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15-02-2013 Cocaina contaminata con levamisolo, i dati dagli ospedali americani
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Fonte: Annals of Emergency Medicine
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Titolo originale e autori: Vagi SJ, Sheikh S, Brackney M et al. Passive Multistate Surveillance for Neutropenia After Use of Cocaine or Heroin Possibly Contaminated With Levamisole.-Ann Emerg Med. 2013 Jan 25. pii: S0196-0644(12)01709-X. doi: 10.1016/j.annemergmed.2012.10.036. |
Consumatori di droghe che si presentano in ospedale con malattie infettive e/o lesioni cutanee sospette, potrebbero in realtà essere stati esposti al levamisolo, un vermicida ad uso veterinario, identificato come adulterante in numerose partite di cocaina ed eroina da strada, secondo quanto riportato sulla rivista Annals of Emergency Medicine, da Sara J. Vagi e collaboratori del Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta (USA). Il levamisolo può ridurre notevolmente il numero di globuli bianchi (agranulocitosi) diminuendo la capacità di contrastare le infezioni e la sua assunzione è stata correlata a vasculiti cutanee e leucoencefalopatie. Solo negli Stati Uniti, è emerso che a partire dal 2009, circa il 69% della cocaina e il 3% dell’eroina sequestrate dalle forze dell’ordine (DEA), risultavano contenere questa sostanza. Pertanto i ricercatori si sono proposti di studiare le caratteristiche demografiche, cliniche ed epidemiologiche della neutropenia correlata alla possibile esposizione al levamisolo in seguito al consumo di cocaina o eroina, attraverso la raccolta di informazioni disponibili presso diverse strutture sanitarie americane.
Dai dati raccolti tra ottobre 2009 e maggio 2010, sono risultati 23 casi di soggetti che si sono presentati presso strutture sanitarie negli Stati Uniti, con neutropenia inspiegabile o necrosi cutanea e che riferivano l’uso di cocaina o eroina nell'ultimo mese. In particolare più della metà presentava malattie infettive (n = 12), e quasi la metà riportava lesioni cutanee attive (n = 10). La maggior parte degli intervistati riferiva uso di cocaina più volte a settimana (n = 9), uso di cocaina per più di 2 anni (n = 6) e la preferenza per il crack rispetto alla cocaina (n = 6). Infine, nessuno degli intervistati era a conoscenza della possibilità di essere esposti al levamisolo attraverso il consumo di cocaina e della tossicità ad esso correlata. Secondo gli autori dunque, i medici dovrebbero sospettare l’esposizione al levamisolo in pazienti che usano droghe, in particolare cocaina, quando si presentano con neutropenia inspiegabile e aumentare la consapevolezza tra gli utenti di questo ulteriore rischio per la salute che va ad aggiungersi alla tossicità della droga stessa.
La presenza del levamisolo in reperti di cocaina da strada è in stretto monitoraggio anche in Italia, attraverso le attività del Sistema Nazionale di Allerta Precoce del Dipartimento Politiche Antidroga, che ne ha registrato la comparsa nel nostro paese a partire dal 2009.
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Redattore: Staff Dronet
Indirizzo: dronet.org
Email: info@dronet.org
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