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28-12-2009 Sigarette e tumore al polmone, quando smettere è la scelta migliore
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Fonte: Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention
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L’esito negativo di uno screening per tumore al polmone non scoraggia la volontà di smettere di fumare e il temuto effetto boomerang, ossia la ripresa dell’abitudine alla sigaretta, non si verifica.
Questa è la conclusione a cui è giunto un gruppo di ricercatori dell’Università della California, che hanno seguito per 12 anni un campione di 2078 tabagisti a rischio, inseriti all’interno di un programma di prevenzione del tumore al polmone. L’indagine, pubblicata sulla rivista Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention, ha esaminato i comportamenti d’uso dei pazienti: il 35% è riuscito a smettere di fumare per un periodo di tempo anche prolungato, mentre si è assistito al 59% di ricadute in pazienti che al momento dell’arruolamento avevano già smesso di fumare da almeno un anno. Il 7,5% dei fumatori ha smesso di fumare durante il programma.
I ricercatori hanno confrontato l’astinenza e le ricadute dei pazienti che hanno avuto un esito negativo delle TAC con i comportamenti d’uso di tabacco dei pazienti con screening positivo (non tumorale). L’esito positivo degli esami incentiva maggiormente le persone a smettere di fumare, ma l’esito negativo non interrompe l’astinenza prolungata da tabacco né aumenta le probabilità di riprendere a fumare. A distanza di sei anni, i successi e le ricadute sostanzialmente si equivalgono nei due gruppi esaminati.
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Redattore: Staff Dronet
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