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11-04-2016 La ricerca di stimoli e l’impulsività sono collegati all’anatomia del cervello: nuove evidenze dalle neuroscienze
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Fonte: The Journal of Neuroscience
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Titolo originale e autori: Holmes AJ, Hollinshead MO, Roffman JL et al. Individual Differences in Cognitive Control Circuit Anatomy Link Sensation Seeking, Impulsivity, and Substance Use. J Neurosci. 2016 Apr 6;36(14):4038-49. doi: 10.1523/JNEUROSCI.3206-15.2016.- |
Impulsività, ricerca di sensazioni forti e abuso di sostanze psicoattive da molto tempo vengono considerati fattori tra loro correlati. Nonostante sia noto come gli individui che abusano di droghe agiscano impulsivamente e abbiano una neuroanatomia leggermente diversa, non è ancora chiaro se questi cambiamenti siano la causa o l'effetto dell'abuso.
Ricercatori della Yale University e dell’Harvard University and Massachusetts General Hospital di Boston (USA) hanno esplorato i correlati neuroanatomici della ricerca di sensazioni forti e dell’impulsività in giovani adulti sani (1.234 maschi e femmine tra i 18 e i 35 anni, senza storia di disturbi psichiatrici o di dipendenza da sostanze). La dimensione di particolari regioni del cervello è stata misurata utilizzando la risonanza magnetica (MRI). I partecipanti hanno inoltre completato questionari di valutazione dei tratti associati alla ricerca di sensazioni e all’impulsività.
Gli studiosi hanno scoperto come le persone che hanno riferito alti livelli di stimolazione o eccitazione avessero un ridotto spessore corticale nelle regioni del cervello associate con il processo decisionale e di autocontrollo. I legami più forti fra la ricerca di sensazioni forti e il ridotto spessore corticale si sono verificati in aree del cervello – il cingolato anteriore e la circonvoluzione frontale media – correlate alla capacità di regolare le emozioni ed il comportamento. Le variazioni di queste strutture cerebrali risultano correlate anche con la tendenza auto-riferita dai partecipanti ad agire d'impulso e con l'utilizzo intensificato di alcol, tabacco o caffeina.
“I risultati ci permettono di comprendere meglio – sottolinea in conclusione Avram Holmes, psicologo della Yale University – come una normale variazione nell’anatomia del cervello possa effettivamente influenzare sia le caratteristiche temperamentali, sia i comportamenti nell’ambito della salute, compreso l’abuso di sostanze psicoattive”.
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Redattore: Staff Dronetplus
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