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18-03-2010 Alcol, astinenza e ricadute: un nuovo meccanismo per possibili trattamenti futuri
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Fonte: Neuron
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La visione di persone, oggetti o luoghi possono funzionare da agenti in grado di scatenare nuovamente il desiderio nei confronti delle droghe, incluso l’alcol, portando a ricadute. Il meccanismo molecolare responsabile della ricerca patologica dell’alcol però, non è ancora del tutto noto anche se un nuovo studio americano pubblicato sulla rivista Neuron, ha individuato una funzione del cervello che facilita la motivazione verso la ricerca dell’alcol, dopo un periodo di astinenza.
Il dottor Hopf e il dottor Bonci dell’Ernest Gallo Clinic and Research Center presso l’Università della California a San Francisco, coautori della pubblicazione, utilizzando dei modelli animali in grado di mimare alcuni comportamenti della dipendenza da droghe, hanno cercato di comprendere questo complesso meccanismo. I ricercatori hanno infatti utilizzato ratti resi dipendenti dall’alcol, - somministrato per circa due mesi - e successivamente, in seguito ad un periodo di astinenza pari a 3-5 settimane, ne hanno studiato gli effetti sul cervello. Lo studio è stato realizzato confrontando i dati con quelli osservati in ratti a cui era stato dato accesso a zucchero al posto dell’alcol.
I risultati hanno evidenziato una aumentata attività in una delle zone del cervello principalmente coinvolte nel circuito della dipendenza e delle ricadute, il Nucleus Accumbens (NAcb), dovuta ad una inibizione di alcuni canali ionici chiamati SK channels (small-conductance calcium-activated potassium channels). I ricercatori in particolare hanno scoperto che, attivando farmacologicamente questi canali, si era in grado di diminuire l’attività del NAcb prevenendo le ricadute. Inoltre il chlorzoxazone , farmaco utilizzato in questi esperimenti, produceva una inibizione dell’attività del NAcb in modo più marcato nei ratti in astinenza da alcol rispetto a quelli in astinenza da zucchero, riducendo specificatamente la ricerca dell’alcol ma non dello zucchero.
La ricerca, conclude il Dr.Bonci , apre la via a futuri studi per l’identificazione di molecole della classe degli attivatori dei canali SK, mirate a ridurre l’uso eccessivo e patologico dell’alcol.
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Redattore: Staff Dronet
Indirizzo: Programma Regionale sulle dipendenze
Email: info@dronet.org
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