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Redazione a cura dello Staff DRONET.

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31 maggio: Giornata Mondiale Senza Tabacco

fonte: Organizzazione Mondiale della Sanità

30-05-2008

Il 31 maggio si celebra la Giornata Mondiale Senza Tabacco, promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), un’importante occasione per riflettere sugli effetti nocivi del fumo sulla salute.
Il tema di quest’anno riguarda i giovani e le strategie messe in atto dalle multinazionali del tabacco che, promuovendo e sponsorizzando eventi cercano di conquistare nuovi consumatori.
Lo slogan adottato dall’OMS è “Gioventù libera dal tabacco”, proprio per sensibilizzare la popolazione sulle sofisticate strategie di marketing messe in atto dalle industrie del tabacco per fidelizzare target di consumatori sempre più giovani con presenze di noti marchi di sigarette anche nel campo dell’abbigliamento, nel mondo del cinema, su internet, durante concerti ed eventi sportivi. Una maggiore regolamentazione di queste forme di promozione potrebbe costituire uno strumento importante per tutelare la salute dei giovani, tanto che rappresenta una delle principali strategie individuate dall’OMS per contrastare l’uso di tabacco, oggi la principale causa di mortalità prevenibile nel mondo, con 5 milioni di decessi fra fumatori ogni anno.
In tutta Italia i Dipartimenti delle Dipendenze, oltre che numerose associazioni del privato sociale, hanno organizzato eventi e convegni a tema proprio per sottolineare l’importanza di un’adeguata prevenzione rivolta, in particolare, alle fasce giovanili.



Staff Dronet

CATEGORIA: Internazionali TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

Craving cocaina: NIDA chiarisce ruolo recettori AMPA “anomali”

fonte: NIDA

29-05-2008

Il craving da cocaina e il rischio di ricaduta sembrano aumentare settimane e mesi dopo l’interruzione dell'uso. Perché? E quali meccanismi neuronali ne sono alla base?
A spiegarcelo arrivano i risultati di una ricerca del National Institute on Drug Abuse (NIDA). Secondo il direttore del NIDA, Nora Volkow, questo studio “oltre a rivelare un nuovo meccanismo a causa del quale il craving da cocaina si intensifica col tempo, propone nuovi obiettivi per la messa a punto di farmaci che riducano il rischio di ricaduta nei pazienti astinenti”.
I ricercatori hanno dimostrato che, dopo un’astinenza prolungata dall’uso di cocaina, si verifica un aumento del numero dei recettori AMPA per il glutammato nell'accumbens, regione del cervello nota per il suo coinvolgimento nei processi di gratificazione e di motivazione; inoltre i nuovi recettori prodotti risultano anomali, in ragione di una loro modificazione strutturale (mancanza di una subunità proteica). E' per tale motivo che i neuroni dell'accumbens risulterebbero maggiormente eccitabili, portando al craving da cocaina. Il blocco sperimentale di questi neuroni indurrebbe a una riduzione della ricerca di cocaina durante l'astinenza.
Tali scoperte suggeriscono la possibilità di sviluppare farmaci in grado di bloccare i recettori atipici del nucleo accumbens, riducendo quindi il craving, senza interferire nella neurotrasmissione dei normali recettori AMPA, responsabili di importanti funzioni quali l’apprendimento e la memoria.

 

Lo studio ha visto la partecipazione di Marina E. Wolf, Ph.D., Professor and Chair of Neuroscience, Michela Marinelli, Ph.D., Kuei Y. Tseng, M.D., Ph.D., Rosalind Franklin University of Medicine and Science, Chicago, e Yavin Shaham, Ph.D., NIDA Intramural Research Program in Baltimore, Maryland. È stato pubblicato sulla rivista Nature il 25 maggio 2008.



Staff Dronet

CATEGORIA: Internazionali TIPO: Scientifiche invia articolo
 

AMS: necessario regolamentare utilizzo stimolanti cognitivi

fonte: Academy of Medical Sciences

28-05-2008

Sarà necessario predisporre per il futuro una specifica regolamentazione (test sulle urine) attorno agli ambienti scolastici, universitari e ad altri luoghi ad essi connessi, per affrontare la diffusione dell’uso improprio di farmaci “brain enhancing”, i cosiddetti potenziatori delle abilità cognitive. Questo sostiene uno studio condotto dall’Academy of Medical Sciences (AMS) coordinato da Gabriel Horn dell’Università di Cambridge, che mette in guardia dal possibile uso improprio di farmaci destinati alla cura di patologie del cervello, quali ad es. Alzheimer e narcolessia attraverso il miglioramento le capacità di concentrazione, memoria e apprendimento. In effetti i “cognition enhancers” (stimolanti cognitivi) possono migliorare la memoria a breve termine e la velocità di ragionamento e potrebbero essere sempre più utilizzati per superare esami scolastici e migliorare le proprie prestazioni al lavoro. Lo studio evidenzia infatti la necessità di valutare i potenziali effetti dannosi di breve e lungo periodo derivanti dall’uso improprio e raccomanda un monitoraggio specifico in contesti differenti da quello medico quali scuole e università. L’evoluzione del fenomeno potrebbe infatti replicare quanto accade nello sport con il doping. Horn ha sottolineato che “L'uso di sostanze psicoattive da parte di pazienti e individui sani diventerà un aspetto sempre più presente in tutte le nostre vite. La società deve essere preparata a rispondere a questi sviluppi. Dobbiamo saper sfruttare le opportunità offerte dai progressi nelle neuroscienze per prevenire e curare la malattia, ma anche per ridurre i danni associati all’abuso di farmaci e alla dipendenza”.



Staff Dronet

CATEGORIA: Internazionali TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

DARPP-32 nuovo "interruttore" delle dipendenze?

fonte: Nature

23-05-2008

L'ultimo numero di Nature pubblica uno studio sul ruolo dalla proteina DARPP-32 nel meccanismo della dipendenza da cibo e droghe. La ricerca, coordinata da Jean-Antoine Girault dell’INSERM-Universite Pierre et Marie Curie di Parigi, ha dimostrato che le droghe, così come il cibo, favoriscono l’accumulazione nucleare della fosfoproteina DARPP-32 che, a sua volta, stimola la produzione di proteine necessarie per l’attivazione della dopamina.
Esperimenti condotti su topi con mutazioni a carico del gene per DARPP-32 hanno mostrato una resistenza allo sviluppo di tossicodipendenza. La mutazione di questa molecola può alterare gli effetti delle droghe e far diminuire la motivazione al cibo. In pratica, senza DARPP-32 si altererebbe il normale funzionamento della dopamina e la dipendenza potrebbe non svilupparsi.



Staff Dronet

CATEGORIA: Internazionali TIPO: Scientifiche invia articolo
 

“GEO DRUGS ALERT” Sistema di allerta precoce e risposta rapida per le droghe

fonte: Programma Regionale sulle Dipendenze

22-05-2008

Il 27 maggio 2008 presso il Palazzo della Gran Guardia a Verona, si terrà la presentazione del nuovo Sistema di allerta precoce e risposta rapida per le droghe “Geo Drugs Alert”.
Il sistema è stato messo a punto per contrastare efficacemente il fenomeno della comparsa di nuove droghe e nuove modalità di consumo al fine di evitare o ridurre le intossicazioni acute di tipo diffusivo, nell’ambito del progetto nazionale REITOX 2 – Sistema di allerta rapida droghe sintetiche del Ministero della Salute. Sviluppato nel tentativo di contrastare e prevenire i danni derivanti dalla messa in commercio e dallo spaccio di sempre nuove sostanze a più alta tossicità e dannosità, il SAPD si pone l’obbiettivo di individuare precocemente questi pericoli ed attivare tutte le organizzazioni interessate in modo da evitare/ridurre lo spaccio, l’uso e di conseguenza le morti collegate a queste sostanze.
Questo nuovo strumento riesce a mettere tempestivamente in rete, utilizzando una comunicazione multicanale contemporanea (sms, fax, e-mail, videoconferenza, telefono), una serie di persone ed organizzazioni quali strutture di emergenza sanitaria, ospedali, dipartimenti delle dipendenze, forze dell’ordine, comuni, ma anche discoteche, radio tv, giornali. Il sistema può ricevere messaggi informativi da chiunque prevedendo, poi, un processamento ed una selezione delle informazioni in entrata al fine di far scattare eventuali allerte di prevenzione.
Lo strumento è altamente innovativo nel suo genere per le peculiari caratteristiche tecnologiche utilizzate, e rappresenta un’ulteriore supporto alla lotta contro la droga che verrà utilizzato a livello nazionale e sarà proposto anche a livello europeo. Il sito web GEO DRUGS ALERT è all’indirizzo http://allerta.dronet.org.



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CATEGORIA: Nazionali TIPO: Congresso/convegno invia articolo
 

Droga, alcol e sesso tra i giovani europei

fonte: BMC Public Health

20-05-2008

L’uso di alcol e droghe correlato all’attività sessuale rappresenta un fenomeno sempre più diffuso tra i giovani europei. Questo è quanto emerge da un recente studio trasversale sui giovani di nove differenti città europee, condotto da Mark Bellis della Liverpool John Moores University.
L’indagine ha coinvolto 1341 persone di età compresa tra i 16 – 35 anni (età media 21 anni), frequentatori di locali che hanno risposto ad un questionario anonimo. Gli intervistati hanno segnalato l'uso strategico di sostanze specifiche per scopi sessuali differenti, ad esempio il 28,6% usa sostanze alcoliche per facilitare rapporti sessuali occasionali; il 26,2% usa cocaina e il 25,8% cannabis per aumentare le sensazioni fisiche e l’eccitazione sessuale.
L’associazione tra uso di alcol e droghe e attività sessuale è un fenomeno che si verifica già in giovane età, dove l’uso di alcol, cannabis, cocaina ed ecstasy prima dei 16 anni è correlato a rapporti sessuali precoci precedenti quell’età. Nello specifico, l’associazione tra iniziazione al sesso e uso di sostanze risulta molto forte specialmente nei soggetti di sesso femminile.
L’assunzione di alcol e sostanze elude la capacità di prendere decisioni consapevoli, aumentando il numero di rapporti non protetti di cui poi, tornati sobri, ci si pente. La tendenza più preoccupante riguarda il fatto che l’uso di sostanze è diventato parte integrante dell’approccio sessuale di molti giovani e, come tale, tende a ripetersi. Emerge, quindi, la necessità di sviluppare interventi di prevenzione mirati per questo specifico target della popolazione, dove vengano fornite specifiche informazioni sugli effetti delle droghe sul sesso, aspetto raramente trattato.



Staff Dronet

CATEGORIA: Internazionali TIPO: Scientifiche invia articolo
 

Dipendenza oppiacei: recettore A2A adenosina avrebbe ruolo chiave

fonte: University of Melbourne

19-05-2008

I ricercatori dell’Università di Melbourne hanno identificato un fattore che potrebbe contribuire allo sviluppo della dipendenza da eroina, manipolando il recettore A2A dell’adenosina che riveste un ruolo importante nel sistema della gratificazione.
Il professor Andrew Lawrence e il suo team, utilizzando topi appositamente selezionati e privati del recettore A2A, hanno riscontrato un ridotto desiderio di morfina auto-somministrata. I topi si auto-somministravano meno morfina rispetto al gruppo di controllo, e non sviluppavano tolleranza a specifici effetti della morfina. I topi, inoltre, non sviluppavano un condizionamento in merito al “luogo preferito” dove assumere la droga, rivelando come le associazioni droga-contesto risultassero mediate da questo recettore.
Complessivamente, i risultati di questo studio dimostrerebbero che il recettore A2A per l’adenosina sarebbe implicato nel processo di auto-motivazione per l’assunzione di sostanze oppiacee, e nella regolazione dei processi di rinforzo e motivazionali causati dall’eroina.



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CATEGORIA: Internazionali TIPO: Scientifiche invia articolo
 

Divieto fumo nei locali efficace nella riduzione tabagismo adolescenti

fonte: Pediatrics & Adolescent Medicine

15-05-2008

Uno studio sugli adolescenti dello stato del Massachusetts USA, sostiene che le aree libere dal fumo appositamente predisposte per i non fumatori all’interno dei locali pubblici hanno comportato un vantaggio inaspettato: impedirebbero ad un significativo numero di adolescenti di diventare fumatori cronici.
L’indagine, da poco pubblicata su “Pediatrics & Adolescent Medicine”, è stata condotta da Michael Siegel professore di scienze sociali e comportamentali alla Boston University’s School of Public Health. Lo studio, iniziato a gennaio del 2001, ha coinvolto oltre 3.800 adolescenti di età compresa tra i 12 e i 17 anni, seguiti nel corso di 4 anni, effettuando complessivamente 3 follow-up. I ricercatori hanno utilizzato tre modelli: il primo modello ha valutato la progressione dalla fase di non fumatore a fumatore cronico. Il secondo modello ha valutato la progressione dalla fase di sperimentazione alla fase di non fumatore. Il terzo modello ha valutato la progressione dalla fase di sperimentazione alla fase di fumatore cronico.
I risultati mostrano come gli adolescenti che vivevano in città con una forte regolamentazione del fumo nei locali pubblici avevano il 40% in meno di probabilità di diventare fumatori cronici, rispetto ai giovani che vivevano in città dove la regolamentazione in materia era lassista. L'associazione osservata tra forte regolamentazione in materia di fumo e l’effetto deterrente rispetto al fumo era interamente dovuta all’influenza di questo sistema di controllo sulla fase di transizione dalla sperimentazione a quella di fumatore cronico (rapporto di probabilità 0,53, intervallo di confidenza al 95%, 0,33-0,86).



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CATEGORIA: Internazionali TIPO: Scientifiche invia articolo
 

GB; cannabis è droga ad alta pericolosità: nuova proposta di riclassificazione in classe "B"

fonte: The Guardian/ANSA

12-05-2008

Il Ministro degli Interni del governo britannico, Jacqui Smith, ha proposto di riclassificare la cannabis da droga di classe C, a bassa pericolosità, a droga di classe B, ad alta pericolosità, secondo quanto riportato dalla testata giornalistica
“The Guardian” (http://www.guardian.co.uk/society/2008/may/07/drugsandalcohol.drugspolicy).
La decisione nasce in seguito all’allarme lanciato dal governo inglese in merito alla forte diffusione dell’uso di skunk, una tipologia di cannabis molto più potente e dannosa, che rappresenta la droga “di inizio” tra i giovani, e alla necessità di mandare un messaggio inequivocabile e contrario all’uso di sostanze stupefacenti. Il governo infatti è intenzionato ad inasprire le leggi per l’uso di cannabis, soprattutto in presenza di aggravanti quali disordine pubblico e microcriminalità.
Il recente rapporto al Parlamento dell’Advisory Council on the Misure of Drugs (ACMD) rivela che l’80% della cannabis sequestrata appartiene alla varietà della marijuana, piuttosto che alla resina di hashish, molto più potente e con un contenuto di principio attivo (THC) due volte e mezzo superiore rispetto all’hashish. Una forte preoccupazione è espressa, infatti, in merito ai notevoli rischi per la salute e ai gravi sintomi psicotici che l’uso di cannabis comporta.



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CATEGORIA: Internazionali TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

Perchè dovremmo preoccuparci per la cannabis?

fonte: United Nations Office on Drugs and Crime

30-04-2008 Circa il 4% degli adulti nel mondo, quindi 162 milioni di persone, utilizzano almeno una volta all’anno la cannabis, rendendola così la droga illecita più utilizzata tra tutte. In alcuni paesi poi, dalle ricerche emerge che più della metà dei giovani l’hanno provata almeno una volta nella vita. In realtà, nonostante sia così impiegata, molte problematiche legate a questa sostanza non sono ancora state indagate. In particolare, d’interesse sono il potenziamento che ha subito negli ultimi anni e il legame esistente tra cannabis e malattia mentale. La ricerca ha dimostrato infatti che la cannabis è diventata più pericolosa. Studi di mercato compiuti tra i Paesi Bassi, gli Stati Uniti e il Canada, per esempio, hanno dimostrato che la potenza della cannabis sinsemilla, ricavata dalla fertilizzazione dei germogli della pianta femmina, si è raddoppiata. Questo ha come conseguenza che gli utenti avvertono, nell’utilizzo, effetti psicologici più potenti. Dalle ricerche effettuate emerge come gli effetti della cannabis sulla salute del sistema nervoso centrale possano essere molto più importanti rispetto a quello che si era sempre creduto
L’utilizzo di questa sostanza comporta notevoli rischi per la salute, anche quando viene utilizzata una sola volta. La cannabis infatti può dare effetti negativi, come ad esempio attacchi di panico, paranoia, sintomi psicotici ed altri effetti acuti sfavorevoli. La droga può precipitare in psicosi negli individui più vulnerabili, e intensificare i sintomi in pazienti con diagnosi di schizofrenia. La cannabis inoltre è maggiormente affumicata rispetto al tabacco, e contiene livelli più elevati di catrame, quindi mette gli utenti a rischio di cancro polmonare e altre malattie respiratorie. Inoltre i ricercatori hanno dimostrato che il rischio di diventare psicologicamente dipendenti è superiore rispetto a quanto si pensava. Gli utenti infatti utilizzano la cannabis, e non riescono a rinunciarvi nemmeno quando inizia ad influenzare negativamente altre aree della loro vita, come ad esempio il lavoro e i rapporti personali. Circa il 9% di coloro che fanno uso di cannabis diventano dipendenti, e negli ultimi anni in Europa e negli Stai Uniti è aumentata la richiesta di trattamento per i problemi cannabis-correlati.

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