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26-02-2005 Cerebrovascular perfusion in marijuana users during a month of monitored abstinence
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Fonte: Neurology
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Titolo originale e autori: -Ronald I. Herning, PhD, Warren E. Better, MS, Kimberly Tate, BS and Jean L. Cadet, MD
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Sulla rivista Neurology, la rivista ufficiale dell'Accademia americana di neurologia è pubblicata una ricerca che dimostra come l'assunzione persistente di marijuana indebolisca i vasi sanguigni del cervello e con essi le facoltà mnemoniche. Inoltre contribuisce all'insorgenza di ictus e problemi cardiovascolari.
Ronald Herning e i ricercatori del National institute on drug abuse di Baltimora, nel Maryland, hanno studiato per un mese il flusso ematico cerebrale di 54 fumatori di marijuana e di 18 non fumatori. I primi sono stati suddivisi in tre gruppi, in base alla media settimanale di "sigarette" fumate: fumatori moderati (da 2 a 15), fumatori incalliti (da 78 a 350), e un gruppo intermedio (da 17 a 70). La velocità del flusso ematico nelle loro arterie cerebrali è stata misurata con la sonografia doppler transcraniale, tecnica non invasiva fondata sull'omonimo apparecchio regolato su una frequenza di 2 Megahertz.
In tutti i soggetti la misurazione è stata eseguita all'inizio dello studio e, nei fumatori di marijuana, alla fine di un mese di astinenza.
Tanto all'inizio quanto alla fine del mese in questione, la velocità sistolica, quella corrispondente alla fase in cui il cuore pompa fuori il sangue, nei cultori dello spinello era chiaramente più elevata che nei 18 non fumatori presi come termine di paragone. In particolare, i primi presentavano un più alto indice di pulsatilità, che misura la resistenza al flusso del sangue, causata dal restringimento dei vasi sanguigni che ha luogo quando il sistema circolatorio perde la sua capacità di regolarsi. Come afferma Herning, "i fumatori di marijuana presentavano valori dell'indice di pulsatilità anche più elevati che nei soggetti con problemi di diabete e pressione alta, sebbene inferiori a quelli riscontrati nei casi di demenza.
“I risultati dello studio portano a concludere che il consumo di marijuana provoca anomalie nei piccoli vasi sanguigni del cervello, perché simili valori dell'indice di pulsatilità sono stati riscontrati in altri disturbi che possono colpirli".
I risultati sono ancora più significativi non solo considerando che sono stati riscontrati alla fine di un mese di astinenza dall'uso di marijuana, ma anche che non ha mostrato alcun segno di miglioramento l'indice di pulsatilità dei 20 soggetti che prima del periodo di un mese in cui hanno fatto da cavie per questa ricerca avevano fumato di più, mentre qualche effetto positivo dell'astinenza è stato verificato negli altri due gruppi, cioè gli 11 fumatori moderati e i 23 fumatori intermedi esaminati dai ricercatori.
Le conclusioni tratte da Herning e dai suoi colleghi sono perentorie: "L'uso persistente di marijuana è associato a un'accresciuta resistenza cerebrovascolare attraverso mutamenti che avvengono, in parte, nei vasi sanguigni o nel parenchima cerebrale. Queste scoperte contribuiscono a spiegare il deficit cognitivo osservato in un simile gruppo di consumatori di marijuana".
Il parenchima cerebrale è il tessuto nervoso che serve a trasmettere gli impulsi elettrochimici nel cervello. L'uso smodato di marijuana a lungo termine può quindi portare a problemi di memoria, oltre a pregiudicare in più modi la capacità di pensare, e può incrementare il rischio di ictus, proprio per i danni che arreca ai vasi sanguigni del cervello.
Il nuovo allarme su questa sostanza mette d'accordo scientificamente entrambe le sponde dell'Atlantico, visto che giunge circa due mesi dopo uno studio dell'Università di Maastricht, che ha accertato come il consumo di marijuana nell'adolescenza faccia lievitare le probabilità di sviluppare sintomi psicotici negli anni successivi, particolarmente in chi ha una storia personale o familiare di disturbi mentali.
Per leggere l'Abstract andare al sito http://www.neurology.org/ |
Redattore: Staff Dronet
Indirizzo: Osservatorio Regionale sulle Dipendenze Regione Veneto, via Germania 20 37135 Verona
Email: info@dronet.org
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