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02-05-2013
Regno Unito, prevalenza di HIV ed epatiti virali in soggetti che si iniettano anabolizzanti
Fonte: AIDS MAP
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Titolo originale e autori: Hope V et al. Prevalence of, and risk factors for, human immunodeficiency virus, hepatitis B and hepatitis C infections among men who inject image and performance enhancing drugs in England & Wales. 19th British HIV Association conference, Manchester, abs-


Le iniezioni di sostanze dopanti risulterebbero in aumento in Inghilterra e in Scozia. secondo quanto riferito da Vivian Hope del Public Health England , agenzia esecutiva del Dipartimento della Salute del Regno Unito, all’annuale conferenza dell’associazione inglese sull’HIV (BHIVA), affrontando un argomento che ha ricevuto poca attenzione nel corso degli anni. Al fine di migliorare l’aspetto fisico e le performance, anche in termini di forza, alcune persone si iniettano sostanze, scambiandosi talvolta aghi e siringhe.
Nell’ambito di questa indagine, sono stati prelevati campioni di saliva per l'analisi anticorpale, a 395 uomini che facevano uso di sostanze per via iniettiva (età media 28 anni, prevalentemente eterosessuali). La maggior parte degli uomini si era iniettato steroidi anabolizzanti (86%), ormoni della crescita (32%), mentre un numero minore aveva fatto uso di gonadotropina corionica umana (hCG), insulina o melanotan I/II. Metà del campione era ricorso all’iniezione di sostanze da meno di 5 anni; un terzo utilizzava più droghe a questo stesso scopo, il 5% non si era mai iniettato sostanze psicoattive, metà aveva anche sniffato cocaina nell’ultimo anno. Il 9% aveva riferito di aver scambiato aghi, siringhe o fiale, il 17% di aver ricevuto l’iniezione da un’altra persona nell’ultimo anno. Inoltre nel campione sono stati registrati comportamenti sessuali a rischio come il mancato uso del condom e numerosi partner sessuali nell’ultimo anno. Le analisi hanno rivelato la prevalenza di anticorpi per l’epatite B (8.8%), epatite C (5.5%) e HIV (1.5%): tali dati risultano essere considerevolmente alti rispetto alla popolazione generale.
Lo studio fa dunque il punto sui comportamenti legati all’iniezione di sostanze, ai comportamenti sessuali e all’uso di sostanze psicoattive, comportamenti che mettono le persone a rischio di infezioni. Le persone che assumono sostanze tramite iniezione per migliorare l’aspetto fisico e le performance presentano differenze rispetto a chi si inietta oppioidi, sia per quanto riguarda il processo di iniezione (in genere intramuscolare invece che endovenoso), sia per profilo sociale. Risulterebbero dunque meno facilmente individuabili, pertanto, conclude il ricercatore, sarebbe necessario che gli operatori nell’ambito delle strutture che effettuano test per HIV, siano consapevoli della possibilità di comportamenti a rischio in questa tipologia di pazienti.


Redattore: Staff Dronet
Indirizzo: www.dronet.org
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