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23-02-2012
Biomarker del rischio familiare di tossicodipendenza
Fonte: Science
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Titolo originale e autori: Ersche KD, Jones PS, Williams GB, Turton AJ, Robbins TW, Bullmore ET. Abnormal brain structure implicated in stimulant drug addiction. Science. 2012 Feb 3;335(6068):601-4.-


Le persone a rischio di tossicodipendenza hanno generalmente una carente capacità di autocontrollo, che potrebbe riflettere uno scarso coinvolgimento dei circuiti cerebrali prefrontali nella regolazione del comportamento.
Le droghe stimolanti come la cocaina, rinforzano la ricerca della sostanza perché agiscono direttamente sui circuiti cerebrali implicati nella motivazione (sistema limbico e striato) e alterano i sistemi di controllo nella corteccia prefrontale. Il malfunzionamento di questi circuiti potrebbe aumentare la vulnerabilità ai cambiamenti neuroadattivi indotti dalle droghe stimolanti e facilitare lo sviluppo della tossicodipendenza. Poiché la struttura cerebrale è, in larga misura, ereditata e potrebbe sussistere la possibilità che vi sia familiarità per tossicodipendenza, sembra plausibile una potenziale influenza genetica sui comportamenti di dipendenza.
Un recente studio condotto da Karen Ersche e colleghi del Behavioural and Clinical Neuroscience Institute and Department of Experimental Psychology, University of Cambridge, e pubblicato sulla rivista Science, ha confrontato la struttura cerebrale e la capacità di controllo del comportamento di 50 soggetti sani e 50 coppie di fratelli biologici. Nelle coppie di fratelli e sorelle, uno era dipendente da droghe stimolanti, l’altro non usava alcool né droghe.
I ricercatori hanno misurato i tempi di reazione ad un compito di controllo motorio inibitorio e, con la risonanza magnetica strutturale, hanno analizzato l’integrità della sostanza bianca cerebrale e i volumi di materia grigia. L’elaborazione dei dati ha evidenziato delle anomalie rispetto ai soggetti sani, nei circuiti cerebrali fronto-striatali coinvolti nell’autocontrollo sia negli individui con dipendenza da droghe sia nei loro fratelli biologici senza storia di tossicodipendenza.
Questi risultati supportano l'idea di un endofenotipo neurocognitivo per la dipendenza da droghe stimolanti. L’identificazione di questi biomarker cerebrali per il rischio familiare di tossicodipendenza suggerisce che queste anomalie cerebrali potrebbero mediare la predisposizione di un individuo a diventare dipendente da droghe stimolanti. Gli studi futuri, concludono i ricercatori, saranno orientati alla comprensione di come i fratelli biologici senza storia di dipendenza riescano a gestire l’effetto di tali anomalie cerebrali.
Redattore: Staff Dronet
Indirizzo: Programma Regionale sulle Dipendenze
Email: info@dronet.org
 

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