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02-04-2014
Ecstasy e mefedrone, droghe stimolanti a confronto
Fonte: British Journal of Pharmacology
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Titolo originale e autori: A R Green, M V King, S E Shortall, K C F Fone. The preclinical pharmacology of mephedrone; not just MDMA by another name. British Journal of Pharmacology, 2014-


Il mefedrone è una droga sintetica stimolante della famiglia dei catinoni, attualmente controllata solo in alcuni Paesi (Italia inclusa), e per questo commercializzata sul mercato illecito come sostanza “sicura e legale”, in alternativa alle droghe stimolanti già tabellate, come l’ecstasy (MDMA). Ma, contrariamente alla credenza diffusa tra i consumatori, il mefedrone ha alcune importanti differenze rispetto all’ecstasy, secondo uno studio recentemente pubblicato nel British Journal of Pharmacology da Green e colleghi dell’Università di Nottingham.
Gli autori hanno esaminato i dati preclinici pubblicati sul catinone e hanno confrontato gli effetti farmacologici del mefedrone su animali da laboratorio con quelli prodotti dall’ecstasy.
Sia il mefedrone che l’ecstasy aumentano l'attività locomotoria e modificano la temperatura corporea. Tuttavia, gli studi preclinici indicano alcune differenze tra le due sostanze. In primis, il modo in cui il mefedrone interagisce con i trasportatori dei neurotrasmettitori e/o i recettori nel cervello fa sì che abbia una maggiore azione stimolante rispetto all'MDMA. Inoltre il mefedrone raggiunge rapidamente il cervello, producendo un effetto rapido, per venir poi velocemente metabolizzato ed eliminato: questo picco può portare ad una serie di sintomi d’astinenza acuti che non si verificano con l'MDMA, la quale ha tempi più lunghi di penetrazione nel cervello e un metabolismo più lento. Questa caratteristica comporta una tendenza da parte dei consumatori di mefedrone (come mostrato da alcuni studi), ad assumere dosi ripetute in brevi periodi di tempo, modalità di consumo che può indurre conseguenze negative gravi per la salute, oltre ad un elevato potenziale di indurre dipendenza dalla sostanza.
In conclusione, secondo gli autori, il mefedrone può lasciare i consumatori con sintomi d’astinenza acuti e ha un potenziale più elevato di sviluppare dipendenza rispetto all’MDMA, evidenze che sfatano la credenza dei consumatori di droghe che il mefedrone possa essere un’alternativa meno pericolosa all’ecstasy, ricordando che tutte le droghe sono pericolose, in particolare, se consumate dalle persone più giovani.
Redattore: Staff Dronet
Indirizzo: www.dronet.org
Email: info@dronet.org
 

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