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31-05-2012 Giornata mondiale senza tabacco: no alle interferenze dell’industria del tabacco
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Fonte: WHO
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Si celebra oggi la giornata mondiale senza Tabacco. Il fumo è la principale causa di molte malattie gravi, invalidanti e mortali: patologie cardiovascolari (infarto, ictus), malattie respiratorie (asma, bronchite cronica, enfisema polmonare), tumori in vari organi (non solo al polmone, ma anche al cavo orale, faringe, laringe, esofago, pancreas, reni, vescica). Già oggi nel mondo il fumo uccide quasi 6 milioni di persone ogni anno, 80.000 solo in Italia.
Nel nostro paese i fumatori sono il 22,3% (circa 11,6 milioni) di cui 7,1 milioni uomini (28,4%) e 4,5 milioni di donne (16,6%) (Fonte: ISS). La giornata, istituita dall’Organizzazione mondiale della sanità, focalizza quest’anno l’attenzione sulle Interferenze dell’Industria del Tabacco".
La campagna ha l’obiettivo di denunciare e contrastare le tattiche sempre più aggressive messe in atto dalle multinazionali del tabacco per indebolire le misure che vogliono evitare l’inizio di questa dannosa abitudine e per ostacolare le politiche contro il tabacco dei Paesi aderenti alla Convenzione dell’OMS.
In passato, le multinazionali del tabacco hanno nascosto all’opinione pubblica le informazioni relative alla pericolosità del fumo e alla presenza di migliaia di agenti tossici e cancerogeni. Ad esempio, l’industria del tabacco già negli anni ’50 era a conoscenza che la pianta del tabacco concentra nelle proprie foglie il polonio 210 (sostanza radioattiva contenuta nei fertilizzanti chimici), ma si guardò bene dall’informarne l’opinione pubblica. Nel 1982, 30 anni dopo, il New England Journal of Medicine ha pubblicato una ricerca che dimostrava che chi fuma un pacchetto di sigarette al giorno assorbe, in un anno, la stessa quantità di radiazioni pari a 200 radiografie al torace.
Per anni i produttori di sigarette hanno negato che la nicotina fosse in grado di provocare dipendenza, finché intorno alla metà degli anni ’90 hanno dovuto ammettere che non solo lo sapevano, ma addirittura aggiungevano degli additivi nelle sigarette (ad es. l’ammoniaca) per favorire l’assorbimento rapido della nicotina nel cervello e quindi aumentare la capacità di creare rapidamente dipendenza. Purtroppo l’opinione pubblica, soprattutto quella dei Paesi del Sud del Mondo, è completamente all’oscuro delle strategie che l’industria del tabacco adotta per contrastare le politiche di prevenzione proposte dall’OMS, così le multinazionali continuano a investire somme ingenti per pubblicizzare il fumo, utilizzando spesso i divi dello schermo che vengono lautamente pagati per fumare nei film.
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Redattore: Staff Dronet
Indirizzo: Programma Regionale sulle Dipendenze
Email: info@dronet.org
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