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20-03-2008
Ecstasy come Alzheimer
Fonte: Neuromed - Istituto Neurologico Mediterraneo
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Una sola pastiglia di ecstasy può provocare nel cervello alterazioni simili a quelle della malattia di Alzheimer e di altre patologie associate a demenza. La ricerca, durata due anni a cura dei laboratori del Neuromed, Istituto Neurologico Mediterraneo di Pozzilli (IS) e pubblicata il 19 Marzo sulla rivista Journal of Neuroscience (Busceti et al., 2008), ha dimostrato che l’ecstasy provoca alterazioni cellulari in aree cerebrali fondamentali per l’apprendimento e la memoria.
Lo studio è stato eseguito su topi trattati con la droga con la finalità di indagare gli effetti neurotossici dell’ecstasy a livello cerebrale. Sono stati scelti per lo studio regimi di dosaggio paragonabili a quelli che un giovane consuma una sera in discoteca (ovvero una pasticca di 120 mg). Si è scoperto che anche una singola dose di ecstasy (1 pasticca) è in grado di provocare alterazioni cellulari in aree cerebrali deputate al controllo della memoria, quali ad esempio l’ippocampo. Ma si è anche visto che se le dosi somministrate sono maggiori e ripetute nel tempo i segni di danno dell’Ippocampo sono maggiori. Secondo i ricercatori, alla luce di questi dati, è plausibile ritenere che soggetti che fanno ripetutamente uso di ecstasy, anche in un singolo episodio occasionale, possano andare incontro a serie riduzioni della capacità di apprendere e memorizzare. Inoltre, anche se in una bassissima percentuale di casi, l’assunzione di ecstasy può determinare un esito fatale di morte a causa della insorgenza di una sindrome serotoninergica. Il fatto che solo una bassissima percentuale di soggetti che usano la droga vada incontro ad esiti fatali non deve, tuttavia, indurre l’erronea considerazione che la maggior parte dei soggetti sia esente da effetti tossici.
Questo studio dimostra quindi come anche l’assunzione di una sola pasticca di ecstasy possa determinare effetti neurotossici a lungo termine che potrebbero portare a demenza. In particolare: Le alterazioni provocate dal consumo di questa droga consistono in una sorta di disorganizzazione del citoscheletro (scheletro della cellula) delle cellule dell’Ippocampo dovuta a modificazioni chimiche delle proteine che ne fanno parte. Le proteine del citoscheletro modificate si aggregano formando dei grovigli intracellulari paragonabili a quelli presenti nei cervelli dei pazienti affetti da Alzheimer e altre forme di demenza (le taupatie).
Redattore: Staff Dronet
Indirizzo: Osservatorio Regionale sulle Dipendenze Regione Veneto, ULSS 20
Email: info@dronet.org
 

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