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Redazione a cura dello Staff DRONET.

risultati: 2501 - pag. 202 di 251
 

Ricerca sulle abitudini legate al consumo di alcol nei giovani nell'Irlanda del Nord

fonte: Health Promotion Agency
16-11-2005 Un nuovo rapporto che analizza il comportamento nei confronti del bere alcolici dei giovani di età compresa fra gli 11 e i 16 anni nell'Irlanda del Nord ha rivelato una preoccupante tendenza. Lo studio, un' analisi secondaria dei dati dal 1997 al 2003 , indica che i giovani irlandesi iniziano a bere molto giovani, già a undici anni, soprattutto nel week end.
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CATEGORIA: Europee TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

Indagine sul fumo in Italia 2005

fonte: Doxa.it
15-11-2005 Indagine effettuata per conto de l’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri e la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori.
Per leggere lo studio cliccare qui

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CATEGORIA: Nazionali TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

Aids: da 2006 fase 2 test vaccino

fonte: Ansa

10-11-2005 (ANSA) - COMO, 7 NOV - Comincera' con l'inizio del 2006 la fase 2 della sperimentazione del vaccino italiano contro l'Hiv, il virus dell'Aids. Lo ha annunciato Barbara Ensoli, artefice del vaccino nei laboratori dell'Istituto Superiore di Sanita'. Gli sperabili buoni risultati della fase 2 renderanno poi piu' facile avere le risorse per la fase 3, che e' quella che stabilira' l'efficacia del vaccino e precedera' la sua registrazione e distribuzione.

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CATEGORIA: Nazionali TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

GUIDA IN STATO DI EBBREZZA

fonte: Asaps
04-11-2005 Per la guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti:
- sono state inasprite le sanzioni penali per i responsabili di tali reati;
- viene conservata la natura di reato contravvenzionale, con la pena dell’arresto (fino a 3 mesi) congiunta ad una pena pecuniaria (da 1.000,00 a 4.000,00 euro), nei casi in cui dalla condotta illecita non derivi un incidente senza conseguenze alle persone;
- viene invece attribuita la natura di delitto (concorrente con quelli di lesioni colpose ovvero omicidio colposo) con la sanzione della reclusione fino sei mesi congiunta ad una pena pecuniaria (da 4.000,00 a 20.000,00 euro), quando dal comportamento del conducente deriva un incidente stradale;
- alla sanzione accessoria della sospensione della patente – adeguatamente potenziata nella durata – si è aggiunta la confisca del veicolo;
- la competenza a giudicare dei reati è stata attribuita al Tribunale;
- in caso di sentenza di condanna a pena su richiesta delle parti, è stato escluso che la sentenza precluda l’applicazione delle pene accessorie e delle misure di sicurezza (come, invece, è previsto dagli articoli 444 e seguenti del codice di procedura penale per gi altri reati);
- il percorso riabilitativo (visita medica periodica) deve essere disposto anche in caso di rifiuto a sottoporsi agli accertamenti;
- la revoca della patente è sempre disposta nei casi in cui il conducente provochi un incidente mortale in stato di ubriachezza con valore del tasso alcolemico superiore a 1,5 gr/l (in precedenza tale valore era di 3 gr/l);

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CATEGORIA: Nazionali TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

Disulfiram Reduces Cocaine Abuse

fonte: NIDA
04-11-2005 Il Disulfiram, farmaco che viene utilizzato per il trattamento dell'alcolismo, potrebbe essere efficace per ridurre il consumo di cocaina. Il suo effetto sarebbe, infatti, quello di interagire con la cocaina producendo una sensazione spiacevole conseguente ad una eccessiva stimolazione delle vie dopaminergiche. Questo effetto sarebbe dovuto al blocco di un enzima, la dopamina beta idrossilasi, che metabolizza la dopamina riducendone il livello. Questo è quanto viene dimostrato da uno studio pubblicato su NIDA Notes Vol. 20 N.2 condotto per 12 settimane su 121 pazienti ambulatoriali tossicodipendenti da cocaina
Per leggere la ricerca in versione integrale cliccare qui

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CATEGORIA: Internazionali TIPO: Scientifiche invia articolo
 

Campagna globale "Uniti per i bambini, uniti contro l'Aids"

fonte: Unicef
25-10-2005 I bambini sono stati definiti la "faccia invisibile" di una malattia che invece è molto visibile. Sono stati sempre trascurati dalle campagne contro l'Aids, e solo il 5 per cento dei piccoli sieropositivi hanno accesso a cure mediche e meno del 10 per cento dei 15 milioni di orfani per le conseguenze del virus godono di un sostegno finanziario.
La direttrice esecutiva dell'Unicef Ann Veneman spiega in questo modo la decisione di lanciare la campagna che si concentrerà in modo particolare sui bambini e sulle zone dell'Africa, ma anche dell'Asia centrale e dell'Europa orientale.
Per scaricare il report in versione integrale cliccare qui

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CATEGORIA: Internazionali TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

Vie alternative per gli assidui fumatori

fonte: Tempo Medico
24-10-2005 Dimezzare la quantità di sigarette fumate ogni giorno e seguire una dieta ricca in fitoestrogeni: sarebbero queste le alternative per ridurre i danni provocati dal fumo di tabacco cui potrebbero appellarsi i fumatori che non riescono o non hanno nessuno intenzione di smettere di fumare A sostenere questa tesi sono due studi pubblicati su JAMA: il primo condotto presso il Copenhagen Centre for Prospective Population Studies, in Danimarca, il secondo (vedi sotto) dai ricercatori dell'Università del Texas, Stati Uniti. Una riduzione del rischio, quella perseguita attraverso la riduzione del numero di sigarette, che risulta comunque parziale perché riguarda solo l'insorgenza di tumore del polmone e non i rischi cardiovascolari e respiratori associati al fumo, le cui conseguenze sono gravi in termini di mortalità, salute in genere e costi economici. E una raccomandazione, quella di diminuire la quantità di tabacco fumato come ultima istanza per limitarne i danni, che fa sorgere quantomeno il dubbio di un coinvolgimento delle potenti lobby del tabacco, la cui sfera d'azione potrebbe pericolosamente estendersi alla designazione dei fattori di rischio. D'altra parte è la stessa autrice dello studio danese, Nina Godtfredsen, ad ammettere che per ridurre in modo significativo i danni derivati dal fumo di tabacco l'unica raccomandazione è quella di smettere di fumare, e non certo ridurre il numero di sigarette, che non comporta alcuna diminuzione del rischio di malattie come l'infarto del miocardio e la broncopneumopatia cronica ostruttiva. Entrando nello specifico, lo studio danese ha coinvolto oltre 11.100 uomini e 8.500 donne, con un'età media tra i 52 i 55 anni, sottoposti all'inizio dello studio a visita medica e alla compilazione di un questionario per approfondire le abitudini riguardo al fumo (quanto tabacco viene fumato ogni giorno, da quanti anni, abitudine ad inalare, tipo preferito di tabacco), informazioni richieste anche durante una seconda visita di controllo. L'osservazione è durata fino al 2004, con un follow up medio di 18 anni, durante il quale sono stati rilevati oltre 850 casi di tumore polmonare, per la maggior parte adenocarcinomi, di cui 360 tra le donne e poco più di 500 tra gli uomini. Dai dati raccolti risulta che chi passa da 20 sigarette fumate al giorno a meno di dieci riduce del 27 per cento il rischio di ammalarsi di tumore del polmone rispetto a chi fuma in modo costante 15 o più sigarette al giorno, pari a 15 grammi di tabacco. Per i fumatori meno assidui (che fumano costantemente da uno a 14 grammi di tabacco al giorno) il rischio rispetto ai forti fumatori è più che dimezzato, mentre risulta la metà per gli ex forti fumatori che hanno smesso di fumare durante lo studio. Gli ex fumatori hanno mostrato una riduzione del rischio di oltre l'80 per cento rispetto ai forti fumatori. Nel considerare questi risultati non va però dimenticato che è sufficiente fumare ogni giorno un numero di sigarette molto basso per essere esposti a un rischio elevato di tumore al polmone: un uomo che fuma da una a quattro sigarette al giorno corre un rischio di quasi tre volte superiore rispetto a chi non fuma, mentre per una donna il rischio è quasi cinque volte maggiore, come emerso da uno studio norvegese condotto su 43.000 persone. Tutti d'accordo, dunque, nel ritenere come unica raccomandazione utile quella di smettere, ma secondo quanto sostengono nell'editoriale Lawrence Dacey e David Johnstone del Darmoouth-Hitchcock Medical Center di Lebanon (NH) bisogna fare i conti col fatto che solo una minoranza di fumatori riesce a smettere definitivamente e in modo stabile. E' importante quindi informare sulla possibilità di ridurre il rischio di ammalarsi di tumore del polmone riducendo drasticamente il numero di sigarette e seguendo una dieta ricca in frutta e vegetali.
Di tutt'altro avviso Peter Boyle, direttore dell'International Agency for Research on Cancer, che in un editoriale apparso su Annals of Oncology invita senza mezze misure a "creare un ambiente che promuova la scelta di non iniziare a fumare e, per chi ha già iniziato, la decisione di smettere" indicando come cruciali "le misure che vietano di fumare nei luoghi pubblici prese da alcuni paesi, da incoraggiare e sostenere, insieme ad altri interventi di sanità pubblica la cui efficacia va provata come priorità per la ricerca.
DIETA PER I POLMONI
Stando ai risultati dello studio made in USA pubblicato sempre su JAMA, alla riduzione del rischio di tumore polmonare contribuirebbe anche la dieta, in particolare la quantità di fitostrogeni (composti non steroidei) assunta attraverso soia e derivati, carote, spinaci, broccoli. I risultati dello studio, caso controllo e condotto su oltre 1.650 pazienti con tumore del polmone e 1.700 persone sane, mostrano una riduzione di oltre il 45 per cento del rischio di ammalarsi di tumore polmonare in coloro che hanno assunto le quantità maggiori di fitoestrogeni tra i partecipanti allo studio. Come indicano gli autori, sono necessarie conferme da studi prospettici su larga scala, mentre nell'editoriale si avverte che l'effetto protettivo di un'assunzione elevata di fitoestrogeni è maggiore in chi non ha mai iniziato a fumare, appare marcato nei fumatori mentre lo è meno per coloro che hanno smesso di fumare.

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CATEGORIA: Internazionali TIPO: Scientifiche invia articolo
 

Vaccini, screening e fumo: l'ISS studia i progressi della salute degli italiani

fonte: Istituto Superiore di Sanità
21-10-2005 Presentati oggi i primi risultati di PASSI, lo studio dei progressi compiuti dalle Asl per la salute degli italiani, coordinato dall'ISS. Diminuisce il vizio del fumo e migliora lo screening per il tumore della cervice uterina e per quello al seno, ma rimane molto strada da fare nella prevenzione del cancro al colon retto
In media solo il 28% delle persone, tra i 18 e i 65 anni, con almeno una condizione a rischio per le complicanze dell'influenza (diabete, tumore, malattie cardiovascolari) si è vaccinata lo scorso anno. Molto più alta la percentuale relativa allo screening "femminile" per la prevenzione dei tumori: infatti, quasi l'80% delle donne tra 50 e 69 anni ha eseguito almeno un pap test nella vita, ma solo due donne su tre l'hanno eseguito almeno ogni tre anni come raccomandato. Il 79% ha effettuato almeno una mammografia, ma una proporzione minore l'ha eseguita a intervalli di due anni. Appena il 13% degli ultracinquantenni, invece, ha eseguito un test per la ricerca del sangue occulto nelle feci, una sigmoidoscopia o una colonscopia a scopo preventivo. Infine, a quasi un anno dall'entrata in vigore della nuova normativa, sembrano iniziare a cambiare le abitudini degli italiani con il vizio del fumo: il 38% dichiara di aver diminuito il numero di sigarette fumate ogni giorno. E di questi, circa uno su tre ha provato a smettere definitivamente.
Sono questi alcuni dei primi risultati di PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia), studio pilota a cui hanno aderito 123 aziende sanitarie locali, tra le 196 presenti sul territorio nazionale, coordinato dal gruppo PROFEA (Programma di Formazione in Epidemiologia Applicata, master della durata di due anni nato dalla collaborazione tra l'Istituto Superiore di Sanità e l'Università Tor Vergata di Roma) del CNESPS (Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute dell'Istituto Superiore di Sanità) e presentato oggi all'ISS nel corso del workshop "PASSI: Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia.
Le proporzioni riportate però variano molto tra diverse ASL anche di una stessa regione con la possibilità di individuare situazioni di migliore efficacia a parità di contesto.
"Si tratta di uno studio pilota finalizzato alla realizzazione di un vero e proprio sistema di sorveglianza permanente di livello nazionale" - afferma Stefania Salmaso, direttore del CNESPS - "in cui ogni ASL con una metodica standardizzata raccoglie dati da un campione della popolazione e misura i propri progressi di salute. Per la prima volta, dunque, sarà possibile avere, in modo tempestivo, non solo dati nazionali, ma soprattutto informazioni relative a comportamenti e trend locali. Tali dati sono essenziali per poter valutare gli effettivi progressi di salute ottenuti a seguito dell'adozione dei programmi di prevenzione attivati e pianificare così un sistema di monitoraggio a lungo termine. PASSI- prosegue l'esperta - si inserisce in tal modo nel cuore delle attività politiche e sanitarie intraprese in Italia per promuovere la prevenzione, che è certamente la chiave di volta della sostenibilità del nostro sistema sanitario. L'adozione, e dunque la promozione, di stili di vita corretti, infatti, rappresenta un investimento non solo a beneficio della salute della popolazione, ma anche a beneficio dei bilanci economici del sistema sanitario".
Vaccinazioni, screening e fumo sono alcuni degli ambiti principali analizzati da PASSI, ma non i soli. Obiettivo dello studio, infatti, è sperimentare una sorveglianza a 360 gradi sullo stato di salute della popolazione italiana, attraverso un monitoraggio anche dell'attività fisica, dell'alimentazione, del consumo di alcol, della sicurezza stradale, di ipertensione e ipercolesterolemia, insomma delle abitudini, degli stili di vita degli italiani e dei programmi di intervento che il Paese sta realizzando per modificare i comportamenti a rischio.
Tutte le informazioni sul progetto PASSI sono disponibili sul sito del Centro Nazionale di Epidemiologia, www.epicentro.iss.it/passi.

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Ministero Salute esclude modifiche L. 376/2000 su reato doping

fonte: MInistero della Salute - Ufficio Stampa
19-10-2005 Il Ministero della Salute è assolutamente contrario a modifiche della legge 376/2000 che prevedano la depenalizzazione del reato di doping, soprattutto con l’avvicinarsi di eventi sportivi internazionali come le Olimpiadi di Torino 2006.
Inoltre, in merito a notizie comparse sui giornali di oggi, si smentisce ancora una volta e in maniera categorica che il Ministero della Salute e la Commissione per la vigilanza sul doping stiano valutando ipotesi riguardanti eventuali modifiche alle norme regolamentari sulle procedure di controllo antidoping.
Attualmente, ai sensi del DM 30 dicembre 2004, l’atleta sottoposto ad un controllo antidoping disposto dalla Commissione, è obbligato a sottoporsi al controllo stesso. Se questo non accade la Commissione procede a segnalare l’accaduto agli organi di giustizia sportiva per l’applicazione di sanzioni sportive, e alla magistratura ordinaria per i rilievi di carattere penale.
Si ribadisce, dunque, che il Ministero della Salute e la Commissione per la vigilanza sul doping escludono in maniera assoluta qualsiasi eventuale modifica all’attuale normativa che regola le procedure per l’effettuazione dei controlli antidoping.

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“La FICT sarà presente alla IV Conferenza Nazionale di Palermo”

fonte: Federazione Italiana delle Comunità Terapeutiche
14-10-2005 La FICT, Federazione Italiana delle Comunità Terapeutiche, presente da 25 anni sul territorio nazionale con oltre 600 servizi gestiti da 47 Centri, dislocati in altrettante città situate in 17 Regioni della Penisola, sarà presente alla IV Conferenza Nazionale di Palermo.
La FICT ci sarà per dare voce agli oltre mille operatori che operano nei Centri federati ed alle ventimila persone che quotidianamente li frequentano.
La FICT, da sempre in dialogo con quanti rappresentano l’Istituzione ai diversi livelli, con questa scelta intende confermare la propria volontà di dialogo al di là della diversa appartenenza partitica degli interlocutori. Sarà, come sem-pre, una voce criticamente propositiva nell’intento di dare un contributo concre-to ed originale nella ricerca e nella scelta delle politiche più idonee a dare una ri-sposta che ponga al centro la persona in difficoltà.
Per informazioni si contatti:
Uff. Comunicazione FICT
Tel. 06.66166668
Fax. 06.66141428
Cell. 3392818398 (Elisabetta Piccioni)
Email: fictcomunicazioni@nexus.it

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