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Redazione a cura dello Staff DRONET.

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“Come si diventa dipendenti”: copertina del Time dedicata all'addiction

fonte: Time

06-07-2007 Copertina dell'ultimo numero del Time dedicata all'”addiction” (Time, Vol. 170, n.3, 16 Luglio 2007). “How we get Addicted”, articolo a firma di Michael D. Lemonick, riassume i progressi degli ultimi anni nello studio delle basi neurobiologiche delle dipendenze, resi possibili grazie all'utilizzo delle nuove tecniche di neuroimmagine funzionale quali, in particolare, PET (tomografia a emissione di positroni) e fMRI (risonanza magnetica funzionale). E' proprio con questi strumenti, che consentono indagini non invasive “in vivo” non solo della morfologia ma anche dell'attività encefalica (attraverso la rilevazione del metabolismo del glucosio, del flusso ematico, dell'ossiemoglobina, dei livelli di dopamina ecc.), che i ricercatori hanno iniziato a capire “che cosa andava storto nel cervello" delle persone affette da dipendenza, gettando le basi per la messa a punto di farmaci ad azione specifica per il trattamento sempre più efficace di questa patologia. Lemonick esemplifica il funzionamento di queste sofisticate apparecchiature con una brillante metafora: “in presenza di stimoli olfattivi quali vino e birra, il circuito della gratificazione del cervello di un alcolista lampeggerebbe come un albero di natale durante una scansione fMRI”. Nora Volkov, direttore del NIDA e pioniere nell'applicazione delle tecniche di neuroimmagine allo studio delle dipendenze (i sui primi lavori risalgono al 1985), chiarisce al Time che “è vero che vi sono persone geneticamente predisposte alla dipendenza, ma – siccome le droghe cooptano in particolare i circuiti neuronali deputati alla sopravvivenza della specie, cioè quelli che regolano fame, sesso, salienza degli stimoli, emozioni, memoria, gratificazione, presa di decisioni, apprendimento ecc. - tutti quanti possiamo diventare dipendenti, se sufficientemente esposti ad alcol e sostanze”. Scansioni PET e fMRI mostrano chiaramente la riduzione dei livelli di attivazione cerebrale nella corteccia prefrontale (che regola le funzioni cognitive razionali quali analisi, presa di decisioni ecc.) nelle persone dipendenti. Un'altra area investigata dai ricercatori è il cd. “sistema della gratificazione”, ove la dopamina e i suoi recettori giocano un ruolo chiave: se i recettori della dopamina possono essere visti - usando ancora una metafora di Lemonick - "come l'acceleratore di una macchina", un altro neurotrasmettitore, il GABA (acido gamma-aminobutirrico, che ha funzioni inibitorie), può venire considerato "il sistema frenante". Nelle persone dipendenti da sostanze sia il sistema dopaminergico sia il sistema inibitorio del GABA risultano danneggiati, con le conseguenze che tutti possono prevedere pur non essendo addetti ai lavori... Risultati importanti si sono ottenuti anche dallo studio del "fattore stress" (studi sperimentali sugli animali hanno dimostrato che lo stress può aumentare il desiderio di droga e ridurre drasticamente il funzionamento della corteccia prefrontale) e del sistema ormonale (ad es. si è scoperto che le donne risentono maggiormente del “craving” al termine del ciclo mestruale, quando avviene il rilascio di progesterone ed estrogeni: questa scoperta ha aperto interessanti prospettive di ricerca sulle differenze di genere nell'uso cronico di droghe). Allo stesso modo recenti studi su tabagisti colpiti da ictus hanno dimostrato il ruolo importante dell'insula (regione del cervello localizzata nella zona temporo – parietale) nel desiderio di assumere nicotina.

Staff Dronet

CATEGORIA: Internazionali TIPO: Scientifiche invia articolo
 

Dipendenza da nicotina: è (anche) questione di geni

fonte: Of Substance

05-07-2007 Gli aspetti fisiologici della dipendenza da nicotina sarebbero influenzati principalmente da fattori genetici, mentre gli aspetti comportamentali da fattori ambientali, esperienze personali ecc. L'accensione della prima sigaretta la mattina appena svegli sarebbe un importante indicatore di vulnerabilità genetica alla dipendenza da nicotina. Sono i risultati di una ricerca pubblicata sull'ultimo numero di Addiction condotta su un campione di giovani adulti americani la cui dipendenza è stata valutata con il Fagerstrom Test for Nicotine Dependence (FTND). Ricerche precedenti avevano suggerito differenze di influenza genetica sul comportamento del fumatore a seconda del suo stadio di coinvolgimento (iniziazione, persistenza, dipendenza da nicotina), con contributi ereditari crescenti con l'uso della sostanza. Lo riporta "Of Substance" (Vol.5, N.3, luglio 2007), trimesrale dell'Australian National Council on Drugs (ANCD), nella sua consueta rubrica dedicata a giovani e dipendenza da nicotina.

Staff Dronet

CATEGORIA: Internazionali TIPO: Scientifiche invia articolo
 

Dipendenze fa sempre più rima con Neuroscienze: l'agenda di lavoro canadese

fonte: CCSA Action News

05-07-2007 “Un più efficace approccio nel trattamento delle dipendenze dipenderà in futuro dalla maggiore comprensione delle relazioni fra trattamenti farmacologici che funzionano su cervello e sistema nervoso centrale (SNC) e trattamenti psicologici quali la terapia cognitivo comportamentale (CBT) che opera sui fattori cognitivi e situazionali”. Sono le parole con le quali Franco Vaccarino dell'Università di Toronto aprirà il volume CCSA di imminente pubblicazione dal titolo “Substance Abuse in Canada: Focus on Youth”, come riporta l'ultimo numero di Action News. Proprio la prospettiva delle neuroscienze ci consente di capire a fondo i fattori di criticità del periodo adolescenziale, in cui l'uso precoce di droghe e alcol può produrre modifiche a lungo termine nel cervello ancora in fase evolutiva del giovane. Vaccarino è oggi uno dei principali referenti scientifici del Canadian Centre on Substance Abuse (CCSA), che in una sempre più marcata prospettiva biomedica e neuroscientifica sta attivando in Canada una serie di “think tank” per la diffusione a 360 gradi dell'approccio neuroscientifico allo studio e al trattamento delle dipendenze.

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CATEGORIA: Internazionali TIPO: Scientifiche invia articolo
 

Abuso farmaci a prescrizione in crescita: il Canada fa il punto della situazione

fonte: CCSA

04-07-2007 Cresce nel mondo l'abuso di farmaci a prescrizione. Se in USA nel 2002 era il 22,1% dei giovani adulti ad avere abusato di antidolorifici almeno una volta nella vita (secondo l'ultimo National Survey on Drug Use and Health), il dato è aumentato nel 2003 al 23,7% fino a toccare la punta del 24,3% nel 2004. E in Canada è allarme. In questi giorni il Canadian Centre on Substance Abuse (CCSA) ha prodotto un documento in forma di FAQ (domande e risposte) per “fissare concetti e dati oggettivi sull'abuso di farmaci a prescrizione medica”, di cui il Paese detiene peraltro il primato mondiale. In teoria qualsiasi farmaco a prescrizione può essere assunto per finalità diverse da quelle mediche, ma “generalmente i farmaci più abusati sono quelli con proprietà psicotrope: i farmaci a base oppiacea per il trattamento del dolore stanno rimpiazzando l'eroina e si consumano anche tranquillanti, stimolanti e amfetamine, sedativi, barbiturici”. I principi attivi degli oppioidi sono morfina, oxicodone, codeina; quelli dei tranquillanti diazepam e alprazolam, spesso prescritti per combattere stress e attacchi di panico; gli stimolanti includono destroamfetamina e metilfenidato; i barbiturici – prescritti per il trattamento dell'ansia e dei disturbi del sonno – contengono pentobarbital e mephobarbital. Anche di farmaci da banco si fa abuso: preferite sono le medicine per la tosse, farmaci per l'insonnia e antistamine. Peraltro fra i farmaci da banco ve ne sono alcuni contenenti molecole precursori di efedrina e pseudoefedrina che, se combinate con altre sostanze, producono stimolanti sintetici e metamfetamine. Lo stesso dicasi per gli steroidi anabolizzanti.

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CATEGORIA: Internazionali TIPO: Scientifiche invia articolo
 

Minori, droga e violenza: rapporto speciale dell'Ufficio Esecutivo del Presidente USA

fonte: ONDCP

29-06-2007 I giovani che assumono droghe hanno maggiori probabilità di manifestare comportamenti violenti, entrare in attività criminose, assumere altre droghe, affiliarsi alle "gang". L'uso precoce di marijuana (la droga più usata dai teenager) è segnale di allarme di un molto probabile futuro ingresso in bande giovanili. Allo stesso modo i giovani affiliati alle gang hanno maggiori probabilità di mettere in atto azioni violente e usare altre droghe. Attività strutturate aiutano i giovani a tenersi lontani dalle sostanze, ma sono i genitori ad avere la maggiore influenza sui figli nel delicato momento dell'avvicinamento alle droghe. Sono questi i punti focali del rapporto speciale "Teens Drugs and Violece" pubblicato oggi dall'Office of National Drug Control Policy americano, ufficio esecutivo del Presidente degli Stati Uniti d'America. Un rapporto che in sole 5 pagine riesce a mettere in luce, dati alla mano, la correlazione fra uso di droghe e violenza nell'ambito giovanile. Una ricca bibliografia con rimando diretto alle fonti rende il rapporto di estrema utilità per chi si occupa di prevenzione.

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Giornata contro le droghe; Rapporto Mondiale 2007 UNODC: non abbassare la guardia, cocaina in Italia record

fonte: ANSA

26-06-2007 Reso noto oggi in occasione della Giornata mondiale contro l'uso e il traffico di sostanze stupefacenti il World Drug Report 2007 dell'Ufficio dell'Onu contro la droga e il crimine (Unodc). Mentre la coltivazione di coca nelle Ande - secondo quanto riporta ANSA - continua a decrescere e il consumo mondiale della cocaina sembra essersi stabilizzato, si vede una crescita allarmante della sua diffusione in Europa, soprattutto in Italia e nel regno Unito. Antonio Maria Costa, direttore esecutivo Unodc ,invita alla cautela: "a livello globale le tendenze sembrano promettenti ma il progresso realizzato in alcuni paesi si accomuna al deterioramento della situazione altrove. Lo sviluppo più incoraggiante è il progressivo riconoscimento a livello mondiale del fatto che la tossicodipendenza sia una malattia neuropsichica che deve, e può essere curata come ogni altra infermità. E' importante non stigmatizzare il tossicodipendente e tanto meno criminalizzarlo". "Un numero crescente di consumatori di hashish - ha prosegito Costa - chiede assistenza sanitaria, perché esistono in circolazione potenti tipi di cannabis che portano a disturbi mentali, violenza e criminalità: non dobbiamo abbassare la guardia ma prevenire il consumo e investire in terapie". Sequestri in crescita anche grazie all'opera delle Forze dell'Ordine: più del 45% della cocaina prodotta nel mondo viene oggi intercettata, nel 1999 era solo il 24%. Ma i trafficanti sono sempre più alla ricerca di nuove rotte, come quelle che attraversano l'Africa, e questo preoccupa anche per il rischio che il consumo di droga dilaghi in continenti nuovi.

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La droga controlla la tua vita? Nella tua vita e nella tua comunità nessuno spazio alla droga! Oggi giornata internazionale contro le droghe.

fonte: UNODC

26-06-2007 26/6/2007 – Questo è lo slogan della giornata mondiale contro le droghe promossa da UNODC, quest'anno alla XX edizione. Lo slogan sarà usato per tre anni di fila sino al 2009 e ogni anno l'attenzione sarà indirizzata a un aspetto specifico del controllo della droga nel mondo: il 2007 è dedicato all'uso delle droghe (drug abuse), il 2008 alla coltivazione e alla produzione, il 2009 al traffico illecito. Con questa campagna UNODC mira a sviluppare consapevolezza sul problema che le droghe rappresentano per la società. Nessun individuo, nessuna famiglia, nessuna comunità è sicura quando le droghe ne prendono il controllo: così come la droga può controllare il corpo e la testa di una persona, altrettanto possono fare i “cartelli” e le coltivazioni di droga sui contadini, allo stesso modo il traffico di droga e il crimine può controllare la società. L'obiettivo della campagna è quello di ispirare le persone e mobilitare supporti nella lotta a tutte le droghe. In Italia iniziative in diverse regioni, di cui vi daremo notizia.

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Fumatori anziani: 80% rischio in più Alzheimer e demenze vascolari rispetto a non fumatori

fonte: Aus. Nat. University

20-06-2007 I fumatori anziani rischiano fino all'80% in più di contrarre malattie quali Alzheimer e demenze vascolari rispetto a coetanei non fumatori. Lo ha scoperto l'Australian National University attraverso una meta-analisi di 19 studi su adulti anziani con età media 74 anni. I ricercatori australiani hanno anche notato che mentre i fumatori attuali hanno un rischio aumentato di sviluppare demenze, lo stesso non accade negli ex fumatori, sebbene questi ultimi abbiano comuque un rischio aumentato di un precoce declino cognitivo rispetto a chi non ha mai fumato. “Sulla base di questi risultati – sostengono i ricercatori della National – sarebbe opportuno integrare le avvertenze per la salute destinate ai fumatori con informazioni sul rischio di demenza che il fumo comporta”. La ricerca, diretta da Kaarin Anstey del Center for Mental Health Research dell'Australian National University, è pubblicata sull'American Journal of Epidemiology del 14 giugno scorso. Per maggiori informazioni è possibile contattare Amanda Morgan dell'ANU Media Office.

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Drug Testing e Self Reporting: i risultati dello studio di validità del SAMHSA

fonte: SAMSHA

19-06-2007 Pubblicato oggi (19/6/2007) dall'Ufficio di Studi Applicati del SAMHSA Comparing Drug Testing and Self Report of Drug Use Among Youths and Young Adults in the General Population. Nello studio vengono forniti i dati di comparazione fra questionari autocompilati (self report) relativi all'uso di sostanze e drug test effettuati su urine e attraverso l'esame del capello per tabacco, marijuana, cocaina, oppiacei, amfetamine. Per il tabacco è stata verificata una corrispondenza dell'84,6% fra “drug testing” e “self report” degli ultimi 30 giorni, per la marijuana dell'89,8%, per la cocaina del 98,5% negli ultimi 7 giorni. Fra gli argomenti analizzati anche questioni di metodo, aspetti tecnici dei test, aspetti motivazionali dei soggetti ai quali vengono somministrati.

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Genetica e alcoldipendenza: nuovo portale Dronet in occasione Genetica Verona Workshop del 18/6/2007

fonte: ORD
14-06-2007 Nuovo portale scientifico a marchio Dronet su genetica, dipendenze, alcoldipendenza all'indirizzo http://genetica.dronet.org, attivato in occasione di "Genetica e nuovi obiettivi per il trattamento dell'alcoldipendenza", workshop internazionale del 18/6/2007 con Raymond White e Antonello Bonci di Ernest Gallo Clinic & Research Center UCSF.

Staff Dronet

CATEGORIA: Internazionali TIPO: Congresso/convegno invia articolo
 

 
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