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Redazione a cura dello Staff DRONET.

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Unione Europea: riparte HELP, campagna antifumo

fonte: Commissione Europea

03-03-2009
Riparte la seconda edizione della campagna “HELP – Per una vita senza tabacco” promossa dalla Commissione europea per il biennio 2009-2010, a cui aderiscono ben 27 stati membri.
Il fumo di tabacco resta infatti la prima causa di morte evitabile, e rappresenta una delle priorità nell'agenda di salute pubblica dell'Unione Europea. Ogni anno in Europa muoiono 19.000 non fumatori a causa del fumo passivo. Il fumo passivo è inoltre responsabile di numerose patologie e aumenta del 25% il rischio di malattie cardiache. Per questo la campagna si rivolge soprattutto ai giovani, tra i 15 e 34 anni, con l’obiettivo di scoraggiare l’uso di sigarette e tutelare le vittime del fumo passivo.
L’iniziativa propone tre spot che descrivono in modo grottesco la dipendenza da nicotina, oltre a numerose informazioni rivolte a target differenziati: chi non vuole iniziare a fumare, chi vuole smettere e chi, invece, subisce fumo passivo. Numerose le associazioni che sostengono il progetto, Emsa (European Medical Students Association), Ensa (Europea Nursing Students Association), Ifmsa (International Federation of Medical Students’ Association), Efpsa (European Federation of Psychology Students) e il Youth Forum Jeunesse. Il lancio ufficiale della nuova campagna è in programma per il prossimo 31 maggio, in occasione della Giornata mondiale senza tabacco.


Staff Dronet

CATEGORIA: Europee TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

EMCDDA: prevenire lo sviluppo della dipendenza

fonte: EMCDDA

27-02-2009
L’Osservatorio Europeo sulle droghe e sulle Tossicodipendenze ha pubblicato un nuovo documento monografico sulla prevenzione indicata: Preventing later substance use disorders in at-risk children and adolescents: a review of the theory and evidence base of indicated prevention. La monografia approfondisce il ruolo svolto dai fattori di rischio nello sviluppo di un uso problematico di droghe o di una vera e propria dipendenza, analizzando i disturbi comportamentali e psichiatrici che si manifestano durante l’adolescenza.
La prevenzione indicata rappresenta una branca relativamente nuova rispetto alla prevenzione universale e selettiva. La finalità principale è quella di prevenire lo sviluppo della dipendenza da sostanze stupefacenti, e si applica a soggetti che hanno già mostrato sintomi o segni di uso problematico di droghe, o che assumono comportamenti che possono predire una rapida evoluzione verso l’uso (ad esempio disturbi psichiatrici, abbandono scolastico, comportamenti antisociali). Concentrandosi sui fattori di vulnerabilità individuale, la prevenzione indicata si rivolge a singole persone, individuate attraverso un percorso di screening (valutazione professionale, segnalazioni da parte dei genitori, degli insegnanti, dei pediatri) o che richiedono spontaneamente aiuto.
Il documento descrive i modelli più efficaci per attività di prevenzione destinata a bambini e adolescenti vulnerabili, basati sulla ricerca scientifica più aggiornata, oltre ai risultati delle indagini più recenti sui fattori di rischio individuale e psicosociale e sui fattori protettivi. Viene inoltre esaminato il ruolo della neurobiologia dell’uso di droghe e dei disturbi comportamentali o psichiatrici dell’infanzia, che possono predisporre ad un uso problematico di alcol e droghe, e le questioni etiche che tali temi introducono.


Staff Dronet

CATEGORIA: TIPO: Focus Educatori invia articolo
 

Droga. L’Italia in prima linea alla conferenza di Shangai contro le tossicodipendenze

fonte: Dipartimento Politiche Antidroga

26-02-2009
Italia in prima linea alla conferenza di Shangai contro le tossicodipendenze. Più di cento paesi si sono riuniti a Shangai, oggi e domani, per celebrare il centenario della Conferenza Internazionale per il Controllo della Droga. Tra i partecipanti anche la delegazione italiana, inviata dal Sottosegretario Giovanardi, che è stata tra le tredici nazioni presenti alla prima edizione, svoltasi nella stessa sede, nel febbraio 1909.
«Il Governo italiano – ha spiegato il Capo delegazione, dottoressa Elisabetta Simeoni – ha adottato una posizione decisa contro l’uso di tutte le sostanze stupefacenti: ogni droga è in vario modo nociva e pericolosa e non può essere utilizzata neppure occasionalmente. Il Governo italiano considera inoltre fondamentale accrescere la consapevolezza della popolazione, soprattutto dei più giovani, sui danni causati dalle droghe».
I paesi partecipanti hanno sottoscritto una dichiarazione nella quale, oltre al sostegno ribadito alle Nazioni Unite per la lotta alla droga, è stato confermato l’impegno comune «a mobilitare risorse e a collaborare con l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine e con l’Ufficio sul controllo dei Narcotici».
I firmatari hanno infine chiesto al Governo della Repubblica Popolare Cinese che la dichiarazione, con i risultati della conferenza, siano presentati al segmento politico della 52° sessione della Commissione sui Narcotici. Il Sottosegretario Giovanardi ha dichiarato: «la partecipazione della delegazione italiana testimonia il nostro impegno costante nella lotta internazionale alla droga e nella cooperazione con tutti gli Stati che riconoscono tale pericolo come minaccia per l’intera umanità».


Staff Dronet

CATEGORIA: Internazionali TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

Nuovo rapporto ONU in materia di droghe

fonte: United Nations Office on Drugs and Crime

24-02-2009
In prossimità della commemorazione dei cento anni del sistema di controllo internazionale degli stupefacenti, l’ONU presenta il nuovo rapporto sulla situazione internazionale in materia di droghe: Report of the International Narcotics Control Board for 2008.
L’International Narcotics Control Board (INCB) è un organismo internazionale indipendente delle Nazioni Unite, per il contrasto dei traffici illeciti di sostanze stupefacenti e per il monitoraggio dell’implementazione delle politiche in materia droga a livello internazionale. Tale organismo può essere a ragione considerato uno dei maggiori traguardi del ventesimo secolo nella cooperazione internazionale, il 95% degli stati membri delle Nazioni Unite ne fa parte.
Le principali sfide che la comunità internazionale deve affrontare sono rappresentate dalle patologie legate alla diffusione del virus HIV e dell’epatite C. Infatti, sebbene il diritto a ricevere cure costituisca uno dei principali diritti umani riconosciuti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, tale diritto virtualmente non esiste in oltre 150 paesi e più 30 milioni di pazienti ogni anno non hanno diritto ad essere curati.
La cannabis rappresenta la sostanza illecita più diffusa e utilizzata a livello mondiale, con livelli di principio attivo (THC) considerevolmente più alti rispetto al passato, che hanno provocato un aumento delle richieste di trattamento presso i servizi per le tossicodipendenze. Questo fenomeno coinvolge soprattutto i giovani, particolarmente vulnerabili, e richiede con urgenza interventi di prevenzione primaria destinati ai giovani.
Un altro fenomeno preoccupante riguarda i drugstores online, che contribuiscono a promuovere l’uso di droghe soprattutto nei gruppi più vulnerabili della popolazione, in particolare i giovani. Il cyber crimine è fonte di preoccupazione crescente, poiché i trafficanti di droga sono tra i principali utilizzatori di messaggi internet criptati, in grado di eludere i controlli delle forze dell’ordine, per il commercio illegale e il riciclaggio di denaro.


Staff Dronet

CATEGORIA: Internazionali TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

Giovani afferenti ai servizi per le tossicodipendenze: quali problematiche?

fonte: Australian and New Zealand Journal of Psychiatry

19-02-2009
Una tra le prime indagini impegnate a tracciare il profilo dei giovani utenti che si rivolgono ai servizi per il trattamento della dipendenza da alcol e droghe, condotta in Nuova Zelanda, ha evidenziato la necessità di formulare trattamenti specifici adatti a questo gruppo d’età e in grado di affrontare in maniera efficace un’ampia gamma di problematiche che vanno ben oltre il consumo di sostanze.
Lo studio, realizzato dal Dipartimento Nazionale per le tossicodipendenze dell’Università di Otago, e pubblicato sulla rivista Australian and New Zealand Journal of Psychiatry, ha descritto il profilo di un gruppo di giovani utenti afferenti ai servizi, in prevalenza maschi (62%) di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La maggior parte dei giovani è giunta ai servizi perché segnalata dalla scuola, dai servizi sanitari, dal sistema giudiziario o dai servizi sociali, e solo una minoranza si è rivolta spontaneamente a tali strutture. Il 56,4% ha riportato condanne penali e quasi il 41% è stato assistito dai servizi sociali; è stata formulata una diagnosi di comorbilità di uso problematico di sostanze e di disturbi psichici per circa il 54% dei giovani esaminati.
Un dato preoccupante emerso dallo studio riguarda il basso numero di diagnosi di comorbilità psichiatrica e di uso di droghe; ciò suggerisce che la percentuale di uso problematico e disturbi psichiatrici è probabilmente più alta, rispetto a quanto registrato dallo studio, con gravi risvolti e un impatto negativo sull’esito dei trattamenti per i giovani.
Un altro dato allarmante riguarda il basso numero di utenti di genere femminile che prende parte ai trattamenti residenziali, a dispetto della crescita dei consumi di droghe in questo gruppo e del numero uguale di maschi e femmine che si rivolgono alle strutture specialistiche a livello ambulatoriale.


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CATEGORIA: TIPO: Focus Educatori invia articolo
 

Marijuana causa cancro ai testicoli

fonte: Cancer Journal

16-02-2009
Il consumo frequente e prolungato nel tempo di marijuana aumenta la probabilità di sviluppare una tra le forme più aggressive di cancro ai testicoli. Precedenti studi avevano già evidenziato che un uso frequente e regolare di questa sostanza danneggia il sistema endocrino e quello riproduttivo, compromettendo la fertilità maschile. Inoltre, negli ultimi 40-60 anni è stato osservato un aumento della prevalenza dei tumori germinali del testicolo in Europa, Canada, Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda, in coincidenza con una forte crescita dell’uso di marijuana in queste regioni.
I ricercatori del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle hanno condotto uno studio, pubblicato sulla rivista Cancer, coinvolgendo oltre 350 uomini di età compresa trai 18 e i 44 anni affetti da neoplasia testicolare e confrontandone le abitudini di consumo e l’età di primo inizio d’uso con un gruppo di volontari sani. Dall’analisi è emerso che il rischio di sviluppare questa forma di cancro è superiore al 70% tra gli utilizzatori di marijuana, ed è circa il doppio tra quanti hanno iniziato a fumare marijuana da adolescenti o usano questa sostanza almeno una volta la settimana, rispetto a chi non la ha mai utilizzata.
I risultati hanno anche evidenziato il collegamento tra uso di marijuana e la forma più aggressiva e rapida di tumore ai testicoli, il non seminoma. Questo tipo di neoplasia colpisce i giovani tra i 20 e i 35 anni, e rappresenta circa il 40% di tutti i casi di tumore testicolare.
“Il nostro studio non è il primo ad indicare che l'ambiente o lo stile di vita possono rappresentare fattori di rischio per lo sviluppo di tumori testicolari, ma questa è la prima volta che viene puntato il dito contro l’uso di marijuana” ha commentato il dottor Schwartz, epidemiologo e coordinatore dello studio.


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CATEGORIA: Internazionali TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

Sicurezza stradale, confisca dell’auto per chi guida sotto l’effetto di alcol o droghe

fonte: Dipartimento Politiche Antidroga

12-02-2009
Le nuove misure in tema di sicurezza stradale, apportate dal decreto legge 23 Maggio 2008 n. 92, a seguito del crescente numero di vittime per incidenti stradali provocati da guida in stato psicofisico alterato da alcol e droghe, hanno introdotto alcune norme modificative degli articoli 186 e 187 del Codice della Strada.
La normativa ha introdotto la confisca del veicolo per coloro che sono alla guida sotto gli effetti di droghe o in stato di forte ebbrezza etilica, con un tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l. La confisca del veicolo è stabilita dal giudice, che la deve disporre sia nei casi di “patteggiamento” sia nei casi di condanna; eccetto quelli in cui il veicolo appartiene a persona diversa da chi ha commesso il reato.
La sentenza della procura di Pinerolo, ha indetto l’asta per la vendita delle auto sequestrate e confiscate ai conducenti che hanno violato gli articoli 186 e 187 del Codice della Strada, ribadisce l’applicazione delle nuove norme e l’effettività della legge in materia. Il ricavato sarà devoluto al Fondo unico di giustizia, destinato a ricevere le somme di denaro acquisite dall’Autorità giudiziaria. La speranza è che grazie ad un mirato intervento del legislatore, sia possibile destinare tali somme all’implementazione delle misure di sicurezza stradale.
Nell’ambito delle misure e dei progetti volti a contrastare il fenomeno della guida sotto effetto di alcol e droghe rientra anche il progetto “Drugs on street”, un’iniziativa promossa dai Dipartimenti delle Dipendenze in collaborazione con le Forze dell’Ordine. Il progetto, iniziato in via sperimentale nell’agosto 2007 sul territorio della provincia di Verona, è a tutt’oggi in corso, e ha permesso di individuare su circa 1000 conducenti sottoposti agli accertamenti clinici e tossicologici un riscontro di positività ad alcol e droghe pari a oltre il 46% (circa un conducente su due risulta positivo). Le attività di controllo, ampiamente giustificate da tale dato, hanno permesso anche di individuare un certo numero di conducenti risultati negativi al test con etilometro ma che avevano assunto sostanze stupefacenti (circa il 20%) e che, quindi, durante i normali controlli su strada sarebbero tornati al volante in condizioni psicofisiche non idonee.
La speranza è che iniziative congiunte di questo tipo contribuiscano a ridurre il numero di morti e di feriti sulle strade italiane che, purtroppo, molto spesso coinvolgono giovani vite.


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CATEGORIA: Nazionali TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

Sigarette: "Il fumo uccide: difenditi!". Nuova campagna di comunicazione 2009.

fonte: Ministero della salute

09-02-2009
"IL FUMO UCCIDE, DIFENDITI!" è la nuova campagna di comunicazione antifumo del Ministero della Salute, presentata il 5 febbraio dal Sottosegretario alla salute Ferruccio Fazio presso la Sala stampa di Palazzo Chigi.
Il nuovo spot che si avvale della simpatia e della popolarità di un famoso attore e comico italiano, Renato Pozzetto, è chiaro e diretto: "Cancro ai polmoni? T-a-a-c!". "Malattie cardiache? T-a-a-c!". “Il fumo uccide: difenditi!” Renato Pozzetto sfila da un pacchetto una per una le sigarette e, elencando le malattie legate al fumo, se le getta alle spalle pronunciando la parola "Taac". Il messaggio è semplice e immediato: le sigarette danneggiano la salute non solo dei fumatori, ma anche di chi è esposto al fumo passivo. I principali destinatari della campagna sono infatti i fumatori abituali, ma anche i giovanissimi al fine di prevenire e contrastare l’esposizione precoce al fumo.
La comunità scientifica internazionale è unanime nel riconoscere che il fumo di tabacco rappresenti la principale causa di malattie e di mortalità prevenibile. In Italia attualmente si stimano circa 11,2 milioni di fumatori, pari al 22,0% dell’intera popolazione; circa 80.0000 decessi l’anno sono attribuibili alle conseguenze dell’abitudine al fumo.
L'assunzione costante e prolungata di tabacco è in grado di incidere sulla durata della vita media oltre che sulla qualità della stessa: 20 sigarette al giorno riducono di circa 4,6 anni la vita media di un giovane che inizia a fumare a 25 anni. Ovvero per ogni settimana di fumo si perde un giorno di vita.

Approfondimenti: Tabacco.


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La tossicodipendenza toglie sapore ai piaceri della vita

fonte: Archives of General Psychiatry

06-02-2009
I tossicodipendenti hanno una grande difficoltà a trarre piacere dagli stimoli positivi della vita quotidiana, è quanto emerge da un recente studio condotto presso l’Orygen Youth Health Research Centre dell’Università di Melbourne, Australia.
Lo studio, pubblicato su Archives of General Psychiatry, ha misurato l’attività cerebrale e la modulazione riflessa, espressiva ed esperenziale e le risposte attenzionali di un gruppo di pazienti in terapia sostitutiva per dipendenza da oppiacei e di un gruppo di controllo, sottoposti ad una serie di stimoli visivi, di valenza affettiva o correlata alla droga.
“Guardando immagini raffiguranti eroina, siringhe, persone che assumono droga, il gruppo di tossicodipendenti percepiva tali figure come piacevoli e gratificanti. Tali stimoli accendevano l’attività cerebrale, mentre di fronte a stimoli positivi e gradevoli (pietanze appetitose, cuccioli di cani, persone impegnate in attività divertenti), l’attività cerebrale dei tossicodipendenti era decisamente ridotta” afferma il prof. Dan Lubman, principale coordinatore dell’indagine.
I risultati dello studio dimostrerebbero che i consumatori di droga avrebbero una ridotta capacità di apprezzare i piaceri della vita quotidiana, e che l’attività cerebrale di queste persone sarebbe stimolata dalla prospettiva di continuare l’uso di droghe. Tuttavia, avverte Lubman sono necessari ulteriori approfondimenti per comprendere se la dipendenza da sostanze stupefacenti conduca a un minor piacere nella vita o se, piuttosto, l’assunzione di droghe serva a superare una pre-esistente mancanza di piacere.


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Effetti dell’esposizione prenatale alla cocaina

fonte: University of Buffalo

03-02-2009
L’esposizione prenatale alla cocaina comporta una compromissione del sistema cerebrale responsabile delle funzioni di regolazione comportamentale ed emozionale. La cocaina inibisce il riassorbimento delle monoamine nelle giunzioni presinaptiche e le regioni cerebrali ricche di monoamine sono proprio i principali centri coinvolti nelle attività di controllo e di reattività a situazioni di tensione.
Lo studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Buffalo di New York e pubblicato su Neurotoxicology and Teratology, si è proposto di esaminare il ruolo dell’esposizione prenatale alla cocaina e dei fattori di rischio associati alla reattività e al controllo infantili, in un modello di studio umano. Il sistema di controllo è composto da due componenti principali, la latenza e l’intensità di reazione a stimoli ambientali, e le risposte comportamentali e le strategie che modulano queste reazioni. L’ipotesi era che i bambini esposti alla cocaina dimostrassero una reattività e un eccitamento elevati e una minore capacità di controllo in situazioni di tensione/frustrazione.
I risultati dell’indagine, che ha coinvolto 167 coppie madre-neonato, hanno dimostrato come i neonati esposti precocemente alla cocaina reagivano negativamente con reazioni di rabbia e tristezza all’aumentare della tensione e in modo più rapido rispetto al gruppo di controllo. È stato inoltre osservato che mentre i neonati del gruppo di controllo cambiavano strategie per far fronte alla crescente tensione, i neonati esposti alla cocaina reagivano ripetendo sempre le medesime strategie. L’esposizione prenatale alla cocaina rende quindi i neonati più reattivi a situazioni di stress crescente, ma non sono in grado di variare il numero di strategie di controllo per far fronte a tali situazioni.

Per ulteriori approfondimenti visita COCAINA.


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