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Redazione a cura dello Staff DRONET.

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Minorenne mente, barista colpevole

fonte: TGCOM
09-07-2009
Cassazione: "Accertare età per alcol".
Prima di servigli degli alcolici, il barista deve sempre accertarsi che il cliente sia maggiorenne. Fino in fondo e chiedendogli i documenti. Se invece vende un bicchiere di vino ad un minorenne che gli ha raccontato una bugia aumentandosi l'età, l'esercente rischia conseguenze penali. Lo stabilisce la Cassazione confermando la condanna inflitta dal giudice di pace di Rovereto a un barista che aveva versato una birra a un 16enne.
Gli ermellini hanno applicato una linea dura nell'affrontare la causa. Del resto, il tema del consumo di alcolici tra giovani e giovanissimi è diventato una vera emergenza nazionale oggetto di campagne mediatiche, battaglie legali e provvedimenti normativi.
Il barista aveva tentato di difendersi in Cassazione sostenendo di avere espressamente chiesto l'età al ragazzo e di avere ricevuto come risposta che aveva più di 16 anni. Ma la Suprema corte ha respinto l'istanza. La legge, si legge nella sentenza dei giudici di piazza Cavour, "ha affidato al gestore di spaccio di bevande alcooliche una peculiare responsabilità". Di conseguenza, la "negligenza e imprudenza" del lavoro del barista "devono essere punite con severità".
L'esercente del locale, insomma, deve tassativamente chiedere i documenti prima di servire alcolici. Soprattutto se i suoi avventori sono presumibilmente minorenni. Per salvarsi dalla responsabilità penale, dice infatti la Cassazione, non basta avere chiesto semplicemente l'età del cliente.




CATEGORIA: Nazionali TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

Neurobiologia delle dipendenze: implicazioni etiche, sociali e politiche

fonte: EMCDDA

08-07-2009

La tossicodipendenza è un comportamento di ricerca compulsiva di sostanze psicoattive tale per cui, anche se una persona desidera interromperne l’assunzione, non riesce a smettere nonostante le conseguenze negative che spesso ne derivano. I progressi compiuti nel campo delle neuroscienze e della ricerca genetica ci permettono di comprendere meglio la tossicodipendenza e i cambiamenti innescati dall’uso di droghe nel cervello.
Tali progressi forniscono solide basi scientifiche per considerare la tossicodipendenza come un disturbo psichiatrico, di norma classificato come “malattia cerebrale cronica recidivante”. La ricerca neurobiologica suggerisce, inoltre, che un consumo cronico di droghe induca un neuro-adattamento a livello cerebrale e disturbi nella modulazione dei circuiti neurocognitivi coinvolti nella motivazione, nell’attenzione, nel controllo degli impulsi, nei processi decisionali.
Sulla base di tali sviluppi si delinea la possibilità di nuovi metodi di trattamento, talvolta anche controversi, sia a livello farmacologico che psicologico, e di nuove strategie di prevenzione. Al fine di sfruttare l’intero potenziale offerto dalla ricerca per il trattamento e la prevenzione della dipendenza, emerge la necessità di esaminare le implicazioni a livello etico e sociale di queste nuove tecnologie, e l’impatto che le neuroscienze possono avere sulla percezione e sulla risposta da parte della società rispetto all’uso di droghe e alla dipendenza.
Il presente documento - "Addiction neurobiology: Ethical and Social implication” – a cura dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze offre un’analisi dei principali sviluppi nel settore sottolineando l’importanza di valutare, sia in termini di sicurezza che di efficacia, le possibili implicazioni a livello etico, sociale e politico della ricerca neurobiologica per garantire la tutela dei diritti umani, del consenso, della libertà, dell’uguaglianza e della privacy.


Staff Dronet

CATEGORIA: Europee TIPO: Scientifiche invia articolo
 

Commissione europea: un’Europa senza fumo entro il 2012

fonte: Commissione europea

06-07-2009
La Commissione europea ha adottato una proposta di raccomandazione del Consiglio che sollecita tutti gli stati membri a varare, entro il 2012, strumenti legislativi per proteggere i loro cittadini dall'esposizione al fumo di tabacco. Il tabagismo rimane la principale causa di morti premature e malattie nell'Unione europea. Secondo stime prudenziali nel 2002 sono morti a causa dell'esposizione al fumo di tabacco 79.000 adulti (tra cui 19.000 non fumatori).
Tutti gli Stati membri dispongono di regolamentazioni volte a limitare l'esposizione al fumo passivo e gli effetti nocivi per la salute, ma la portata e le caratteristiche di tali norme sono diverse. Attualmente dieci paesi dell'UE dispongono di normative antifumo a carattere generale. Regno Unito e Irlanda sono gli stati che hanno adottato le disposizioni più rigorose, che prevedono il divieto assoluto di fumare nei luoghi pubblici chiusi, sui trasporti pubblici e sul luogo di lavoro. Da una recente indagine Eurobarometro emerge che le politiche antifumo godono di una popolarità crescente: l'84% degli europei è favorevole al divieto di fumare negli uffici e nei posti di lavoro chiusi, il 77% è a favore di ristoranti e il 61% di bar smoke free.
La raccomandazione presentata dalla Commissione europea sollecita gli stati membri ad adottare ed attuare, entro tre anni, gli strumenti legislativi necessari per proteggere appieno i cittadini dall'esposizione al fumo di tabacco nei luoghi pubblici chiusi, sul posto di lavoro e sui trasporti pubblici, come indicato all'articolo 8 della Convenzione quadro per la lotta contro il tabagismo. Si raccomanda, inoltre, di accrescere l'efficacia delle leggi antifumo mediante misure di sostegno come quelle volte a proteggere i bambini, a incentivare la cessazione dell’abitudine al fumo, a inserire sui pacchetti di sigarette immagini di avvertimento sui danni alla salute provocati dal fumo di sigaretta. Infine, si propone di rafforzare la cooperazione a livello europeo, istituendo una rete di centri di riferimento nazionali per la lotta al tabagismo.

Documenti allegati: convenzione quadro per la lotta contro il tabagismo.


Staff Dronet

CATEGORIA: Europee TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

Olanda: liberalizzazione droghe fallimentare

fonte: International Drug Policy Consortium
03-07-2009
Dopo un’attenta valutazione delle politiche adottate sinora in materia di droghe in Olanda, una commissione di esperti nominata dal governo ha concluso che la situazione attuale e la politica di tolleranza nei confronti delle droghe classificate “leggere” non sono più sostenibili e necessitano di forti cambiamenti.
La commissione ha chiaramente definito "insostenibile" l'attuale politica, invitando il governo a rivedere la distinzione tra droghe pesanti e droghe leggere e a creare una nuova lista unica. La commissione, inoltre, raccomanda un rafforzamento sui controlli per la gestione dei coffee shop, che potrebbero essere destinati a chiudere per far fronte ai disagi dovuti ai flussi continui di turisti che provocano seri problemi di ordine pubblico.
L'Olanda ha depenalizzato il consumo e il possesso di droga nel 1976. Il rapporto della commissione incontra il parere favorevole del governo sulla necessità di rivedere l’attuale politica in materia di droga e, in particolare, di risolvere la realtà dei coffe shop che dovrebbero rivolgersi soprattutto ai residenti locali e non rappresentare, invece, un’attrazione del turismo amante delle sensazioni forti.

Approfondimenti: Summary of Dutch drug policy review


Staff Dronet

CATEGORIA: Europee TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

Relazione annuale sullo stato delle tossicodipendenze in Italia

fonte: Staff Dronet

30-06-2009
La Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia per l’anno 2008, presentata questa mattina in conferenza stampa presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, descrive i nuovi fenomeni emergenti, le prevalenze d’uso di sostanze psicoattive, le implicazioni che ne derivano a livello sanitario e sociale, gli andamenti del mercato illegale della droga nel nostro paese.
Diminuisce l’uso di eroina e cocaina nei giovanissimi di età inferiore ai 19 anni, mentre nella popolazione sopra i 20 anni si osserva una tendenza contraria, ossia un incremento dell’uso di queste sostanze. Cresce complessivamente invece l’uso di cannabis: il 32% della popolazione generale (15 – 64 anni) e il 31,5% degli studenti (15 – 19 anni) dichiarano di averla usata almeno una volta nella vita, con percentuali di consumo più alte rispetto alla media europea.
Accanto alla crescita dei consumi di cannabis, nel 2008 si registra anche un forte aumento della produzione italiana di “super skunk”, una tipologia di cannabis con un’elevata concentrazione di principio psicoattivo e, quindi, più pericolosa per la salute, con coltivazioni autoctone concentrate soprattutto nel sud del paese.
Emerge inoltre una forte tendenza al policonsumo, ossia un utilizzo contemporaneo di più droghe, evidenziando come la cannabis sia una droga “trasversale”, molto spesso associata a cocaina ed eroina sia nella popolazione generale (rispettivamente 84,4% e 76,8% dei casi), che nella popolazione studentesca (rispettivamente 91,9% e 82,3% dei casi). Il periodo di latenza che intercorre dal momento di primo utilizzo, al momento in cui la persona tossicodipendente accede ai servizi per il trattamento, può essere molto lungo e raggiungere anche i 12 – 14 anni. Questo campanello di allarme evidenzia la necessità di rafforzare gli interventi di prevenzione e contatto precoce, necessari per ridurre i danni, ma anche i costi derivanti dall’uso di droghe.
Internet si afferma sempre più quale nuovo “luogo” di spaccio e commercializzazione di sostanze legali ed illegali: dalle farmacie online, dove è possibile acquistare farmaci senza prescrizione medica utilizzabili per scopi non terapeutici, ai drugstore, dove è possibile acquistare sostanze psicoattive e psicotrope illegali, oltre ai forum, blog e social network dove sono reperibili e si possono scambiare informazioni a riguardo.

Documentazione: Relazione annuale al Parlamento 2008; Sintesi della relazione; Slides presentazione dati; Comunicato stampa; Video conferenza stampa.


Staff Dronet

CATEGORIA: Nazionali TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

Cocaina e minori: linee di indirizzo per le attività di prevenzione e l’identificazione precoce dell’uso di sostanze

fonte: Dipartimento Politiche Antidroga

26-06-2009
La cocaina risulta, dopo la cannabis, la seconda sostanza illecita più utilizzata in Europa: l’ha utilizzata almeno una volta nella vita il 3,7% della popolazione generale tra i 15 e i 64 anni (oltre 12 milioni di persone), e il 5,3% dei giovani adulti (7,5 milioni di giovani, 15-34 anni). La prevenzione dell’uso di cocaina, soprattutto tra i giovani, rappresenta una priorità per tutte le organizzazioni che, a vario titolo, sono investite della responsabilità e dei conseguenti doveri di intervento in materia.
Le linee guida “Cocaina e minori”, realizzate a cura del Dipartimento Politiche Antidroga con il Patrocinio delle Nazioni Unite, della Fimp (Federazione Italiana Medici Pediatri), e in collaborazione con l’Age (Associazione Italiana Genitori) e il Moige (Movimento Italiano Genitori), delineano ed individuano i principali elementi su cui basare le politiche di prevenzione sui minori. Principali destinatari sono quindi i genitori, gli educatori, gli operatori sanitari, le Forze dell’Ordine, le Amministrazioni regionali e locali, le Amministrazioni centrali.
Le linee d’indirizzo per le attività di prevenzione e l’identificazione precoce dell’uso di sostanze affrontano numerosi temi, tra i quali: implementazione del ruolo della famiglia, impiego di strumenti multimediali, diagnosi precoce e supporto alle famiglie, programmi di allerta precoce per la responsabilizzazione dei genitori, servizi dedicati ai minori, applicazione delle leggi contro la promozione e la pubblicizzazione dell’uso di droghe, informazione e comunicazione mediatiche coerenti, controlli per droga e alcol sui guidatori minorenni, coinvolgimento del mondo dello spettacolo.
La pubblicazione contiene, oltre alle linee di indirizzo, una valutazione degli interventi di prevenzione e un corposo numero di allegati tra i quali spiccano: la guida per genitori, educatori e amministratori, basata sulla ricerca scientifica contenente indicazioni per prevenire l’uso di droghe tra i bambini e gli adolescenti; la raccolta dei materiali della campagna informativa nazionale; una guida per il trattamento individuale della dipendenza da cocaina attraverso il counseling.

Scarica il manuale, Presentazione manuale.


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CATEGORIA: Nazionali TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

Giornata mondiale di lotta alla droga

fonte: Staff Dronet

25-06-2009
Il 26 giugno si celebra la giornata internazionale contro il consumo e il traffico illecito di droga, stabilita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1987 con il fine di accrescere la consapevolezza dell’opinione pubblica rispetto a uno dei maggiori problemi della società a livello mondiale che riguarda, in particolare, i giovani. Il tema scelto dall’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (UNODC) per gli anni 2007-2009 è: “La droga ha il controllo sulla tua vita? La tua vita. La tua comunità. Non c’è posto per la droga”.
La campagna dell’UNODC si rivolge principalmente ai giovani, spesso a conoscenza degli effetti “piacevoli” delle droghe, ma all’oscuro dei danni che ne derivano per la salute. Gli effetti variano a seconda del tipo di droga assunta, della frequenza d’uso, della quantità, ma tutte le sostanze psicoattive hanno conseguenze immediate a livello fisiologico, oltre a impedire un normale sviluppo psicologico ed emotivo specialmente nei giovani. Una vita sana implica scelte rispettose dl proprio corpo e della propria mente.
Per l’occasione sono stati organizzati numerosi eventi per la sensibilizzazione dell’opinione pubblica anche nel nostro paese, concerti per coinvolgere i giovani a sostegno della prevenzione e di stili di vita liberi da droghe, convegni scientifici e seminari.
Questa mattina a Palazzo Chigi è stata presentata la nuova campagna informativa contro l’uso di droghe, con testimonial di eccellenza conosciuti a livello internazionale (Maldini, Gattuso, Kakà, Del Piero, Legrottaglie, Giovinco, Julio Cesar, Zanetti, Balotelli, Cordoba), che si sono prestati per questo importante obiettivo di prevenzione e promozione della salute. In tale occasione è stato presentato anche un nuovo documento, patrocinato dall’ONU, rivolto ai genitori, ai pediatri e agli educatori, contenente le linee guida in materia di prevenzione dell’uso delle sostanze stupefacenti da parte dei minori.


Staff Dronet

CATEGORIA: Internazionali TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

Avviata la preparazione del nuovo piano nazionale antidroga 2009-2012

fonte: Dipartimento Politiche Antidroga

22-06-2009
Si è svolto, a Roma, presso la Presidenza del Consiglio, il primo degli incontri per iniziare l’analisi e la stesura del nuovo Piano di Azione Nazionale Antidroga, organizzato dal Capo del Dipartimento delle Politiche Antidroga, Giovanni Serpelloni, a cui sono intervenuti molti dei rappresentanti delle amministrazioni centrali dello Stato, delle Regioni e delle organizzazioni del privato sociale.
Cinque le aree d’interesse: la prevenzione, la cura, il reinserimento, il monitoraggio, la repressione. L’originalità del Piano italiano sta nella previsione di azioni “trasversali” per coordinare i diversi interventi e di prevedere due livelli di programmazione ed articolazione: quello centrale e quello regionale.
Le Regioni infatti potranno successivamente articolare dei programmi regionali declinati in base ai loro specifici bisogni territoriali, creando così una reale azione concertata contro la diffusione della tossicodipendenza. «In questo modo - ha spiegato Serpelloni - ci proponiamo anche di riuscire a valutare gli esiti delle iniziative per monitorarne costi e benefici e modernizzare la raccolta dei dati, soprattutto per quanto riguarda la cura ed il recupero di queste persone. Fondamentale sarà il coinvolgimento di tutti nelle varie azioni previste, ed è per questo che abbiamo invitato gli attori coinvolti a partecipare a questa complessa programmazione.
Il Dipartimento - prosegue Serpelloni – ha attivato un percorso condiviso fra le varie istituzioni, superando inutili burocratismi e dannosi ideologismi per mettere nero su bianco i problemi reali legati al mondo della tossicodipendenza e per focalizzare una strategia coordinata che usi lo stesso linguaggio e consenta più velocemente di raggiungere con efficacia gli obiettivi prefissati. Per questo il Dipartimento ha messo a punto una road map che vedrà il prossimo incontro fissato per l’8 luglio. Serpelloni conclude con determinazione: “Non dobbiamo e non possiamo perdere tempo perchè la droga non dà tregua e noi non daremo tregua alla droga!».


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CATEGORIA: Nazionali TIPO: Comunicato Stampa invia articolo
 

Cannabis: alterazioni geniche DNA e cancro ai polmoni

fonte: Chemical Research in Toxicology

18-06-2009
Il fumo di cannabis altera la composizione genica del DNA aumentando il rischio di cancro. La dimostrazione della tossicità di questa sostanza giunge dai ricercatori del Department of Cancer Studies and Molecular Medicine dell’Università di Leicester (Regno Unito), che grazie a sofisticate metodiche analitiche che combinano metodi di cromatografia liquida e spettrometria di massa, sono riusciti a individuare le alterazioni del DNA provocate dal fumo di cannabis.
Mentre è stato dimostrato che le sostanze tossiche sviluppate dal fumo di tabacco possono danneggiare il DNA e aumentare il rischio di sviluppare cancro ai polmoni, sinora non sussistevano prove evidenti degli effetti del fumo di cannabis e, in particolare, della tossicità dell’acetaldeide presente sia nel tabacco che nella marijuana.
Lo studio, pubblicato su Chemical Research in Toxicology, ha dimostrato che il fumo di cannabis comporta significative implicazioni per la salute, soprattutto perché i consumatori tendono ad inalare il fumo in maniera più profonda rispetto ai fumatori di tabacco, aumentando i danni a carico del sistema respiratorio. Il danno provocato alle mucose bronchiali da 3 - 4 spinelli al giorno corrisponde a quello derivante da 20 o più sigarette al giorno. Infatti il fumo di cannabis, a causa di più bassi livelli di combustione, contiene il 50% in più di sostanze cancerogene rispetto al tabacco. I risultati dello studio, concludono i ricercatori, forniscono evidenze circa il danno potenziale del fumo di cannabis sul Dna e del fatto che il consumo di sigarette di marijuana è pericoloso per la salute poiché potrebbe innescare lo sviluppo di tumori.

Per ulteriori approfondimenti: Cannabis, scheda tecnica.

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CATEGORIA: Internazionali TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

V Conferenza: sintesi degli orientamenti

fonte: Dipartimento Politiche Antidroga

17-06-2009
Queste considerazioni sono state messe a punto sulla base delle conclusioni e delle sintesi delle sessioni di lavoro presentate durante la V Conferenza Nazionale sulle Politiche Antidroga (Trieste 12 – 14 Marzo 2009) a cui hanno partecipato 1400 operatori.
Sulla base dello svolgimento dei lavori e delle indicazioni date dagli operatori durante le pre-consultazioni, sono state identificate alcune aree di interesse prioritarie. A queste aree sono stati correlati alcuni macro obiettivi concreti, che rappresentano l’aspettativa e l’impegno che la Conferenza ha espresso, nel suo insieme di rappresentanze e nell’articolata e vivace discussione. Vengono inoltre indicate delle specifiche, frutto delle conclusioni emerse dalle sessioni di lavoro e dai documenti presentati, proposte allo scopo di concretizzare l’approccio e l’impegno che le organizzazioni dovrebbero, in responsabilità e competenza diretta, assumersi.
Questa “agenda” è un buon promemoria di quanto, per macro argomenti, è scaturito dalla Conferenza e di dove, secondo gli operatori e le maggiori organizzazioni partecipanti, bisognerebbe concentrare maggiormente l’attenzione e orientare i sistemi e gli interventi. La problematica più rilevante riguarda la difficile situazione derivante dall’attuale organizzazione ed impostazione delle politiche di programmazione territoriale sulle tossicodipendenze che risentono di una regionalizzazione che, ad oggi, non è stata ritenuta in grado di garantire una politica nazionale unitaria, coerente ed omogenea in tutte le Regioni e nella Pubblica Amministrazione. Emerge, quindi, la necessità di un maggior coordinamento centrale per ritrovare omogeneità e concretezza nelle strategie, negli interventi ed nelle azioni su tutto il territorio nazionale.


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