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06-12-2010
E’ definitivo: il mefedrone messo al bando in Europa
Fonte: European Commission
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Titolo originale e autori: Council Of The European Union. Brussels, 30 November 2010-Council Decision on submitting 4-methylmethcathinone (mephedrone) to control measures.


Il mefedrone, droga sintetica del gruppo dei catinoni, analoghi delle amfetamine e metamfetamine, è definitivamente stato messo al bando dalla Commissione Europea, che ne ha valutato la pericolosità per la salute pubblica, vista la correlazione con almeno 37 casi di intossicazione acuta tra cui due casi accertati dove il mefedrone era stato riscontrato come unica causa di decesso.
Il processo che ha portato a tale decisione, è partito da una proposta della Commissione Europea, lanciata il 20 ottobre scorso, rivolta ai paesi dell’Unione al fine di incoraggiare l’introduzione di misure di controllo che bloccassero la libera diffusione del mefedrone, misure che erano già state introdotte in 15 pesi europei, Italia inclusa. Il nostro paese infatti, grazie al Decreto legge del 16 giugno 2010 del Ministero della Salute, sostenuto anche dal Dipartimento Politiche Antidroga, è stato uno dei primi Paesi membri a rendere il mefedrone illegale e vietarne la circolazione, inserendolo nella Tabella I del D.P.R. 309/90 per le sostanze stupefacenti.
Tale decisione comporta la messa al bando del mefedrone sia in termini di commercializzazione che di produzione, in tutta Europa, interrompendo la diffusione di questa droga, spesso commercializzata attraverso Internet sotto forma di polvere, come fertilizzante o sale da bagno o sul mercato illegale sotto forma di pasticche simili a quelle dell’ecstasy. La Commissione Europea dunque, nell'Articolo 1 della Council Decision che verrà pubblicata sulla rivista ufficiale dell’Unione Europea, chiede a tutti gli Stati membri di intraprendere le misure necessarie a controllare il mefedrone (4-metilmetcatinone) nel territorio nazionale, secondo la convenzione sulle Sostanze Psicotrope del 1971.
La valutazione dei rischi associati all’assunzione del mefedrone era stata realizzata attraverso la pubblicazione di un documento scientifico prodotto dall’Osservatorio Europeo per le Droghe e le Tossicodipendenze di Lisbona, dove venivano riportati sia dati sui casi di tossicità acuta riscontrati in Europa, che informazioni sulla capacità di questa molecola di procurare dipendenza. Il mefedrone infatti, produce effetti stimolanti analoghi a quelli prodotti dall’MDMA (anche chiamato ecstasy) ma con una più breve durata d’azione, portando i consumatori ad un uso compulsivo per mantenere gli effetti eccitanti, modalità di assunzione analoga a quella che si osserva negli utilizzatori di cocaina.
Redattore: Staff Dronet
Indirizzo: Programma Regionale sulle Dipendenze
Email: info@dronet.org
 

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