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Redazione a cura dello Staff DRONET.

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Aumento di ecstasy in Italia, i dati presentati dalla Polizia di Stato nel rapporto annuale sulle droghe

fonte: Polizia di Stato

27-03-2008 La Direzione Centrale per i Servizi Antidroga presenta i dati e le statistiche del consumo di droga in Italia per il 2007. Il report, giunto ormai alla XXVI edizione, presenta un consuntivo sullo stato del narcotraffico e si presta ad essere uno strumento utile a fini statistici per l’individuazione di risposte strategiche al costante avanzare della minaccia rappresentata dal traffico di sostanze stupefacenti. Attraverso l’analisi dei dati provenienti dagli organismi investigativi italiani e dalla rete degli Esperti Antidroga, dislocata nelle aree di produzione e transito delle sostanze stupefacenti, è in grado di fornire dati e statistiche rispetto non solo all’andamento del fenomeno a livello internazionale, ma anche nazionale e regionale, fino ad arrivare al territorio provinciale e comunale.
La produzione di cocaina, e soprattutto di eroina, a livello mondiale non accenna a diminuire, e l’Europa insieme agli Stati Uniti si presenta come il primo mercato mondiale di consumo di ogni tipo di sostanze stupefacenti. In Italia, in particolare, i dati relativi al consumo nazionale per il 2007 ci definiscono tra i primi mercati della cocaina e il secondo dell’eroina, dietro quello britannico.
In Italia nel 2007 sono anche aumentati il numero dei decessi legati alla droga: sono 38 in più, 589 vittime in tutto l’anno, rispetto al 2006. dato allarmante è che la vittima più giovane non era ancora maggiorenne, e le fasce di età maggiormente a rischio sono sono quelle che vanno dai 30 ai 34 anni (morti 117 uomini e 9 donne) e dai 35 ai 39 (117 uomini e 7 donne). I minori sono 1.031, il 2,92% del totale. La maggior parte dei decessi si è registrata nelle regioni Campania, Lazio, Lombardia ed Emilia Romagna. E le province di Roma, Napoli e Perugia raccolgono il 31,03% dei morti a livello nazionale, in pratica una vittima su tre.
Come negli Stai Uniti e in gran Bretagna anche in Italia è allarme per il consumo delle droghe sintetiche: +193,67% e si è passati dalle 133.979 dosi del 2006 alle 393.457 del 2007. La Lombardia è la prima regione italiana per il sequestro di ecstasy e metamfetamina, lo scorso anno sono state sequestrate 213mila dosi. Secondo il Piemonte con il sequestro di 78mila pastiglie.
Altro dato allarmante che emerge dal Report è il coinvolgimento delle donne nel traffico. Sono state 3.175 quelle individuate, con un incremento rispetto all'anno precedente del 2,95%.
Rodolfo Ronconi, direttore dell’Antidroga invita a leggere con intelligenza le statistiche presentate dalla Polizia di Stato «Purtroppo quello delle droghe è un mercato che continua a tirare. Colpisce il “gradimento” in larghe fasce giovanili delle sintetiche, ecstasy in particolare. E per diversi motivi: il basso costo di una dose; l’idea, assolutamente sbagliata, che non produca danni; l’illusione che sia una droga socializzante». I dati per il 2007 indicano anche uno sforzo crescente rappresentato da un risultato positivo, che è valutato tra i primi negli ultimi quindici anni. Se si confrontano ad esempio “le statistiche decennali dei decessi per esempio: negli ultimi 35 anni ben 21.422. Nel 1966 i decessi per overdose furono 1.566, l’anno scorso 589.”
Per leggere il ciccare qui

Staff Dronet

CATEGORIA: Nazionali TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

Dipendenze: i nuovi principi del trattamento, secondo ONU e OMS

fonte: Unites Nations Office on Drugs and Crime

25-03-2008 Un nuovo documento “Principles of Drug Dependence Treatment" è stato pubblicato a cura dell’UNODC-World Health Organization (WHO). In questo documento sono evidenziati i nuovi principi chiave per un trattamento efficace della dipendenza da droghe la dipendenza sembra non essere ancora riconosciuta universalmente come un problema sanitario, con la conseguenza che chi ne soffre spesso viene stigmatizzato e non puo' accedere a trattamenti di cura e riabilitazione. Con questo nuovo documento si mira a definire la tossicodipendenza come un disturbo di salute multifattoriale che spesso prende la forma di malattia cronica recidivante. negli anni passati la dipendenza è stata considerata solo un problema sociale, oppure solo educativo, o ancora solo un problema spirituale, solo comportamentale o soltanto farmacologico. Oggi, in base alle evidenze scientifiche, lo sviluppo di un disturbo di dipendenza È visto come il risultato di un’interazione multifattoriale complessa che vede sia l’esposizione alle sostanze stupefacenti sia l’interazione tra fattori biologici ed ambientali.
“Attraverso questo documento” afferma Gilberto Gerra, responsabile del UNODC's Global Challenges Section, “vogliamo consigliare ai governi e ai loro partner di effettuare dei trattamenti per la dipendenza da sostanze basati sulle evidenze scientifiche per poter rispondere in maniera sempre piu' efficace alla domanda di cura”. Così come per qualsiasi altro problema di salute, grazie a processi di assessment diagnostici e globali il trattamento per la tossicodipendenza diventa personalizzato in base al cliente, per essere più efficace. è stato valutato che 205 milioni di persone nel mondo usano droghe, comprese 25 milioni di persone che utilizzano farmaci in maniera impropria. Questo costituisce un problema socio-economico, di sviluppo e di sicurezza per la sanità pubblica, che non può essere ignorato, sostengono onu e who, che Con il motto “nothing less” intendono promuovere un metodo a carattere scientifico e sistematico nel trattamento della tossicodipendenza, in modo da considerarla come una patologia che al pari di altre malattie sanitarie, è curabile attraverso efficaci interventi di trattamento e di prevenzione.
E' possibile scaricare il documento in formato PDF direttamente dalla news oppure andando alla sezione Pubblicazioni

Staff Dronet

CATEGORIA: Internazionali TIPO: Scientifiche invia articolo
 

Un nuovo studio USA alla ricerca degli anticorpi contro l'ecstasy

fonte: New ScientistTech

25-03-2008 Un nuovo studio promosso dal Center for Alcohol and Drug Abuse dell'Universita' dell'Arkansas pubblicato su New ScientistTech sta sperimentando nuove sostanze in grado di neutralizzare il principio attivo della metamfetamina e dell’ecstasy (MDMA), sostanze in grado di causare gravi danni cardiovascolari o al sistema nervoso in chi la utilizza.
L’utilizzo di queste droghe, in pastiglie o sotto forma di cristalli, sta aumentando vertiginosamente negli Stati Uniti e per la prima volta si è pensato di sperimentare un vaccino in grado di ridurre il livello di ecstasy dal sangue per diversi giorni. Il vaccino finora è stato sperimentato sugli animali. I test condotti sulle cavie hanno permesso agli anticorpi di legarsi all’ecstasy per eliminarla dal sangue. Il vaccino, chiarisce Michael Owens, direttore del Center for Alcohol and Drug Abuse at the University of Arkansas USA, che si sta occupando dello studio, viene somministrato in una singola dose per via venosa, ed è in grado di ridurre i livelli del principio attivo nel sangue per diversi giorni. Inoltre le molecole di metamfetamina, bloccate grazie agli anticorpi, non consentono alla sostanza stupefacente di raggiungere i tessuti cardiaci e nervosi.
La speranza è che con questo vaccino si riesca a neutralizzare non solo l’ecstasy, ma tutte le sostanze che si sviluppano con lo stesso principio attivo chimico. Quindi, spiega Michael Owens, questo vaccino non servirà né per la nicotina né per la cocaina.

Staff Dronet

CATEGORIA: Internazionali TIPO: Scientifiche invia articolo
 

Le donne che assumono ecstasy sono sottoposte a maggiori rischi

fonte: Neuroscience and Biobehavioural Reviews

25-03-2008 Da un nuovo studio condotto su ventinove studi condotti in altrettanti paesi, e pubblicato sulla rivista Neuroscience and Biobehavioural Reviews è emerso che le donne che utilizzano ecstasy hanno un effetto di euforia maggiore rispetto agli uomini, ma soffrono di un calo nel tono dell’umore in misura molto maggiore nei giorni successivi. Inoltre sono esposte a rischi per la salute molto maggiori, in particolare di coma letale. Lo studio è stato presentato a cura della dott.ssa Kelly Allott del Centro di studi psichiatrici dell'Università di Melbourne, in occasione del Congresso Internazionale sulla salute mentale delle donne che si è tenuto in Australia, a Melbourne.
Secondo Kelly Allott le donne sono maggiormente sottomesse agli effetti delle sostanze stupefacenti, ottenendo dall’assunzione effetti più intensi sia in termini di euforia, sia poi in termini di down. Durante l’assunzione le donne hanno allucinazioni più vivide,più intense e più frequenti. Nei giorni successivi, però, man mano che passa la sensazione di benessere, sono colpite da effetti negativi, soprattutto dell’umore e rischiano di provare questi effetti negativi più a lungo. Il fatto che finora gli uomini siano stati considerati maggiormente a rischio era dovuto al fatto che i maschi assumono maggiori quantità di droga, magari mescolandola con altre sostanze. Sul perché le donne siano invece più sensibili all’ecstasy, afferma ancora la dott.ssa Allott, si possono fare solo delle ipotesi. "E' possibile che l'ormone sessuale femminile estrogeno aumenti la sensibilità agli effetti di sostanze come la 3,4 metilendiossimetamfetamina (Mdma), la sostanza base dell'ecstasy che agisce sul sistema della serotonina, che a sua volta ha effetto sull'umore". Oppure si potrebbero trovare delle differenze nelle caratteristiche della struttura cerebrale o nel modo in cui maschi e femmine metabolizzano le sostanze stupefacenti.

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CATEGORIA: Internazionali TIPO: Scientifiche invia articolo
 

Ecstasy come Alzheimer

fonte: Neuromed - Istituto Neurologico Mediterraneo

20-03-2008 Una sola pastiglia di ecstasy può provocare nel cervello alterazioni simili a quelle della malattia di Alzheimer e di altre patologie associate a demenza. La ricerca, durata due anni a cura dei laboratori del Neuromed, Istituto Neurologico Mediterraneo di Pozzilli (IS) e pubblicata il 19 Marzo sulla rivista Journal of Neuroscience (Busceti et al., 2008), ha dimostrato che l’ecstasy provoca alterazioni cellulari in aree cerebrali fondamentali per l’apprendimento e la memoria.
Lo studio è stato eseguito su topi trattati con la droga con la finalità di indagare gli effetti neurotossici dell’ecstasy a livello cerebrale. Sono stati scelti per lo studio regimi di dosaggio paragonabili a quelli che un giovane consuma una sera in discoteca (ovvero una pasticca di 120 mg). Si è scoperto che anche una singola dose di ecstasy (1 pasticca) è in grado di provocare alterazioni cellulari in aree cerebrali deputate al controllo della memoria, quali ad esempio l’ippocampo. Ma si è anche visto che se le dosi somministrate sono maggiori e ripetute nel tempo i segni di danno dell’Ippocampo sono maggiori. Secondo i ricercatori, alla luce di questi dati, è plausibile ritenere che soggetti che fanno ripetutamente uso di ecstasy, anche in un singolo episodio occasionale, possano andare incontro a serie riduzioni della capacità di apprendere e memorizzare. Inoltre, anche se in una bassissima percentuale di casi, l’assunzione di ecstasy può determinare un esito fatale di morte a causa della insorgenza di una sindrome serotoninergica. Il fatto che solo una bassissima percentuale di soggetti che usano la droga vada incontro ad esiti fatali non deve, tuttavia, indurre l’erronea considerazione che la maggior parte dei soggetti sia esente da effetti tossici.
Questo studio dimostra quindi come anche l’assunzione di una sola pasticca di ecstasy possa determinare effetti neurotossici a lungo termine che potrebbero portare a demenza. In particolare: Le alterazioni provocate dal consumo di questa droga consistono in una sorta di disorganizzazione del citoscheletro (scheletro della cellula) delle cellule dell’Ippocampo dovuta a modificazioni chimiche delle proteine che ne fanno parte. Le proteine del citoscheletro modificate si aggregano formando dei grovigli intracellulari paragonabili a quelli presenti nei cervelli dei pazienti affetti da Alzheimer e altre forme di demenza (le taupatie).

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CATEGORIA: Nazionali TIPO: Scientifiche invia articolo
 

ONU conferisce patrocinio al Congresso Addiction & Neuroscience di Verona

fonte: ANG

18-03-2008 L'United Nations Office on Drugs and Crime (UNODC) nella persona del suo direttore esecutivo Antonio Maria Costa ha conferito il patrocinio al congresso Addiction & Neuroscience: Neuroimaging e nuove prospettive nelle dipendenze organizzato dal Dipartimento Dipendenze della ULSS 20 a Verona il 18 marzo 2008.

L’evento vedrà fra i relatori ricercatori di fama internazionale nel campo delle neuroscienze. In tale occasione verrà presentato ufficialmente Addiction Neuroscience Group, nuovo gruppo di ricerca italiano sulle neuroscienze delle dipendenze finalizzato alla messa a punto di nuovi modelli di intervento per la prevenzione e il trattamento psicologico e farmacologico delle patologie di competenza dei Dipartimenti delle Dipendenze italiani. La partecipazione al congresso è libera, previa iscrizione gratuita al link indicato. Programma dettagliato del congresso e iscrizioni a: http://ang.dronet.org/congresso.html. Sono stati richiesti crediti ECM per il personale dell’ambito sanitario.

In tale occasione verrà presentato e distribuito ai partecipanti il volume Elementi di Neursocienze e Dipendenze, manuale di aggiornamento tecnico scientifico sulle neuroscienze delle dipendenze per gli operatori dei dipartimenti delle dipendenze, realizzato dal team di ricerca di Addiction & Neuroscience Verona Group con contributi da parte di ricercatori ed esperti di tutto il mondo.

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CATEGORIA: Nazionali TIPO: Congresso/convegno invia articolo
 

Congresso 18/3/2008. Addiction & Neuroscience: Neuroimaging e nuove prospettive nelle dipendenze

fonte: Addiction Neuroscience Group

18-03-2008 Organizzato dal Dipartimento Dipendenze della ULSS 20, si svolgerà a Verona il 18 marzo 2008. L’evento vedrà fra i relatori ricercatori di fama internazionale nel campo delle neuroscienze:

Prof. Raymond L. White (candidato Nobel) di Ernest Gallo Clinic & Research Center della University of California di San Francisco
Prof. Antonello Bonci di Ernest Gallo Clinic & Research Center della University of California di San Francisco
Prof.ssa Lorena Gianotti dell’Institute for Brain-Mind Research dell’University Hospital of Psychiatry di Zurigo
Prof.ssa Rita Goldstein del Brookhaven National Laboratory Upton di New York
Prof. Tomas Paus del Brain & Body Centre della University of Nottingham (UK)
Prof. Paolo Manganotti del Dipartimento di Scienze Neurologiche e della Visione dell’Università degli Studi di Verona
Prof. Alberto Beltramello dell’Unità Operativa di Neuroradiologia dell’Ospedale Civile Maggiore di Verona
Dott. Franco Alessandrini dell’Unità Operativa di Neuroradiologia dell’Ospedale Civile Maggiore di Verona.

L’evento è coordinato dal dott. Giovanni Serpelloni, direttore del Dipartimento delle Dipendenze della ULSS 20 di Verona. Fra gli altri, interverranno anche il dott. Francesco Bricolo responsabile dell'Addiction Neuroscience Group di Verona e il dott. Marco Mozzoni del Dipartimento Dipendenze ULSS 20 di Verona.
In tale occasione verrà presentato ufficialmente Addiction Neuroscience Group, nuovo gruppo di ricerca italiano sulle neuroscienze delle dipendenze finalizzato alla messa a punto di nuovi modelli di intervento per la prevenzione e il trattamento psicologico e farmacologico delle patologie di competenza dei Dipartimenti delle Dipendenze italiani.
Con la direzione scientifica affidata al dott. Giovanni Serpelloni, direttore del Dipartimento Dipendenze della ULSS 20 di Verona, il gruppo si avvale della collaborazione dei più importanti enti di ricerca internazionali operanti nelle neuroscienze delle dipendenze. Il team di ricerca è formato da medici, neuropsicologi, educatori, biologi, uniti dal comune obiettivo far progredire l'umana conoscenza dei meccanismi cerebrali alla base di una delle più complesse e attuali “malattie del cervello” qual è la dipendenza da alcol e droghe, in una prospetiva di ricerca multidisciplinare e con l’utilizzo di strumenti innovativi di indagine quali la risonanza magnetica funzionale e la stimolazione magnetica transcranica.
La partecipazione al congresso è libera, previa iscrizione gratuita ai link qui indicati . Sono stati richiesti crediti ECM per il personale dell’ambito sanitario.

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CATEGORIA: Internazionali TIPO: Congresso/convegno invia articolo
 

Costruita per il portale Dronet.org una nuova Photo Gallery

fonte: Staff Dronet

17-03-2008 È stata costruita su dronet.org una nuova Photo Gallery con Immagini scientifiche realizzate e gentilmente concesse in uso gratuito a Dronet dal U.S: Drug Enforcement Administration (DEA) - USA.
Per la visualizzazione cliccare al link diretto Galleria sostanze, oppure scegliere la sostanza che si intende visualizzare all’interno del link Sostanze d’abuso

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CATEGORIA: Nazionali TIPO: Scientifiche invia articolo
 

Nuove sigarette destinate ai giovani vanificano sforzi prevenzione: il rapporto dell'American Cancer Society

fonte: American Lung Association

13-03-2008 Un nuovo report descrive come una nuova generazione di prodotti dell'industria del tabacco minacci di rendere vani gli sforzi fatti per ridurre l’uso del tabacco in questi anni, e quindi salvare vite umane, negli Stati Uniti.
In questo report è descritto come i produttori del tabacco si stiano impegnando nel reclutamento di nuove giovani utenti, creando e sostenendo la dipendenza da nicotina, e scoraggiando i fumatori dallo smettere . Inoltre si preoccupano di attrarre nuovi fumatori soprattutto tra i più giovani, addirittura tra i bambini.
Il report “Big Tobacco’s Guinea Pigs: How an Unregulated Industry Experiments on America’s Kids and Consumers,” è stato pubblicato a cura dell’American Cancer Society Cancer Action Network, American Heart Association, American Lung Association and Campaign for Tobacco-Free Kids. La relazione spiega in dettaglio le nuove tendenze adottate dalle lobby del tabacco. Queste nuove tendenze sono lavori di "alta ingegneria" e riguardano le sigarette nei loro aspetti gustativi, olfattivi, e tutte le altre sensazioni che possono risvegliare la voglia di fumare, non solo negli adulti ma anche nei bambini.
* _Personalizzazione dei prodotti:_ sigarette, sigari, tabacco sono stati prodotti in veste accattivante, come caramelle, al sapore di frutta e alcol alcune marche di sigarette per esempio, sono state prodotte in una dozzina di gusti, tra cui noce di cocco e ananas, caramella mou e menta. I gusti fruttati mascherano l’asprezza del tabacco e rendono quindi i prodotti più attraenti per i nuovi utenti, soprattutto per i bambini.
* _Nuovi prodotti che non fanno fumo: _sono stati creati nuovi prodotti che non fanno fumo, in modo da poter essere utilizzati anche in ambienti in cui non si fuma. In aggiunta al tradizionale tabacco da masticare, ora ci sono dei nuovi prodotti che assomigliano a caramelle masticabili.__
* _Commercializzazione di prodotti mirati: _nuovi prodotti sono stati destinati alle donne e alle ragazze, di colore rosa e ammiccante le giovani donne e le adolescenti.
* _Problemi non dimostrati per la salute: _un crescente elenco di prodotti sono stati immessi sul mercato con indicazioni fuorvianti e non provate, del tipo che sono meno nocivi rispetto ai prodotti tradizionali, con frasi pubblicitarie del tipo “tutto il gusto..meno tossine” oppure “contiene ridotti agenti cancerogeni”
* _Nuovi designs: _i produttori del tabacco massimizzano le qualità del loro prodotto per creare dipendenza. Vengono quindi create sigarette con nuovi aromi, e altri additivi per rendere le sigarette dal sapore più mite, più facile da inalare e quindi più attraenti per i bambini e le persone che iniziano a fumare per la prima volta. Tra questi troviamo
1. Ammoniaca, per aumentare la velocità e l’efficienza dell’assorbimento di nicotina
2. eugenolo e mentolo per ridurre al minimo l’irritazione da fumo alla gola
3. glicerina e cacao per consentire un’aspirazione più profonda (il cacao quando brucia produce sostanze cancerogene)
4. zucchero e cioccolato per rendere più morbido il fumo di sigarette, quindi più attraente per i nuovi fumatori o per i bambini,
5. filtri con fori di ventilazione e altre tecnologie in modo da far si che la nicotina penetri più profondamente nel polmone del fumatore, in modo da favorire la dipendenza
L’uso del tabacco è una delle principali cause di morte negli Stati Uniti, con più di 400.000 decessi all’anno e costi sanitari che raggiungono i cento miliardi di dollari. Circa il 90 per cento degli adulti che fumano hanno iniziato da bambini. Ogni giorno, un migliaio di bambini diventa fumatore regolare, con il rischio di morte prematura.

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Aggiornate le schede informative sui danni delle droghe

fonte: Dipartimento delle Dipendenze - Azienda ULSS 20 Verona

10-03-2008 Sono state inserite sul portale le nuove schede informative sulle sostanze psicoattive, aggiornate con le ultime ricerche a cura del NIDA, National Institute on Drug Abuse – USA.
Le schede rappresentano un approfondimento dedicato a coloro che lavorano nell’ambito delle tossicodipendenze, ma anche a chi è interessato ad approfondire i temi legati al fenomeno del consumo di droghe. Ogni opuscolo offre una descrizione della sostanza trattata, le modalità di assunzione, alcuni dati sulla diffusione dell’uso e abuso negli Stati Uniti, in Europa e in Italia, gli effetti avversi sulla salute, i trattamenti terapeutici utilizzati per la cura della dipendenza. Ciascuno è inoltre corredato da un glossario che esplicita la terminologia scientifica utilizzata, o riporta i vocaboli più significativi. Le schede informative sono state aggiornate alla luce dei risultati delle più recenti ricerche del National Institute on Drug Abuse.
Le schede sono scaricabili direttamente dall'home page di dronet.org, oppure visitando la sezione Sostanze d'abuso

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