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27-12-2012 Monitoring the Future, preoccupa il consumo di marijuana tra gli adolescenti americani
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Fonte: NIDA
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Il NIDA ha reso pubblici i risultati dell’indagine denominata “Monitoring the Future”, realizzata a partire dal 1975 dall’Università del Michigan. Quest’anno i questionari sul consumo di droghe, alcol e sigarette sono stati sottoposti, a partire dall’inizio del 2012, a 45.449 studenti provenienti da 395 scuole pubbliche e private degli Stati Uniti.
I risultati pubblicati sul sito del NIDA, focalizzano l’attenzione sull’uso di marjuana tra gli adolescenti di età compresa tra i 13 e i 17 anni. Dalle analisi dei dati emerge che il 6,5% degli studenti che frequentano le scuole superiori fumano tutti i giorni marjuana contro il 5,1% rilevato cinque anni fa. Di questi, quasi il 23% ha dichiarato di aver fumato nel mese precedente all’indagine e circa il 36% ha dichiarato di aver fumato nell’anno precedente. L’uso della sostanza si intensifica dopo la terza media, età in cui solo l’1,1% degli alunni ha riferito un uso quotidiano e il 6,5% ha dichiarato l’uso di marjuana nel mese precedente al questionario mentre più dell’11% degli alunni tredicenni hanno affermato di aver fatto uso di marijuana nell’ultimo anno. Lo studio ha evidenziato inoltre che la percezione della nocività della marjuana nei ragazzi è in ribasso e questo implica un potenziale aumento dell’uso in futuro. Solo il 41,7% degli alunni tredicenni vedono l’uso occasionale della cannabis come dannoso, e solo il 66,9% degli alunni, considera dannoso l’uso giornaliero di cannabis. La percezione dei danni poi, risulta diminuire con l’aumento dell’età degli studenti e a circa 17 anni, solo il 20,6% considera l’uso occasionale della marjuana come nocivo prevalenza più bassa registrata dal 1983, e il 44,1% reputa l’uso regolare nocivo, anche questo dato risulta il più basso dal 1979. Per contro, uno studio finanziato dall’Istituto di Sanità Pubblica americana ha dimostrato che i soggetti che hanno fatto uso regolare di cannabis, seguiti anche nell’età adulta, hanno mostrato un calo significativo del Q.I. tra i 13 e i 38 anni con una media di 8 punti per i soggetti che hanno fatto un uso continuato di cannabis. Dai risultati, si evince che coloro che hanno utilizzato marjuana molto prima dei 18 anni, quando il cervello è ancora in via di sviluppo, hanno ridotte capacità di apprendimento che si osserva anche dopo aver smesso di fare uso di tale sostanza. La dott.ssa Volkow direttore del NIDA, ha dichiarato che sono sempre più preoccupanti i risultati sull’uso regolare o giornaliero della marjuana che priva molti giovani del loro potenziale intellettivo. Ha inoltre affermato che il THC, principale componente psicoattivo della marjuana, altera la capacità dell’ippocampo che è un’area del cervello relativa all’apprendimento e alla memoria. Inoltre il direttore del NIDA ha affermato che l’uso continuato di cannabis aumenta il rischio che il soggetto diventi dipendente da altre droghe.
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Redattore: Staff Dronet
Indirizzo: Programma Regionale sulle Dipendenze
Email: info@dronet.org
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