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01-08-2008
Intervista al Prof. Antonello Bonci. Scoperta la “memoria inconscia” della cocaina
Fonte: University of California
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Che cos’e’ la memoria inconscia della cocaina? E’ una modificazione cellulare che si verificherebbe nel cervello di chi assume stupefacenti, nelle aree cerebrali che determinano lo sviluppo della dipendenza da cocaina.
L’assunzione di cocaina determinerebbe un potenziamento persistente delle sinapsi eccitatorie dell’area ventrale tegmentale (Vta), uno dei centri nervosi fondamentali per lo sviluppo dei comportamenti di dipendenza. Questo fenomeno spiegherebbe il meccanismo cellulare fondamentale a causa del quale, a distanza di anni, soggetti astinenti potrebbero avere delle ricadute.
Lo studio, pubblicato su Neuron di luglio, è stato coordinato da Antonello Bonci dell’Ernest Gallo Clinic and Research Center - University of California - San Francisco. Il dott. Serpelloni, capo del Dipartimento Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha commentato: “Apprendiamo con interesse e soddisfazione la notizia scientifica relativa alla scoperta che chiarisce ulteriormente i meccanismi dell’instaurarsi della dipendenza da droghe”. A questo proposito abbiamo intervistato direttamente il prof. Bonci.
Professor Bonci, pensa che in Italia possano essere sviluppate ricerche analoghe o collaborazioni scientifiche utili a sviluppare ulteriormente queste linee di ricerca?
"Certamente, esistono in Italia potenzialità interessanti che andrebbero maggiormente sfruttate. In questi anni abbiamo avuto il piacere di collaborare con il Dipartimento delle Dipendenze di Verona nell'ambito delle neuroscienze collegate all'addiction con interessanti risultati, e stiamo definendo nuovi protocolli di collaborazione. L'Italia potrebbe essere un ottimo partner per ricerche in questo campo, soprattutto alla luce del rilevante fenomeno che purtroppo coinvolge sempre più giovani”.
Crede che questa nuova chiave di lettura delle tossicodipendenze potrebbe essere utile anche ai fini pratici dei trattamenti?
"Senz’altro, lo dimostrano molte esperienze americane ma anche di altri paesi. Le neuroscienze possono essere una chiave di lettura del fenomeno in grado di aprire nuovi orizzonti interpretativi, anche al clinico e agli operatori che si occupano di riabilitazione e reinserimento di queste persone. Non dimentichiamo che il principale problema da affrontare in termini terapeutici è rappresentato dalla recidiva causata dall'attivazione del craving. Conoscere meglio questi meccanismi risulterà fondamentale per poterli controllare. Le scoperte delle mie ricerche, a questo proposito, enfatizzano ancora di più l’importanza degli interventi psicologici e sociali nel creare interventi veramente efficaci per uscire dalla dipendenza”.
In futuro sarebbe disponibile a collaborare anche con le strutture istituzionali del nostro paese?
"Il vostro paese è anche il mio paese, anche se da anni lavoro con grande soddisfazione in America. Mi piacerebbe molto poter contribuire alla realizzazione di sistemi più avanzati, sotto il profilo scientifico, anche in Italia. Sono a conoscenza dell’attivazione di una nuova struttura governativa, un Dipartimento Nazionale che dovrebbe dare nuovo impulso alla lotta alla droga. Potrebbe essere una buona occasione per tutti per cominciare un nuovo corso. Il mio scopo sarebbe quello di poter replicare sul territorio italiano, un sistema di ricerca basato su trasparenza, efficienza e prove scientifiche come quello che ho trovato negli USA”.
Il dottor Serpelloni, capo del Dipartimento Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha espresso un parere molto positivo sulle sue ricerche.
Pensa che sarebbe possibile una collaborazione più stretta con il Dipartimento?
“Certamente sì. Dove possiamo essere utili a dare una mano a risolvere problemi come questi non ci si può tirare indietro, sia in nome della ricerca scientifica ma, ancora prima, per un impegno etico e morale verso i nostri figli, affinché possano crescere e vivere in un mondo migliore”.
Redattore: Staff Dronet
Indirizzo: Progetto Regionale sulle Dipendenze Regione Veneto, ULSS 20
Email: info@dronet.org
 

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