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05-04-2011 “Fumo di terza mano”. Passa ai bebè da pelle e vestiti dei genitori
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Fonte: BMC Public Health
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Titolo originale e autori: Passive smoking in babies: The BIBE study (Brief Intervention in babies. Effectiveness). BMC Public Health, DIC 2010-Ortega G, Castellà C, Martín-Cantera C, et Al. |
I bambini che dormono in camera con genitori fumatori mostrano livelli di nicotina nel sangue tre volte superiori rispetto ai bambini che dormono in un’altra stanza. È il cosiddetto “fumo di terza mano”, uno step successivo al fumo passivo, quello cioè che rimane sugli abiti o sulla pelle dei genitori e che viene così trasmesso ai neonati. Questi i dati emersi in uno studio condotto da un gruppo di ricercatori catalani pubblicato sulla rivista BMC Public Health, i cui risultati sono in corso di analisi.
Il team, guidato dal prof. Ortega, ha voluto sondare il BIBE, Breve Intervento sui Neonati, un protocollo studiato per i genitori fumatori al fine di ridurre i danni ai neonati prodotti dal fumo passivo. Danni che nei piccoli possono causare asma, crescita rallentata dei polmoni, problemi respiratori e in certi casi persino la morte.
Per questo sono stati presi in esame un gruppo di controllo e un gruppo sperimentale composto da padri e madri di bambini fino ai 18 mesi di età, con almeno un genitore fumatore. Ai genitori è stata fatta un’intervista mentre a circa 250 neonati è stato prelevato un campione di capello all’inizio dello studio e successivamente dopo 3 e dopo 6 mesi per determinare il livello di nicotina nei piccoli. Dal confronto tra le analisi del capello e le dichiarazioni rilasciate dai genitori è emersa una larga corrispondenza, infatti il 73% degli adulti affermava di fumare in casa e l’83% delle analisi del capello dei neonati mostravano alti livelli di nicotina.
Durante lo studio, al gruppo sperimentale viene proposto un breve percorso educativo per i genitori che consiste in una serie di consigli mirati che insegnano loro come evitare situazioni di fumo passivo per i bimbi e i danni ad esso correlati. La presenza di nicotina nei capelli ha permesso di capire che, anche comportamenti apparentemente protettivi nei confronti del bambino come fumare alla finestra o cambiare aria alle stanze non serviva ad eliminare le sostanze nocive. Secondo gli esperti infatti, l’unica alternativa possibile è quella di fumare fuori casa. Gli esperti ora stanno lavorando all’individuazione dei fattori che maggiormente influiscono sul bambino esposto al fumo passivo per fornire uno strumento in più ai pediatri.
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Redattore: Staff Dronet
Indirizzo: Programma Regionale sulle Dipendenze
Email: info@dronet.org
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