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NOTIZIE E COMUNICAZIONI - Approfondimento notizia
 
01-02-2007
La Commissione avvia un dibattito pubblico sul modo migliore per pervenire ad ambienti privi di fumo
Fonte: EUROPA Gateway to the European Union
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La Commissione europea ha adottato oggi un Libro verde intitolato "Verso un'Europa senza fumo: opzioni per un'iniziativa dell'UE" al fine di avviare un'ampia consultazione pubblica sul modo migliore per promuovere ambienti privi di fumo nell'UE. Il Libro verde esamina gli oneri sanitari ed economici legati al fumo passivo, al sostegno pubblico del divieto di fumare e alle misure adottate sinora a livello nazionale e dell'UE. Il Libro verde sollecita suggerimenti sull'entità delle misure necessarie per affrontare il problema del fumo passivo.

Si analizzano anche i vantaggi e gli svantaggi dei diversi tipi di misure, compreso il divieto totale del fumo negli ambienti pubblici chiusi nonché esenzioni di diverso tipo (ad es. per i ristoranti e i bar). La Commissione ritiene che una politica di portata generale recherebbe i maggiori vantaggi d'ordine sanitario per la salute pubblica. La Commissione chiede inoltre che si formulino pareri in merito all'opzione politica che appare più appropriata per pervenire ad ambienti privi di fumo: mantenimento dello status quo, misure volontarie, coordinamento e scambio di buone pratiche tra gli Stati membri, raccomandazione della Commissione o del Consiglio ovvero legislazione vincolante dell'UE. Le altre istituzioni dell'UE, gli Stati membri e la società civile sono invitati a presentare i loro commenti in merito al Libro verde entro il 1° maggio 2007. La Commissione analizzerà quindi le risposte e produrrà una relazione contenente i principali risultati della consultazione prima di considerare i passi ulteriori da intraprendere.

Il Commissario responsabile della Salute, Markos Kyprianou ha affermato: "Il fumo passivo uccide annualmente più di 79.000 adulti nell'UE. Le prove raccolte nei paesi europei che applicano politiche antifumo generalizzate dimostrano che esse funzionano, producono risultati e sono popolari. Un'indagine Eurobarometro ha riscontrato che più di 80% dei cittadini dell'UE è favorevole a un divieto di fumare sul posto di lavoro e negli ambienti pubblici chiusi. Si tratta ora di vedere in che modo si possa far leva sulla tendenza a assicurare ambienti esenti da fumo manifestatasi negli Stati membri e in che misura l'UE dovrebbe intervenire." Il fumo passivo rimane nell'UE una causa diffusa di decessi e malattie evitabili. L'esposizione cronica al fumo passivo comporta per i non fumatori un aumento del rischio di contrarre un cancro del 20-30% e di contrarre una malattia cardiovascolare del 25-30%.

Opzioni politiche

Le cinque opzioni presentate al dibattito nel Libro verde sono:

Mantenimento dello status quo: se è vero che l'attuale tendenza che regna negli Stati membri ad assicurare ambienti privi di fumo appare destinata a continuare, i progressi realizzati sarebbero frammentari e questa sembra essere l'opzione politica meno efficace.

Misure volontarie: anche se l'autoregolamentazione a livello europeo potrebbe essere uno strumento più celere e flessibile, dalle esperienze maturate dagli Stati membri emerge che gli accordi volontari in questo ambito non sono stati effticaci.

Metodo aperto di coordinamento: un'altra possibilità consiste nel perseguire una convergenza delle legislazioni nazionali antifumo mediante orientamenti, obiettivi e scambi di buone pratiche, ma l'efficacia di tali misure dipenderebbe dalla pressione dei pari.

Raccomandazione della Commissione o del Consiglio: una simile raccomandazione non avrebbe valore vincolante, ma servirebbe a inserire la problematica nell'agenda politica. La sua efficacia dipenderebbe da requisiti di monitoraggio e certi Stati membri potrebbero decidere di non agire affatto.

Legislazione vincolante: quest'opzione potrebbe essere realizzata in modi diversi e imporrebbe su tutto il territorio dell'UE un livello di protezione contro il fumo ambientale che sarebbe comparabile, trasparent e applicabile.

L'iter però richiesto a tal fine rischia di essere lungo e i risultati sono difficili da prevedere. In termini di portata, il Libro verde della Commissione conclude che una politica generale antifumo sarebbe in grado di apportare i massimi benefici per la salute della popolazione visto che i successi ottenuti dalle politiche antifumo attuate in vari paesi dimostrano la proficuità e la praticabilità di quest'opzione. La Commissione ritiene che il livello auspicabile di intervento dell'UE a promozione della legislazione antifumo rimane un quesito aperto ed è correlato agli sviluppi che si registrano negli Stati membri.

Situazione negli Stati membri

Tutti gli Stati membri dispongono di una qualche forma di regolamentazione volta a limitare l'esposizione al fumo passivo e ai suoi effetti nocivi per la salute. La portata e il carattere di tali normative sono diversi. Divieti di fumare sul posto di lavoro e in tutti gli ambienti pubblici chiusi, compresi i bar e i ristoranti, sono in vigore in Irlanda e in Scozia, cui si unirà quest'estate il Regno Unito. La Svezia, Italia e Malta hanno una legislazione antifumo che consente di fumare in certi ambienti ristretti dotati di sistemi di ventilazione separati, mentre la Francia applicherà misure analoghe l'anno prossimo e l' Estonia e la Finlandia nel giugno 2007. Belgio, Lituania, Spagna, Cipro, Slovenia e Paesi Bassi concedono eccezioni di diverso tipo per il settore alberghiero e della ristorazione. La maggior parte degli Stati membri vieta o limita il fumo in luoghi pubblici molto frequentati, come ad esempio ospedali, scuole e uffici governativi, teatri, cinema trasporti pubblici. A livello europeo la questione degli ambienti liberi da fumo è stata affrontata con risoluzioni e raccomandazioni a carattere non vincolante. Diverse direttive in materia di salute e sicurezza sul lavoro coprono anch'esse certe tematiche legate all'esposizione al fumo di tabacco sul posto di lavoro.


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