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16-05-2011
Droghe sintetiche, studio sulla tossicità della benzilpiperazina
Fonte: Anglia Ruskin University
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Titolo originale e autori: Vaughan BR, Gautam L and Cole MD. An investigation into the Cellular Cytotoxicity of Benzylpiperazine (BZP) and its derivatives.-Accepted for Oral presentation at 63rd American Academy of Forensic Sciences (AAFS), Chicago,IL, Feb


Dal Regno Unito uno studio preliminare sulla tossicità in vitro della droga sintetica benzilpiperazina (BZP) e dei suoi precursori.
Le droghe sintetiche vengono prodotte in laboratori clandestini spesso poco attrezzati alla purificazione dei prodotti ottenuti. Ne deriva una frequente variabilità nella composizione delle compresse in circolazione con la possibile presenza di impurezze derivanti dalla sintesi stessa, come ad esempio i precursori, ovvero le molecole utilizzate come materie prime per la sintesi del principio attivo desiderato.
La dottoressa Vaughan in collaborazione con il Prof Mike Cole e con un gruppo di chimici presso la Anglia Ruskin University nel Regno Unito, ha costituito una sezione di tossicologia il cui principale interesse è rivolto proprio alla comprensione del rischio correlato all’assunzione di droghe sintetiche provenienti dal mercato illecito. Attraverso l’uso di cellule di fegato e rene, i primi esperimenti si sono concentrati sullo studio della tossicità della benzilpiperazina (BZP). La BZP in Italia è stata posta sotto controllo (D.P.R. 309/90) nel 2007 così come in numerosi altri paesi nel mondo proprio a causa della sua tossicità, che viene ulteriormente confermata da questa attività di ricerca. I dati preliminari degli esperimenti sono stati presentati alla conferenza annuale dell’American Academy of Forensic Sciences, l’accademia americana delle scienze forensi, che si è svolto lo scorso febbraio, i cui dati sono stati ripresi dalla rivista Medical News Today.
I ricercatori hanno così preparato delle miscele di BZP contenenti anche i suoi precursori in quantità analoghe a quelle riscontrabili nelle compresse presenti sul mercato da strada per simulare le quantità a cui si espongono i consumatori di questa droga e con tali preparazioni hanno trattato cellule di fegato e di rene, per analizzarne i possibili effetti tossici. Dai risultati è emerso che la BZP come tale è tossica per il rene mentre il precursore piperazina, ha mostrato tossicità nelle cellule di fegato. Quindi non solo il principio attivo, ma anche i suoi precursori possono contribuire alla tossicità di questa droga sintetica.
Considerando che diverse partite di droga possono derivare da laboratori diversi e prevedere lavorazioni clandestine differenziate, si assiste ad una notevole variabilità nella composizione, sia in termini di principio psicoattivo che di impurezze, rendendo ancora più complessa la definizione della tossicità di queste droghe sintetiche ed esponendo i consumatori a ulteriori rischi sanitari.
Redattore: Staff Dronet
Indirizzo: Programma Regionale sulle Dipendenze
Email: info@dronet.org
 

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