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11-03-2011
Droga e infezioni: una revisione della letteratura evidenzia le criticità
Fonte: Journal of Medical Microbiology
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Titolo originale e autori: K. S. Kaushik, K. Kapila and A. K. Praharaj. Shooting up: the interface of microbial infections and drug abuse. -J Med Microbiol ; 60: 408 – 422.


Pubblicata sulla rivista Journal of Medical Microbiology una revisione della letteratura scientifica su infezioni e tossicodipendenti, popolazione particolarmente a rischio di esposizione a microbi patogeni e più suscettibile a gravi infezioni.
Karishma S. Kaushik della University of Texas at Austin negli Stati Uniti, in collaborazione con la Armed Forces Medical College, Pune in India, presentano gli aspetti della patogenesi microbica, della modulazione del sistema immunitario e delle infezioni più comuni, associati all’uso di droghe, considerando oppioidi, marijuana, cocaina, eroina, amfetamine ed escludendo alcol e nicotina.
Gli autori sottolineano come l’uso di droghe porti ad una particolare vulnerabilità alle infezioni a causa della debilitazione dell’organismo, delle scarse condizioni igieniche spesso presenti sia nello stile di vita che nei materiali (parafernalia) utilizzati quando si assumono droghe e per i comportamenti sessuali a rischio.
Oltre al fenomeno della diffusione dei virus dell’HIV e dell’epatite prevalentemente tra gli assuntori di eroina per via iniettiva, anche microorganismi che costituiscono la normale flora dell’uomo possono diventare pericolosi nei contesti di uso di droghe. L’assunzione di metamfetamina per esempio, è spesso accompagnata ad un fastidioso formicolio: i soggetti tendono a grattarsi provocando escoriazioni sulla pelle che si sono mostrate responsabili di alcuni casi di infezione da Stafilococco. Un’altra pratica, quale quella di inumidire con la lingua aghi o la zona dell’iniezione, così come lo spezzare con i denti tavolette di metilfenidato prima di iniettarla, sono risultate responsabili di casi di infezione da microorganismi come l’Eikenella corrodens, un bacillo presente nella flora endogena della cavità orale.
Infine, non solo contatto con aghi non sterili e droghe contaminate da microorganismi ma anche l’evidenza che alcune sostanze, come ad esempio cannabis e oppiacei, sopprimono il sistema immunitario del consumatore, facilitando la crescita dei microorganismi con conseguente insorgenza di infezioni.
Aumentare la consapevolezza delle complicazioni infettive associate all’uso di droghe, concludono gli autori, permette di migliorare l’approccio diagnostico e la gestione delle infezioni in questa particolare popolazione di pazienti.
Redattore: Staff Dronet
Indirizzo: Programma Regionale sulle Dipendenze
Email: info@dronet.org
 

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