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06-07-2011 EMCDDA, focus sul khat: consumo in aumento nei Paesi UE
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Fonte: EMCDDA
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Titolo originale e autori: Released today: new EMCDDA policy brifing on Khat- |
L’Osservatorio Europeo per le Droghe (EMCDDA) lancia un monito sull’aumento del consumo di Khat in Europa con una pubblicazione a tema dal titolo “Khat use in Europe: implications for European policy”. Secondo l’Osservatorio Europeo non esisterebbe una cifra precisa del numero dei consumatori abituali su scala mondiale di tale sostanza, ma le stime ufficiali parlerebbero di un bacino di circa 20 milioni di persone.
Il khat (Catha edulis) è una pianta originaria del Corno d’Africa il cui principale principio attivo, il catinone, produce effetti simili all’amfetamina. Per secoli le foglie di khat sono state masticate per le proprietà stimolanti ad esse attribuite dalle usanze locali e dalle tradizioni tramandate nel tempo. L’uso di questa sostanza si è poi esteso anche ad altri paesi africani assumendo diversi nomi: ‘qat’ in Yemen, ‘chad’ in Etiopia e Somalia, miraa in Kenya o marungi in Uganda e Rwanda. L’uso eccessivo khat, come evidenziato nel presente documento, costituisce un rischio sanitario in quanto può causare dipendenza e creare problemi psichici e somatici nei consumatori, inoltre soggetti affetti da disturbi mentali preesistenti sembrerebbero essere particolarmente vulnerabili agli effetti di questa sostanza in termini di salute mentale.
La sostanza contenuta nel khat, in forma pura, è sottoposta alle normative di controllo internazionale mentre per le foglie o i derivati della pianta non esistono norme altrettanto severe.
“Il fatto stesso che non tutti i paesi adottino le stesse normative contro il traffico di khat rappresenta un’agevolazione per il mercato della criminalità organizzata” ha spiegato Wolfgang Götz, direttore dell’EMCDDA.
I due paesi da cui passerebbe il maggior traffico di khat, secondo il rapporto dell’EMCDDA, sarebbero il Regno Unito e i Paesi Bassi e alcuni paesi europei riporterebbero persino un raddoppio dei sequestri di khat negli ultimi cinque anni. L’invito dell’agenzia europea perciò è volto ad aumentare le normative vigenti a livello internazionale per questa sostanza, la cui pianta Catha edulis, il catinone e la catina in essa contenuti, in Italia sono inclusi nella tabella I del D.P.R. 309/90, il Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope. "Secondo il Sistema Nazionale di Allerta Precoce del Dipartimento Politiche Antidroga che ha la finalità di individuare nuove sostanze e nuove modalità di consumo sul territorio italiano (www.allertadroga.it), negli ultimi 3 anni non si sono registrati nel nostro Paese casi di intossicazione acuta correlati all'assunzione di khat".
Focus khat dell'OEDT
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NOTE:
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Redattore: Staff Dronet
Indirizzo: Programma Regionale sulle Dipendenze
Email: info@dronet.org
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