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29-05-2007 Le tecniche di neuroimmagine nello studio delle dipendenze: rassegna NIDA su Perspectives
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Fonte: NIDA
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Risonanza magnetica strutturale (MRI), risonanza magnetica funzionale (fMRI), risonanza magnetica spettroscopica (MRS), tomografia a emissione di positroni (PET), tomografia computerizzata a emissione di singolo fotone (SPECT). Sono le tecniche di neuroimmagine che oggi vanno per la maggiore nel campo delle neuroscienze grazie alla loro indiscutibile utilità nello studio in vivo di strutture e funzioni cerebrali. Con la MRI si può "mappare" il cervello per morfologia e composizione dei tessuti; con la fMRI si possono visualizzare i cambiamenti di ossigenazione e di flusso sanguigno associati all'attività cerebrale; con la MRS si possono misurare metabolismo e processi fisiologici; con la PET si possono quantificare i processi biochimici e farmacologici, incluso il metabolismo del glucosio, distribuzione e cinetica delle sostanze, l'interazione recettori - ligandi; con la SPECT si possono rilevare le funzioni fisiologiche, i processi biochimici e farmacologici, misurare l'interazioni recettori - ligandi.
L'ultimo numero di Perspectives, periodico del NIDA, dedica un ampio articolo (“Imaging the addicted human brain”) alle tecniche di neuroimmagine applicate allo studio delle dipendenze. Sono state proprio queste metodologie non invasive di indagine a fornire negli ultimi 25 anni le prove scientifiche principali del fatto che la dipendenza è una malattia cronica, consentendo ai ricercatori di osservare sia l'effetto delle droghe nel momento stesso in cui agiscono sul SNC sia le conseguenze persistenti di un loro uso ripetuto, che porta il soggetto alla dipendenza. Gli studi di neuroimmagine hanno esteso la conoscenza sugli effetti neurobiologici delle sostanze spiegando inoltre le cause e i meccanismi della vulnerabilità di alcuni soggetti nei confronti delle droghe. “Un giorno – dice Nora Volkov, direttore NIDA e coautore dell'articolo – potremo usare questi strumenti di indagine anche in ambito clinico per diagnosticare lo stato di dipendenza dei pazienti, indirizzarli alle strutture di cura più appropriate, monitorare periodicamente la risposta dell'organismo alle diverse terapie”. |
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Redattore: Staff Dronet
Indirizzo: Osservatorio Regionale sulle Dipendenze Regione Veneto, via Germania 20 37135 Verona
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