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07-02-2013 Craving da sigarette, aree cerebrali coinvolte e nuovo potenziale trattamento
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Fonte: PNAS
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Titolo originale e autori: T Hayashi, J Hyun Ko, AP Strafella, A Dagher. Dorsolateral prefrontal and orbitofrontal cortex interactions during self-control of cigarette craving. PNAS January 2013- |
Utilizzando una tecnica non invasiva di stimolazione cerebrale - la Stimolazione Magnetica Transcranica oTMS – sarebbe possibile mitigare l’irresistibile desiderio di droga (craving) provato dai tossicodipendenti. E‘ quanto emerso da uno studio canadese pubblicato recentemente su PNAS da Hayashi e colleghi della McGill University.
I ricercatori hanno esplorato in 10 soggetti fumatori (tra i 20 e i 26 anni) il coinvolgimento di alcune aree cerebrali (lobo frontale) nel craving indotto da stimoli che ricordano la sostanza (ad esempio, vedere un pacchetto di sigarette), combinando la TMS e la Risonanza Magnetica funzionale (fMRI, una tecnica di neuroimmagine).
Ogni soggetto è stato sottoposto in giorni diversi a 4 sessioni di esperimento, che differivano in termini di disponibilità di sigarette (immediata o ritardata di 4 ore) e di tipologia di stimolazione (TMS reale o TMS finta). Dopo essere stati informati sui tempi di disponibilità di sigarette, ai soggetti veniva stimolata la corteccia prefrontale dorsolaterale (DLPFC) - un’area cerebrale importante per l’autocontrollo e la capacità di prendere decisioni - con TMS ripetitiva a bassa frequenza, nota per inibire temporaneamente l’attività dell’area stimolata. Dopo la TMS, i soggetti sono stati sottoposti alla fMRI mentre vedevano video con immagini legate al fumo e video con immagini neutre. Subito dopo la visione veniva inoltre valutato il livello soggettivo del desiderio di fumare.
I risultati dei dati comportamentali e di neuroimaging, combinati con l’inattivazione della DLPFC, hanno messo in luce le modalità con cui gli stimoli droga-correlati e il contesto possono combinarsi nel condurre l’abitudine al fumo: l’inibizione della DLPFC con la TMS ha ridotto il desiderio e l'attivazione delle aree cerebrali ad esso associate, anche quando ai soggetti era concesso di fumare subito dopo. Inoltre, la fMRI ha mostrato che, in tutte le condizioni, il segnale più proporzionale al desiderio soggettivo era situato nella corteccia orbitofrontale mediale.
Il presente studio supporta dunque l’applicazione della TMS come possibile terapia contro le dipendenze, e si aggiunge agli studi clinici in cui la TMS è già stata sperimentata per valutare l’efficacia nel ridurre l'intensità del desiderio che porta a far uso di droga. L’interesse in questo ambito è alto anche in Italia con ricerche in corso finanziate dal Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
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Redattore: Staff Dronet
Indirizzo: dronet.org
Email: info@dronet.org
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