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Redazione a cura dello Staff DRONET.

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Medici USA: stop a pubblicità alcolici in eventi sportivi di scuole e università

fonte: Boston University

16-03-2007

L’American Medical Association (AMA) ha finanziato una campagna di comunicazione attraverso i giornali dei college americani per persuadere scuole e università a non accettare più pubblicità di alcolici soprattutto durante gli eventi sportivi.

Richard Yoast, direttore dell’AMA, ritiene di avere dalla sua “i presidi dei college, per la maggior parte concordi nel ritenere l’alcolismo il principale problema di salute degli studenti americani”.

La campagna è stata attivata in questi giorni, in contemporanea con il tradizionale "NCAA Basketball March Madness” e così recita, riallacciandosi proprio al nome singolare dell’evento sportivo: “Stop the madness of alcohol advertising aimed at youth!”.



Staff Dronet

CATEGORIA: Internazionali TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

Drugnet Europe 57

fonte: EMCDDA

16-03-2007

All'interno della sezione Pubblicazioni è possibile scaricare la Newsletter EMCDDA n 57.

Drugnet Europe è una newsletter trimestrale che fornisce informazioni rapide e succinte sulle attività del centro EMCDDA. Fornisce inoltre una panoramica della situazione nell'uso e nella legislazione vigente in Europa per le tossicodipendenze.



Staff Dronet

CATEGORIA: Europee TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

Trattamento dipendenze: nuove linee guida EMCDDA – UNODC su analisi domanda e armonizzazione metodi

fonte: UNODC - EMCDDA

15-03-2007

Pubblicate dall’European Monitoring Centre for Drugs and Drugs Addiction (EMCDDA) e United Nations Office on Drugs and Crime (UNODC) le Linee guida per la misurazione della domanda di trattamento.

“E’ essenziale che quando le persone con problemi legati alle droghe richiedono il trattamento, devono poter trovare la cura più appropriata, altrimenti il rischio è quello di una protratta dipendenza e del conseguente isolamento sociale”, hanno dichiarato congiuntamente alla stampa i direttori Wolfgang Gotz (EMCDDA) e Antonio Maria Costa (UNODC) riuniti ieri a Vienna per l'adozione di azioni coordinate di lotta alla droga.

Le linee guida sono state messe a punto principalmente per aiutare tutti i Paesi a sviluppare sistemi informativi organici in riferimento a standard comuni di rilevazione e monitoraggio dei dati, verso un approccio uniforme in tutto il mondo che faciliterà le analisi comparate. Questo al fine di migliorare la capacità complessiva in termini di analisi della domanda e potervi rispondere in modo appropriato con programmi efficaci.

“In effetti – sottolineano le due organizzazioni – in diversi paesi sono già disponibili dati su domanda e trattamento, ma vi è ancora carenza di armonizzazione per quanto riguarda metodi e strumenti: è questo oggi il gap da colmare”.



Staff Dronet

CATEGORIA: Internazionali TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

Eurobarometro Alcol: 10% europei è “binge drinker”; 8 su 10 favorevoli a prevenzione e avvertenze pericoli salute su bottiglie

fonte: European Commission

14-03-2007

Circa 8 europei su 10 sono favorevoli all'apposizione di etichette di avvertimento della pericolosità dell'alcol e a campagne di prevenzione destinate in particolare a mettere in guardia donne incinte e guidatori dai pericoli in termini di salute e sicurezza legati all'assunzione di alcolici.

Allo stesso tempo 1 europeo su 10 non ha difficoltà ad ammettere di essere “binge drinker”, cioè una persona che di solito beve anche in una sola occasione 5 o più bevande alcoliche. Ma sono i giovani fra i 15 e i 24 anni a far toccare la punta più alta con il 19% che dichiara di ubriacarsi regolarmente quando consuma alcolici.

Sono i dati principali che emergono dall'Eurobarometro sull'Alcol (Attitudes towards Alcohol) presentato alla stampa oggi a Brussels dalla Commissione Europea.

Questo speciale sondaggio fra gli europei li vede propensi ad appoggiare futuri interventi finalizzati a proteggere le persone maggiormente vulnerabili ai rischi per la salute e la sicurezza che l'assunzione di alcol comporta e a ridurre gli incidenti automobilistici dovuti all'alcol.



Staff Dronet

CATEGORIA: Europee TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

NREPP: nuovo database SAMHSA su interventi efficaci trattamento e prevenzione “evidence-based” delle dipendenze

fonte: SAMHSA

13-03-2007

E’ attivo online il nuovo database del Substance Abuse and Mental Health Service Administration (SAMHSA) che rappresenta una rassegna dei più efficaci interventi di trattamento e prevenzione delle dipendenze cd. “evidence-based”, cioè fondati su solide basi scientifiche e sperimentali di cui è ne è stata provata la specifica efficacia.

Si chiama NREPP, che sta per National Registry of Evidence-based Programs and Practices ed è consultabile liberamente a www.nrepp.samhsa.gov

“E’ uno sforzo per tradurre nella pratica e rendere disponibili a operatori e comunità locali tutti i validi risultati della ricerca scientifica nell’ambito della prevenzione e del trattamento delle dipendenze” ha dichiarato alla stampa Terry Cline, amministratore SAMHSA.

Attualmente sono al vaglio degli esperti SAMHSA più di 200 interventi ed è previsto l’inserimento in NREPP di circa 10 interventi al mese.



Staff Dronet

CATEGORIA: Internazionali TIPO: Scientifiche invia articolo
 

Aids: nuove prospettive di cura

fonte: Ansa.it

13-03-2007 (ANSA) -MILANO, 13 MARZO- Una ricerca italo-Usa ha dimostrato che bloccare il virus dell'herpes potrebbe rallentare la diffusione del virus dell'Hiv nell'organismo. In particolare, ricercatori del S.Raffaele di Milano e dell'Universita' del Maryland, guidato da Gallo, uno degli scopritori dell'Hiv, hanno dimostrato che il virus herpes umano di tipo 6 (Hhv-6) non solo favorisce ma addirittura accelera la diffusione dell'Hiv nell'organismo. I risultati sono stati per ora verificati solo sui macachi.

Staff Dronet

CATEGORIA: Nazionali TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

Drugs Test nei minori: un problema aperto

fonte: Interna

12-03-2007

In merito alla discussione sull'utilità in termini preventivi di test “anti-doping” nelle scuole, il direttore dell’ Osservatorio Regionale sulle Dipendenze della Regione Veneto e del Dipartimento delle Dipendenze di Verona, dott. Giovanni Serpelloni, ha dichiarato:

“In linea generale si ritiene che i test antidroga possano essere utili al fine di una sempre maggiore prevenzione, ma se gestiti in modo corretto e per finalità ben precise, che escludano la possibilità di discriminazione. Da anni stiamo sviluppando una serie di studi sulla validità del testing come forma di prevenzione dall’uso di droghe e dalla conseguente possibile dipendenza: siamo oggi convinti che questi strumenti siano validi ai fini della prevenzione soltanto se eseguiti in contesti di counseling e di specializzazione. Il testing non va usato certo come strumento repressivo e contro il volere dell’interessato (consenso informato), ma in un contesto sanitario definito per scoprire se i ragazzi minorenni hanno un problema, se essi possono avere o no un rischio di malattia aumentato."

"Già nel 1996 l'American Society of Pediatrics (AAP) aveva pubblicato un articolo dal titolo "Testing for Drugs of Abuse in Children and Adolescents" prendendo ufficialmente posizione rispetto al problema dei test tossicologici dei liquidi organici su soggetti minorenni: a 10 anni di distanza un secondo articolo ha confermato che i drug test sono realizzati propriamente se il medico e il paziente usano procedure valide, affidabili e la confidenzialità è assicurata"

"Per il nostro gruppo di ricerca non vi è dubbio che la dipendenza da sostanze sia una vera e propria malattia che può colpire soprattutto le fasce giovanili introducendo un aumento considerevole del rischio di mortalità e di invalidità permanente : un buon genitore deve preoccuparsi preventivamente dell’eventuale sviluppo di tutte le possibili malattie nel proprio figlio: questo è eticamente corretto e dovuto. I test antidroga devono entrare nella normale routine di analisi eseguite sulle persone minorenni al pari di tutte le altre indagini strumentali per la loro salute."

"Tenendo conto poi che il primo sintomo di chi si droga è “mentire”, i genitori purtroppo a volte non possono fidarsi più solo delle parole dei propri figli e in questo caso possono servire i test. Vi sono test specifici (su sangue, urine, sudore, saliva) che vanno eseguiti in laboratorio e test “rapidi” che possono essere somministrati anche da medici di medicina generale in un contesto ragionevole e di counseling. Tutto questo deriva da ricerche e studi di matrice anglosassone ma anche dalla nostra osservazione clinica degli ultimi anni sull’uso di droghe scoperto precocemente: personalmente dedico il sabato e la domenica (giorni preferiti da questi “pazienti” particolari) all’ambulatorio per figli minorenni e genitori che scoprono o sospettano questi problemi e che richiedono un elevato livello di privacy. Ho notato che – se gestito nei dovuti modi – questo intervento può funzionare come punto di partenza chiarificatore."

"Se qualcuno pensa che sottoporre a test antidroga e antialcol i propri figli rompa il legame di fiducia tra loro, ciò non corrisponde al vero: lo dico per esperienza maturata direttamente sul campo: quando i genitori si preoccupano seriamente della salute dei propri figli la relazione ne ha un effetto positivo, magari sul lungo periodo, quando i figli riconoscono e sono grati ai propri genitori per il loro precoce interessamento ai fini della loro salute; inoltre, se il minore usa droghe rischiando di mettere seriamente a repentaglio la propria salute e mentendo al genitore, ebbene lui stesso il rapporto di fiducia l’ha già rotto… è questione di lealtà reciproca."

"E’ comunque necessario approfondire ancora con ulteriori studi se introdurre il test antidroga come screenig sia efficace anche nel contesto italiano per prevenire la dipendenza. In merito alla proposta di rendere obbligatori questi test nelle scuole, noi consigliamo prudenza per ragioni di privacy e possibile futura discriminazione che potrebbe esserci; gli unici che dovrebbero sapere se il minore si droga devono essere in prima battuta i genitori, le famiglie e il tutto andrebbe gestito in un contesto sanitario (medico e psicologico) molto preparato a questo."

Alcuni dati: in Veneto è stata eseguita una importante ricerca dall’Osservatorio Regionale sulle Dipendenze di Verona, negli anni 2005 e 2006 (studio Droval) su un campione significativo intervistato con metodo “face to face” (molto affidabile) su 4917 giovani su tutta la Regione, di età media di 16,2 anni (ds 1,7) su cui sono emersi dati eclatanti, considerata la giovane età del campione, sull’uso attuale di sostanze: alcol 60%, cannabis 15%, amfetamine 0,8% (ecstasi 1,1%), LSD 0,9%, cocaina 1,8%, eroina o,7%. L’età media di inizio era di 15,2 anni (più o meno 1,8 anni) per le droghe e di 14,2 anni (più o meno 2 anni) per l’alcol. Dati di dettaglio disponibili su Dronet Veneto e Dronet.



Staff Dronet

CATEGORIA: Nazionali TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

Dipendenza da nicotina: scoperto pattern genetico caratteristico dei fumatori

fonte: MIT Technology Review

08-03-2007

I ricercatori della University of Iowa hanno identificato profili genetici che possono essere collegati al rischio individuale di sviluppare dipendenza da nicotina e altri comportamenti patologici, secondo quanto riporta oggi la MIT Technology Review.

Analizzando campioni di sangue di fumatori e non, i ricercatori dell’Iowa hanno rilevato nel gruppo dei fumatori un pattern genetico caratteristico che in futuro potrebbe essere utilizzato per la realizzazione di un test genetico di vulnerabilità alla dipendenza da nicotina. Con una tecnica di profilatura trascrizionale sono stati analizzati i 30.000 geni del genoma umano, rilevandone 579 maggiormente attivati e 584 meno attivati nei fumatori rispetto ai non fumatori.

“Tradizionalmente la dipendenza da sostanze e i comportamenti antisociali venivano considerati disturbi mentali dovuti alla cattiva volontà del soggetto: le recenti scoperte scientifiche mostrano invece che le persone affette da questi disturbi risultano biologicamente differenti”, ha dichiarato la psichiatra Tracy Gunter, coautore dello studio.

Coordinato da Robert Philibert, professore di psichiatria alla Iowa, lo studio è pubblicato sull’American Journal of Medical Genetics.



Staff Dronet

CATEGORIA: Internazionali TIPO: Scientifiche invia articolo
 

Lo screening di ex fumatori: I limiti della diagnosi precoce

fonte: Le Scienze

08-03-2007 Lo screening di ex fumatori con le tecniche di imaging della tomografia computerizzata può aumentare il tasso di diagnosi e di trattamento del cancro del polmone ma non porta necessariamente alla riduzione del rischio di morte. Lo studio, i cui risultati sono ora pubblicati sulla rivista JAMA, è partito dalla constatazione che lo screening con la radiografia del torace non è efficace nel ridurre il rischio di un tumore del polmone in stadio avanzato né il rischio di morte. Per questo le speranze di un miglioramento delle prognosi erano legate alla diagnosi effettuata con la tomografia computerizzata (CT), molto più accurata nel rivelare i noduli più piccoli.
Insieme con i colleghi, Peter B. Bach del Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di New York, ha esaminato l’effetto dello screening con CT in relazione alla frequenza di diagnosi di cancro del polmone, dell’ablazione chirurgica, dei casi di tumori avanzati, e dei decessi per cancro del polmone, confrontandolo con le corrispondenti frequenze in base a una diagnosi condotta con metodi tradizionali.
Si è così riscontrato che i soggetti esaminati con CT avevano una percentuale di diagnosi tre volte superiore e la possibilità di subire una ablazione chirurgica 10 volte superiore. Purtroppo, però, non sono state registrate diminuzioni nel rischio di decessi dovuti al tumore.
"I nostri risultati evidenziano una decuplicazione degli interventi chirurgici per tale tipo di tumore, ed è questa forse la maggiore conseguenza dello screening con CT. Se la maggioranza dei tumori allo stadio iniziale trovati con lo screening è improbabile che evolva rapidamente al punto da causare conseguenze cliniche significative o morte, allora gli interventi effettuati per rimuoverli non danno benefici tali da giustificare le morbilità risultanti”, hanno commentato gli autori. (fc)

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CATEGORIA: Nazionali TIPO: Scientifiche invia articolo
 

Uno studio promosso dal NIAAA dimostra come i ricettori del S.N.C, siano coinvolti nei problemi di alcolismo.

fonte: NIAAA

08-03-2007 Uno studio promosso dall’Alcohol Abuse and Alcoholism (NIAAA), uno degli istituti del National Institutes of Health (NIH), dimostra come una variante genetica di un recettore nel circuito cerebrale di gratificazione intensifichi gli effetti di una stimolazione iniziale di alcool e porti più frequentemente ad un abuso e quindi all’alcolismo. Il report con i risultati è pubblicato nel numero di marzo 2007 degli Archives of General Psychiatry.
Markus Heilig, M.D., Ph.D., direttore clinico del NIAAA e uno dei maggiori ricercatori coinvolti in questo studio, ha affermato che la variazione in questi recettori può aumentare la sensibilizzazione all’alcool, aumentandone gli effetti positivi ed euforici legati all’assunzione di tale sostanza. Differenze si sono trovate anche nell’assunzione di alcool da parte di maschi e femmine.
Queste informazioni inoltre completano i dati trovati da indagini precedenti, da cui emerge come persone alcool-dipendenti che hanno particolarmente sviluppato il gene del ricettore 118G abbiano una risposta terapeutica migliore ai farmaci che ostruiscono i ricettori degli oppiodi.

Staff Dronet

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