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19-08-2006
AIDS: IN ARRIVO I NUOVI FARMACI, FUNZIONANO COSI'
Fonte: Ansa.it
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TORONTO - Buone notizie sul fronte delle terapie anti-Aids dal congresso mondiale di Toronto. Dopo tanti anni di attesa, arrivano dati positivi su due nuove classi di farmaci in fase avanzata di sperimentazione e c'e' ottimismo anche per risultati ottenuti utilizzando in modo nuovo, piu' semplice ed efficace, farmaci disponibili da tempo.
In un momento in cui nel mondo occidentale i farmaci anti-Aids hanno permesso ai pazienti di raggiungere una buona sopravvivenza, le molecole di nuova generazione promettono di rappresentare in alcuni casi una terza linea di cura, per i pazienti diventati resistenti alle terapie finora disponibili.
Le sperimentazioni di farmaci presentate nel congresso di Toronto mostrano ''grandi progressi su quello che gia' abbiamo'', ha osservato il direttore del Dipartimento del farmaco dell'Istituto Superiore di Sanita' (ISS), Stefano Vella. Hanno gia' suscitato grande interesse anche i buoni risultati sui nuovi farmaci, che entro i prossimi due anni potrebbero essere registrati sia negli Stati Uniti, dalla Food and Drug Administration (FDA), e dall'Agenzia europea per il controllo sui farmaci (EMEA).
VECCHI FARMACI USATI IN MODO NUOVO
''Anni fa - ha spiegato Vella - si diceva che l'obiettivo era la stabilizzazione, adesso diventa ridurre la carica virale anche in chi ha fallito, e quindi come terapia di terza linea''. E' il caso di un inibitore delle proteasi, il darumivir (Tmc114), che si sta dimostrando efficace su ceppi resistenti del virus Hiv e che puo' essere utilizzato in associazione con un farmaco come il T20, usato sui pazienti con virus resistente, per potenziarne l'azione. Un'altra tendenza e' fare in modo che la terapia diventi sempre piu' semplice e che garantisca una migliore qualita' della vita. E' il caso della pillola, gia' disponibile negli Stati Uniti, che unisce tre molecole (efavirenz, Ftc e tenofovir) in una compressa da prendere una volta al giorno.
INIBITORI DELL'INTEGRASI
agiscono dentro la cellula, impedendo che il patrimonio genetico del virus dell'Aids si fonda con quello della cellula dando inizio all'infezione. Per questo bloccano l'attivita' dell'enzima del virus Hiv chiamato ''integrasi''. Senza di esso l'infezione diventa impossibile perche' il virus non riesce piu' a sfruttare la cellula per fabbricare copie di se stesso pronte a invadere altre cellule. Sono due le molecole di questo tipo in fase test ed entrambe mostrano di avere attivita' antiretrovirale e di essere ben tollerate.
INIBITORI DELL'ATTACCAMENTO agiscono fuori dalla cellula, impedendo al virus di agganciarsi ad una delle due serrature molecolari che gli permettono di entrare all'interno, il corecettore CCR5. Sono quindi farmaci interessanti soprattutto per i pazienti che hanno un virus che funziona con questo corecettore, non funzionano invece nei pazienti il cui virus si aggancia sia ai corecettori CCR5 che ai corecettori R4. Sono in corso sperimentazioni sia degli inibitori del CCR5 sia del corecettore R4. ''La cosa interessante - ha affermato Vella - e' che si tratta dei primi farmaci che possono essere utilizzati con test preventivi''. Prima di prescriverli e' cioe' necessario conoscere come si comporta il virus e va eseguito un test che, al momento, viene fatto solo negli Stati Uniti.
Redattore: Staff Dronet
Indirizzo: Osservatorio Regionale sulle Dipendenze Regione Veneto, via Germania 20, 37135 Verona
Email: info@dronet.org
 

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