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29-10-2013
Interazioni tra cervello alto e cervello basso: nuova teoria su come pensiamo
Fonte: online.wsj.com
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Titolo originale e autori: Top Brain, Bottom Brain: Surprising Insights Into How You Think - Stephen Kosslyn and G. Wayne Miller


Fino ad oggi, la principale suddivisione del cervello è stata quella tra emisfero destro e sinistro, teorizzata soprattutto a partire dagli studi di neuroscienze su persone prive di connessioni interemisferiche (split-brain). La parte destra del cervello è deputata al comportamento creativo, all’immaginazione e al ragionamento di tipo analogico, mentre la parte sinistra presiede al linguaggio, alla scrittura ed in essa trovano posto le abilità matematiche, scientifiche ed il ragionamento logico. I recenti studi condotti nell’ambito delle neuroscienze cognitive dall’equipe di ricerca guidata da Stephen M. Kosslyn, professore a Harvard, stanno però aprendo nuove strade verso una migliore interpretazione del funzionamento cerebrale. Nel corso delle loro ricerche, gli autori hanno notato che molte delle più importanti funzioni cognitive, hanno una via neurale situata nella parte inferiore del cervello ed un analogo funzionale che comprende invece le regioni cerebrali superiori. I diversi modi di interazione e l’utilizzo principale delle vie inferiori o di quelle superiori (cervello basso e cervello alto) sarebbero dunque caratteristiche prettamente individuali che risulterebbero in distinti modi di pensare e di agire. Gli autori distinguono un funzionamento di tipo dinamico (mover) in cui si verifica un utilizzo alternativo, sia del cervello alto che del cervello basso, un funzionamento riflessivo (perceiver) in cui avverrebbe un utilizzo modulare del cervello basso, ma non del cervello alto, un funzionamento creativo (stimulator) dove è invece la parte alta del cervello ad essere usata estensivamente. Nell’ultima modalità di interazione chiamata elastica (adaptor), a dispetto del nome, vi è uno scarso uso opzionale tanto del cervello alto che del cervello basso. Ogni tipo di funzionamento porterebbe ad un diverso pattern cognitivo e comportamentale: il cervello dinamico sembra predisporre alla pianificazione a lungo termine ed azioni costanti, con facile differimento della gratificazione, quello riflessivo si manifesta nell’esplorazione profonda dei propri pensieri e delle azioni, quello creativo si apre facilmente a spazi immaginativi, ed infine quello elastico che lavora nel “qui ed ora” ed è assorbito dal contingente e dalle richieste immediate dell’ambiente, senza operare pianificazioni a lungo termine.
Secondo gli autori, questa nuova elaborazione del funzionamento cognitivo, potrà in futuro integrarsi a quelle già note per aiutarci a comprendere meglio sia il funzionamento del cervello “sano”, che delle possibili psicopatologie.
Redattore: Staff Dronet
Indirizzo: www.dronet.org
Email: info@dronet.org
 

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