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Redazione a cura dello Staff DRONET.

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I genitori non conoscono il reale utilizzo di sostanze da parte dei loro figli

fonte: Drug Prevention Network of the Americas
12-10-2006 I genitori costantemente sottovalutano l’utilizzo di droga e alcol da parte dei loro figli. Questo è quanto emerge da uno studio condotto dall’Università di Washington a St. Louis a cura del dott. Laura J. Bierut e coll.
I ricercatori hanno intervistato 591 adolescenti di età compresa tra i 12 e i 17 anni circa il loro utilizzo di droga e alcol, e almeno un genitore di ciascuno rispetto a quello che pensavano i figli utilizzassero, o meno. È emerso che i genitori non sono a conoscenza che i loro figli utilizzano sostanze. L’utilizzo di alcol è invece più conosciuto, solo l’8.1% dei genitori pensa che i propri figli non abbiano mai utilizzato alcol. Mentre il 44% degli adolescenti hanno segnalato di fumare sigarette, solo il 27% dei genitori si sono dimostrati a conoscenza della cosa. Il 23% degli adolescenti ha affermato di utilizzare marijuana, mentre soltanto 13.2 per cento dei loro genitori era consapevole della cosa.
“Quanto emerge è un dato preoccupante – commenta il dott. Bierut – i ragazzi utilizzano sostanze stupefacenti e alcol, anche molto precocemente e i genitori sono all’oscuro di tutto. Inoltre l’utilizzo di droga in età molto giovane aumenta il rischio di diventare dipendente”.

Staff Dronet

CATEGORIA: Internazionali TIPO: Scientifiche invia articolo
 

VIII Campagna AIDS - 2006

fonte: MInistero della Salute

11-10-2006 Secondo gli ultimi dati epidemiologici dell’Istituto Superiore di Sanità si registra un aumento della trasmissione dell’HIV/AIDS per via sessuale e la diminuzione di casi di contagio tra i tossicodipendenti. In ottemperanza alla legge 5 giugno 1990 recante “Programma di interventi urgenti per la prevenzione e la lotta contro l’AIDS”, il Ministero ha realizzzato la VIII Campagna AIDS per l’anno 2006. Un elemento innovativo di questa una campagna informativo-educativa sull’Aids è rappresentato dalla stretta collaborazione fra le strutture pubbliche e il privato sociale, rappresentati nel National Focal Point. L’orientamento, infatti, è stato quello di individuare congiuntamente modalità comunicative mirate a specifici e differenti gruppi etnici presenti sul territorio nazionale. Tale approccio nasce da precedenti esperienze che hanno evidenziato come la semplice traduzione di messaggi informativi, pensati per la popolazione autoctona, risulti poco incisiva per gli stranieri. E’ ormai noto che per un messaggio veramente efficace in sanità pubblica sia necessario integrare interventi di informazione generalizzata, mediata attraverso le Campagne informativo-educative, con interventi di informazione personalizzata erogata attraverso il counselling.
OBIETTIVI
L’attività di comunicazione si è concentrata apertamente sul concetto di prevenzione legata alla sessualità.
TARGET
La campagna di informazione ha avuto una connotazione “generalista”.
In considerazione dell’obiettivo e dell’aumento dell'età media del contagio, il target di campagna diventa sempre più la popolazione sessualmente attiva nel suo insieme (omo ed eterosessuali). Ci si è rivolti anche alla popolazione immigrata fra la quale il contagio è in crescita, sia a causa di un aumento della popolazione straniera, sia a causa di una maggiore difficoltà per la persona immigrata ad accedere senza timore alle strutture sanitarie. Al riguardo, va tenuto presente che gli stranieri presenti sul territorio italiano, sulla base dei dati forniti dal Ministero dell’Interno, sono circa, ad oggi, due milioni provenienti da 191 Stati, con almeno 30 differenti nazionalità e culture. In questo ambito sono state privilegiate le comunità etniche più rappresentative.
PAROLE CHIAVE
Amore, rispetto, test, testa, positivo, negativo, amore, AIDS, rispetto, amore, AIDS, rispetto.
STRUMENTI
Spot televisivo formato 30” da veicolare sia sugli spazi sociali gratuiti delle reti RAI, sia su quelli a pagamento delle TV locali. Lo spot TV ha avuto 10.800 passaggi su 60 emittenti locali e su RAI. Guarda lo spot
Spot radiofonico Voci maschili e femminili con toni e intenzioni diverse recitano le parole chiave della campagna. "Amore, rispetto, test, testa, positivo, negativo, amore, AIDS, rispetto, amore, AIDS, rispetto. L’AIDS esiste ancora per questo è importante evitare comportamenti a rischio, fare il test HIV e avere rapporti sessuali protetti. La ricerca oggi può ritardare la malattia ma solo la prevenzione può evitarti il contagio: la prevenzione e il tuo amore per la vita. L’amore per la vita contro l’AIDS. Campagna del Ministero della Salute."
Affissioni soprattutto nel periodo estivo, affissioni nelle stazioni ferroviarie e nei luoghi di aggregazione giovanile. 400 postazioni (Scroller binari 120x180, Cubi 2x2, Gonfaloni 50x70) nelle stazioni di Milano, Torino, Genova, Verona, Venezia, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari e Palermo
Carta stampata testate sportive e testate etniche Eventi: un tour estivo con mezzi personalizzati, in collaborazione con alcune emittenti radiofoniche locali e la diffusione di materiale informativo e gadget. Il Tour estivo ha coinvolto 6 regioni: Lazio, Campania, Emila Romagna, Calabria, Puglia e Abruzzo. Durante il Tour i comunicati radiofonici sono stati personalizzati e hanno avuto 3850 passaggi su 55 emittenti locali. Sono stati distribuiti: 50.000 cartoline-invito, 5000 T-Shirt e 3000 shopper in tessuto, tutti personalizzati con la grafica di campagna. Un Tour ad ottobre presso le principali università italiane.
Opuscoli informativi pieghevoli in lingua inglese, francese, araba, cinese, spagnola, rumena, russa e italiana per un totale di 410.000, opuscoli distribuiti attraverso le associazioni di volontariato facenti capo al National Focal Point.
Internet il sito del Ministero della salute, il sito web a supporto dei tour http://www.againstaidstour.it/Home.aspx e un sito molto utilizzato dagli immigrati.

Staff Dronet

CATEGORIA: Nazionali TIPO: Comunicazione della regione invia articolo
 

Cervello: la fame nervosa ha origine negli stessi circuiti che si accendono nei tossicodipendenti che sono in astinenza da droga

fonte: Ansa

03-10-2006 ROMA - Talvolta si prova un irrefrenabile impulso a ingurgitare tutto ciò che capita a tiro, il cibo divorato con voracità lenisce i dispiaceri, seda le emozioni ma, abbuffata dopo abbuffata, può condannare all'obesità: è la fame nervosa e, scienziati del Department of Energy's Brookhaven National Laboratory di New York, hanno scoperto i circuiti nervosi dove nasce il desiderio di mangiare oltre misura, di divorare cibi anche quando si è ormai sazi. Secondo quanto riferito da Gene-Jack Wang si tratta degli stessi circuiti che si accendono nei tossicodipendenti che sono in astinenza da droga e la desiderano ardentemente, la corteccia orbito-frontale e lo striato, in più un centro fortemente legato ai ricordi emotivi, l'ippocampo, che per esempio nei tossicodipendenti stimola il desiderio rievocando ricordi legati a precedenti esperienze con la droga.
La scoperta di quelle che potrebbero essere considerate le basi neurali della "fame nervosa", è spiegato sui Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), potrebbe suggerire nuove strategie anti-obesità. Lo stomaco ascolta il cervello per assolvere ai bisogni fisici del nostro corpo: i neuroni gli dicono quand'é ora di mangiare e lui comincia i suoi brontolii finché non ci sediamo a tavola. Poi però sempre al nostro cervello spetta il compito di dire basta, lo stomaco lancia segnali di sazietà ai centri nervosi e questi rispondono inducendoci a interrompere il pasto. Fin qui è un circuito perfetto e infallibile, che dovrebbe tenerci alla larga da pericolosi eccessi. Purtroppo però in molti individui il circuito salta ingannato da stati emotivi, da bisogni irrazionali che fanno scattare un appetito fasullo che induce a mangiare oltre misura quando il corpo è già più che sazio.
E' la fame nervosa che di certo contribuisce a molti casi di obesità e che non di rado alimenta un circolo vizioso difficile da spezzare: si è tristi perché si è grassi e rifiutati da se stessi e dagli altri, si mangia per divorare la tristezza, si ingrassa ancora in un vortice di emozioni e cibo incontrollabile. Tuttavia restava un mistero come l'emotività faccia saltare il delicato equilibrio del controllo dell'appetito e la comunicazione stomaco-cervello. I ricercatori Usa hanno compreso che alla base di questo corto circuito nella comunicazione stomaco-cervello ci sono centri legati all'emotività, in particolare alcuni già noti per stimolare nei tossicodipendenti il desiderio di assumere droghe. Per capirlo gli esperti hanno coinvolto un gruppo di individui obesi cui era stato impiantato una specie di pace-maker nello stomaco, uno stimolatore gastrico che serve per stimolare il senso di sazietà e quindi indurre una riduzione del consumo di cibo.
Gli esperti hanno studiato le risposte neurali allo stimolatore per vedere quali aree del cervello sono sensibili al senso di sazietà. I ricercatori hanno visto che quando lo stimolatore entra in funzione nel cervello dei pazienti obesi non si accendono solo i centri dell'appetito ma anche alcune regioni strettamente connesse all'emotività. In primo luogo si attivano la corteccia orbito-frontale e lo striato, nei tossicodipendenti legate al desiderio di assumere lo stupefacente. Poi si accende l'ippocampo, il circuito che custodisce ricordi emotivi, magari legati a precedenti abbuffate. Insomma in questi obesi il cibo è come una droga, viene divorato sotto un impulso irrefrenabile e irrazionale, per calmare le proprie emozioni, saziare la propria "anima" anche quando il corpo in realtà è già satollo oltre misura. Futuri studi, ha concluso il coordinatore della ricerca Wang, dovranno essere volti a vedere se la scoperta delle basi neurali della "fame nervosa" possa avere qualche valore terapeutico nella lotta all'obesità.

Staff Dronet

CATEGORIA: Nazionali TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

AIDS Prevention - Eurobarometer

fonte: European Public Health
03-10-2006 All'interno della sezione Pubblicazioni è stato inserito il report a cura dell' European Public Health.
Questo rapporto è diviso in quattro parti: - La prima parte interessa la percezione che i cittadini hanno rispetto alle persone che hanno l’HIV, - La seconda parte analizza come le persone hanno cambiato il loro comportamento dallo sviluppo e dalla diffusione dell’AIDS - La terza parte si occupa dell'efficienza delle reali misure intraprese nei paesi in cui si svulippa la malattia - Per concludere, la quarta parte si concentra sugli atteggiamenti dei Paesi all'interno di Unione Europea

Staff Dronet

CATEGORIA: Europee TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

Rilevazione attività settore tossicodipendenze, anno 2005

fonte: Ministero della Salute
26-09-2006 Maschio, con più di trent’anni, primariamente dipendente da eroina, ma anche da cannabinoidi e cocaina. Questi i tratti più comuni dell’utente dei SerT secondo l’ultima rilevazione sulle attività nel settore tossicodipendenze. In Italia, al 31 dicembre 2005 risultano attivi sul territorio 550 servizi (SerT). La rilevazione è stata effettuata su 497 di essi, che hanno preso in carico circa 162.000 persone, di cui 140.400 (86,7%) maschi e 21.600 (13,3%) femmine, con un rapporto M/F pari a 6,5. Questo valore, costante negli anni più recenti, conferma che la tossicodipendenza è una patologia prevalentemente maschile. L’influenza del fattore sesso presenta una forte variabilità geografica: nelle regioni del nord-centro il rapporto M/F risulta generalmente inferiore al dato nazionale (da 3,7 della Provincia Autonoma di Bolzano a 6,0 del Lazio), mentre assume valori elevati al sud (17,9 in Basilicata, 14,1 in Calabria). Per quanto riguarda l’età, i soggetti presi in carico nel 2005 sono più frequentemente ultratrentenni (67,5%); la percentuale di pazienti di età 20-24 è diminuita (28,6% nel 1991, 11,9% nel 2005) e quella relativa alla fascia di età più avanzata (>39 anni) è regolarmente aumentata (2,8% nel 1991, 24,4% nel 2005) così da risultare nel 2005 per la prima volta classe modale. Per quanto riguarda la sostanza d’abuso primaria, il 72,3% degli utenti in carico nel 2005 ha assunto primariamente eroina, mentre l’uso primario di cannabinoidi e di cocaina ha riguardato, rispettivamente, il 9,7% e il 13,2% dei soggetti trattati. Sono presenti forti differenze territoriali relativamente alla sostanza d’abuso primaria. In Valle d’Aosta e nella Provincia autonoma di Trento risultano eroinomani almeno il 90% degli utenti; viceversa l’uso di tale sostanza è inferiore alla media nazionale in 5 regioni con un minimo in Lombardia (62,1%). L’assunzione di cannabinoidi è piuttosto elevata in Veneto, Liguria, Marche, Molise e Puglia (rispettivamente 14,0%, 12,9%, 12,8%, 12,6% e 14,6%), mentre quella di cocaina soprattutto in Lombardia (24,8%) ma anche in Emilia Romagna (13,5%), nel Lazio (14,5%), in Campania (13,4%) e in Sicilia (14,6%). Per quanto riguarda l’uso secondario, le sostanze più frequentemente assunte dai soggetti in carico sono state i cannabinoidi (32,0%), la cocaina (30,1%), l’alcol (14,0%) e le benzodiazepine (7,2%), ma anche l’ecstasy ha presentato un valore non trascurabile (2,7%). Anche per il consumo secondario si rileva una accentuata variabilità regionale: per i cannabinoidi la maggior parte delle regioni centrali e meridionali presenta valori superiori al dato nazionale ed è presente un picco, pari al 45,4 %, in Basilicata e valori molto elevati in Liguria (42,1%) e in Umbria (40,3%); per l’assunzione di cocaina si osservano frequenze elevate in Piemonte (40,8%), Lombardia (45,4%), Molise (41,4%) e in Sardegna (41,3%); infine in Valle d’Aosta, nella Provincia autonoma di Bolzano, nel Lazio e in Campania oltre il 10% degli utenti dei SerT fa uso secondariamente di benzodiazepine (rispettivamente, 16,5%, 18,0%, 10,2% e 12,0%). Analizzando il trend della distribuzione percentuale degli utenti per sostanza, si nota una diminuzione del ricorso all’eroina (90,1% nel 1991, 85,6% nel 1998, 72,3% nel 2005) e un aumento a partire dal 1995, molto evidente negli anni 2000, del consumo di cocaina (1,3% nel 1991, 13,2% nel 2005); la percentuale di utilizzatori di cannabinoidi, in crescita nel tempo, sembra negli anni più recenti essersi stabilizzata intorno al 10%. Si osserva inoltre una riduzione nell’uso secondario di benzodiazepine (23,9% nel 1991; 7,2% nel 2005) e un incremento nel consumo di cocaina (11,7% nel 1991; 30,1% nel 2004), mentre l’uso di alcol si è stabilizzato negli ultimi anni intorno al 14%. Si evidenzia anche una graduale diminuzione, più regolare dal 2002, degli utenti che hanno fatto uso secondariamente di cannabinoidi (41,5% nel 1991; 32,0% nel 2005).
Per quanto riguarda la tipologia dei trattamenti erogati dai SerT nel 2005 il 59,2% dei pazienti ha seguito programmi terapeutici integrati: per il 49,4% si è fatto ricorso al metadone (7,7% a breve termine, 10,7% a medio termine, 31,0% a lungo termine), per lo 0,9% al naltrexone, per lo 0,7% alla clonidina e per l’8,2% ad altri farmaci non sostitutivi.
La terapia con metadone totale, in flessione dal 2000 (51,9% nel 2000; 47,8% nel 2004), nel 2005 presenta un evidente aumento (49,4%); anche il trattamento a breve termine risulta nel 2005 più frequente che nel 2004 (7,7% vs 6,9%). Continua, invece, l’andamento decrescente del trattamento a medio termine osservato a partire dal 2002 (12,2% nel 2002; 10,7% nel 2005); infine per il lungo termine, relativamente più frequente, nell’ultimo triennio si osserva un trend crescente.
L’organico complessivo dei SERT nell’anno 2005 è rappresentato per il 49,1% da operatori sociosanitari, per il 23,3% da medici, per il 16,8% da psicologi; il restante 10,8% include personale amministrativo o di altra qualifica.
A livello territoriale si osserva una forte variabilità: la quota dei medici è maggiore nel Lazio (32,6%), in Basilicata (27,8%), in Calabria (28,8%) e in Sardegna (27,8%). Nella Provincia autonoma di Bolzano e in Puglia, rispettivamente, il 22,4% e il 20,0% del personale è rappresentato da psicologi, mentre gli operatori socio-sanitari, tipologia più frequente in ogni regione, sono particolarmente presenti al nord.

Staff Dronet

CATEGORIA: Nazionali TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

ADHD: fumo madre in gravidanza responsabile 33% casi

fonte: Addiction

21-09-2006 Almeno 1 caso su 3 di ADHD sarebbe causato dal fumo della madre durante la gravidanza. Lo rivela uno studio della University of Wisconsin di Milwaukee, pubblicato sull'Environmental Health Perspectives e ripreso oggi da Associated Press. L''ADHD (attention deficit hyperactivity disease) è il deficit dell'attenzione e disturbo da iperattività che colpisce fra il 4 e il 12% dei giovani in età scolare, contando più di 3,8 milioni di persone affette nei soli USA.

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CATEGORIA: Internazionali TIPO: Scientifiche invia articolo
 

Parkinson: cura con agonisti dopamina renderebbe dipendenti da gioco d'azzardo

fonte: Addiction

19-09-2006 Più del 10% dei pazienti in cura per il Parkinson con farmaci a base di dopamina diventerebbe dipendente dal gioco d'azzardo. Lo ha dimostrato uno studio del Southern General Hospital di Glasgow, secondo quanto riporta lo Scotsman. Lo studio, diretto da Katherine Grosset, è stato condotto su 251 pazienti in trattamento con diverse tipologie di farmaci. Di questi, 16 soggetti (10,3%), tutti trattati con agonisti della dopamina, hanno manifestato tendenze all'azzardo compulsivo. "Secondo le linee guida europee, siamo in presenza di un problema classificabile come estremamente comune: i pazienti trattati con agonisti della dopamina andrebbero informati di questi effetti collaterali", ha dichiarato la Grosset. Kieran Breen, direttore della britannica Parkinson's Disease Society, ha sottolineato che questo è il primo studio che mette in relazione trattamenti con agonisti della dopamina e gioco d'azzardo. Nell'immagine, le regioni cerebrali coinvolte nel morbo di Parkinson.

Staff Dronet

CATEGORIA: Internazionali TIPO: Scientifiche invia articolo
 

Aids: 1/4 malati non muore per Hiv

fonte: Ansa

19-09-2006 ANSA) - NEW YORK, 20 SET - Piu' di un quarto dei sieropositivi muore di cause diverse dalla progressione della sindrome da immunodeficienza acquisita. A rivelare il nuovo 'volto' dell'Aids che, almeno a New York, non uccide piu' come prima e' uno studio del dipartimento di salute pubblica della Grande Mela. L'aumento di decessi 'extra-Aids' e' stato statisticamente del 32%. In particolare, il 31% dei pazienti sieropositivi e' morto di abuso di droga, il 24% di malattie cardiovascolari e il 20% di tumori.

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CATEGORIA: Nazionali TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

Comunicato stampa FICT: master in progettazione integrata

fonte: FICT
14-09-2006 Tra le nuove professioni emergenti, c'è anche quella del progettista per lo sviluppo locale. La richiesta viene direttamente dal mercato del lavoro: servono tecnici capaci di destreggiarsi fra pianificazione e programmazione del territorio, formazione professionale, politiche attive del lavoro e politiche sociali, cooperazione decentrata e internazionale. E soprattutto abili nel reperire quei fondi pubblici (in particolare europei) e privati, indispensabili a sostenere e finanziare i progetti di sviluppo locale dei quali sono responsabili.
Per questo il Centro Formativo Zanardelli, la Provincia di Brescia e l'Istituto di ricerca e formazione "Progetto Uomo" propongono un Master in Progettazione integrata per lo sviluppo locale (Prosvil), della durata di due anni, ma che permette di accedere anche a singoli moduli, assecondando le necessità di chi già opera nel settore e vuole perfezionare le proprie conoscenze e le abilità già acquisite.
Un weekend al mese, dal ottobre 2006 a luglio 2007, e uno stage in strutture pubbliche o private che lavorano nell'ambito della progettazione integrata: il primo anno si farà in Italia, il secondo all'estero. Per rendere ancora più completa l'offerta, gli organizzatori hanno abbinato al Master anche una serie di seminari dal titolo "Più Europa a Brescia", aperti a tutti, e particolarmente concentrati sugli strumenti di programmazione e finanziamento che l'Unione Europea metterà a disposizione per il periodo 2007 - 2013.
Il costo del Master è di 2.500 euro per l'intero biennio (la somma è rateizzabile); 1.500 euro se si è interessati a frequentare un anno solo; 300 euro per la partecipazione e singoli moduli. Le iscrizioni sono aperte fino al 30 settembre 2006; il corso è aperto ad un massimo di 30 iscritti.
Per informazioni: Centro Formativo Zanardelli - Via Fausto Gamba 12 - 25128 Brescia Tel. 0303848542 - www.prosvil.org

Staff Dronet

CATEGORIA: Nazionali TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

Cina: 200 nuove cliniche per terapia metadonica

fonte: Addiction
14-09-2006 Entro fine anno in Cina verranno aperte 200 nuove cliniche per il trattamento con metadone di eroinomani, di cui 30 nel solo Guangdong, l'area limitrofa a Hong Kong.
Per un totale di 305 cliniche complessive, destinate a 700.000 cinesi dipendenti da eroina, di cui più dei 3/5 sono al di sotto dei 35 anni.
Lo ha rivelato ieri l'International Heral Tibune . In Cina i dipendenti da sostanze si contano in 1,2 milioni di persone, con un aumento del 35% rispetto all'anno 2000. Fino a oggi, gli eroinomani in Cina venivano confinati in campi gestiti dalla forze dell'ordine.
Gli utenti che sarannot rattati con metadone saranno sottoposti a periodici test dei metaboliti presenti nelle urine i cui risultati verranno comunque inseriti nei database della polizia. Chi persisterà nell'uso della droga verrà internato in centri di astinenza forzata.

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