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09-07-2012 Nuova ricerca, identificato sito d'azione del GHB nel cervello
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Fonte: PNAS
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Titolo originale e autori: Absalom N, Eghorn LF, Villumsen IS et al. alfa4betagammaGABAA receptors are high-affinity targets for gamma-hydroxybutyric acid (GHB).-Proc Natl Acad Sci U S A. 2012 Jul 2. [Epub ahead of print] |
Pubblicata sulla rivista scientifica PNAS – Proceedings of the National Academy of Sciences, una ricerca che descrive l'individuazione del sito d’azione dell’acido gamma-aminobutirrico nel cervello, sostanza meglio nota con la sigla GHB. Il GHB è una molecola fisiologicamente presente nell’organismo umano e scoperta negli anni sessanta. Agisce nel cervello, legandosi a siti la cui attivazione è responsabile dell’azione sia fisiologica che farmacologica della sostanza. Questa azione è alla base del suo potenziale uso clinico-farmacologico, tuttavia il meccanismo che spiega come tale sostanza agisce non è ancora del tutto chiaro. Lo studio è nato da una collaborazione tra ricercatori danesi e australiani ed ha permesso, attraverso l’uso di analoghi sintetici del GHB, di individuare dei siti di azione specifici per questa sostanza nel cervello. In particolare sono state individuate delle sotto-unità del recettore GABA di tipo A responsabili della farmacologia e fisiologia del GHB. Come spiegato da uno degli autori dello studio, Laura Friis Eghorn in una nota della University of Copenhagen in Danimarca, il GHB è una sostanza registrata in vari Paesi come farmaco per il trattamento dell’alcolismo e alcuni disturbi del sonno, ma il rischio di uso improprio presenta delle difficoltà. Il GHB infatti è anche usato fuori dal controllo medico in ambito ricreazionale per gli effetti euforizzanti e, a seconda delle dosi, effetti sedativi, tanto che risulta noto non solo come “droga dello sballo”, ma anche come “droga dello stupro”, in quanto la sua somministrazione riduce le capacità di difesa della vittima. Minime differenze nel dosaggio di assunzione possono condurre a gravi intossicazioni anche fatali e al giorno d’oggi non sono disponibili antidoti contro questa molecola.
Nel lungo termine, la comprensione del meccanismo di azione del GHB nel cervello permetterà di sviluppare sostanze con una analoga farmacologia ma senza gli effetti collaterali del GHB per il potenziale uso nel trattamento della narcolessia e dell’alcolismo, ma anche aiutare nell’individuazione di possibili antidoti contro il GHB.
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Redattore: Staff Dronet
Indirizzo: Programma Regionale sulle Dipendenze
Email: info@dronet.org
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