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17-09-2009
L’astinenza da marijuana visibile attraverso tecniche di risonanza magnetica funzionale
Fonte: PNAS
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La sindrome di astinenza è uno dei principali problemi da affrontare nelle terapie di recupero dalle tossicodipendenze. Di particolare interesse è il fenomeno della suscettibilità alle ricadute provocate dalla stimolazione visiva o tattile di cose e situazioni che rievocano il forte desiderio di consumare la sostanza. Questo meccanismo neurobiologico è stato ampiamente studiato per l’alcol ed altre sostanze di abuso. Uno studio recentemente pubblicato sulla rivista PNAS, ha investigato tale meccanismo in modo specifico per l’astinenza da marijuana.
Un gruppo di ricerca, guidato dalla dottoressa Filbey, ha condotto uno studio, utilizzando, come già fatto in passato per altre droghe, la risonanza magnetica funzionale per immagini (fMRI). Questa tecnica ha permesso di comprendere il meccanismo neurobiologico che è alla base del forte desiderio di utilizzare sostanze. E’ stato possibile infatti, evidenziare l’attivazione delle aree del cervello dedicate ai meccanismi di gratificazione (area tegmentale ventrale, nucleus accumbens, corteccia prefrontale) in seguito a stimoli che accendono il desiderio nei confronti della droga.
Allo studio hanno preso parte 38 consumatori abituali di marijuana ai quali è stato chiesto di non utilizzare la sostanza per tre giorni. I partecipanti hanno risposto ad alcuni questionari sul loro stato di dipendenza (comportamenti, problematiche personali e sociali) e successivamente, sono stati sottoposti ad alcuni test di stimolazione (visiva e tattile). La stimolazione è stata effettuata con elementi che evocavano nel paziente l’uso della sostanza (per esempio, una pipa per fumare) e contemporaneamente, i pazienti sono stati sottoposti a risonanza magnetica. Durante l’esperimento, i soggetti hanno inoltre dovuto rispondere a test relativi alle proprie sensazioni, come ad esempio, l’entità del desiderio nei confronti della marijuana, in seguito agli stimoli.
I risultati hanno evidenziato che la visione e/o il tatto di oggetti legati all’uso della droga, hanno determinato nei pazienti astinenti da marijuana un’attivazione delle aree del cervello coinvolte nel meccanismo della gratificazione, effetto già dimostrato per altre sostanze di abuso. Inoltre, è stata osservata una correlazione tra l’entità dell’attivazione cerebrale e la severità delle problematiche correlate all’uso di marijuana di ciascun paziente. Questi elementi si rivelano, pertanto, di notevole importanza nello sviluppo di trattamenti futuri rivolti specificatamente a combattere la dipendenza da marijuana.
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Redattore: Staff Dronet
Indirizzo: Programma Regionale sulle Dipendenze
Email: info@dronet.org
 

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