, fondatore del Colloquio Motivazionale, del prof. G.P. Guelfi e di alcuni suoi collaboratori, offrirà spunti formativi e informativi sullo stato della ricerca, sull'aggiornamento degli strumenti operativi e dei campi di applicazione.
Per scaricare il modulo di iscrizione e il programma della giornata andare alla sezione Masterplan del portale Dronet.org

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CATEGORIA: Nazionali TIPO: Congresso/convegno invia articolo
 

Il Vaccino TAT supera a pieni voti la prima fase della sperimentazione. Aperti i codici relativi ai volontari

fonte: Istituto Superiore di Sanità
06-07-2005 Un vaccino sicuro e ben tollerato, in grado di stimolare la risposta immune voluta sia nei volontari sani che sieropositivi. E' questo il giudizio che emerge dai dati raccolti nella prima fase di sperimentazione del vaccino italiano contro l'AIDS basato sulla proteina TAT, messo a punto dall'equipe dei ricercatori dell'Istituto Superiore di Sanità coordinati da Barbara Ensoli.
"Si tratta di risultati estremamente importanti, e che ci riempiono di orgoglio e soddisfazione" - dichiara Enrico Garaci, Presidente dell' Istituto Superiore di Sanità - "Queste premesse e questi numeri ci impongono di avviare la seconda fase dello studio che si svolgerà sia in Italia che in Africa, dove l'infezione è estremamente diffusa.
Questa prima fase di sperimentazione sull'uomo ha avuto come principale obiettivo la verifica della sicurezza del vaccino, ossia l'assenza di tossicità per l'organismo umano. "I dati in nostro possesso, a un anno di distanza, ci permettono di affermare che il vaccino è sicuro e ben tollerato, come valutato dall'apposita Commissione Eventi Avversi" - afferma Barbara Ensoli.
Obiettivo secondario di questa fase di sperimentazione, inoltre, era anche quello di condurre un'analisi preliminare dei dati relativi all'immunogenicità. Un obiettivo, questo, che diventerà primario nella fase II della sperimentazione clinica, quella successiva, in cui verrà valutata la capacità del preparato vaccinale ad indurre una risposta immune specifica contro la TAT, proteina fondamentale alla replicazione del virus. "In tutti i casi abbiamo già riscontrato una risposta immune sia nei soggetti sani che in quelli sieropositivi dopo l'inoculazione delle dosi vaccinali" - spiega la ricercatrice - "nel 100% dei volontari immunizzati si è avuta una risposta umorale positiva, ossia la produzione di anticorpi specifici, sia nel protocollo preventivo che in quello terapeutico. La risposta cellulare, ossia la risposta di cellule specifiche capaci di riconoscere la proteina TAT, è stata indotta nel 93% dei volontari sani (protocollo preventivo) e nell'83% dei volontari sieropositivi (protocollo terapeutico)".
Lo studio
Sono stati condotti in parallelo, a Roma e a Milano, in 4 centri clinici (Ospedale San Raffaele di Milano, San Gallicano, Spallanzani e Policlinico Umberto I di Roma) due trials: uno di tipo preventivo in una popolazione di 20 sieronegativi, ovvero volontari sani adulti, non a rischio di infezione, e uno di tipo terapeutico in una popolazione di 27 sieropositivi, individui cioè infettati, ma in uno stadio asintomatico di malattia e dunque non sottoposti ad alcun regime terapeutico (in una fase, come si dice in gergo, di immunocompetenza, ossia con un sistema immunitario ancora funzionante). Tutti hanno dovuto superare preventivamente una fase di pre-screening per verificare i parametri di inclusione. I volontari sono stati, quindi, sottoposti a cinque vaccinazioni a distanza di quattro settimane l'una dall'altra, e visitati, con prelievi di sangue e controlli clinici, un giorno dopo e una settimana dopo ogni immunizzazione. Arruolati a scaglioni nel periodo novembre 2003-novembre 2004, tutti i volontari hanno adesso completato la fase di trattamento e continueranno ad essere seguiti dagli stessi centri clinici.
L'apertura dei codici
I due trials sono stati eseguiti in regime di randomizzazione in doppio cieco, che significa che né il volontario, né l'investigatore clinico, né lo sponsor (in questo caso l'ISS) conoscevano il trattamento ricevuto da ogni volontario. I vaccini sono stati preparati con un numero (un codice appunto), associato a un trattamento, associazione nota solamente ad uno specifico dipartimento dell'organizzazione esterna altamente specializzata che si è occupata di monitorare i trials clinici, per verificare che essi fossero condotti nel pieno rispetto delle regole di 'good clinical practice'. In questa fase, l'apertura dei codici è limitata allo sponsor per permettere un'analisi preliminare dei dati. Questo significa che all'ISS è stato comunicato il numero di vaccino con cui ogni volontario è stato trattato e il conseguente dosaggio di vaccino (o il placebo, cioè il controllo). I nomi dei volontari vengono rigorosamente mantenuti confidenziali dal sito clinico.
Perché un vaccino TAT?
Una serie di motivi rendono la proteina TAT "speciale". Il primo è che si tratta di una proteina regolatoria del virus, un motore del virus, e non di una proteina strutturale. Questo vuol dire che il vaccino sperimentato dall'ISS presenta un razionale, cioè un approccio, totalmente differente da quello degli altri vaccini sperimentati sinora nel mondo. Questi, infatti, si sono concentrati sulle proteine esterne dell'involucro del virus, allo scopo di ottenere un'immunità sterilizzante, ossia la produzione di anticorpi che bloccano il virus prima che entri nelle cellule, inducendo una risposta immune contro queste proteine esterne. Purtroppo questi approcci hanno sinora dato risultati fallimentari. Il vaccino TAT, al contrario, non è in grado di bloccare l'entrata del virus, ma di bloccarne il funzionamento, di non farlo replicare. In altre parole, la risposta immune contro questa proteina dovrebbe far sì che essa non funzioni più nel virus e quindi che l'infezione diventi abortiva.
La funzione preventiva del vaccino TAT deriva proprio dal fatto che riesce a bloccare le prime fasi di replicazione del virus. Quando si viene infettati, infatti, il virus entra nella cellula e inizia un meccanismo di proliferazione di se stesso, per cui produce tante copie di virus che si diffondono nell'organismo. Se si riesce a bloccare questa prima fase, il virus non è più in grado di copiare se stesso. Nella sperimentazioni precliniche, condotte sulle scimmie, è successo esattamente così: il virus è entrato nella cellula (i ricercatori hanno trovato tracce di DNA provirale), ma non c'è stata replicazione, non c'è stata quindi l'evoluzione dell'infezione. Questo significa che nel modello animale il vaccino è riuscito a bloccare l'infezione in fasi così precoci che l'infezione stessa non è riuscita a partire.
In una seconda ipotesi, meno efficace, è possibile che il virus riesca ad iniziare un ciclo replicativo, il quale, tuttavia, può essere tenuto sotto controllo da un sistema immune che funziona. I cicli di replicazione virale diventano in questo caso molto più bassi e la malattia rimane sotto controllo. Dati condivisi della letteratura internazionale testimoniano che sono proprio le prime fasi di infezione a stabilire l'evoluzione della malattia. In altre parole, più virus replica nelle fasi di infezione acuta all'inizio, più aumentano le probabilità di procedere verso la malattia in tempi brevi. In questo caso, dunque, si è riusciti, sempre nelle scimmie, a controllare talmente bene il processo replicativo che la malattia è rimasta sotto controllo.
Prospettive future
I risultati della sperimentazione clinica del vaccino TAT ci impongono di passare alla fase II, che permetterà di vaccinare un numero molto più ampio di volontari che includerà per il protocollo preventivo individui sani ad alto rischio di infezione e per quello terapeutico pazienti nei differenti stadi di malattia trattati o non trattati con farmaci anti-retrovirali. Tali categorie di volontari rappresentano le popolazioni nelle quali verranno realizzate in fase III le valutazioni di efficacia sia in Italia che in Africa. L'esecuzione della fase II sia preventiva che terapeutica (sia in Italia che in Africa) richiederà un budget di circa 50 milioni di euro e tempi di realizzazione di 2-3 anni su un campionamento di 500-2000 persone per trial. Visto l'elevato budget richiesto a tal fine e l'ingente (8) numero di brevetti dell'ISS derivati da questa ricerca, iniziative sia private che pubbliche sono in via di definizione affinché il gruppo dell'ISS sia in grado di procedere.

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CATEGORIA: Nazionali TIPO: Scientifiche invia articolo
 

Rapporto mondiale 2005 sulla droga

fonte: Unodc

30-06-2005 Dal rapporto emerge come la sostanza illecita più diffusa sia la cannabis, di cui abusano 160,9 milioni di persone (4% della popolazione mondiale), seguita dalle amfetamine (26,2 milioni di consumatori), dagli oppiacei (15,9 milioni, tra cui 10,6 milioni di consumatori di cocaina), di cocaina (13,7 milioni) e di ecstasy (7,9 milioni). Dal 1993 al 2003, l'utilizzo di tutte queste sostanze è risultato in costante crescita. In particolare, dalla fine degli anni '90 la domanda di presa in carico per soggetti dipendenti da cannabis è aumentata in tutto il mondo, quella per cocainomani è scesa in Nord America e aumentata in Europa, quella per consumatori di oppiacei è diminuita soltanto in Oceania e quella per abusatori di amfetamine ed ecstasy è aumentata in Asia, Europa, Nord America e Africa.
Inoltre strettamente legato al consumo di droga è il contagio del virus dell'Aids: nel terzo capitolo del rapporto si sottolinea che il 5-10% di tutte le infezioni di Hiv sono attribuibili ad iniezioni di sostanze illecite, attraverso siringhe infette. Il contagio attraverso dispositivi non sterilizzati causa dal 30 all'80% delle infezioni in Europa, Asia, Medio Oriente e nella zona più meridionale dell'America del Sud.
Per scaricare il rapporto andare alla sezione Pubblicazioni ,oppure visitare il sito UNODC

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CATEGORIA: Internazionali TIPO: Aggiornamento del sito invia articolo
 

DROGA: POLIASSUNTORE E MOLTO GIOVANE, NUOVO VOLTO DIPENDENZA

fonte: Ansa.it

27-06-2005 ROMA - La figura del tossicodipendente 'classico' e' al tramonto, soppiantata da quella del consumatore poliassuntore, cioe' che alterna eroina, cocaina, ecstasy, cannabinoidi, alcol e altro ancora. Un giovane, talvolta giovanissimo, consumatore che spesso considera 'normale' questi comportamenti e non chiede aiuto, salvo quando le ripercussioni sulla salute, soprattutto mentale, non lo portano a stare molto male.
E' il nuovo volto delle dipendenze, illustrato oggi nella sede della Rai a Roma dalla Fict (Federazione Italiana Comunita' Terapeutiche), che ha analizzato l'evoluzione del fenomeno negli ultimi tre anni sulla base dell'esperienza dei suoi 47 centri sparsi in tutta Italia. Dati che, ha spiegato il presidente Fict don Egidio Smacchia, confermano quelli della Relazione annuale al Parlamento che sara' presentata la prossima settimana: aumentano i giovani che assumono sostanze, mentre la loro eta' diminuisce.
I dati forniti dalla Fict parlano di una diminuzione, dal 2003 al 2004, del 6% nel consumo di alcol, dell'11% di utenti eroinomani e dell'8% di cocainomani. Nello stesso periodo, invece, si e' verificato un aumento del 19% di poliassuntori, del 2% di assuntori di ecstasy, del 3% di assuntori di cannabinoidi (marijuana e hashish) e dell'1% di giocatori d'azzardo. Particolarmente preoccupante, sottolineano, e' il problema dell'ecstasy, il cui consumo comincia nell'adolescenza (a partire dai 16 anni) ed e' aumentato del 4% nel 2004 rispetto al 2003. Da segnalare, poi, il forte aumento del numero di persone con doppia diagnosi, cioe' con problemi di tossicodipendenza associati a disturbi psichiatrici: se nel 2003, nelle strutture della Fict, ne erano state ospitate 226, nel 2004 il loro numero era gia' passato a 246 e quest'anno si registra un vero boom, con 726 utenti.
In linea con la Relazione annuale al Parlamento, la Fict registra una costante diminuzione dell'eta' dei consumatori: la media della 'prima volta' si e' stabilizzata al di sotto dei 13 anni, e il numero di giovani che ne fanno uso e' in aumento: nei centri Fict nel 2004 sono aumentati del 7% rispetto al 2003. Il consumo delle droghe cosiddette 'leggere', i cannabinoidi, coinvolge ormai - sottolineano - ampi strati della popolazione giovanile, entrando a far parte di un atteggiamento 'normale'.
Il fenomeno della droga, quindi, non e' piu' come quello di 20 anni fa, quando sorsero le prime 'comunita' di recupero' e i primi Sert (servizi pubblici). Il problema della tossicodipendenza e' diventato il problema delle dipendenze, spesso associato ad altre forme di disagio o di patologia psichica; un'evoluzione che pone le comunita' di fronte alla necessita' di modificare l'approccio e le modalita' terapeutiche. Oggi, e' stato sottolineato, si va sempre di piu' verso un approccio individualizzato, in cui ''il momento terapeutico non prescinda dall'aspetto educativo'' e tenendo sempre come obiettivo la prospettiva finale del reinserimento sociale della persona. Quindi comunita' diversificate, per andare incontro alle nuove tipologie di utenti (madri tossicodipendenti con bambini, alcolisti, cocainomani, persone con doppia diagnosi, giocatori d'azzardo, dipendenti da videogame o da Internet, etc.) e aperte alla societa', all'evoluzione dei bisogni, alle metodiche terapeutiche nuove.
Con i suoi 1.280 operatori, 2.707 volontari e 335 tra obiettori di coscienza e ragazzi del servizio civile nazionale, i 49 centri Fict vedono una presenza giornaliera e residenziale di 4.944 giovani e 3.368 familiari. Oggi, in occasione della diciottesima Giornata internazionale contro la droga che si celebra il 26 giugno, la federazione lancia il progetto 'Voci silenziose...', per intervenire nei casi di disagio estremo, al quale si puo' contribuire facendo un'offerta alla banca di credito cooperativo di Roma, al numero di conto corrente bancario 17580, Abi 08327, Cab 03205.

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DROGA: ANNAN, 200 MILIONI NEL MONDO USANO SOSTANZE ILLEGALI

fonte: Ansa.it
27-06-2005 NEW YORK - ''Circa 200 milioni di persone nel mondo fanno ancora uso di droghe illegali'', ma queste sostanze ''non fanno altro che trascinarti verso una fine sicura''. ''La via di uscita per coloro che restano intrappolati nel circolo vizioso della dipendenza e' curarsi''. Lo afferma il segretario generale dell'Onu, Kofi Annan, nel suo messaggio per la Giornata internazionale contro l'abuso e il traffico illecito di sostanze stupefacenti che si celebra dopodomani, 26 giugno. Il messaggio e' stato reso noto oggi a Roma, in occasione di una conferenza stampa della Fict, la Federazione italiana comunita' terapeutiche.
''Vogliamo celebrare - afferma Annan nel messaggio - la scelta di milioni di persone nel mondo di vivere in salute, con un riconoscimento particolare a tutti coloro che hanno avuto il coraggio di dire basta alla droga. Con questo intento, rivolgiamo un messaggio di speranza a tutti coloro che sono vittime della droga o che potrebbero diventarlo: 'Valorizza te stesso .... scegli la salute' ''. ''Questa giornata - continua il messaggio del segretario generale dell'Onu - ci da' altresi' l'opportunita' di denunciare il fatto che circa 200 milioni di persone nel mondo fanno ancora uso di droghe illegali. Droghe che possono avere nomi fantasiosi e accattivanti, come Crack, Pot, Junk, Cristal Meth e Disco biscuits. Ma queste droghe non fanno altro che trascinarti verso una fine sicura. La via d'uscita per coloro che restano intrappolati nel circolo viziosi della dipendenza e' curarsi. La scelta di sottoporsi al trattamento terapeutico non solo e' coraggiosa, ma spesso costituisce un salvavita. E chi non si e' arrischiato a percorrere la via dell'abuso di droghe dovrebbe trarre insegnamento da coloro che l'hanno fatto e opporvisi fermamente''.
''Scegliere la salute - prosegue Annan - significa scegliere uno stile di vita che da' benessere sia al corpo che alla mente, ad esempio l'attivita' sportiva migliora il nostro stato fisico e ci mantiene in forma ci insegna la disciplina, lo spirito di squadra e a migliorare l'autostima''. ''In questa giornata dunque - conclude - cogliamo l'occasione per rafforzare il nostro proposito di vivere in una societa' libera dalla droga e incoraggiamo tutti gli esseri umani a effettuare scelte che conducano verso una vita sana'''.

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In occasione della Giornata Mondiale contro la Droga, EMCDDA pubblica un nuovo studio

fonte: EMCDDA
27-06-2005 L'Osservatorio Europeo delle Droghe e delle Tossicodipendenze (EMCDDA) ha pubblicato un nuovo studio su come attraverso l'analisi dei mass media si possa scoprire, monitorare e rispondere circa le tendenze emergenti in fatto di droghe tra i giovani. Realizzato in occasione della Giornata internazionale contro l’uso e il traffico di droga del 26 giugno, lo studio guarda ai media per giovani come ad una possibile fonte di informazioni sulle nuove tendenze in fatto di droghe ed esplora il loro potenziale come canale per prevenire i danni droga-correlati. Lo studio prende in esame le riviste con grande diffusione tra i giovani con stili di vita estroversi e un interesse per la moda (principalmente giovani tra i 15 e i 30 anni). Analizzando cinque Paesi europei (Grecia, Irlanda, Portogallo, Finlandia e Regno Unito) esso evidenzia le attitudini tra le differenti droghe e dove e come esse sono consumate. Nel corso dello studio sono state analizzati un totale di 1763 riferimenti di droghe da 26 pubblicazioni. Tutti gli articoli sono stati esaminati non solo per il testo, ma anche per riferimenti visivi (per esempio: una foglia di marijuana disegnata su una t-shirt). Per leggere l'articolo integrale cliccare qui.

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