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Redazione a cura dello Staff DRONET.

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Alcol: stili di consumo in Italia

fonte: ISTAT

27-04-2009
Sebbene i consumi di alcol in Italia mostrino un trend sostanzialmente stabile negli ultimi dieci anni (1998-2008), le modalità e gli stili di consumo stanno progressivamente cambiando, soprattutto tra i giovani e i giovani adulti. I dati raccolti dall’Istat, nell’ambito dell’indagine “Aspetti della vita quotidiana” degli italiani, descrivono una riduzione nel decennio osservato della percentuale di consumatori giornalieri di alcolici (dal 33% al 28%), mentre aumenta quella dei consumatori occasionali (dal 37% al 41%).
Si consolidano modalità di consumo occasionali di alcolici, più vicine ad un modello di consumo di tipo nord europeo, soprattutto tra i giovani di 18-24 anni: i maschi in questa fascia di età che consumano alcol fuori pasto sono passati dal 39,9% al 49,4%, mentre per le coetanee femmine questo trend è ancora più evidente, dal 20,8% al 33,5%, rappresentando l’incremento maggiore rispetto al resto della popolazione.
Il cambiamento di abitudini riguarda non soltanto la frequenza e le circostanze di consumo, ma anche il tipo di bevande consumate: diminuiscono i consumatori di solo vino o birra, ed aumentano quelli che consumano solo altri alcolici (aperitivi, amari e superalcolici) o che combinano le due tipologie. Anche in questo caso i cambiamenti riguardano soprattutto la fascia d’età 18-24 anni: si riduce il numero di maschi che bevono solo birra (dal 13,3% al 7,5%) e vino e birra (dal 8,9% al 5,7%), mentre aumenta il consumo di solo aperitivi, amari e superalcolici (dal 3,2% al 6%). Anche tra le coetanee si osserva una riduzione delle consumatrici di sola birra (dall’11,7% al 6,6%) e vino e birra (dal 6,4% al 4,5%), mentre aumenta il consumo di solo aperitivi, amari e superalcolici (dal 7,6% al 10,5%), e dell’uso combinato di tutti i diversi tipi di bevande (dal 15,7% al 19,6%).
Preoccupante risulta la diffusione in Italia del consumo di alcolici tra i ragazzi di 11-15 anni, considerato che l’OMS raccomanda la totale astensione dal consumo di alcol fino ai 15 anni: il 19,7% dei maschi e il 15,3% delle femmine dichiarano di aver consumato una o più bevande alcoliche almeno una volta nell’anno.
Un altro comportamento a rischio, causa di numerose vittime, è rappresentato dalla guida in stato di ebbrezza alcolica: complessivamente il 18% dei guidatori abituali (persone di 18 anni e più che guidano l’auto almeno qualche volta alla settimana) ha un comportamento di consumo a rischio rispetto all’alcol, mentre tale quota è pari a 11,9% tra chi guida occasionalmente o non guida.


Staff Dronet

CATEGORIA: Nazionali TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

Sicurezza stradale: all'asta i veicoli di chi guida sotto l’effetto di alcol o droghe

fonte: Procura di Pinerolo
24-04-2009
La Procura della Repubblica presso il tribunale di Pinerolo ha indetto un’asta giudiziaria, che si terrà il giorno 27 aprile 2009, per la vendita delle auto sequestrate e confiscate ai conducenti che hanno violato gli articoli 186 e 187 del Codice della Strada, ribadendo l’applicazione delle nuove norme e l’effettività della legge in materia.
Il ricavato sarà devoluto al Fondo unico di giustizia, destinato a ricevere le somme di denaro acquisite dall’Autorità giudiziaria. La speranza è che grazie ad un mirato intervento del legislatore, sia possibile destinare tali somme all’implementazione delle misure di sicurezza stradale.


Staff Dronet

CATEGORIA: Nazionali TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

Ricerca: Dipendenza da videogame

fonte: Psychological Science

23-04-2009
Quante volte capita che i genitori esprimano preoccupazione definendo i propri figli “dipendenti” dai videogame. È solo un’esagerazione, nel senso che “mio figlio trascorre molto tempo a giocare con i videogame e non capisco il perché”, oppure l’uso compulsivo e persistente di questi giochi può corrispondere ad un comportamento patologico?
I risultati dello studio realizzato dal professor Douglas Gentile dello Iowa State University e pubblicati su Psychological Science, fornisce per la prima volta una descrizione rappresentativa delle abitudini dei giovani giocatori americani di videogiochi, del coinvolgimento dei genitori nel gioco, e delle percentuali di giovani che incontrano i criteri del DSM IV per il gioco patologico.
La dipendenza o i comportamenti di dipendenza comportano danni a molteplici aree di funzionamento psicologico, familiare, scolastico, lavorativo, sociale. La crescente richiesta di trattamento per la dipendenza da videogiochi ha spinto il professor Douglas a verificare se il gioco patologico per videogiochi può essere valutato in modo attendibile, se comporta sintomi o danni nelle aree citate o se, invece, questo comportamento non sia semplicemente isomorfico ad una gran quantità di tempo passata a giocare.
Lo studio ha coinvolto un campione rappresentativo a livello nazionale di giovani americani, con un’età compresa tra 8 – 18 anni; di questi l’8,5% sono giocatori patologici, circa un ragazzo su dieci. I giocatori patologici giocano in media con i videogame 24 ore la settimana, il doppio del tempo rispetto ai coetanei, e spesso le consolle sono nelle loro camere da letto. Questi giovani hanno spesso un basso rendimento scolastico e difficoltà a mantenere l’attenzione, e frequenti problemi di salute. I risultati dimostrano quindi che l’uso patologico o la dipendenza da videogame rappresentano una situazione ben diversa dall’uso frequente di videogiochi.


Staff Dronet

CATEGORIA: TIPO: Focus Educatori invia articolo
 

Tabacco e cancro, scoperti nuovi fattori predittivi

fonte: American Association for Cancer Research

21-04-2009

I livelli delle nitrosamine NNK e NNAL, derivate dalla combustione della nicotina nel tabacco e presenti nelle urine di un fumatore, indicherebbero il rischio di sviluppare un cancro ai polmoni a cui è esposta tale persona. I risultati dell’indagine, coordinata da Jian Yuan dell’Università del Minnesota di Minneapolis, sono stati presentati in occasione del convegno dell’American Association for Cancer Research a Denver appena conclusosi.
Lo studio ha esaminato l’associazione tra la presenza del metabolita NNAL e il rischio di sviluppare il cancro al polmone tra i fumatori appartenenti a due ampi studi di coorte, analizzando i dati riferiti a una popolazione di oltre 81.000 uomini e donne di età compresa tra i 45 e i 74 anni. I ricercatori hanno intervistato i partecipanti sullo stile di vita, la quantità di sigarette fumate, le abitudini alimentari, e sono riusciti a raccogliere oltre 50mila campioni biologici di sangue ed urina.
Sono stati monitorati tutti i casi di cancro al polmone e di decesso, e per identificare i rischi di sviluppo della malattia è stato condotto uno studio caso-controllo su 246 casi di neoplasia del polmone e 245 fumatori. I risultati emersi rivelano che i fumatori con livelli di NNAL e di cotinina più alti sono esposti ad un rischio 8,5 volte maggiore di sviluppare il cancro al polmone rispetto ai fumatori con metaboliti più bassi. Questi marcatori biologici non invasivi, hanno concluso i ricercatori, possono servire come punto di partenza per sviluppare un modello predittivo individuale di rischio di cancro al polmone nei fumatori.


Staff Dronet

CATEGORIA: Internazionali TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

Danni causati dall’esposizione prenatale alle amfetamine

fonte: Neurology

17-04-2009
L’uso di metamfetamine da parte di donne in età fertile sta causando una crescita del numero di bambini esposti alla sostanza in gravidanza. Lo studio condotto da un gruppo di ricercatori della John A. Burns School of Medicine in Honolulu e pubblicato sulla rivista American Academy of Neurology, ha indagato gli efetti dell’esposizione prenatale alle amfetamine sullo sviluppo neurologico infantile.
Impiegando tecniche di imaging a risonanza magnetica in diffusione, è stato calcolato il coefficiente apparente di diffusione (ADC) e sono state eseguite sequenze del tensore di diffusione (DTI) per formare diverse mappe dell’orientamento spaziale delle strutture della sostanza bianca in un gruppo di bambini esposti alla metamfetamina e in un gruppo di controllo.
Le risonanze hanno permesso di individuare una minore diffusione nei bambini esposti alla sostanza, corrispondente ad una maggiore densità dendritica e spinale, suggerendo alterazioni a carico della maturazione della sostanza bianca.
L'imaging a risonanza magnetica in diffusione misura la diffusione delle molecole d'acqua nei tessuti biologici. La tecnica di imaging del tensore di diffusione permette di esaminare le alterazioni neuronali a livello cerebrale, e di diagnosticare malattie che alterano la normale organizzazione o integrità della sostanza bianca cerebrale (come la sclerosi multipla).


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CATEGORIA: Internazionali TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

5 Maggio 2009: Appuntamento con il Sistema permanente di confronto e consultazione

fonte: Dipartimento Politiche Antidroga

16-04-2009
A seguito dell’impegno assunto dal Dipartimento Politiche Antidroga, già in sede di preparazione della V Conferenza Nazionale sulle Droghe tenutasi a Trieste, è stato avviato il processo di consultazione permanente che permetterà di continuare il confronto e il dibattito sui temi di principale interesse mediante una serie di ulteriori incontri.
Il primo incontro del Sistema permanente di confronto e consultazione si terrà a Roma il 5 maggio presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Due le tematiche che saranno affrontate nel corso della giornata di lavori: "I servizi pubblici: vecchi problemi, nuovi scenari e l’integrazione possibile" nel mattino, e "La cura delle dipendenze da sostanze in Italia " nel pomeriggio. L'iscrizione per partecipare all'incontro è obbligatoria. Programma ed iscrizione


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CATEGORIA: Nazionali TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

HIV: aumentano i nuovi casi di infezione nell’est europeo

fonte: Eurosurveillance

14-04-2009
L’epidemia di infezioni da virus HIV tra gli utilizzatori di droga per via iniettiva (IDU) continua a diffondersi a macchia di leopardo in differenti aree europee. Negli stati membri dell’Unione Europea e dell’Efta, ad esempio, i nuovi casi diagnosticati mantengono percentuali stabili o addirittura in diminuzione, mentre nelle regioni dell’est europeo si stanno osservando trend in crescita.
È quanto emerge da un recente studio condotto da ricercatori del Centro di monitoraggio europeo per le droghe e le tossicodipendenze pubblicato su Eurosurveillance, che evidenzia la necessità di rafforzare le esistenti misure di prevenzione per contrastare la diffusione dell’infezione HIV. In termini assoluti l’Ucraina è il paese dove si è registrato il più alto numero di nuovi casi di infezione diagnosticati nel 2007 (circa 7.000), seguita dall’Uzbekistan (1.800) e dal Kazakistan (1.250). La Russia non fornisce dati per il 2007, ma nel 2006 i casi di infezione ammontavano a quasi 11.200.
Numerosi altri paesi dell’est europeo, dove si registrano tassi di incidenza più bassi, mostrano tuttavia percentuali in crescita che suggeriscono un’espansione progressiva dell’infezione HIV in queste aree. I trattamenti terapeutici sostitutivi e i programmi di scambio di aghi e siringhe possono aver favorito la riduzione della trasmissione dell’infezione HIV nelle regioni dell’Unione Europea e dell’Efta. Pertanto emerge l’urgenza di implementare le linee guida internazionali per l’applicazione delle strategie volte a ridurre i danni causati dall’infezione HIV tra gli utilizzatori di droga per via iniettiva anche in questi paesi.


Staff Dronet

CATEGORIA: Europee TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

L’importanza del ruolo genitoriale per prevenire l’abitudine al fumo

fonte: BMC Public Health

10-04-2009
Se alcuni genitori si sentono insicuri rispetto alle loro possibilità di influenzare le abitudini dei figli adolescenti, i risultati di questo studio invece rafforzano e offrono un nuovo sostegno al loro ruolo educativo nei confronti dei propri figli per prevenire l’uso di tabacco. Gli adolescenti infatti non solo ascoltano le opinioni dei propri genitori a riguardo, ma sono anche favorevoli ad un loro intervento attivo per essere aiutati ad astenersi dall’uso., secondo quanto emerso dall’indagine pubblicata sulla rivista BMC Public Health.
Maria Nilsson, coordinatore dell’indagine svolta presso il Dipartimento di salute pubblica ed epidemiologia dell’Università di Umea in Svezia, ha condotto uno studio di prevalenza ripetuto per tre decenni attraverso un questionario postale che ha raggiunto complessivamente 13.500 giovani adolescenti di 13, 15 e 17 anni. L’obiettivo era quello di indagare quali fossero la percezione e le aspettative degli adolescenti rispetto ai provvedimenti presi dai genitori sul tema del fumo, e se fossero cambiate nel tempo.
L’atteggiamento degli adolescenti è migliorato nel tempo diventando più favorevole rispetto ad un intervento da parte dei genitori. Nel 2003 più dell’86% degli adolescenti, fumatori e non fumatori, si è dichiarato favorevole e ha sostenuto l’importanza dell’intervento genitoriale contro il fumo e ben l’85% ha dichiarato di aspettarsi dai propri genitori un comportamento analogo. Le modalità più apprezzate sono il dialogo e la persuasione (94%), fornire l’esempio evitando di fumare (87%), vietare ai propri figli di fumare in casa (86%).
I genitori dunque dovrebbero essere incoraggiati a intervenire per dissuadere i propri figli dal fumare, nel quadro di una più ampia strategia di prevenzione dell’uso di tabacco.


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CATEGORIA: TIPO: Focus Educatori invia articolo
 

Gli effetti dannosi dell’ecstasy: nuova rassegna sistematica

fonte: Health Technology Assessment

08-04-2009
Quali sono gli effetti dannosi a scapito della salute derivante dall’uso di ecstasy? Un’aggiornata rassegna sistematica della letteratura medica sugli effetti dell’uso ricreazionale di ecstasy evidenzia l’insorgere di significativi deficit delle funzioni neuro cognitive, in particolare la memoria verbale immediata e differita, e un’aumentata manifestazione di sintomi psicopatologici.
I risultati degli studi esaminati, categorizzati in tre diversi livelli di significatività, rivelano come gli utilizzatori di ecstasy presentino deficit significativi nei processi di attenzione, memoria, velocità psicomotoria, nelle funzioni esecutive. L’uso di ecstasy influirebbe inoltre sulla memoria verbale, rendendo difficoltosa la rievocazione immediata o differita nel tempo di vocaboli.
Compiti sperimentali finalizzati a valutare la memoria visiva e verbale, la working memory, i processi di attenzione, le funzioni esecutive, l’organizzazione percettiva, i livelli di depressione, di ansia e di impulsività, dimostrano che i rendimenti dei consumatori di ecstasy sono significativamente peggiori di quelli del gruppo di controllo, ma anche dei consumatori di altre sostanze illegali. Inoltre non emergono differenze significative rispetto ai deficit che colpiscono i consumatori di ecstasy rispetto agli ex-consumatori.
Studi retrospettivi basati sui dati dei pronto soccorso restituiscono un tasso di mortalità che oscilla tra lo 0-2% per ricoveri correlati all’uso di ecstasy. Le principali sintomatologie riscontrate causa di morte sono l’ipertermia e l’iponatremia, anche se i decessi a seguito d’assunzione sono rari e isolati. Il programma Health Technology Assessment (HTA), parte dell’Istituto Nazionale di Ricerca per la salute pubblica del Regno Unito, valuta l’impatto, l’efficacia e i costi dell’impiego di tecnologie in ambito sanitario per la promozione della salute, la prevenzione e il trattamento delle malattie, la riabilitazione e l’assistenza nel lungo periodo.


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CATEGORIA: Internazionali TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

Nuove sostanze psicoattive, nuove sfide legislative

fonte: European Legal Database on Drugs

06-04-2009
La legislazione in materia di sostanze stupefacenti necessita di definizioni legali specifiche per identificare le sostanze psicoattive da porre sotto controllo. Tuttavia queste definizioni possono indurre i trafficanti di droga a fornire nuove sostanze chimicamente modificate e con effetti psicoattivi similari, ma non soggette a controllo. Quando nuove sostanze psicoattive si affacciano sul mercato illegale delle droghe, il legislatore deve decidere se porre sotto controllo tali sostanze, e in caso di minaccia per la salute pubblica, deve poter agire rapidamente.
Uno studio comparativo dei sistemi e delle procedure legislative descrive la varietà dei metodi di controllo applicati nei differenti stati membri dell’Unione Europea, comprese le procedure di schedulazione permanente o per l’emergenza temporanea, per affrontare la sfida legislativa rappresentata dalle nuove sostanze psicoattive (Legal Responses to New Psychoactive Substances in Europe). Queste procedure possono essere efficaci nel giro di pochi giorni, o richiedere fino ad un anno prima di diventare effettive, impiegando anche sistemi di valutazione del rischio.
L’European Legal Database on Drugs (ELDD) è il database disponibile in rete dell’Osservatorio Europeo sulle Droghe e sulle Tossicodipendenze, che rende possibile la consultazione della legislazione nazionale sulle sostanze stupefacenti degli stati membri, e i più recenti studi e pubblicazioni in materia.


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