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01-12-2005
AUMENTANO COCAINOMANI IN CURA, SI SPERA IN UN VACCINO
Fonte: Ansa.it
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ROMA - Costa sempre di meno, rende piu' attivi ed efficienti, affina le percezioni sensoriali, si abbina bene ad altre sostanze, non viene associata all'idea della dipendenza e, infine, ormai abbonda sui mercati grazie ai massicci traffici illegali: per questi motivi, la cocaina sta soppiantando le altre sostanze stupefacenti nel consumo di adulti e adolescenti, con la conseguenza di infoltire l' ''esercito'' di persone che si rivolgono ai servizi pubblici per le tossicodipendenze.
L'allarme giunge oggi dal congresso della Federserd (federazione degli operatori dei servizi per le dipendenze), in corso a Palermo e dedicato proprio al tema della cocaina e del poliabuso. Se l'eroina continua a rappresentare la principale sostanza di consumo tra le persone che accedono ai trattamenti dei Sert (i servizi pubblici per le dipendenze), infatti, oggi circa il 12% dei pazienti trattati nei centri consuma cocaina, percentuale che sfiora il 40% se si aggiungono coloro, piu' numerosi, che associano alla ''neve'' altre sostanze come l'eroina o l'alcol.
Un problema che, secondo i dati della federazione, e' assolutamente trasversale, riguardando tutti i ceti e tutte le eta'. Un altro dato allarmante emerso dal convegno, infatti, e' quello dei minorenni venuti a contatto con la giustizia minorile e risultati positivi alle droghe: lo scorso anno erano 1.032, di cui l'82% di eta' compresa fra 14 e 17 anni. Il 9% di questi adolescenti consuma cocaina, il 21% assume piu' sostanze, spesso cannabinoidi (hashish e marijuana) e cocaina.
I consumatori di quella che un tempo era considerata la ''droga dei ricchi'', e' emerso, sono molto spesso ignari della pericolosita' per la salute di un uso prolungato di questa sostanza.
Contrariamente a quello che comunemente si pensa, la cocaina - e' emerso dal convegno - e' una sostanza capace di innescare una delle piu' alte forme di dipendenza psicologica. ''Il forte desiderio della sostanza - afferma lo psichiatra Michele Ferdico, del Sert di Sciacca (Agrigento) - puo' sconvolgere profondamente la mente di un cocainomane''. L'uso regolare e l'aumento delle dosi produce nel tempo nervosismo, tensione muscolare, irritabilita', sbalzi di umore; oltre la meta' dei consumatori piu' o meno regolari va incontro a fenomeni mentali di tipo dissociativo, come la paranoia. Per non parlare delle allucinazioni, come i famosi ''cocaine bugs'', gli insetti della cocaina che sembrano camminare sotto la pelle. Anche da un punto di vista organico, secondo gli specialisti e' da sfatare l'idea che la cocaina sia innocua: se viene sniffata, puo' provocare ulcerazione e necrosi delle mucose nasali; se iniettata puo' causare infezioni. Inoltre, puo' provocare ipertensione, aritmie cardiache, ischemia, ictus ed emorragia cerebrale. L'overdose di questa sostanza, di cui si parla molto poco, puo' portare al collasso e alla morte.
Le terapie per curare questa dipendenza, e' emerso, sono ancora piuttosto empiriche, e attualmente la prevenzione risulta essere lo strumento piu' efficace, ma e' allo studio un vaccino che rappresenta, e' stato sottolineato, la speranza per il futuro: capace di proteggere dagli effetti della cocaina gia' dopo tre mesi dalla sua somministrazione, la sua protezione potrebbe essere attiva anche a distanza di un anno.
Il vaccino ha superato con successo la prima fase di sperimentazione clinica sull'uomo, ma ha il limite si essere efficace solo sui cocainomani ''puri'', cioe' coloro che non abbinano la cocaina ad altre sostanze. Per questi ultimi, si sta dimostrando invece efficace - e viene gia' usata - la buprenorfina, farmaco antagonista per il trattamento dei dipendenti da eroina, che si e' rivelata migliore del metadone.
Per contrastare il fenomeno dilagante del consumo di una sostanza apparentemente innocua ma in realta' molto pericolosa, comunque, secondo gli operatori servono risorse adeguate. Bisogna, dicono, invertire la tendenza nello stanziamento dei fondi a sostegno dei servizi pubblici e privati. ''Da anni - denuncia il segretario nazionale di Federserd, Alfio Lucchini - e' in corso in Italia un depotenziamento e in alcuni casi lo smantellamento del servizio pubblico: negli ultimi 5 anni, di fronte al raddoppio dell'utenza dei Sert, si e' avuta una diminuzione degli operatori''.
''Si sta lasciando morire un modello di intervento faticosamente costruito, quello dell'integrazione pubblico-privato, che tutta l'Europa ci invidia''. Questo e' uno dei motivi che hanno spinto la federazione degli operatori a non partecipare alla Conferenza nazionale sulle tossicodipendenze, organizzata dal Dipartimento antidroga, che si terra', sempre a Palermo, dal 5 al 7 dicembre. L'altro riguarda la legge sulle tossicodipendenze: ''avevamo chiesto al governo - spiega Guido Faillace, vicepresidente di Federserd - un impegno sull'aspetto normativo, a poter lavorare insieme ai vari aspetti della legge. Siamo stati invece messi di fronte al fatto compiuto: ci hanno consegnato lo stralcio del ddl Fini 15 giorni prima della Conferenza e a pacchetto chiuso''.
Redattore: Staff Dronet
Indirizzo: Osservatorio Regionale sulle Diepndenze Regione Veneto, via Germania 20 37135 Verona
Email: info@dronet.org
 

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