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30-10-2012
MDPV, “sali da bagno” pericolosi come la cocaina
Fonte: Neuropsychopharmacology
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Titolo originale e autori: Baumann M H et al., Powerful Cocaine-Like Actions of 3,4- Methylenedioxypyrovalerone (MDPV), a Principal Constituent of Psychoactive ‘Bath Salts’ Products-Neuropsychopharmacology (2012), 1–11.


L’MDPV, uno dei costituenti più comunemente riscontrati in droghe sintetiche vendute impropriamente come “sali da bagno”, produrrebbe effetti analoghi alla cocaina. E’ quanto evidenziato da una nuova ricerca del NIDA, l’istituto americano sulle droghe e le tossicodipendenze, che ha studiato l’attività dell’MDPV (il 3,4-metilendiossipirovalerone) in esperimenti in vitro e su modelli animali.
L’MDPV è un analogo di struttura del catinone, una molecola di origine naturale simile alle amfetamine (chimicamente è un beta-cheto derivato dell’amfetamina), con proprietà stimolanti. Negli ultimi anni sono emersi sulla scena delle droghe numerosi analoghi sintetici del catinone, commercializzati attraverso Internet o smart shop come “sali da bagno” ed etichettati come “non per uso umano”, ma promozionati come droghe, tra i quali proprio l’MDPV. Le informazioni sulla farmacologia e tossicologia di queste molecole sono scarsissime, tuttavia, la diffusione e i casi di intossicazione correlati alla loro assunzione, registrati anche in Italia attraverso il Sistema Nazionale di Allerta Precoce del Dipartimento Politiche Antidroga (casi che hanno condotto a rendere l’MDPV e altri catinoni, illegali nel nostro Paese), ne ha aumentato l’interesse della comunità scientifica, che ha iniziato a studiarne le proprietà.
La ricerca del NIDA pubblicata in questi giorni sulla rivista Neuropsychopharmacology, mostra come l’MDPV risulti potenzialmente pericoloso, con effetti analoghi se non superiori a quelli prodotti dalla cocaina, in un test su roditori. Nello studio è stato osservato che l’MDPV prolunga gli effetti di due importanti neurotrasmettitori, la dopamina e la norepinefrina, bloccandone il riassorbimento nel cervello, conducendo ad iperattività, tachicardia ed un aumento della pressione sanguigna, sintomi che possono rivelarsi molto pericolosi per gli assuntori. Lo studio a firma di Michael Baumann e collaboratori, inoltre, pur se condotto su animali, indica che questa sostanza attraverso la stimolazione della trasmissione di dopamina, predice un serio potenziale di abuso e fornisce il meccanismo per comprendere gli effetti avversi osservati nei soggetti consumatori di questi “sali da bagno”.
Redattore: Staff Dronet
Indirizzo: Programma Regionale sulle Dipendenze
Email: info@dronet.org
 

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