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04-08-2009 Cannabis: identificati i meccanismi che danneggiano la memoria
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Fonte: Nature Nuroscience
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Una delle conseguenze negative più importanti associate all’uso di cannabis è rappresentato dal deterioramento delle funzioni cognitive anche se, finora, i meccanismi alla base di tali deficit risultavano sconosciuti.
Un gruppo di ricercatori del laboratorio di neurofarmacologia dell’Università di Barcellona è riuscito, infatti, ad individuare i meccanismi biochimici attraverso cui la cannabis provoca la perdita di memoria. Il principale recettore dei cannabinoidi, il CB1, ampiamente espresso nel sistema nervoso centrale, viene attivato da endocannabinoidi o dal principio attivo della cannabis (THC), e regola la trasmissione inibitoria o eccitatoria a livello neuronale. Questo recettore risiede nelle terminazioni gabaergiche delle cellule inibitorie presenti nell’ippocampo, e la sua attivazione danneggia la formazione e il consolidamento della memoria.
Lo studio, pubblicato su Nature Neuroscience, è stato condotto su topi da laboratorio geneticamente modificati, a cui sono state somministrate dosi di THC corrispondenti ad un uso “pesante” di cannabis. I topolini a cui era stato rimosso il recettore cannabinoide nei neuroni gabaergici risultavano insensibili agli effetti della droga. I ricercatori hanno inoltre evidenziato come la somministrazione di cannabis provochi un cambiamento della sintesi proteica a cui corrispondono modificazioni neuronali che persistono nel lungo periodo, e che non svaniscono passata la fase acuta associata all’assunzione.
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Redattore: Staff Dronet
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