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03-11-2009 Neurocosmetica: aspetti etici dell’uso improprio di farmaci nootropi
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Fonte: Journal of Medical Ethics
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I nootropi, conosciuti anche come smart drugs, sono sostanze che aumentando il rilascio di agenti neurochimici (neurotrasmettitori, enzimi e ormoni) migliorano l'apporto di ossigeno al cervello o ne stimolano la crescita nervosa. Spesso si tratta di medicinali usati per curare persone affette da difficoltà di apprendimento, o malattie degenerative come l’Alzheimer e il Parkinson.
L’uso sempre più diffuso da parte di persone “sane” per migliorare le proprie prestazioni cognitive pone una serie di quesiti di ordine etico e pragmatico, analizzate in un interessante articolo sviluppato da Vince Cakic della School of Psychology di Sydney e pubblicato sul Journal of Medical Ethics. Uno dei target dove l’uso di queste sostanze potrebbe diventare un luogo comune è rappresentato, ad esempio, dagli studenti universitari.
Tuttavia molti dei presunti effetti di accrescimento cognitivo attribuiti ai nootropi non sono stati scientificamente dimostrati, così come non sono ancora noti i potenziali effetti negativi derivanti dall’uso improprio di farmaci per scopi non terapeutici. Inoltre, emerge una forte preoccupazione rispetto alla possibilità che un uso diffuso di queste sostanze in specifici contesti, possa obbligare indirettamente chi non si avvale di queste sostanze ad adeguarsi per non essere lasciato indietro e per rimanere competitivo.
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Redattore: Staff Dronet
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