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28-04-2011 Più autocontrollo negli ex-fumatori, lo evidenzia la risonanza magnetica
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Fonte: NeuroImage
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Titolo originale e autori: Nestor L, McCabe E, Jones J, Clancy L, Garavan H. Differences in "bottom-up" and "top-down" neural activity in current and former cigarette smokers: Evidence for neural substrates which may promote nicotine abstinence through increased cognitive control.-NeuroImage, 2011; DOI: 10.1016/j.neuroimage.2011.03.054. |
Studiare il cervello di fumatori che sono riusciti a smettere con le sigarette, potrebbe aiutare a dire no alla nicotina. E’ quanto emerge da uno studio pubblicato dalla rivista NeuroImage che, attraverso la tecnica di risonanza magnetica per immagini funzionale (fMRI), ha analizzato le aree più o meno attivate del cervello di fumatori ed ex fumatori.
Il Professor Hugh Garavan del Trinity College di Dublino in Irlanda e collaboratori, hanno effettuato due esperimenti in cui i soggetti venivano sottoposti a stimoli visivi mentre veniva effettuata la fMRI. Gli stimoli correlati alle droghe esercitano un condizionamento che si pensa porti all’acquisizione di comportamenti motivazionali che incentiverebbero all’uso, in quanto evocative della possibilità di avere una ricompensa. Questi processi sono mediati da specifiche attività neuronali, studiabili attraverso la risonanza magnetica. Gli esperimenti sono stati effettuati su ex fumatori (n=10, astinenti da più di 12 mesi), su fumatori (n=13, in media da più di 6,5 anni) e su un gruppo di controllo di non fumatori (n=13), ai quali è stato chiesto di effettuare degli specifici compiti. Tali compiti sono stati progettati proprio per determinare le capacità cognitive ritenute importanti nell’astinenza da nicotina, tra cui l’abilità di evitare distrazioni nel caso di osservazione di immagini correlate alle sigarette che tendono ad indurre una risposta automatica nei fumatori.
Dai risultati delle risonanze è emerso che gli ex fumatori non mostravano una attività nelle regioni sub-corticali come osservato nei fumatori, ma mostravano un aumento dell’attività nei lobi frontali, aree del cervello coinvolte nel controllo del comportamento. Inoltre gli ex fumatori mostravano livelli di attività in queste aree prefrontali anche superiori rispetto a chi non aveva mai fumato. Sembrerebbe che chi ha smesso di fumare abbia sviluppato una sorta di “forza di volontà” misurabile in queste specifiche aree del cervello, che ha permesso ai soggetti proprio di smettere.
I risultati suggeriscono che attraverso una sorta di allenamento delle capacità cognitive si può esercitare un controllo sul desiderio della nicotina che potrebbe aiutare i fumatori a smettere e a mantenere l’astinenza da questa sostanza.
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Redattore: Staff Dronet
Indirizzo: Programma Regionale sulle Dipendenze
Email: info@dronet.org
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