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22-02-2011
A rischio Parkinson con l’uso di amfetamine
Fonte: American Academy of Neurology
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Titolo originale e autori: Amphetamine Use and Risk of Parkinson's Disease in a Prospective Study . Scientific Abstract Listing and Annual Meeting Information. 63rd AAN Annual Meeting. Hawaii Convention Center, Honolulu • April 9 – April 16, 2011-Van Den Eeden S, Tanner C, Albers K, et AL


L’abuso di amfetamine potrebbe causare l’insorgenza del morbo di Parkinson. Lo sostiene uno studio i cui dati preliminari sono stati diffusi dall’American Academy of Neurology (AAN) e che verranno presentati al 63esimo Meeting Annuale dell’AAN che si terrà ad Honolulu il prossimo aprile.
Anfetamine quali la benzedrina (miscela dei due isomeri dell’amfetamina) o la dexedrina (singolo isomero) hanno un impiego, a livello clinico, per aumentare la reattività e l’attenzione nelle persone che soffrono di narcolessia o che soffrono di gravi problemi di concentrazione, ma ne viene fatto un largo uso anche a livello ricreazionale e l’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che, a livello mondiale, ci siano oltre 2 milioni di persone dipendenti da anfetamine.
Lo studio ha coinvolto circa 66 mila persone del nord della California che hanno preso parte ad un esame chiamato “Multiphasic Health Checkup” tra il 1964 ed il 1973 e la cui raccolta dati è stata ripetuta nel 1995. L’età media dei partecipanti, all’inizio dello studio, era di 36 anni. Al termine dello studio erano complessivamente 1,154 le persone alle quali era stato diagnosticato il morbo di Parkinson.
Per determinare la tipologia di esposizione alle amfetamine agli intervistati sono state rivolte due domande, una mirata a capire se l’uso delle anfetamine fosse legata alla volontà di perdere peso, l’altra per capire se erano state assunte benzedrina o dexedrina e in quali quantità. Ne è emerso che le persone che affermavano di aver assunto benzedrina o dexedrina avevano il 60% di probabilità in più di sviluppare l’insorgenza del morbo di Parkinson rispetto a chi non le prendeva. I rischi non aumentavano per coloro che avevano assunto il farmaco per perdere peso. Se i risultati ottenuti dallo studio verranno confermati da ulteriori ricerche, potrebbe rendersi necessario per i medici, tenere presente questi potenziali rischi prima di prescrivere tali sostanze e tenerne conto anche nell’ambito dei trattamenti rivolti a chi fa un uso illecito di amfetamine.
Redattore: Staff Dronet
Indirizzo: Programma Regionale sulle Dipendenze
Email: info@dronet.org
 

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