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17-05-2011
AIDS: gli antiretrovirali fermano il contagio del partner
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Fonte: NIAID
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Titolo originale e autori: Treating HIV-infected People with Antiretrovirals Protects Partners from Infection- |
Trattare il paziente affetto da infezione da HIV con gli antiretrovirali finché il sistema immunitario è ancora ben conservato diminuisce la possibilità di infettare i partner sani. È quanto emergere da una ricerca condotta dall’Istituto Nazionale della Salute (NIH) degli Stati Uniti dove si è visto che l’assunzione precoce dei farmaci antiretrovirali porta ad una riduzione del 96% nella trasmissione dell’HIV a partner non infetti.
Lo studio clinico denominato HPTN 052 e condotto dal prof. Myron Cohen, direttore dell’Istituto per la Salute e le Infezioni dell’Università della Carolina del Nord, è iniziato nell’aprile del 2005 e ha coinvolto 1763 coppie dai 18 anni in su. La maggior parte delle coppie (97%) era eterosessuale e proveniva da città del Brasile, degli Stati Uniti, dell’Africa e della Tailandia.
Per lo studio i soggetti sono stati divisi in 2 gruppi secondo un ordine casuale. Nel primo gruppo il partner con l’HIV cominciava da subito a prendere 3 farmaci antiretrovirali. Nel secondo gruppo i partner infetti iniziavano la terapia antiretrovirale quando il livello dei loro linfociti CD4 scendeva sotto le 250 cellule per millimetro cubo, valore indicativo di una importante depressione del sistema immunitario, oppure se si verificava una malattia riconducibile al virus dell’HIV. Dall’inizio dello studio, su 39 casi di infezione riscontrati tra i partner precedentemente sani, 28 concordavano con il ceppo virale del partner. 27 di queste erano nel gruppo delle 877 coppie in cui il partner infettato da HIV non aveva iniziato immediatamente la terapia antiretrovirale. Si tratta di una osservazione importante perché mostra che, l’assunzione precoce dei farmaci antiretrovirali, può portare ad una considerevole riduzione nella trasmissione dell’HIV a partner non infetti.
La ricerca su potenziali trattamenti dell’Aids e la prevenzione dell’infezione da HIV dunque procede con importanti risultati tra cui si colloca anche la recente scoperta dell’efficacia di un vaccino che protegge il macaco contro il virus SIV, l’equivalente dell’HIV umano. Lo studio pubblicato sulla rivista Nature ha dimostrato che il vaccino, progettato per produrre una risposta immunitaria contro il virus SIV, era efficace anche 12 mesi dopo la somministrazione, fornendo una protezione a lungo temine e offrendo l’opportunità di sviluppi di futura utilità nell’uomo.
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Redattore: Staff Dronet
Indirizzo: Programma Regionale sulle Dipendenze
Email: info@dronet.org
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