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11-10-2011
HIV e cervello: con la risonanza studiate le anomalie che portano al declino cognitivo
Fonte: Brain Connectivity
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Titolo originale e autori: Xue Wang et al. Abnormalities in Resting-State Functional Connectivity in Early Human Immunodeficiency Virus Infection-Brain Connectivity. Volume 1, Number 3, 20


Durante le fasi iniziali dell’infezione il virus HIV potrebbe essere responsabile di danni al cervello che influiscono sulla comunicazione tra diverse regioni cerebrali e misurare tali cambiamenti può aiutare ad intervenire precocemente per limitare i danni.
E’ quanto presentato e discusso in un articolo pubblicato recentemente nella nuova rivista bimestrale Brain Connectivity. Nella metà dei soggetti infetti dal virus dell’HIV, viene osservato lo sviluppo di deficit cognitivi come problemi di memoria, dell’attenzione, ridotte capacità psicomotorie e verbali e alcune evidenze indicano come il declino cognitivo di alcuni pazienti affetti ad HIV abbia delle ripercussioni sul decorso della malattia. Xue Wang della Northwestern University di Chicago e colleghi, usando la risonanza magnetica funzionale per immagini (fMRI), hanno misurato i segnali del flusso del sangue nel cervello in funzione dei livelli di ossigenazione (segnali cosiddetti BOLD) in diverse regioni cerebrali che potevano fornire informazioni sulla connettività cerebrale e dunque evidenziare eventuali variazioni in seguito ad infezione da HIV.
I dati sono stati raccolti per 15 soggetti affetti da HIV da meno di un anno e confrontati con quelli ottenuti per un gruppo di controllo costituito da 15 volontari sani di età confrontabile a quella dei pazienti in esame.
Dai risultati è stata evidenziata una differenza nella connettività funzionale di alcuni network tra i due gruppi in studio. In particolare, è stata osservata nei soggetti con HIV, una ridotta attivazione in un’area del cervello che svolge un ruolo nella coordinazione visuo-motoria. Misurare la connettività funzionale a riposo, potrebbe dunque costituire un utile strumento non invasivo nell’identificazione del coinvolgimento del sistema nervoso centrale nelle prime fasi di infezione da HIV. Anche se necessitano di essere replicati in studi longitudinali più ampi, secondi i ricercatori i risultati indicano comunque che alcune variazioni nella funzione cerebrale si manifestano nelle prime fasi dell’infezione da HIV in cui la replicazione del virus può attaccare il cervello e che l’osservazione di alterazioni subcliniche della connettività funzionale potrebbero essere indicative di una vulnerabilità al declino cognitivo in questi pazienti.
Redattore: Staff Dronet
Indirizzo: Programma Regionale sulle Dipendenze
Email: info@dronet.org
 

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