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Redazione a cura dello Staff DRONET.

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Rapporto mondiale sulle droghe ONU 2009

fonte: UNODC

28-07-2009
Cala il mercato mondiale di cocaina, oppiacei e cannabis, mentre preoccupa il grosso aumento della produzione e del consumo di droghe sintetiche (amfetamine, metamfetamine, ecstasy), soprattutto nei paesi economicamente più sviluppati. Questi i dati evidenziati nell’ultimo Rapporto mondiale sulla Droga 2009, a cura dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (UNODC), che descrive gli andamenti e le tendenze relative alla produzione, al traffico illecito e all’uso di sostanze stupefacenti.
“Il mercato globale della cocaina (50 miliardi di dollari) sta subendo uno sconquasso sismico” - sostiene il Direttore Costa - “il livello di purezza e i sequestri (nei principali paesi consumatori) sono in calo, i prezzi sono alti e i modelli di consumo in evoluzione”.
La produzione e l’uso di droghe sintetiche è in aumento nei paesi in via di sviluppo, specie nel sud-est asiatico, mentre tra i maggiori produttori di ecstasy emergono alcuni stati membri dell’Unione Europea.
La marijuana rimane la droga più coltivata e usata in tutto il mondo; i dati mostrano che è divenuta più nociva rispetto a quanto comunemente si crede. La media del contenuto di THC (principio psicoattivo) di marijuana idroponica è quasi raddoppiato nell’ultima decade, con gravi conseguenze per la salute a cui si è accompagnata, di fatto, una significativa crescita del numero di ricoveri nei pronto soccorso.
L’uso di droga deve essere trattato come una malattia ed è necessario garantire un accesso universale al trattamento farmacologico. Dal momento che le persone con gravi problemi di droga rappresentano una buona percentuale della domanda di droga, trattare questo problema è uno dei modi migliori per la contrazione del mercato. Il Rapporto dedica inoltre particolare attenzione all'impatto della criminalità correlata alla droga, e viene ribadito che, se anche i controlli hanno generato un mercato nero illegale di proporzioni macro-economiche che alimenta violenza e corruzione, la scelta di legalizzare le droghe rappresenterebbe “un errore storico”. Le droghe costituiscono un pericolo per la salute, ed è per questo motivo che devono rimanere sotto controllo.

Materiali: Sintesi delle principali tendenze, Report, Conferenza stampa.


Staff Dronet

CATEGORIA: Internazionali TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

Dipendenza da oppiacei: nuove linee guida internazionali dell’OMS

fonte: Organizzazione Mondiale della Sanità

27-07-2009
A livello mondiale si stimano 25 milioni di consumatori problematici di droghe, dei quali 15,6 milioni utilizzano oppiacei e 11,1 utilizzano eroina, rappresentando lo 0,3% della popolazione mondiale. La diffusione dell’epidemia di Hiv e della sindrome di immunodeficienza acquisita (AIDS) sono alimentate e ampliate da abitudini rischiose dei consumatori di droga per via iniettiva (scambio di strumenti infetti per l’assunzione di droghe) che sono la causa, ad esempio, del 30% dei nuovi casi di infezione da Hiv tra i tossicodipendenti da oppiacei in Africa subsahariana.
Il trattamento della dipendenza da oppiacei rappresenta un intervento efficace anche per ridurre la diffusione dell’Hiv. In quest’ottica, l’Organizzazione Mondiale della Sanità in collaborazione con l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine, ha pubblicato le linee guida internazionali per il trattamento farmacologico e psicosociale di persone con dipendenza da oppiacei.
Questo tipo di terapia prevede la combinazione di trattamenti farmacologici specifici e interventi psicosociali, volti a ridurre l’uso di oppiacei, i danni correlati e a migliorare la qualità di vita. Mentre il trattamento farmacologico prevede l’utilizzo di farmaci specifici quali il metadone e la buprenorfina, gli interventi psicosociali - incluso l’approccio cognitivo, quello comportamentale e la gestione delle contingenze – possono variare e rendere più efficace il trattamento. L’accessibilità ai servizi psicosociali dovrebbe essere disponibile per tutti i pazienti, e un rifiuto non dovrebbe negare l’accesso al trattamento farmacologico.


Staff Dronet

CATEGORIA: Internazionali TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

Aggiornamento “AREA NORMATIVA”

fonte: Staff Dronet

24-07-2009
Lo staff Dronet ha il piacere di segnalare un aggiornamento della sezione tematica “NORMATIVA”, dove è possibile segnalare gli aggiornamenti della normativa vigente, distinti per tipologia, relativi all’ambito delle sostanze stupefacenti e delle tossicodipendenze.

Consulta il database

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CATEGORIA: Nazionali TIPO: Aggiornamento del sito invia articolo
 

Prevenzione: efficacia degli interventi sulla famiglia per i figli di tossicodipendenti

fonte: Addiction

22-07-2009
I figli di genitori tossicodipendenti potenzialmente sono esposti ad un maggior rischio di sviluppare a loro volta una dipendenza da droghe. Tuttavia gli interventi di prevenzione rivolti alla famiglia e, in particolare a quelle in cui uno dei genitori è in terapia metadonica per dipendenza da eroina, si sono rilevati particolarmente efficaci nella riduzione del rischio a cui sono esposti i figli di sviluppare un uso problematico di droghe.
Uno studio del NIDA condotto tra il 1991 e il 1993 ha dimostrato come questo tipo di intervento riduca l’uso di droga da parte dei genitori e, contemporaneamente, migliora il comportamento dei figli. Al fine di valutare se gli effetti dell’intervento si protraessero nel tempo, i ricercatori hanno condotto uno studio di follow up durato 12 anni, mantenendo un’adesione pari all’85% dei bambini inizialmente coinvolti. Tra questi, il 59% ha manifestato i criteri di dipendenza da sostanze ma, complessivamente, le percentuali d’uso e di dipendenza erano simili tra questo gruppo e quello di controllo.
Tuttavia l’analisi secondo il genere ha dimostrato che i maschi coinvolti nel programma correvano un significativamente inferiore di sviluppare una dipendenza (soprattutto da alcol e marijuana), rispetto ai bambini del gruppo di controllo. Probabilmente perché, secondo gli autori, l’intervento insegnava ai genitori a gestire i comportamenti di esternalizzazione problematici, come ad esempio fare a botte con i propri coetanei, atteggiamenti più frequenti nei maschi.


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CATEGORIA: TIPO: Focus Educatori invia articolo
 

AIDS: V Conferenza International Aids Society, Città del Capo

fonte: International Aids Society

20-07-2009
Il nuovo obiettivo della lotta all'Aids è trovare nuovi farmaci per riuscire a scovare il virus Hiv. Di questo si parlerà nella quinta conferenza dell’International Aids Society, dal 19 al 22 luglio, a Città del Capo in Sudafrica.
“I benefici aggiunti, in termini di prevenzione, della terapia antiretrovirale rappresentano un razionale impellente per rinvigorire l’accesso alle cure per l’Hiv e per porre maggiore enfasi sulla necessità di evitare interruzioni all’accesso a farmaci salva vita” ha commentato il presidente dell’IAS, Julio Montaner, inaugurando la conferenza.
I farmaci antiretrovirali riducono la presenza del virus presente nell'organismo, aumentano la sopravvivenza, tuttavia non lo eliminano mai del tutto. Piccole quantità di virus restano infatti nell'organismo, annidate e nascoste in cellule e organi. Due, quindi, le principali sfide per la lotta all’Aids: rendere disponibili le cure a tutte le persone malate nel mondo, e sviluppare nuovi farmaci in grado di eliminare completamente il virus Hiv dall’organismo.
Numerosi i temi in agenda che verranno affrontati nel corso della conferenza, nell’ambito della ricerca clinica ma anche della politica, incluso l’impatto di fondi specifici destinati alla cura dell’AIDS per potenziare i sistemi sanitari, le disparità che emergono nelle linee guida per il trattamento dei pazienti Hiv positivi nel Nord e nel Sud del mondo, il concetto emergente di trattamento quale prevenzione, che riconosce il valore aggiunto della terapia antiretrovirale in termini di prevenzione.


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CATEGORIA: Internazionali TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

Raul Bova: "...è tutto finto, passa oltre!"

fonte: Dipartimento Politiche Antidroga

16-07-2009
In occasione della Giornata mondiale contro la droga Raoul Bova, noto attore italiano, si è prestato quale testimone d'eccezione per la campagna di informazione del Dipartimento Politiche Antidroga.
Lo spot è tratto dal film "Sbirri", un film-documentario sulla realtà della droga tra i giovani ambientato a Milano, e testimonia l'importante impegno sociale dell'attore in campagne di sensibilizzazione contro l'uso di droga.
Nello spot, l'attore si rivolge direttamente ai ragazzi e mima l'effetto ossessivo di droga e tecno-music insieme: "...e quando un ragazzo muore" urla, "si sono sbagliati loro, i ragazzi, non le droghe!". Il messaggio finale, destinato a diventare uno slogan: "E' tutto finto. Passa oltre!".

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CATEGORIA: Nazionali TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

Metamfetamine: una prospettiva europea nel contesto mondiale

fonte: EMCDDA e Europol

15-07-2009
Le metamfetamine sono gli stimolanti sintetici più abusati a livello mondiale, in molti paesi rappresentano la seconda sostanza illegale più diffusa dopo la cannabis. L’ampia diffusione è frutto sia di fattori storici che attuali: a partire dalla sintesi iniziale dall’efedrina nel 1919, l’utilizzo si è evoluto nel tempo.
Originariamente le metamfetamine venivano utilizzate a livello sperimentale per scopi medici; in seguito, durante la seconda guerra mondiale, sono state impiegate come stimolante per migliorare le prestazioni dei soldati. Alla fine degli anni ’40 diventano un farmaco a prescrizione medica di largo consumo fino a quando, a partire dagli anni ’70, sono state inserite nella lista delle sostanze illegali.
Questa monografia rappresenta la prima di una serie tematica dedicata alle droghe sintetiche illegali più diffuse (stimolanti di tipo amfetaminico ATP), a cura dell’Osservatorio europeo sulle droghe e sulle tossicodipendenze e dell’Europol. La pubblicazione descrive i trend principali osservati a livello mondiale e i recenti cambiamenti nelle modalità di spaccio internazionale dei precursori chimici, focalizzando poi la situazione a livello europeo.


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CATEGORIA: Europee TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

Efficacia dei programmi scolastici di prevenzione

fonte: NIDA

14-07-2009
Gli interventi di prevenzione attuati nell’ambito dei programmi scolastici, già nelle scuole elementari, risultano efficaci nel ridurre la manifestazione di comportamenti problematici negli studenti. Infatti, gli studenti di quinta elementare, che hanno partecipato a uno o più programmi di prevenzione negli anni scolastici precedenti, hanno metà delle probabilità di assumere sostanze, comportamenti violenti, o rapporti sessuali precoci rispetto ai coetanei che non hanno preso parte al programma.
Lo studio del National Institute on Drug Abuse (NIDA), che sarà pubblicato sul numero di agosto dell’American Journal of Public Health, ha coinvolto complessivamente 20 scuole elementari pubbliche, divise in gruppi sperimentali e di controllo. Gli interventi si basano su un programma di sviluppo sociale ed emotivo volto a rafforzare i comportamenti e gli obiettivi scolastici, articolati in lezioni interattive della durata di 20 minuti che affrontano temi quali l’auto-gestione responsabile, andare d’accordo con gli altri, l’auto-miglioramento. La realizzazione del programma richiede complessivamente un’ora la settimana, e viene svolto nelle classi prima e seconda elementare.
In seguito, sono stati intervistati 976 studenti di quinta elementari tramite questionario, rispetto all’uso di sostanze (incluso alcol e tabacco), a comportamenti violenti (ad es. avere un coltello o minacciare i propri compagni), a attività sessuale spontanea. Complessivamente, il numero di studenti che ha riferito tali comportamenti è piuttosto basso, tuttavia, gli studenti che hanno preso parte agli interventi di prevenzione hanno metà delle probabilità di assumere comportamenti a rischio rispetto ai coetanei che non hanno partecipato ad alcun programma.
“Lo studio dimostra che un programma scolastico di sviluppo sociale e caratteriale può avere un impatto concreto nella riduzione dei comportamenti problematici rilevanti per la salute pubblica, nei bambini in età scolare” ha concluso il dottor Flay, coordinatore dell’indagine.


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CATEGORIA: TIPO: Focus Educatori invia articolo
 

Disponibili on-line i poster presentati alla Conferenza di Trieste

fonte: Conferenza Nazionale sulle droghe

13-07-2009
Durante la V Conferenza Nazionale sulle droghe, tenutasi a Trieste il 12, 13, 14 marzo scorsi, è stata allestita una Sessione Poster presso il Foyer della Stazione Marittima.
Tali documenti sono stati rielaborati appositamente per essere consultati anche on-line, corredando ciascun poster con una scheda tecnica che ne descrive gli autori e i principali contenuti. I materiali sono consultabili ai seguenti siti:
www.conferenzadroga.it e www.conferenza.dronet.org.


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CATEGORIA: Nazionali TIPO: Notizia/informazione invia articolo
 

Cannabis: conseguenze neurobiologiche all’esposizione neonatale

fonte: European Archives of Psychiatry and Clinical Neuroscience

10-07-2009
Circa il 4% delle donne negli Stati Uniti consuma sostanze illecite, e la sostanza più frequentemente utilizzata durante la gravidanza è la cannabis (75%). In Unione Europea l’esposizione prenatale a cannabis oscilla tra il 2–5%, raggiungendo picchi del 13% nelle popolazioni a rischio.
Il potenziale impatto dell’uso materno di cannabis sullo sviluppo del feto solleva serie preoccupazioni, considerato che circa un terzo del THC presente nel fumo di cannabis attraversa la placenta e raggiunge il bambino. Numerosi studi descrivono un aumento della sofferenza fetale, un ritardo nella crescita e nello sviluppo neuronale. L’impatto patogeno dei fitocannabinoidi sul sistema nervoso centrale è causa, in soggetti esposti alla sostanza nella fase neonatale e durante l’adolescenza, di comportamenti impulsivi, deficit cognitivi e sociali, uso di droghe e disturbi psichiatrici (schizofrenia, depressione, ansia).
Uno studio, condotto presso il Dipartimento di psichiatria, farmacologia e neuroscienze della Mount Sinai School of Medicine di New York e pubblicato sulla rivista European Archives of Psychiatry and Clinical Neuroscience, esamina le conseguenze neurobiologiche derivanti dall’esposizione neonatale a cannabis sullo sviluppo dei sistemi di neurotrasmissione cerebrale. Questi circuiti neuronali meso-cortico-limbici diventano vulnerabili e, durante lo sviluppo o a seguito di agenti ambientali stressanti, possono influire sull’insorgenza e sul corso di patologie neuropsichiatriche. Infatti, sia gli studi su modelli animali che nell’uomo, evidenziano l’impatto permanente dell’esposizione prenatale ai cannabinoidi sul comportamento.


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